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Accoglienza, orientamento, continuità

Nel documento Revisione/aggiornamento ottobre 2017 (pagine 66-72)

Premesso che accoglienza, orientamento e continuità sono parti di un tutto si passa, di seguito, ad analizzare le azioni promosse dalla nostra scuola rispetto alle tematiche in parola.

Accoglienza

Le attività legate a questa aspetto si riferiscono sia alla cosiddetta accoglienza (accompagnamento nelle fasi di impatto con un nuovo contesto scolastico) sia ad un’azione di tutorato orientativo che può concretizzarsi in modalità diversificate in rapporto ai differenti momenti del percorso scolastico del primo ciclo.

L’intervento di accoglienza si colloca normalmente nelle prime settimane di scuola (con l’unità di apprendimento 0), anche se prevedere momenti di ripresa lungo tutto l’anno scolastico, con finalità di monitoraggio. L’attività di accoglienza viene gestita dai docenti del gruppo classe, ed è finalizzata a:

 socializzare le attese e i vissuti emotivi nei confronti della nuova esperienza;

 promuovere le relazioni interpersonali tra gli studenti e con gli altri attori della scuola;

 conoscere e condividere le regole dell’istituzione scolastica;

 verificare il metodo di studio e le modalità di lavoro in classe.

Specialmente nelle loro funzioni di monitoraggio, le fasi di accoglienza possono intrecciarsi con gli interventi di tutorato.

Gli interventi di tutorato si realizzano nell’intero arco del percorso scolastico e si declinano in:

 tutorato scolastico che prevede azioni per lo sviluppo delle competenze di auto-monitoraggio del proprio percorso e quindi di orientamento in itinere, riferite all’intero gruppo-classe, ed eventuali interventi individuali rivolti agli alunni, che necessitano di un sostegno individualizzato per sperimentare strategie di miglioramento del rendimento. Il tutorato scolastico si caratterizza quindi come un intervento di prevenzione primaria rispetto al fenomeno della dispersione.

 tutorato nelle transizioni formative che è da intendersi come intervento potenziato-personalizzato ad integrazione ed intensificazione del tutorato scolastico nei confronti di gruppi di studenti che presentano segnali di rischio (disagio e dispersione). Tale tipologia si qualifica quindi come azione di prevenzione secondaria rispetto all’insuccesso formativo e al rischio di abbandono. Può prevedere la presa in carico dello studente nel passaggio fra gradi di studio da parte della FSPOF, che diventa un punto di riferimento per l’alunno e la famiglia.

Orientamento

L'orientamento - quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado - costituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell'infanzia.

Esso si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere se stessi, l'ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le

offerte formative, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita, e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile.”. Inoltre, l’orientamento deve essere inteso sia come bene individuale, in quanto principio organizzatore della progettualità di una persona capace di interagire attivamente con il proprio contesto sociale sia come bene collettivo, in quanto strumento di promozione del successo formativo e di sviluppo economico del paese.

Ciò detto tutte le azioni di orientamento, promosse dal nostro Istituto, sono programmate nella convinzione che la scuola in genere hain sé una funzione orientativa, in quanto prepara alle scelte decisive della vita, ma in particolare la scuola del primo ciclo, con la sua unitarietà e progressiva articolazione disciplinare, è chiamata a favorire l’orientamento verso gli studi successivi mediante esperienze didattiche non ripiegate su se stesse ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a fargli mettere alla prova le proprie capacità. A tal fine il nostro istituto, associando l’orientamento alla crescita della persona in contesti sociali e formativi, lo considera come un diritto degli alunni a comprende una serie di attività finalizzate a metterli in grado, ad ogni età ed in ogni momento della loro vita, di:

 identificare i loro interessi, le loro capacità, competenze e attitudini,

 identificare opportunità e risorse e metterle in relazione con i vincoli e i condizionamenti,

 prendere decisioni in modo responsabile in merito all’istruzione, alla formazione, all’occupazione e al proprio ruolo nella società,

 progettare e realizzare i propri progetti,

 gestire percorsi attivi nell’ambito dell’istruzione, della formazione e del lavoro e in tutte quelle situazioni in cui le capacità e le competenze sono messe in atto.

L’orientamento deve mirare, dunque, ad avere allievi e studenti ben motivati e formati, che si assumono la responsabilità del sostegno ai loro percorsi formativi, alle scelte e alla loro realizzazione.

Soggetti coinvolti

La complessità dell’intervento vede coinvolti e responsabili più soggetti:

 genitori: la partecipazione dei genitori al processo d’istruzione e formazione costituisce lo strumento strategico per rispondere ai bisogni orientativi degli alunni. Dunque, la collaborazione interattiva tra scuola e famiglia è indispensabile per condividere obiettivi comuni, che favoriscano la maturazione del processo di auto-orientamento da parte dello studente in rapporto ai diversi livelli di autonomia personale che connotano i diversi cicli (e fasi di età) del percorso formativo;

 docenti: devono essere in grado di permeare i curricoli scolastici di una prospettiva trasversale orientativa, funzionale alle azioni di orientamento, finalizzata a mettere in grado gli alunni di autoorientarsi, a far maturare in essi la capacità di elaborare progetti di vita e di lavoro, di scegliere e di decidere autonomamente coerentemente con l’analisi dei propri interessi e attitudini;

 alunni: l’orientamento presuppone attività di coinvolgimento attivo degli alunni affinché siano preparati gradualmente a gestire il proprio processo di auto-orientamento, attraverso lo sviluppo di competenze di base (generali e metodo) capaci di garantire il successo orientativo e necessarie per costruire le scelte future.

Presupposti culturali e metodologici

Essendo la didattica orientativa una “buona pratica”, essa coinvolge tutti i cicli scolastici in verticale, dalla scuola dell’Infanzia alla scuola secondaria di I grado e deve tendere a potenziare le risorse del singolo in situazione di apprendimento ed a valorizzare l’aspetto formativo/educativo delle singole discipline negli interventi quotidiani. Pertanto, la didattica disciplinare, deve divenire orientativa e fornire gli strumenti necessari all’attivazione delle capacità di scelta, attraverso:

 la scelta dei contenuti proposti, grazie ai quali i ragazzi possano progressivamente scoprire interessi e attitudini;

 la scelta e il potenziamento degli strumenti di studio più idonei a favorire l’apprendimento;

 il rafforzamento dell’autoconsapevolezza e della capacità di riflessione sul proprio percorso;

 una pluralità di metodologie didattiche, in quanto la lezione frontale non è una modalità orientativa, al contrario dell’organizzazione per laboratori dove gli alunni sono guidati nella problematizzazione e nella ricerca di soluzioni personali ai quesiti posti.

Il nostro impegno è, dunque, quello di progettare delle situazioni di apprendimento dove le singole discipline non siano concepite dai docenti e percepite dagli allievi come luoghi depositari di un sapere da

memorizzare, fisso e immutabile, bensì siano funzionali alla soluzione dei problemi a cui ci si trova dinnanzi nel nostro agire quotidiano.

La centralità della persona nel processo di orientamento

Punto di partenza del processo di orientamento, progettato in seno alla nostra scuola, è l’alunno con le sue specificità (età, genere, appartenenze sociali e culturali, valori e aspirazioni personali, ecc.) e con un diretto collegamento con i suoi contesti di vita e con la specificità dei suoi bisogni orientativi. Il nostro obiettivo è quello di potenziare le competenze personali di ogni allievo affinché essi approdino ad una conoscenza attiva del contesto esperienziale a loro destinato e che costituirà lo scenario di riferimento per la costruzione di una propria progettualità personale.

Dunque, l’impegno del corpo docente è quello di dare centralità alla fase formativa orientativa in quanto nodo strategico:

per l’alunno che deve avere l’opportunità, durante il percorso formativo, di costruirsi delle competenze orientative adeguate ad accompagnare il suo processo di orientamento lungo tutto l’arco della vita e di sviluppare una progettualità personale sulla quale innescare scelte progressivamente sempre più specifiche;

per l’istituzione che deve svolgere un ruolo strategico sia nel sostegno al sistema scolastico-formativo per l’esercizio delle sue funzioni orientative, sia nel coordinamento delle risorse che interagiscono attivamente con il sistema per il pieno raggiungimento degli obiettivi orientativi di propria competenza.

Considerando che per la nostra utenza l’esperienza dominante è quella legata all’apprendimento, gli interventi educativi da noi attuati dovranno favorire:

a) la maturazione di un metodo (uno stile, una cultura, un insieme di atteggiamenti, ecc.) centrato sull’approccio dell’auto-orientamento;

b) lo sviluppo di competenze orientative (stima, fiducia, sicurezza e decisione), non immediatamente finalizzate alla gestione di compiti orientativi concreti, ma funzionali ad acquisire una capacità di attivazione critica nei confronti dei problemi, di canalizzazione delle energie rispetto ad obiettivi, di responsabilizzazione verso gli impegni, eccetera;

c) la capacità di monitorare in senso orientativo il percorso formativo in essere, attraverso una riflessione consapevole sulla propria evoluzione e l’identificazione di eventuali strategie di miglioramento;

d) l’educazione alla progettualità personale, che non coincide immediatamente con situazioni di scelta ma ne crea i prerequisiti necessari;

e) la valorizzazione orientativa di situazioni esperienziali nuove per favorire quel processo di sperimentazione di sé e di conoscenza dei contesti formativi più vari e diversi.

Progettazione dei percorsi di orientamento

La progettazione dei percorsi di orientamento all’interno del nostro contesto educativo prevede l’adozione dei seguenti elementi:

 la personalizzazione degli interventi e il coinvolgimento attivo dello studente, al fine di garantire il processo di apprendimento;

 la funzione tutoriale del docente, che diventa una guida ed un supporto per lo studente;

 la didattica orientativa, poiché deve investire tutti i settori disciplinari in modo trasversale;

 il laboratorio come modalità operativa che possa facilitare l’apprendimento per i propri risvolti concreti e manuali.

Strumenti per l’orientamento usati dai docenti

In classe i docenti utilizzeranno due strumenti: la didattica orientativa, che riveste un ruolo cruciale nello sviluppo delle competenze orientative di base e nell’educazione all’auto-orientamento, e la funzione tutoriale, che è associata alla funzione di accompagnamento personalizzato e al monitoraggio dei percorsi formativi con particolare riferimento alla promozione del successo formativo. Ogni docente, per assumere la funzione tutoriale, dovrà essere “moltiplicatore” delle risorse didattiche, facilitatore delle dinamiche individuali e/o di gruppo, guida nei processi di apprendimento, ottimizzatore dei processi formativi, interfaccia tra tutte le istituzioni formative e la società. In sintesi ogni docente/formatore dovrà avere una funzione di guida e di accompagnamento dell’alunno alla conoscenza e di facilitazione dell’apprendimento sulla base del riconoscimento degli stili soggettivi di ciascuno.

All’uopo la FSPOF per l’orientamento, in collaborazione con il servizio orientamento della Provincia di Cosenza, garantirà ai docenti:

 un supporto teorico per l’acquisizione di competenze atte ad individuare risorse, bisogni e difficoltà negli alunni;

 un supporto teorico per la progettazione di interventi di potenziamento, sviluppo, approfondimento, recupero e sostegno in ambito didattico;

 un supporto pratico di consulenza in merito alle problematiche rilevate;

 un supporto e una consulenza ai genitori per una fattiva collaborazione con gli operatori scolastici, al fine di mettere in campo linee e stili educativi omogenei e in sintonia tra i due nuclei educativi (stipulare un “patto formativo”);

 azioni di consulenza ai genitori perché acquisiscano consapevolezza delle reali potenzialità dei loro figli e non avvertano la valutazione come un’azione selettiva, bensì come uno strumento formativo e orientante.

Didattica orientante e funzione tutoriale nella scuola dell’infanzia

La didattica orientante e la funzione tutoriale in questo grado di istruzione dovrà essere supportato e guidato dalle seguenti condizioni indispensabili:

 accoglienza;

 ascolto;

 accompagnamento.

All’interno di queste tre condizioni si cercherà di far acquisire agli alunni i seguenti prerequisiti formativi o competenze orientative generali, necessarie per concretizzare un’alfabetizzazione di base, intesa come orientamento verso la comprensione e la conoscenza del mondo che circonda i bambini:

 prelettura;

 prescrittura;

 precalcolo.

Didattica orientante e funzione tutoriale nella scuola primaria

La didattica orientante e la funzione tutoriale in questo grado di istruzione dovrà fornire sostegno agli alunni nello sviluppo della loro identità. Con gli alunni della scuola primaria si cercherà, dunque, di sviluppare una “didattica orientativa”, attraverso la conoscenza degli alfabeti di base per iniziare ad orientarsi nel mondo.

Le attività programmate saranno a supporto:

 degli alunni per il raggiungimento di competenze e abilità trasversali permanenti;

 dei docenti per l’applicazione di una metodologia di lavoro condivisa con gli alunni che faciliti l’acquisizione di capacità critiche e di pensiero divergente.

In merito al primo punto, per consentire il raggiungimento degli obiettivi della maturazione personale, dell’autonomia e dello sviluppo delle competenze del “saper fare” e del “saper agire” si:

 progetteranno percorsi che consentano agli alunni di raggiungere uno sviluppo globale nell’ambito delle loro potenzialità, già a partire dalla Scuola dell’Infanzia;

 favorirà lo sviluppo delle intelligenze multiple (Gardner) per cui è necessario coltivare e plasmare i particolari talenti o le innate potenzialità, in accordo con i bisogni individuali;

 indirizzeranno gli alunni a scoprire i propri punti di forza e di debolezza, nell’ambito delle competenze intellettive e/o pratiche;

 progetteranno percorsi individualizzati mirati non tanto e non solo al sostegno delle lacune, ma soprattutto volti al potenziamento e allo sviluppo progressivo dei talenti posseduti (eccellenze);

 favoriranno le condizioni necessarie per far acquisire competenze indispensabili quali:

 inserimento nel mondo scolastico

 sperimentazione di sé e capacità di autovalutazione

 conoscenza del mondo quotidiano

 conoscenza del mondo formativo

 competenze di socializzazione

 competenze comunicative e di gestione emotiva

 competenze di risoluzione dei problemi

 progressiva autonomia negli apprendimenti (abilità di lettura, decodifica dei messaggi, comprensione del testo, capacità di fare inferenze, costruzione di un personale - efficace metodo di studio)

 costruzione di una pluralità di “aspettative” realizzabili, riguardanti il futuro personale (… “la scuola deve vendere non uno ma tanti sogni per costruire il proprio futuro”)

 competenze decisionali (problem solving in situazioni che richiedano una strategia di intervento).

Rispetto al secondo punto i docenti dovranno:

 mettere in atto i seguenti comportamenti orientanti che sostengano gli alunni nella maturazione individuale:

 saper ascoltare;

 saper “leggere” i comportamenti e i segnali di disagio;

 trasmettere rinforzi positivi (frasi/consigli che incoraggino la percezione di sé e l’autostima);

 motivare le nostre scelte educative agli alunni al fine di stimolare e incentivare lo sviluppo dell’autonomia decisionale;

 porre gli alunni in situazione di conflitto cognitivo perché elaborino da soli strategie di problem solving.

I suddetti comportamenti saranno funzionali alla messa in atto di una didattica orientativa capace di garantire negli alunni lo sviluppo di abilità relazionali e maggiore autonomia personale, consentendo di consolidare, al termine del Primo Ciclo di istruzione, competenze trasversali quali:

 comprendere testi di vario genere (es.: narrativo, giornalistico, storico, formulari, orari dei trasporti, istruzioni di medicinali, tabelle e grafici…);

 comunicare ad altri idee e dati in forma parlata o scritta, sapendo organizzare l’informazione;

 elaborare e interpretare dati quantitativi utilizzando strumenti statistici – matematici;

 impostare e risolvere problemi utilizzando gli strumenti e i mezzi tecnologici del nostro tempo e organizzando le risorse disponibili;

 lavorare e collaborare in gruppo in modo produttivo, critico e non passivo, valorizzando le proprie ed altrui competenze;

 imparare ad apprendere, voler continuare ad imparare e insegnare ad altri in diversi contesti (es.:

trasmettere a terzi la propria competenza nel mondo del lavoro)

 utilizzare abilità di comprensione di testi scritti al fine di costruire un proprio metodo di studio efficace e funzionale all’attività.

Didattica orientante e funzione tutoriale nella scuola nella scuola secondaria di I grado

Nella scuola secondaria di I grado le attività didattiche devono essere progettate in base ai contenuti ed alle caratteristiche epistemologiche delle discipline, ma anche in base alla prospettiva dell'orientamento, inteso come attività formativa che mira al potenziamento di capacità (progettuali, comunicative, relazionali, di gestione di situazioni complesse ecc.), che favoriscono l'apprendimento e la partecipazione negli ambienti sociali e di lavoro. L’approccio adottato, dunque, deve vedere l’orientamento come pratica trasversale da realizzarsi nel contesto delle diverse discipline scolastiche. In definitiva la scuola secondaria di I grado deve contribuire alla maturazione del processo di auto orientamento attraverso due funzioni:

 promuovere, attraverso la propria funzione formativa, una maturazione delle competenze orientative di base o propedeutiche al fronteggiamento di specifiche esperienze di transizione;

 sviluppare “attività di educazione alla scelta e di monitoraggio, attraverso l’utilizzo di risorse interne, ma anche con il contributo di risorse esterne, finalizzate a promuovere il benessere dello studente lungo il proprio iter formativo e prevenire rischi di insuccesso e/o abbandono”.

Alla luce di quanto esposto, la nostra scuola secondaria di primo grado si deve fare artefice di tre tipologie di azioni orientative, di complessità crescente:

 azioni finalizzate all’orientamento nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di I grado, con l’obiettivo di supportare la transizione tra i livelli scolastici e a sostenere l’alunno nell’impatto con la nuova organizzazione;

 azioni finalizzate all’orientamento nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, con lo scopo di supportare l’aunno a comprendere e gestire i cambiamenti legati al proprio processo di sviluppo e prevenire il disagio adolescenziale;

 azioni finalizzate all’orientamento nella scelta scolastico-professionale, focalizzate sulla presa di decisioni in merito alla propria carriera scolastica, in modo da rendere l’alunno consapevole delle diverse variabili in gioco e permettere una progettualità consapevole.

Come azione educativa si cercherà di attivare percorsi diversi a seconda dell’età; pertanto:

Classi prime

In conformità con gli obiettivi dell’orientamento, si realizzeranno lavori, che mettendo insieme alunni delle quinte classi della scuola primaria e quelle delle prime classi della scuola secondarie di primo grado, renderanno concrete il principio della continuità, sviluppando nei ragazzi capacità creative e organizzative.

Gli obiettivi che s’intendono perseguire nello sviluppo del succitato progetto sono:

 Favorire negli alunni la conoscenza di sé per iniziare il cammino di orientamento e di scoperta delle proprie attitudini.

 Far capire ad ogni alunno che può essere parte attiva del suo processo di crescita, del suo futuro ruolo nella società, della sua piena e felice esistenza nel mondo.

 Offrire occasioni che stimolino la partecipazione attiva dell’alunno e il rinforzo motivazionale per mezzo di esperienze di apprendimento diversificate.

Il tutto verrà realizzato attraverso vari progetti e manifestazioni che allineandosi con la didattica curriculare stimoleranno gli interessi degli alunni in vari settori.

Classi seconde

L’orientamento scolastico consisterà nell’assistere e guidare gli alunni nella scoperta e nella valutazione delle proprie attitudini, orientandoli nelle prime esperienze scolastiche. Pertanto si cercherà attraverso attività mirate di:

 rafforzare il senso della propria identità;

 favorire una modalità positiva di relazione e di comunicazione con i compagni;

 sviluppare il rapporto e la conoscenza della realtà esterna;

 stimolare la curiosità e la disponibilità nei riguardi di situazione, persone e compiti nuovi ampliare le conoscenze dell’ambiente esterno.

Classi terze

Attività finalizzate a sostenere i processi decisionali dello studente saranno rivolte agli alunni delle classi terze allo scopo di sostenere la maturazione dei processi decisionali che interessano lo studente in specifiche circostanze del proprio percorso, ossia nel passaggio tra cicli di studio (es. il passaggio dal primo al secondo ciclo). Gli interventi di sostegno al processo decisionale si differenzieranno dalle attività di educazione alla scelta (con funzione preparatoria e quindi di maturazione di un metodo per scegliere), perché richiederanno l’avvio di un processo di concretizzazione della scelta, di sintesi degli elementi acquisiti in itinere e di assunzione di impegni personali coerenti con obiettivi di progettualità personale.

Inoltre, le due tipologie di funzioni dovranno fare riferimento a momenti diversi dell’esperienza scolastica:

 gli interventi di preparazione si realizzano precocemente (sin dai primi anni del percorso scolastico);

 il supporto alla presa di decisioni si collocano in via preferenziale all’approssimarsi della scelta, dunque nelle fasi che precedono la transizione.

Le azioni orientative promosse che contribuiranno al processo decisionale si riassumono in:

 informazione orientativa come l’insieme delle attività che favoriscono l’acquisizione di informazioni specifiche sulle opportunità formative del territorio;

 consulenza specialistica essere erogata da professionalità esterne, in grado di analizzare le variabili in gioco e di potersi porre come interlocutori specifici.

Nello specifico le iniziative promosse dalla scuola saranno:

 Concordare l’acquisizione di abilità e competenze trasversali che possano essere garanzia di un graduale passaggio tra i tre ordini di scuola.

 Contatti tra le FS e le referenti delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado per l’organizzazione delle attività di orientamento.

Nel documento Revisione/aggiornamento ottobre 2017 (pagine 66-72)

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