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(1)

http://www.ucer.camcom.it I dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane rela-

tivi al primo trimestre del 2012 presentano nuova- mente risultati positivi per quelle emiliano-romagnole, che sono risultate pari a 12.253 milioni di euro, con un aumento del 7,4 per cento rispetto allo stesso pe- riodo dello scorso anno (tab. 1).

Si tratta di un dato positivo, anche se di una variazio- ne a una cifra, ben inferiore quindi a quella messa a segno nei primi due trimestri dello scorso anno e più bassa anche della crescita registrata nella seconda parte del 2011 (fig. 1). Nonostante la riduzione del tasso di crescita rispetto al trimestre precedente, il ri- sultato è comunque migliore rispetto a quello riferito al complesso del commercio estero nazionale, che segna un incremento di solo il 5,5 per cento nel primo trimestre 2012 (tab. 2), risultato allineato con quello del trimestre precedente. Il dato regionale conferma la tendenza positiva avviata con l’inizio del 2010. La fase di forte crescita delle esportazioni registrata tra il secondo trimestre del 2010 e il primo del 2011 è ter- minata, una volta raggiunti i livelli di esportazione precedenti alla crisi. Si prospetta però un ulteriore pe- riodo favorevole, con tassi di variazione tendenziali comunque positivi ed elevati.

L’indice delle esportazioni regionali a valori correnti (media trimestrale 2008 = 100) è comunque risultato pari a solo 103,1 (fig. 1 e tab. 1), esattamente lo stes-

so livello del dato nazionale.

I settori

Ancora una volta, l’andamento settoriale ha eviden- ziato una grande disomogeneità. Hanno conseguito risultati notevolmente positivi l’industria dei “mezzi di trasporto” (+19,6 per cento) e quella della moda (tes- sile, abbigliamento, cuoio e calzature) (+14,1 per cen- to). Questi settori hanno messo a segno incrementi delle vendite all’estero notevolmente superiori a quelli ottenuti dagli stessi comparti a livello nazionale (fig. 2 e tab. 1 e 2). Questi settori, insieme con quello della metallurgia, del trattamento dei metalli e dei prodotti in metallo (+10,1 per cento) e quello degli alimentari e bevande (+9,8 per cento), sono però gli unici ad ave- re conseguito risultati superiori alla media regionale.

Si conferma ancora una volta una duplice valutazione sull’andamento settoriale delle esportazioni regionali.

Da un lato un segnale positivo per i successi ottenuti e dall’altro un segnale di attenzione per il rischio di accentuare la specializzazione “culturale” delle espor- tazioni regionali nella tipologia “meccanica-moda- alimentare”.

Sono giunti comunque anche segnali negativi a livello settoriale. Nel corso del primo trimestre 2012 è pro- seguita la fase di difficoltà dell’industria del legno e del mobile in legno (-2,5 per cento). Soprattutto, però,

Fig. 1 - Esportazioni emiliano-romagnole e italiane: tasso di variazione tendenziale (1) e indice (2)

(1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente (asse sx). (2) Indice: media trimestrale 2008 = 100 (asse dx).

Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

7,4

106,0

75,4

103,1

70 80 90 100 110 120 130

-30 -20 -10 0 10 20 30

2008 2009 2010 2011 2012

emilia-romagna italia

e s p o r t a z i o n i r e g i o n a l i

Primo trimestre 2012

(2)

ESPORTAZIONI REGIONALI –1° TRIMESTRE 2012

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

2

si sono ridotte notevolmente (-9,8 per cento) le vendi- te all’estero dell’aggregato delle “apparecchiature e- lettriche, non elettriche per uso domestico, elettroni- ca, ottica, elettromedicale e apparecchi di misura”. Le esportazioni di questo settore avevano mostrato un andamento particolarmente positivo nel 2010 e nel primo trimestre del 2011, con risultati molto superiori alla media regionale. Il dato settoriale regionale del primo trimestre è però apparso sensibilmente inferio- re anche rispetto a quello comunque negativo conse- guito a livello nazionale (fig. 2 e tab. 1 e 2).

Le crisi, la successiva ripresa e la nuova recessione in corso hanno portato conseguenze differenti per i settori regionali (tab. 1). Rispetto alla media trimestra-

le del 2008, l’indice del complesso delle esportazioni regionali si è collocato a quota 103,1 nel trimestre in esame. Assumono quindi notevole rilievo i risultati conseguiti dai settori della moda, il cui indice è giunto a quota 128,3, degli “alimentari e bevande”, con un indice pari a 124,0, e della chimica, farmaceutica, gomma e materie plastiche il indice delle esportazioni è salito a quota 123,3.

Appare invece negativo lo stato del vendite all’estero dell’industria del legno e del mobile (con un indice ri- disceso a quota 77,7), delle industrie dei prodotti dei minerali non metalliferi, costituiti da vetro, ceramica e materiali edili, il cui indice è a quota 88,2, e del setto- re dei “macchinari e apparecchiature”, con un indice

Fig. 2 - Esportazioni emiliano-romagnole e italiane: principali settori, 1° trimestre 2012

Emilia-Romagna Italia

Quota (1) Tasso di variazione (2) Quota (1) Tasso di variazione (2)

(1) Quota percentuale sul totale delle esportazioni. (2) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente.

Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Tab. 1 - Esportazioni emiliano-romagnole: principali settori. 1° trimestre 2012.

Valore (1) Var. % (2) Quota (3) Indice (4)

Agricoltura silvicoltura pesca 219 3,1 1,8 105,5

Alimentari e bevande 992 9,8 8,1 123,3

Tessile abbigliamento cuoio calzature 1.497 14,1 12,2 128,3

Industrie legno e mobile 165 -2,5 1,3 77,7

Chimica, petrol., farma., gomma e materie plastiche 1.307 5,0 10,7 124,0

Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 851 4,1 6,9 88,2

Prodotti della metallurgia e in metallo, non mac. att. 1.019 10,1 8,3 105,8

Appar. elettrici elettronici ottici medicali di misura 800 -9,8 6,5 94,8

Macchinari e apparecchiature nca 3.529 5,5 28,8 90,9

Mezzi di trasporto 1.435 19,6 11,7 105,7

Altra manifattura 318 3,2 2,6 98,5

Totale esportazioni 12.253 7,4 100,0 103,1

(1) Valore corrente in milioni di euro. (2) Variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente. (3) Percentuale sul totale delle espor- tazioni. (4) Indice trimestrale (base: media trimestrale 2008 = 100) a valori correnti.

Fonte: elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Altra manifattura Mezzi di trasporto Macchinari appar. nca Ap.elet. ott. med. mis.

Metallurgia prod. met.

Prod. min. non metalli.

Chi. far. gom. mat.pla.

Ind. legno e mobile Tessile abb.calz.cuoio

Alimentari e bevande Agricoltura silv. pesca Totale

3,2

19,6 5,5

-9,8

10,1 4,1

5,0 -2,5

14,1 9,8 3,1

7,4

2,6 11,7 28,8 6,5 8,3 6,9 10,7 1,3 12,2 8,1 1,8 100,0

0,4 1,9

4,6 -2,7

14,7 2,5

8,7 -3,1

5,1 9,0 -5,5

5,5

4,7 9,2 17,2 8,2 13,6 2,2 20,1 2,4 11,7 6,3 1,6 100,0

(3)

ESPORTAZIONI REGIONALI -1° TRIMESTRE 2012

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

3

delle esportazioni pari a 90,9 rispetto alla media tri- mestrale del 2008.

Le destinazioni

Se si considerano gli andamenti per paesi e aree di destinazione delle esportazioni regionali (fig. 3), in primo luogo possiamo considerare che l’export desti- nato ai mercati europei, pari al 68,0 per cento del to- tale, è cresciuto in linea con il complesso delle espor- tazioni (+7,4 per cento). Il risultato è comunque superiore a quello riferito al complesso delle esporta- zioni nazionali aventi la stessa destinazione.

L’andamento non ha mostrato alcuna sostanziale de- bolezza relativa per le vendite realizzate nei paesi appartenenti all’Unione europea (+7,1 per cento), verso i quali si è indirizzato il 57,6 per cento delle e- sportazioni regionali. Il risultato regionale su questi mercati è stato anzi chiaramente superiore a quello ri- ferito alle esportazioni nazionali. In dettaglio, in positi- vo si rileva che nel Regno Unito è stato ottenuto un incremento notevole e che sono risultati pressoché allineati alla media Ue i risultati conseguiti in Polonia, Francia e Germania. Al contrario gli effetti della crisi europea si sono fatti sentire con un nuovo pesante

Tab. 2 - Esportazioni italiane: principali settori. 1° trimestre 2012.

Valore (1) Var. % (2) Quota (3) Indice (4)

Agricoltura silvicoltura pesca 1.548 -5,5 1,6 115,7

Alimentari e bevande 5.989 9,0 6,3 114,7

Tessile abbigliamento cuoio calzature 11.118 5,1 11,7 108,7

Industrie legno e mobile 2.318 -3,1 2,4 85,2

Chimica, petrol., farma., gomma e materie plastiche 19.103 8,7 20,1 122,5

Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2.092 2,5 2,2 86,5

Prodotti della metallurgia e in metallo, non mac. att. 12.932 14,7 13,6 114,1

Appar. elettrici elettronici ottici medicali di misura 7.763 -2,7 8,2 93,5

Macchinari e apparecchiature nca 16.403 4,6 17,2 92,4

Mezzi di trasporto 8.746 1,9 9,2 88,7

Altra manifattura 4.445 0,4 4,7 105,2

Totale esportazioni 95.132 5,5 100,0 103,1

(1) Valore corrente in milioni di euro. (2) Variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente. (3) Percentuale sul totale delle espor- tazioni. (4) Indice trimestrale (base: media trimestrale 2008 = 100) a valori correnti.

Fonte: elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Fig. 3 - Esportazioni emiliano-romagnole e italiane: selezione dei principali paesi ed aree di destinazione, 1° trimestre 2012

Emilia-Romagna Italia

Quota (1) Tasso di variazione (2) Quota (1) Tasso di variazione (2)

(1) Quota percentuale sul totale delle esportazioni. (2) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente.

Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Oceania India Cina Asia Brasile Stati Uniti America Africa Francia Germania Regno Unito Spagna Polonia Ue27 Russia Turchia Europa

15,6 -16,4

-6,8

2,4 -2,9

15,0 12,3 10,7 6,9 6,9

21,3 -6,8

7,6 7,1

16,0 -12,4

7,4

1,3 0,9 3,0 15,2 1,2 7,1 11,5 4,0 12,3 13,2 5,5 4,3 2,6 57,6 3,7 1,8 68,0

11,5 -6,7

-9,6

3,7

16,0 8,1

10,0 12,9 3,2

5,8 10,5 -7,5

-0,6 2,3

7,6 2,0

4,7

0,9 0,9 2,2 13,5 1,3 6,1 10,2 4,5 11,8 13,8 4,8 5,2 2,5 56,6 2,3 2,5 70,1

(4)

ESPORTAZIONI REGIONALI –1° TRIMESTRE 2012

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

4

tonfo riferito al mercato spagnolo.

Al di fuori dell’Unione spicca il risultato molto positivo conseguito sul mercato russo (+16,0 per cento), cui si contrappone la marcata contrazione delle esportazio- ni destinate alla Turchia (-12,4 per cento), che recen- temente avevano messo in luce un forte trend positi- vo. Russia e Turchia giungono ad assorbire il 5,5 per cento delle esportazioni regionali .

Ancora una volta le esportazioni regionali verso i mercati dell’Oceania hanno avuto una crescita note- volmente superiore alla media (+15,6 per cento), an- che se costituiscono una quota decisamente minore del totale. Il risultato appare sensibilmente superiore rispetto al dato nazionale. Le esportazioni indirizzate verso i mercati africani hanno invertito la tendenza negativa che aveva caratterizzato i tre trimestri pre- cedenti e hanno ripreso a crescere rapidamente (+10,7 per cento), anche se leggermente meno delle vendite nazionali con la medesima destinazione.

Anche sui mercati americani, ai quali è stata destina- ta una quota pari al 11,5 per cento delle vendite, le esportazioni regionali hanno ottenuto un buon risulta- to (+12,3 per cento), mettendo in luce un andamento migliore rispetto a quello nazionale. In particolare, è stato positivo il dato ottenuto sull’importante mercato degli Stati Uniti (+15,0 per cento), mentre quello rea- lizzato in Brasile è risultato negativo (-2,9 per cento).

Questo andamento contrasta ancora una volta con quanto accaduto per l’Italia, le cui esportazioni realiz- zano incrementi superiori sul mercato carioca e mino-

ri su quello nord americano. Per l’Emilia-Romagna, però, il mercato statunitense assorbe il 7,1 per cento delle esportazioni mentre a quello brasiliano ne è de- stinata una quota pari a solo all’1,2 per cento.

La crescita delle vendite sui mercati asiatici (+2,4 per cento) è stata particolarmente limitata e inferiore alla media regionale. Ad essi è stato indirizzato il 15,2 per cento delle esportazioni. L’andamento sui mercati dell’Asia è stato leggermente peggiore di quello otte- nuto dalle esportazioni nazionali. In particolare il risul- tato conseguito dalle esportazioni regionali in Cina (- 6,8 per cento) mostra il primo segno meno a partire dal terzo trimestre del 2009. Addirittura, l’andamento sul mercato indiano è risultato pesantemente negati- vo (-16,4 per cento). Pesano in questi casi le peculiari difficoltà economiche che questi due giganti emer- genti stanno incontrando, in sintesi costituite da un sensibile rallentamento della crescita associato a dif- ficoltà politiche per entrambi, che in India si affianca- no ad una ripresa dell’inflazione.

L’importanza dei due mercati di destinazione è però diversa. In Cina è stato realizzato il 3,0 per cento del fatturato estero regionale, mentre all’India è stato de- stinato solo lo 0,9 per cento delle esportazioni emilia- no-romagnole. Emerge comunque che la tenuta delle esportazioni regionali sui mercati asiatici è dipesa dagli altri paesi dell’area e non dai due più esposti all’attenzione dei media.

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