Conclusioni
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CONCLUSIONI
La condizione causata da A. simplex colpisce gran parte della popolazione mondiale a causa di un ampia distribuzione geografica e al fatto che il pesce è un alimento di prim'ordine.
I sintomi clinici causati dal contatto con il parassita possono spaziare da una situazione lieve (orticaria, nausea, diarrea) fino ad arrivare ad una grave manifestazione di anafilassi. Molti studi concordano nel dire che l'antigene escreto dal parassita durante l’infestazione è il migliore agente per la diagnosi, in quanto non mostra fenomeni di cross-reattività con altri allergeni. Un obbiettivo futuro della ricerca sarà sicuramente quello di produrre antigeni sempre più mirati, che migliorino la specificità e la sensibilità della diagnosi allergica e della sensibilizzazione all’Anisakis, sia per quanto riguarda l’utilizzo dei prick test sia per le IgE specifiche.
Nonostante i vari criteri che ancora esistono tra i diversi gruppi di ricerca che studiano questa parassitosi allergica, l’eviscerazione subito dopo la pesca, il congelamento a – 20°C per almeno 48 h ed una cottura ottimale, sembrano essere la migliore alternativa per evitare la comparsa dei sintomi.
Infine, va sottolineato quanto sia importante adottare le misure necessarie per il rispetto delle normative vigenti sul consumo di pesce crudo e quanto lavoro ancora bisogna fare per una buona impostazione degli studi atti sia a valutare una possibile esposizione dei pazienti ipersensibili agli antigeni allergenici, sia ad individuare nuovi markers che permetteranno di effettuare diagnosi differenziali fra infestazione ed allergia da Anisakis, così da ridurre l’utilizzo di tecniche diagnostiche invasive (esofago-gastro-duodenoscopia, colonoscopia).