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Il monitoraggio degli habitat e delle specie protette ai sensi dell’addendum Direttiva Habitat nell’ambito della Strategia per l’ambiente marino

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Academic year: 2022

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Il monitoraggio degli habitat e delle specie protette ai sensi dell’addendum Direttiva Habitat nell’ambito della Strategia per l’ambiente marino

Mancusi C., Baino R., Cecchi E., Fani F., Marino G., Ria M., Verniani D., Voliani A., Benedettini G.

ARPAT, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, Settore Mare Introduzione

Nel 2017 il Ministero dell’Ambiente ha introdotto, tra le attività previste dalla Marine Strategy (Dir. 2008/56/CE), anche il monitoraggio di specie e habitat marini degli allegati I, II, IV, V della Direttiva Habitat (92/43/CE) e di specie di uccelli marini della Direttiva Uccelli (2009/147/CE), al fine di garantire il necessario completamento dei programmi di monitoraggio coordinati per la valutazione continua dello stato ambientale delle acque marine.

Sono quindi ricomprese nel monitoraggio le praterie di Posidonia oceanica, le pareti rocciose caratterizzate da popolamenti a coralligeno (oggetto di altro poster), le specie di molluschi bentonici Patella ferruginea e Pinna nobilis e 4 specie di uccelli marini: il gabbiano corso, la berta maggiore, la berta minore e il marangone dal ciuffo. Nel 2018 è stato dato avvio anche al monitoraggio del cetaceo tursiope (Tursiops truncatus).

Posidonia oceanica

Sono state condotte indagini sulla distribuzione geografica delle praterie di posidonia mediante multibeam, sonar a scansione laterale (SSS) e telecamere filoguidate (ROV) su aree di dimensioni

Tursiope

Nel 2018 è stato dato avvio anche al monitoraggio del cetaceo tursiope (Tursiops truncatus). In questo caso l’attività prevede sia la raccolta dati per determinare la densità e distribuzione della specie a livello locale (da svolgere in concomitanza e lungo gli stessi transetti eseguiti per i Moduli 1 e 2), sia relativamente alla realizzazione di mappe di distribuzione, abbondanza, informazioni sui movimenti, elementi demografici, tramite sessioni di ricerca condotte con imbarcazioni opportunamente dedicate allo scopo e utilizzando la tecnica della fotoidentificazione e line transect. Questa attività era legata soprattutto alla chiusura della infrazione della UE pilot (834/16/ENVI) ed è attualmente

sospesa. 9 avvistamenti

63 animali

34 “nuovi” esemplari (realizzazione del catalogo fotografico) 7 “ricatture” fotografiche

e.r. (tasso di incontro) =0.005 basso ma in linea con dati pregressi

L’area indagata corrisponde alla parte nord-nord- ovest dell’Isola d’Elba; periodo aprile-settembre, 18 giorni in mare, 968 miglia percorse, 147 ore di osservazione

Pinna nobilis

Relativamente a questo mollusco bivalve, il più grande del Mediterraneo, il protocollo di monitoraggio ha lo scopo principale di acquisire dati sulla presenza, distribuzione, abbondanza e struttura demografica della specie. In particolare, all’interno di ciascuna area di indagine vengono individuati 3 siti di studio (celle di 100m x100m) dove eseguire 3 transetti (repliche) della lunghezza di 100 m ciascuno.

Lungo ogni transetto sono stati conteggiati tutti gli individui presenti al fine di determinare la densità della specie (numero di individui per m); inoltre per ciascun individuo sono stati registrati dati sul suo stato di salute, profondità di rinvenimento, tipo di substrato e biometria: altezza della conchiglia che fuoriesce dal substrato, larghezza massima, larghezza minima alla base.

Nel 2018 sono state indagate 6 diverse aree, localizzate principalmente lungo le Isole dell’Arcipelago Toscano (Pianosa, Gorgona, Giannutri, Capraia) e nell’area antistante Ansedonia.

Non si sono trovate pinne nei transetti di Ansedonia ma sulle isole in totale si sono registrate e misurate 337 conchiglie, ad una profondità compresa tra 3,8 e 21,8 m. Di queste il 26% erano morte (n=86) ed il restante 74% (n=251) erano vitali. La moria registrata è un fenomeno segnalato precedentemente in Spagna e Francia. Alcuni campioni di mollusco vivo, ma piuttosto sofferente, sono stati prelevati ed analizzati ed è emersa la presenza di cellule e tessuti danneggiati dal parassita Haplosporidium sp., probabilmente responsabile della moria anche in altre parti del bacino Mediterraneo.

Uccelli marini

Per quanto riguarda le quattro specie di uccelli marini il monitoraggio ha lo scopo di accertarne la distribuzione e la stima della popolazione attraverso la localizzazione, abbondanza e persistenza delle colonie, il conteggio dei “raft” e la ricerca dei nidi e la stima della loro densità (per le due specie di berta), il conteggio dei riproduttori, dei nidi e delle coppie, rilievo post-involo successo riproduttivo e mortalità, soprattutto per gabbiano corso e marangone dal ciuffo.

La nidificazione delle quattro specie in Toscana è nota da tempo. L’attività prevista dalla Marine Strategy dovrebbe incrementare e completare i dati, poco esaustivi, disponibili al momento.

pari a 3 km2 con lo scopo anche di identificare la tipologia dei limiti superiore ed inferiore della prateria stessa. Inoltre il campionamento, nel periodo giugno-settembre, prevede la registrazione di alcune misure da parte di un operatore subacqueo (densità dei fasci fogliari, percentuale di matte morta, percentuale di posidonia viva, continuità della prateria, fonti di disturbo evidenti, composizione prateria, tipo di substrato, presenza alghe alloctone, presenza di fioritura, tipologia e profondità del limite inferiore, scalzamento dei rizomi) ed alcune successive analisi di laboratorio (parametri morfometrici, fenologici, lepidocronologici, di biomassa, granulometria e TOC del sedimento).

Nel 2018 sono state indagate 6 diverse aree, localizzate principalmente lungo le Isole dell’Arcipelago Toscano (Pianosa, Gorgona, Giannuti, Capraia), nell’area del promontorio dell’Argentario e di Ansedonia. L’applicazione dell’indice PREI per Posidonia oceanica nelle stazioni indagate ha evidenziato valori di qualità ambientale molto buoni ricadenti nella classe ELEVATA (High).

Patella ferruginea

Nel 2018 sono state indagate 6 diverse aree, localizzate principalmente lungo le Isole dell’Arcipelago Toscano (Pianosa, Gorgona, Giannuti, Capraia), nell’area del promontorio dell’Argentario e lungo la costa livornese (Romito). Il monitoraggio

è stato condotto nel periodo maggio-ottobre ed i dati raccolti prevedono: caratteristiche della costa (natura e pendenza del substrato, esposizione al moto ondoso, livello di protezione, accessibilità del sito), coordinate geografiche di inizio e fine del tratto di costa rocciosa indagato e dei transetti selezionati, presenza/assenza della specie, morfotipi della specie, densità degli individui, presenza di giovanili e presunti maschi e femmine, biometria degli esemplari (altezza della conchiglia, diametro maggiore e minore), posizione geografica della zona di ritrovamento, altezza rispetto al livello medio di marea, presenza di specifiche criticità e/o impatti da attività antropiche.

Questa specie è stata registrata solo nelle isole di Capraia e Gorgona, solo in alcuni transetti.

Parametri raccolti CAPRAIA GORGONA

Numero individui 6 9

Abbondanza (n/m lineare)

0,008 0,02

Larghezza massima (mm)

58,3 53,4

Larghezza minima (mm) 48,5 42,6

Altezza conchiglia (mm) 26,1 24,0

Parametri raccolti Minima Massima Media

Altezza conchiglia (cm) 5 53 28,5

Larghezza massima (cm) 3 33 20

Larghezza minima (mm) 1 22 12

High 1-0,775

Good 0,774-0,550

Moderate 0,549-0,325

Poor 0,324-0,1

Bad <0,1

EQR

Classe di qualità ecologica

GIANNUTRI HIGH 0.796

0.966

0.866

0.906

GORGONA HIGH

CAPRAIA HIGH

STAZIONE

INDICE PREI

PIANOSA HIGH

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