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La campagna di rilevo in cima a Terravecchia, prima occasione in assoluto di applicazione di tecniche di scansione 3D nell’ambito dello scavo, si è tenuta il 27 Luglio 2013, ad indagini archeologiche appena concluse da parte della Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico dell’Università degli Studi di Perugia.

L’intervento ha riguardato tre diversi settori dell’abitato, oggetto d’indagine nel corso delle campagne di scavo 2012 e 2013, ed ha interessato strutture non ancora integralmente documentate dal punto di vista grafico in scala di dettaglio, ovvero, come già anticipato, la chiesa di San Martino, la cosiddetta torre rettangolare, posta in prossimità dell’acropoli, ed un lungo tratto di mura comprese tra la Porta Medievale, uno degli accessi carrabili all’abitato medievale, e la Postierla del Matese, porta pedonale coperta dischiusa all’interno delle poderose mura sannitiche in poligonale a doppia cortina.

Fig. 25: il rilievo topografico d’appoggio.

La sola documentazione grafica in scala di dettaglio esistente delle strutture individuate è stata difatti realizzata nel corso delle campagne di scavo più recenti (2012 e 2013) attraverso la tecnica, dispendiosa in termini di tempo e di impiego di risorse umane, del rilievo diretto

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in scala 1:20 (uno di questi elaborati, relativo alla Porta dell’Acropoli è riportato, a titolo esemplificativo, in Fig. 26) ed aveva riguardato la chiesa di San Martino, della quale sono stati rilevati i prospetti interni delle murature ai lati dell’accesso, la Porta dell’Acropoli e la Porta Medievale, rilevate integralmente in pianta e in prospetto.

La georeferenziazione di tali elaborati è garantita da un rilievo topografico d’appoggio, indispensabile per la costante verifica dell’elaborato manuale nel corso della sua realizzazione e per la sua successiva georeferenziazione, in assenza di una quadrettatura di riferimento, in seguito a digitalizzazione in ambiente CAD.

Per la generalità dei rilievi di Terravecchia si è infatti deciso, nella fase iniziale di progettazione dell’intervento, di evitare il ricorso alla tradizionale quadrettatura di scavo, date le particolari condizioni topografiche del sito, la distribuzione delle strutture residue e la notevole estensione dell’area archeologica, prediligendo una poligonale chiusa, costituita da 14 nodi di rete, costruita a partire da una coppia di capisaldi cementati, georeferenziati con strumentazione GPS in un sistema di riferimento planimetrico ed altimetrico di tipo globale, attraverso l’adozione di in un sistema di coordinate Gauss-Boaga, funzionale alla georeferenziazione di tutti i dati di scavo su supporto cartografico CTR in scala 1:5000. La poligonale disegnata sul terreno abbraccia l’intera area interessata dagli interventi di scavo. In ciascuno dei singoli saggi (A, B, C, D corrispondenti alle aree della Porta dell’Acropoli, della chiesa di San Martino, della c.d. torre rettangolare e della Porta Medievale) si è inoltre proceduto, laddove necessario, al rinfittimento della rete stessa mediante un numero variabile di nodi secondari, funzionali alle diverse esigenze di scavo e alla realizzazione di rilievi di dettaglio.

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A differenza della strumentazione laser scanner, adoperata con esiti positivi in tutti i settori dell’intervento programmato, non è stato possibile impiegare l’esacottero nell’area occupata dalla chiesetta di San Martino a causa delle coperture arboree che rendevano estremamente ridotto lo spazio di manovra del dispositivo e di conseguenza poco sicure, nonostante l’esperienza e l’abilità dell’operatore, le operazioni di volo.

Fig. 27-28: la segnalizzazione con target a scacchiera delle strutture rilevate.

Per l’appoggio topografico delle scansioni si è eseguito un apposito rilievo, contestualmente ed in parallelo alle sessioni di scansione, avvalendosi a tal fine dei nodi di rete della poligonale topografica utilizzata per la generalità dei rilievi di scavo, georeferenziati in un sistema di riferimento in coordinate Gauss-Boaga.

Nel corso del rilievo topografico d’appoggio, del quale sono stati sistematicamente redatti eidotipi in corso d’opera, si sono acquisite le coordinate di tutti i target a scacchiera (riconosciuti in modalità automatica dal Faro) precedentemente posizionati in corrispondenza degli edifici da rilevare. La fase di segnalizzazione delle strutture ha infatti preceduto tutte le operazioni di rilievo e di documentazione fotografica (Figg. 27-28). Sono stati sottoposti a scansione i principali edifici rimessi in luce nel corso delle campagne di scavo 2012 e 2013, alcuni dei quali, già noti ed in parte oggetto di schematici rilievi a grande scala nonché di limitati interventi di restauro conservativo e di consolidamento al termine delle campagne d’indagine risalenti agli anni 1981-1982.

Preliminare alle azioni di rilievo è stata la ripulitura di tutte le superfici interessate, pressoché integralmente occultate dalla crescita spontanea di una rigogliosa e fittissima vegetazione occorsa nel corso del trentennale periodo di interruzione degli interventi di scavo, rilievo e ricognizione.

Delle emergenze residue sono state eseguite, a seconda delle situazioni e di peculiarità, conformazione e caratteristiche architettoniche e d’impianto delle singole strutture, più scansioni, stabilendo preventivamente uno schema di presa.

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La descrizione completa di un oggetto richiede difatti in genere più acquisizioni da stazioni diverse, a seconda della sua complessità, così da eludere eventuali lacune; per questo motivo è peraltro necessario ricorrere a target che consentano, nella successiva fase di trattamento dei dati, l’unione di scansioni diverse in un sistema di riferimento univoco.

Fig. 30: la c.d. torre rettangolare. Interno.

Fig. 29: la nuvola di punti laser della chiesa di San Martino nel software Pointools.

Cinque diverse scansioni sono state effettuate all’interno e all’esterno della chiesetta di San Martino (Fig. 29), sei scansioni hanno riguardato l’interno e l’esterno della cosiddetta torre

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rettangolare (la Fig. 30 ritrae la nuvola di punti che ne riproduce l’interno) ed altre sei hanno interessato l’interno e l’esterno della Porta Medievale (figg. 14, 17) ed il lungo il tratto di mura compreso fra quest’ultima e la Postierla del Matese (figg. 15-16), della quale è stato rilevato anche lo stretto corridoio interno.

Fig. 31: la porta medioevale. Fotogrammetria aerea.

Le scansioni sono state effettuate a risoluzione estremamente elevata e con uno stretto passo angolare, così da ottenere nuvole di punti dense e particolarmente dettagliate.

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Un’adeguata copertura fotografica dall’alto, costituita da sequenze di prese fotogrammetriche nadirali ed oblique in successione, volta a garantire l’integrazione dei dati acquisiti a terra attraverso le tecniche laser scanning e fotogrammetriche, è stata invece assicurata dall’impiego dell’esacottero multirotore mediante l’esecuzione di due successive sessioni di volo in corrispondenza del Saggio C (c.d. torre rettangolare, Fig. 34) e di altre tre in corrispondenza del non troppo distante Saggio D (Fig. 35; in fig. 31 è riportato il modello tridimensionale della porta, generato con Agisoft Photoscan grazie all’integrazione tra prese fotogrammetriche frontali, scattate da terra, e prese fotogrammetriche aeree).

Fig. 33: Postierla del Matese. Nuvola di punti laser scanning.

Figg. 34-35: saggi C e D, fotogrammetria aerea.