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1.4 Gli adolescenti e Facebook

1.4.1 Adolescenza e compiti evolut

L’adolescenza rappresenta una fase di transizione dall’infanzia alla vita adulta che, con una grande variabilità individuale, sociale e culturale (Speltini, 1997), si può temporalmente collocare tra gli 11-12 anni, quando si presentano le prime trasformazioni biologiche e psicologiche tipiche della pubertà, e i 18 anni circa, quando l’individuo acquisisce le competenze e i requisiti necessari per assumersi le responsabilità di un adulto. Alcuni autori sostengono la necessità di estendere questo periodo fino ai 22 anni circa se non, a volte, ritengano sia addirittura più corretto collocare la fine dell’adolescenza intorno ai 25 anni (Crone, 2012; Levi- Warren, 2005). Questo periodo evolutivo costituisce uno dei più complessi momenti della vita di un individuo poiché porta ad inevitabili modificazioni e trasformazioni a livello fisico, psicologico, emozionale, familiare e sociale (Camaioni & Di Blasio, 2002; Palmonari, 2011).

Tra tutti i compiti evolutivi che l’adolescente deve affrontare, un aspetto centrale riguarda indubbiamente lo sviluppo della propria identità. Sebbene la formazione dell’identità sia un processo che duri per tutto l’arco di vita, è soprattutto nell’adolescenza che si manifesta in modo più evidente, tanto che questa fase del ciclo vitale viene considerata, in questo senso, il periodo più cruciale per lo sviluppo della persona (Erikson, 1963). In particolare, lo sviluppo dell’identità durante il periodo adolescenziale si esprime nella tensione tra identità e confusione di ruolo (Erikson, 1963).

La costruzione dell’identità è il risultato di numerose variabili, che concorrono a dargli una forma e una continuità. A questo proposito Erikson (1963) ha sottolineato il ruolo svolto dalla dotazione biologica dell’individuo, dalla propria

29 organizzazione ed esperienza personale, oltre che dai fattori di natura familiare e dall’ambiente culturale in generale.

In particolare, l’avvento della pubertà implica importanti modificazioni fisiche che comportano esperienze emozionali molto intense. Lo sviluppo corporeo che muta il corpo da una struttura fisica tipica di un bambino ad una simile a quella di un adulto e la maturazione sessuale che ad esso si accompagna rappresentano aspetti di novità che l’individuo deve riconoscere, accettare ed elaborare. Inoltre queste trasformazioni fisiche hanno una grande variabilità individuale per cui viene messa a dura prova la capacità di adattamento dell’adolescente e può portare allo sviluppo di sentimenti di insicurezza ed elevati livelli di stress (Bastioni, Grabet, & Brooks-Gunn, 2003). I cambiamenti corporei fanno sì che il giovane, inoltre, sia trattato dalle altre persone in modo diverso rispetto a come era abituato fino a quel momento: gli viene richiesto di mettere in atto un comportamento più responsabile ma non viene considerato ancora una persona completamente autonoma, in grado di prendere da solo decisioni importanti riguardo la propria vita. Come conseguenza di ciò, l’adolescente inizia a modificare il proprio atteggiamento verso se stesso oltre che quello nei confronti del mondo circostante. In primo luogo inizia a modificarsi il rapporto con i genitori, segnato dalla necessità di una maggiore indipendenza. L’inizio dell’acquisizione di un’indipendenza dalla famiglia apre la strada ad altri cambiamenti, come un aumento degli stimoli verso i quali porre attenzione, la possibilità di intraprendere nuove attività, di sperimentare nuovi stili di condotta e nuove modalità di relazionarsi con le altre persone (Palmonari & Crocetti, 2011).

In altri termini, durante questa fase avviene un processo di ridefinizione globale della prospettiva di vita del giovane, non ancora adulto e non più bambino, caratterizzato dall’abbandono dei modelli di identificazione consolidati e accettati durante l’infanzia e dalla ricerca e individuazione di quei modelli relativi a cosa l’adolescente vuole essere e cosa vuole diventare. La scelta di questi nuovi modelli è influenzata da diversi fattori, come l’insieme dei valori del giovane, le sue capacità

30 cognitive, emotive e psicologiche e le opportunità che gli provengono dall’ambiente, sia familiare che sociale.

La riorganizzazione del sistema di sé si verifica infatti all’interno di una rete di relazioni, quelle familiari ma soprattutto quelle amicali, le quali durante questo periodo diventano più frequenti, intense e significative. Tali relazioni, in particolare, permettono all’adolescente, attraverso numerosi scambi comunicativi, di verificare il proprio valore di sé e di riflettere su se stesso (Palmonari & Crocetti, 2011).

Tutti questi cambiamenti, che coinvolgono quindi vari aspetti della vita del giovane, quelli fisici, cognitivi, emotivi, psicologici e sociali, lo spingono a mettere in discussione l’immagine che aveva avuto di sé fino a quel momento per ricercare e costruirsi un’immagine di sé nuova, come di un individuo più maturo e responsabile.

Secondo Erikson (1963) il rischio, in questa fase evolutiva, è quello della confusione di ruolo, o diffusione dell’identità, se l’adolescente non riesce a sviluppare un senso integrato del sé, nelle diverse identificazioni, espressioni e ruoli sociali svolti nei diversi contesti.

Inoltre, come precedentemente accennato, l’adolescenza non riguarda solo cambiamenti per così dire “interni”. Essa coinvolge anche importanti modificazioni nell’ambiente sociale del giovane, in primo luogo abbiamo evidenziato il distacco dalla famiglia, ovvero una forma di emancipazione dalle figure genitoriali che caratterizza la relazione genitore-figlio in termini più paritari e reciproci. Tale emancipazione, segnata spesso da momenti di conflittualità, è accompagnata dall’acquisizione dell’indipendenza, intesa come una libertà affettiva di instaurare nuove relazioni, amicali e sessuali, e un’assunzione di responsabilità, in riferimento alla scuola, ai valori, alla società in generale (Zani, 2011). Allo stesso tempo, abbiamo accennato che durante l’adolescenza assumono sempre maggiore importanza le relazioni amicali e il gruppo dei pari, tanto che l’identificazione con il gruppo costituisce un punto di riferimento fondamentale nel processo di costruzione dell’identità adolescenziale (Palmonari, Pombeni, & Kirchler, 1990). A

31 questo proposito, infatti, il gruppo rappresenta un luogo di apprendimento, di sperimentazione e di controllo delle proprie e altrui azioni e funziona come oggetto di confronto e valutazione delle varie dimensioni che concorrono a costruire il concetto di sé che l’adolescente sta elaborando (Palmonari, 2011).

Come è possibile notare, questi compiti evolutivi tipici del periodo adolescenziale incontrano e si intrecciano con numerose tematiche associate all’uso di Facebook e precedentemente esposte. In questo senso Facebook potrebbe rappresentare un canale che accompagna gli adolescenti nel loro percorso di crescita influenzandone, in particolar modo, lo sviluppo dell’identità e la connessione con il gruppo dei pari. A partire da questa considerazione e da quei dati che mostrano un uso dei Social Network, e di Facebook in particolare, come un’attività sempre più quotidiana e pervasiva negli adolescenti, emerge fortemente la necessità di analizzare con attenzione l’impatto di questo canale di comunicazione sullo sviluppo individuale e relazionale del giovane.