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(1)

I dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane rela- tivi al quarto trimestre del 2012 confermano quanto emerso con il trimestre precedente, cioè che nell’attuale congiuntura internazionale è terminata una fase positiva per il commercio estero della nostra regione (fig. 1).

I dati sono solo leggermente positivi. Le esportazioni emiliano-romagnole sono risultate pari a 12.373 mi- lioni di euro, con un aumento dell’1,8 per cento rispet- to allo stesso periodo dello scorso anno (tab. 1).

Il tasso di crescita non ha mostrato una sostanziale ripresa rispetto al trimestre precedente ed è risultato nuovamente inferiore a quello riferito al complesso del commercio estero nazionale, che segna un in- cremento del 4,1 per cento nello stesso periodo (tab.

2) e risulta in ripresa rispetto al trimestre precedente.

Il dato regionale ha risentito del peggioramento della congiuntura internazionale in merito al quale bastano i dati relativi all’arretramento del Pil nell’insieme dei paesi dell’Unione europea nel corso dell’ultimo trime- stre del 2012.

L’indice delle esportazioni regionali a valori correnti (media trimestrale 2008 = 100) è risultato pari a solo 104,1 (fig. 1 e tab. 1) e inferiore al dato nazionale (108,2).

I settori

L’andamento settoriale ha evidenziato una grande di- somogeneità. Hanno conseguito risultati notevolmen-

te positivi l’industria della moda (+12,8 per cento), quella alimentare e delle bevande (+7,9 per cento) e l’insieme delle industrie chimiche, farmaceutiche, del- la gomma e materie plastiche (+5,2 per cento). Al contrario, le maggiori difficoltà le hanno incontrate proprio alcuni dei settori forti regionali, come l’industria dei macchinari e delle apparecchiature (- 1,3 per cento) e quella dei “mezzi di trasporto (-4,3 per cento).

Solo l’industria della moda ha messo in luce un an- damento notevolmente migliore rispetto alla tendenza registrata a livello nazionale, mentre hanno avuto un andamento peggiore l’industria dei macchinari e delle apparecchiature, quella dei prodotti dei minerali non metalliferi, costituiti da vetro, ceramica e materiali edi- li, ma soprattutto l’insieme delle industrie chimiche, farmaceutiche, della gomma e materie plastiche (fig.

2 e tab. 1 e 2).

Si conferma la specializzazione “culturale” delle e- sportazioni regionali nella tipologia “meccanica- chimica-moda-alimentare”, ma la componente mec- canica subisce un arretramento sensibile.

Sono aumentate le vendite all’estero delle altre mani- fatture (+3,0 per cento). Queste comprendono la fab- bricazione di strumenti e forniture mediche e dentisti- che (codice 32.5 della classificazione Ateco 2007), gruppo di attività fortemente concentrato sul territorio interessato dal sisma. Ma l’andamento delle esporta- zioni regionali di questi settori è risultato peggiore di 7

e s p o r t a z i o n i r e g i o n a l i

Quarto trimestre 2012

Fig. 1 - Esportazioni emiliano-romagnole e italiane: tasso di variazione tendenziale (1) e indice (2)

(1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente (asse sx). (2) Indice: media trimestrale 2008 = 100 (asse dx).

Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

+7,3 +3,0 +0,6 +1,8

106,0

75,4

104,1 108,2

70 75 80 85 90 95 100 105 110

-30 -20 -10 0 10 20 30

2008 2009 2010 2011 2012

Emilia-Romagna Italia

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ESPORTAZIONI REGIONALI –4° TRIMESTRE 2012

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

2

punti percentuali rispetto a quello nazionale (fig. 2 e tab. 1 e 2). Questo aspetto fa indubbiamente apparire alcuni degli effetti del sisma sul sistema produttivo regionale.

L’evoluzione ciclica successiva alla crisi avviata cin- que anni fa, il crollo dell’attività, la successiva ripresa e la nuova recessione in corso hanno portato conse- guenze differenti per i settori regionali (tab. 1). Come già detto, rispetto alla media trimestrale del 2008, l’indice del complesso delle esportazioni regionali si è collocato a quota 104,1 nel trimestre in esame. As- sumono notevole rilievo i risultati conseguiti dall’industria alimentare e delle bevande settori, il cui indice è risultato pari a 144,0, e dall’insieme delle in- dustrie chimiche, farmaceutiche, della gomma e ma-

terie plastiche, con un indice pari a 121,9.

Appare invece negativo lo stato del vendite all’estero dell’industria del legno e del mobile (nonostante l’indice sia salito a quota 85,8) e dell’industria del ve- tro, ceramica e materiali edili, il cui indice delle espor- tazioni è sceso a 85,0.

Le destinazioni

La considerazione degli andamenti delle esportazioni regionali per paesi e aree di destinazione (fig. 3), permette in primo luogo di valutare gli effetti della crisi che ha colpito i paesi europei e in particolare quelli dell’area dell’euro. L’export destinato ai mercati euro- pei, pari al 63,0 per cento del totale, si è ancora lie- vemente ridotto (-0,4 per cento), un risultato peggiore

Fig. 2 - Esportazioni emiliano-romagnole e italiane: principali settori, 4° trimestre 2012

Emilia-Romagna Italia

Quota (1) Tasso di variazione (2) Quota (1) Tasso di variazione (2)

(1) Quota percentuale sul totale delle esportazioni. (2) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente.

Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Tab. 1 - Esportazioni emiliano-romagnole: principali settori. 4° trimestre 2012

Valore (1) Var. % (2) Quota (3) Indice (4)

Agricoltura silvicoltura pesca 238 4,0 1,9 114,5

Alimentari e bevande 1.159 7,9 9,4 144,0

Tessile abbigliamento cuoio calzature 1.209 12,8 9,8 103,6

Industrie legno e mobile 182 -1,2 1,5 85,8

Chimica, petrol., farma., gomma e materie plastiche 1.285 5,2 10,4 121,9

Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 820 0,5 6,6 85,0

Prodotti della metallurgia e in metallo, non mac. att. 907 0,8 7,3 94,1

Appar. elettrici elettronici ottici medicali di misura 858 -0,4 6,9 101,7

Macchinari e apparecchiature nca 3.943 -1,3 31,9 101,5

Mezzi di trasporto 1.314 -4,3 10,6 96,8

Altra manifattura 358 3,0 2,9 110,9

Totale esportazioni 12.373 1,8 100,0 104,1

(1) Valore corrente in milioni di euro. (2) Variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente. (3) Percentuale sul totale delle espor- tazioni. (4) Indice trimestrale (base: media trimestrale 2008 = 100) a valori correnti.

Fonte: elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Altra manifattura Mezzi di trasporto Macchinari appar. nca Ap.elet. ott. med. mis.

Metallurgia prod. met.

Prod. min. non metalli.

Chi. far. gom. mat.pla.

Ind. legno e mobile Tessile abb.calz.cuoio

Alimentari e bevande Agricoltura silv. pesca Totale

3,0 -4,3

-1,3 -0,4

0,8 0,5

5,2 -1,2

12,8 7,9 4,0 1,8

2,9 10,6 31,9 6,9 7,3 6,6 10,4 1,5 9,8 9,4 1,9 100,0

10,2 -2,8

2,2 1,2 -0,8

4,1

12,3 0,5

4,0 6,0 3,6

4,1

5,1 8,6 18,6 8,8 12,6 2,2 19,6 2,6 10,3 7,1 1,6 100,0

(3)

3

rispetto alla tendenza del complesso delle esporta- zioni regionali e a quello riferito alle esportazioni na- zionali aventi la stessa destinazione.

La tenenza negativa è apparsa ancora più marcata per le vendite realizzate nei paesi appartenenti all’Unione europea (-1,4 per cento), verso i quali si è indirizzato il 52,1 per cento delle esportazioni regio- nali. Anche su questi mercati il risultato è stato leg- germente più pesante rispetto a quello delle esporta- zioni nazionali.

In dettaglio, sui mercati dell’Unione europea, sono

stati conseguiti risultati positivi nel Regno Unito e sul mercato tedesco, in quest’ultimo caso in controten- denza rispetto al complesso delle esportazioni nazio- nali. Al contrario, l’andamento è risultato poco meno che stazionario sul mercato spagnolo, in contrazione su quello francese (-2,6 per cento), mentre le espor- tazioni verso la Polonia si sono sensibilmente ridotte (-8,7 per cento), molto più che a livello nazionale.

Al di fuori dell’Unione spicca il risultato molto positivo conseguito sul mercato russo (+11,1 per cento), cui si contrappone la ripresa della tendenza negativa per le

Tab. 2 - Esportazioni italiane: principali settori. 4° trimestre 2012

Valore (1) Var. % (2) Quota (3) Indice (4)

Agricoltura silvicoltura pesca 1.609 3,6 1,6 120,2

Alimentari e bevande 7.130 6,0 7,1 136,5

Tessile abbigliamento cuoio calzature 10.294 4,0 10,3 100,6

Industrie legno e mobile 2.579 0,5 2,6 94,8

Chimica, petrol., farma., gomma e materie plastiche 19.551 12,3 19,6 125,4

Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2.234 4,1 2,2 92,4

Prodotti della metallurgia e in metallo, non mac. att. 12.561 -0,8 12,6 110,8

Appar. elettrici elettronici ottici medicali di misura 8.818 1,2 8,8 106,3

Macchinari e apparecchiature nca 18.613 2,2 18,6 104,8

Mezzi di trasporto 8.553 -2,8 8,6 86,8

Altra manifattura 5.070 10,2 5,1 120,0

Totale esportazioni 99.841 4,1 100,0 108,2

(1) Valore corrente in milioni di euro. (2) Variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente. (3) Percentuale sul totale delle espor- tazioni. (4) Indice trimestrale (base: media trimestrale 2008 = 100) a valori correnti.

Fonte: elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Fig. 3 - Esportazioni emiliano-romagnole e italiane: selezione dei principali paesi ed aree di destinazione, 4° trimestre 2012

Emilia-Romagna Italia

Quota (1) Tasso di variazione (2) Quota (1) Tasso di variazione (2)

(1) Quota percentuale sul totale delle esportazioni. (2) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente.

Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Oceania India Cina Asia Brasile Stati Uniti America Africa Francia Germania Regno Unito Spagna Polonia Ue27 Russia Turchia Europa

4,2 -12,2

-7,3

1,3

19,1 12,7 8,9

14,1 -2,6

2,4 3,9 -0,5

-8,7 -1,0

11,1 -12,6

-0,4

1,6 1,0 2,8 16,4 1,7 8,2 14,1 4,9 10,7 12,0 5,4 3,9 2,4 52,1 4,0 2,1 63,0

36,4 -8,5

-3,3

7,4 7,8

11,2 10,8

19,3 -2,1

-2,4

5,1 -6,4

-0,8 -0,7

11,0 6,0 0,7

1,5 0,9 2,5 15,1 1,4 6,5 11,4 5,2 10,7 11,6 4,8 4,6 2,3 51,7 2,7 2,6 66,0

(4)

ESPORTAZIONI REGIONALI –4° TRIMESTRE 2012

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

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esportazioni destinate alla Turchia (-12,6 per cento), un dato lontano dai successi colti a livello nazionale.

Ancora una volta risultano in buona crescita le espor- tazioni regionali verso i mercati dell’Oceania (+4,2 per cento), anche se il risultato impallidisce rispetto all’esploit ottenuto a livello nazionale.

Le esportazioni indirizzate verso i mercati africani so- no cresciute notevolmente (+14,1 per cento), ma me- no di quanto avvenuto per il complesso delle vendite nazionali con la medesima destinazione.

Ancora una volta le esportazioni regionali hanno otte- nuto un buon risultato soprattutto sui mercati ameri- cani (+8,9 per cento), i quali hanno assorbito una quota pari al 14,1 per cento delle vendite, nonostante un andamento peggiore rispetto a quello nazionale. In particolare, è notevole il risultato ottenuto sull’importante mercato degli Stati Uniti (+12,7 per cento), mentre si inverte la tendenza negativa sul meno rilevante mercato del Brasile e l’export regiona- le mette a segno un incremento del 19,1 per cento.

Anche nel trimestre in esame l’andamento sul merca- to statunitense è risultato migliore, ma solo legger- mente, di quello riferito al complesso dell’export ita- liano. In termini di dimensione, il mercato statunitense assorbe l’8,2 per cento delle esportazioni emiliano-

romagnole, mentre a quello brasiliano ne è destinata una quota dell’1,7 per cento.

L’andamento delle vendite sui mercati asiatici è risul- tato positivo (+1,3 per cento), ma abbastanza insod- disfacente se si considera il migliore risultato ottenuto dalle esportazioni nazionali. All’Asia è indirizzato il 15,6 per cento delle esportazioni regionali. In partico- lare, le esportazioni regionali dirette in Cina fanno se- gnare il quarto segno negativo dell’anno (-7,3 per cento), sebbene meno ampio dei precedenti.

L’andamento sul mercato indiano è risultato anch’esso ampiamente negativo (-12,2 per cento). In entrambi i casi i risultati sono sensibilmente peggiori di quelli comunque negativi riferiti alle esportazioni nazionali.

L’importanza dei due mercati di destinazione è però diversa. In Cina è stato realizzato il 2,8 per cento del fatturato estero regionale, mentre all’India è stato de- stinato solo l’1,0 per cento delle esportazioni emilia- no-romagnole.

In conclusione emerge nuovamente che la tenuta del- le esportazioni regionali sui mercati asiatici è dipesa dagli altri paesi dell’area e non dai due più esposti all’attenzione dei media, sui quali si rischia di concen- trarsi eccessivamente.

Ulteriori approfondimenti

Dati nazionali, regionali e provinciali

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