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http://www.ucer.camcom.gov.it L’Area studi e ricerche di Unioncamere Emilia-

Romagna, in collaborazione con Prometeia, ha predisposto lo scenario di previsione macro- economica per l’Emilia-Romagna fino al 2012.

Sul finire della stagione autunnale tornano in primo piano i timori sull’andamento del ciclo economico internazionale, in un quadro sensibilmente mutato.

Nel G-20 è mancato l’accordo in tema di valute e di riduzione degli squilibri internazionali. In Cina si teme che l’impennata dell’inflazione, cui ha fatto seguito l’aumento dei coefficienti di riserva bancari, sia il preludio a nuovi rialzi dei tassi, con il rischio di una

brusca frenata dell’attività. L’impegno della Federal Reserve ad immettere valuta attraverso $600bn di acquisti di titoli di stato per sostenere l’attività è giunto insieme a segnali di ripresa negli Stati Uniti, nonostante il permanere dell’elevato livello della disoccupazione, e non ha determinato ulteriori indebolimenti del dollaro. Si è indebolita la ripresa in Germania e sono tornati in primo piano i temi interconnessi della crescita debole dell’Area dell’euro, della crisi del debito pubblico dei paesi periferici e del sistema bancario europeo. I prezzi delle materie prime, minerali e agricole, sono prossimi ai massimi

Previsione per l’Emilia Romagna e l’Italia. Tassi di variazione percentuali su valori concatenati, anno di riferimento 2000 Emilia Romagna Italia

2008 2009 2010 2011 2008 2009 2010 2011 Conto economico

Prodotto interno lordo -1,5 -5,9 1,5 1,0 -1,3 -5,0 1,1 0,8

Domanda interna (1) -0,9 -3,1 0,7 0,9 -1,3 -3,5 0,6 0,7

Spese per consumi delle famiglie -0,1 -0,3 0,8 0,9 -1,0 -1,9 0,6 0,7 Spese per consumi AAPP e ISP 0,6 0,5 -0,5 -0,4 0,8 0,6 -0,2 -0,3

Investimenti fissi lordi -4,2 -13,6 1,9 2,1 -4,0 -12,1 1,4 1,7

Importazioni di beni dall’estero -7,0 -19,3 -2,7 4,7 -6,7 -16,2 6,3 4,2 Esportazioni di beni verso l’estero -2,4 -22,9 6,4 5,2 -3,7 -20,7 7,9 4,5 Valore aggiunto ai prezzi base

Agricoltura 3,2 2,8 1,2 0,7 1,0 -3,1 1,2 0,8

Industria -5,2 -15,0 4,1 1,9 -3,6 -15,1 4,0 1,9

Costruzioni 1,0 -8,3 -2,3 -0,1 -2,4 -6,7 -2,6 -0,4

Servizi 0,3 -3,1 1,2 1,1 -0,4 -2,6 0,9 0,9

Commercio, riparaz., alberg. e ristor., trasp. e comunicaz. 1,9 -3,4 1,9 1,4 n.d. n.d. n.d. n.d.

Intermediaz. monet. e finanz., att.tà immobil. e imprenditor. -1,2 -1,9 0,9 1,5 n.d. n.d. n.d. n.d.

Altre attività di servizi 0,4 -4,6 0,7 0,2 n.d. n.d. n.d. n.d.

Totale -1,2 -6,5 1,5 1,2 -1,2 -5,5 1,2 1,0

Unita’ di lavoro

Agricoltura 1,2 -0,2 0,0 -0,9 -2,0 -1,8 0,0 -0,9

Industria -2,8 -5,8 -7,7 1,0 -1,4 -8,1 -8,2 0,6

Costruzioni 0,3 -3,3 0,7 -0,4 -0,5 -0,7 0,3 -0,7

Servizi 1,8 -1,2 -0,1 0,5 0,1 -1,3 -0,4 0,3

Commercio, riparaz., alberg. e ristor., trasp. e comunicaz. 2,3 -1,2 0,4 0,6 n.d. n.d. n.d. n.d.

Intermediaz. monet. e finanz., att.tà immobil. e imprenditor. 1,2 0,3 0,1 0,1 n.d. n.d. n.d. n.d.

Altre attività di servizi 1,7 -2,1 -0,9 0,8 n.d. n.d. n.d. n.d.

Totale 0,5 -2,4 -1,9 0,5 -0,4 -2,6 -1,8 0,2

Rapporti caratteristici

Tasso di occupazione(2)(3) 46,5 45,3 44,5 44,0 39,4 38,5 38,1 37,7

Tasso di disoccupazione(2) 3,2 4,8 5,5 6,3 6,7 7,8 8,5 9,3

Tasso di attività(2)(3) 48,0 47,6 47,1 47,0 42,3 41,8 41,6 41,6 Reddito disponibile a prezzi correnti 2,8 -3,0 1,6 2,2 2,4 -2,7 1,2 2,0 (1) Al netto della variazione delle scorte. (2) Rapporto percentuali. (3) Quota sulla popolazione presente totale.

Fonte: Unioncamere E.R. - Prometeia, Scenario economico provinciale, novembre 2010.

s c e n a r i o e m i l i a – r o m a g n a

p r e v i s i o n e m a c r o e c o n o m i c a a m e d i o t e r m i n e. novembre 2010

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SCENARIO EMILIA-ROMAGNA

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

2

del 2008 ed esercitano una pressione inflazionistica sulle economie emergenti, interessate da ingenti afflussi di capitali esteri. Il rischio di una bolla speculativa, di una fiammata inflazionistica, dell’introduzione di limitazioni ai movimenti di capitale e di un rallentamento della crescita si è elevato.

Pil e conto economico

Con la recente diffusione dei conti economici regionali, l’Istat ha rivisto al ribasso il dato relativo alla variazione del Pil regionale nel 2008, da -1,0 a -1,5 per cento, e fornisce la prima indicazione riferita al 2009, pari a -5,9 per cento. Nell’edizione corrente lo scenario riduce quindi la stima della crescita reale del Pil dell'Emilia- Romagna sia per il 2010 da +1,7 a +1,5 per cento, sia per il 2011, da 1,4 a 1,0 per cento.

Per l’Italia si prospetta un aumento reale, pari all’1,1 per cento, anch’esso rivisto al ribasso dall’1,3 per cento indicato a settembre, per il 2010 e dello 0,8 per cento per il 2011. La crescita prevista fino al 2012 permetterà di ottenere solo un parziale recupero della caduta del Pil accusata nel biennio 2008-2009.

Dopo la flessione del 3,1 per cento registrata nel 2009, la domanda interna dovrebbe lentamente riprendersi nel 2010, con un incremento dello 0,7 per cento, ampiamente inferiore al Pil, per crescere poco di più nel 2011. Questo andamento non fa che tradurre il modesto tono dei consumi delle famiglie, che nel 2010 dovrebbero aumentare dello 0,8 per cento, mantenendo questo ritmo anche nel 2011, con un +0,9 per cento. Sui consumi si riflette pesantemente la grave condizione del mercato del lavoro. Dopo una caduta del 13,6 per cento, gli investimenti fissi lordi torneranno anch’essi ad aumentare nel 2010 (+1,9 per cento), ma fino al 2012 la loro crescita proseguirà a tassi contenuti, insufficienti per colmare, almeno in parte, la forte diminuzione registrata a partire già dal 2007.

Anche in regione la ripresa si è avviata per effetto del traino derivante dal commercio estero, come confermano i dati Istat riferiti alle esportazioni regionali del primo semestre. Alla flessione reale del 22,9 per cento registrata nel 2009 dovrebbe fare seguito un aumento delle esportazioni del 6,4 per cento nel 2010. Si tratta di un risultato lievemente peggiore rispetto a quello atteso per l’export nazionale

Scenario regionale: tasso di variazione delle variabili di conto economico.

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna - Prometeia, Scenario economico provinciale, novembre 2010

Scenario regionale: tasso di variazione e quota del valore aggiunto settoriale (2009).

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna - Prometeia, Scenario economico provinciale, novembre 2010

Scenario regionale: evoluzione della composizione del valore aggiunto

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna - Prometeia, Scenario economico provinciale, novembre 2010

-5,9

-19,3

-22,9

-0,3

-13,6 1,5

-2,7

6,4

0,8 1,9

1,0

4,7 5,2

0,9 2,1

-24,0 -20,0 -16,0 -12,0 -8,0 -4,0 0,0 4,0 8,0

Prodotto interno lordo

Import Export Consumi

privati

Investimenti fissi lordi 2009 2010 2011

2,8 1,2 0,7

-15,0

4,1

1,9

-8,3

-2,3 -0,1

-3,1

1,2 1,1

-20 -15 -10 -5 0 5 10

2009 2010 2011

Agricoltura Industria Costruzioni Servizi 2,1

6,3 66,9

24,7

5,1 3,6 3,0 2,4 1,9

30,0 29,6 28,6 28,0 25,2

4,6 4,1 4,7 6,1

5,9

60,3 62,7 63,7 63,5 67,0

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1992 1997 2002 2007 2012

Agricoltura Industria Costruzioni Servizi

(3)

NOVEMBRE 2010

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

3

(+7,9 per cento). Durante il biennio 2011-2012 la velocità della crescita delle vendite all’estero della regione dovrebbe ridursi lievemente, ma risultare superiore a quella dell’export nazionale. Al termine del 2012 il valore delle esportazioni regionali, risulterà ancora inferiore del 10 per cento al livello massimo pre-crisi del 2007. La debolezza dell’attuale fase di ripresa è sottolineata anche dalla flessione delle importazioni, -2,7 per cento nel 2010, che non corrispondono solo a domanda di consumi, ma costituiscono in ampia parte input del processo produttivo.

La formazione del valore aggiunto:

i settori

L’aspetto cruciale dell’analisi della formazione del reddito è rappresentato dalla ripresa dell’industria in senso stretto, che nel 2010 dovrebbe registrare un buon incremento del valore aggiunto, pari al 4,1 per cento, che tuttavia, colmerà solo parzialmente la forte caduta accusata tra il 2008 e il 2009. Purtroppo le nuove stime indicano un più sensibile rallentamento della crescita del valore aggiunto industriale nel biennio successivo.

La crisi continuerà a gravare, invece, sul settore delle costruzioni, il cui valore aggiunto dovrebbe ridursi ancora nel 2010 (-2,3 per cento). Le prospettive non appaiono buone, tanto che il reddito derivante dall’edilizia dovrebbe restare pressoché invariato nel 2011.

Per il variegato ramo dei servizi, il valore aggiunto dovrebbe crescere nel 2010 dell’1,2 per cento e il ritmo delle sua espansione dovrebbe mantenersi costante nel biennio successivo, permettendo di giungere, a fine 2012, a superare il livello del reddito toccato nel 2008. La spinta maggiore dovrebbe venire per l’anno in corso dal comparto del “commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni”, che nel biennio successivo si vedrà affiancato dal settore dell’”interme- diazione monetaria e finanziaria, delle attività immobiliari e imprenditoriali”.

Il mercato del lavoro

L’inversione della tendenza del ciclo tarderà a tradursi in un miglioramento della condizione del mercato del lavoro, che in particolare in Italia, risente sempre con un sostanziale ritardo dell’andamento economico. La forte crisi ha determinato un eccesso di capacità produttiva, che non porterà nell’immediato a un pronto rientro della forza lavoro espulsa. Le imprese si adeguano a ritmi produttivi più bassi e

Scenario nazionale: tasso di variazione delle variabili di conto economico.

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna - Prometeia, Scenario economico provinciale, novembre 2010

Scenario nazionale: tasso di variazione e quota del valore aggiunto settoriale (2009).

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna - Prometeia, Scenario economico provinciale, novembre 2010

Scenario nazionale: evoluzione della composizione del valore aggiunto

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna - Prometeia, Scenario economico provinciale, novembre 2010

-5,0

-16,2

-20,7

-1,9

-12,1 1,1

6,3 7,9

0,6 1,4

0,8

4,2 4,5

0,7 1,7

-24,0 -20,0 -16,0 -12,0 -8,0 -4,0 0,0 4,0 8,0

Prodotto interno lordo

Import Export Consumi

privati

Investimenti fissi lordi 2009 2010 2011

-3,1

1,2 0,8

-15,1

4,0

1,9

-6,7

-2,6

-0,4 -2,6

0,9 0,9

-20 -15 -10 -5 0 5

2009 2010 2011

Agricoltura Industria Costruzioni Servizi 1,8

6,0 73,1

18,8

3,5 3,2 2,6 2,1 1,7

24,4 24,4 22,4 21,4 19,3

6,2 5,1 5,4 6,1 5,8

66,0 67,3 69,7 70,4 73,2

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1992 1997 2002 2007 2012

Agricoltura Industria Costruzioni Servizi

(4)

SCENARIO EMILIA-ROMAGNA

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

4

tendono a conservare il “cuore” dell’occupazione, facendo ampio ricorso alla cassa integrazione, tagliando i contratti precari e le figure non ritenute indispensabili. Ciò proseguirà sino a quando la crescita non risulterà consolidata. Le imprese industriali hanno aumentato la produzione, cogliendo l’occasione della ripresa avviata con il secondo trimestre dell’anno, facendo un minore ricorso alla cassa integrazione. L’allontanarsi nel tempo di una sostanziale fase di espansione potrebbe portare quindi ad un più ampio deterioramento del mercato del lavoro rispetto a quello atteso per i prossimi mesi, che è già scontato come effetto della crisi trascorsa.

Nel 2010 l’impiego di lavoro nel processo produttivo, valutato in termini di unità di lavoro e quindi al netto della cassa integrazione guadagni, è previsto in ulteriore diminuzione dell’1,9 per cento, una flessione che va ad aggiungersi all’eccezionale diminuzione rilevata nel 2009 (-2,4 per cento). Si tratta di una tendenza in linea con quella prospettata a livello nazionale. Per la sola occupazione alle dipendenze ci si attende un calo ancora più sostenuto, pari al 2,9 per cento nel 2010. La crescita del Pil non dovrebbe quindi determinare un incremento dell’impiego di lavoro nelle attività produttive prima del 2011, quando dovrebbe registrarsi solo un lieve aumento (+0,5 per cento). A livello settoriale, per il 2010, si prevede una pesante caduta dell’impiego di lavoro nell’industria regionale -7,7 per cento, che potrà essere solo minimamente recuperata nel 2011 (+1,0 per cento).

Risulterà ancora in lieve flessione l’impiego di lavoro

nei servizi (-0,1 per cento), che è atteso in ripresa per il 2011 (+0,5 per cento).

In termini di persone fisiche, nel 2010, il numero degli occupati dovrebbe ridursi ancora dello 0,9 per cento e ci si attendono ulteriori variazioni negative anche per il 2011 (-0,4 per cento) e per il 2012, tanto che non si giungerà ad una stabilizzazione dell’occupazione entro l’orizzonte di previsione.

Gli indicatori relativi al mercato del lavoro evidenziano un quadro in progressivo deterioramento, accentuato rispetto all’edizione precedente. Il tasso di attività si ridurrà al 47,1 per cento nel 2010 e si manterrà stabile su questi livelli nel biennio successivo.

Il tasso di occupazione dovrebbe risultare del 44,5 per cento, con una flessione di 2 punti percentuali rispetto al 2007 e dovrebbe ulteriormente ridursi di un punto percentuale entro la fine del 2012.

Il tasso di disoccupazione era del 2,8 per cento nel 2007. Dal 4,8 per cento del 2009, salirà al 5,5 per cento al termine dell’anno in corso, meno di quanto indicato nella precedente edizione, anche per l’esteso impiego in deroga della cassa integrazione, ma nell’attuale scenario di previsione dovrebbe crescere ulteriormente, giungendo a toccare il 7,1 per cento nel 2012.

Nel complesso si conferma un quadro piuttosto pesante, che impone al sistema economico locale e alle singole imprese un’estrema capacità di adattamento a condizioni competitive in rapido mutamento e mette alla prova la tenuta del sistema industriale e del sistema sociale regionale.

Scenario regionale e nazionale: tasso di variazione e numero indice del Pil (1991=100)

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna - Prometeia, Scenario economico provinciale, novembre 2010

131,2

123,4

126,1 124,7

116,9

120,5

95 100 105 110 115 120 125 130 135

-8,0 -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0

92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12

Emilia-Romagna Italia

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