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NARCISISMO ED EMPATIA: IL COMPORTAMENTO DEGLI ADOLESCENTI SU FACEBOOK

2.2 Vantaggi e rischi legati all’uso di Facebook

Come abbiamo visto nel primo capitolo, i vantaggi sociali e psicologici legati all’utilizzo di Facebook sono numerosi. Tra questi, in particolar modo è stata evidenziata la possibilità di aumentare il capitale sociale (Burke et al., 2010; Ellison et al., 2007; Gonzales & Hancock, 2011; Steinfield et al., 2008; Tazghini & Siedlecki, 4 http://mobile.hdblog.it/2013/12/17/facebook-e-lapplicazione-preferita-per-gli-smartphone-nel-2013-nielsen- usa/ 5 http://vincos.it/2013/08/22/facebook-in-italia-24-milioni-al-mese-17-milioni-al-giorno-15-da-mobile/ 6

http://www.netchildrengomobile.eu/ - E’ un progetto finanziato dall’U.E. che si occupa di indagare come l’accesso dai portatili modifica l’esperienza online dei ragazzi europei con nuove opportunità ma anche nuovi rischi: sexyting, cyber bullismo, rischi legati alla privacy. Saranno coinvolti ragazzi, genitori, educatori, insegnanti.

41 2013; Valkenburg et al., 2006), avere un supporto emotivo (Ellison et al., 2006; Joinson, 2008), soddisfare il bisogno di appartenenza (Kim & Lee, 2011; Nadkarni & Hofmann, 2012; Yu et al., 2010) di autopresentazione (Bergman et al., 2011; DeWall et al., 2011; Ong et al., 2011; Zhao et al., 2008), aumentare l’autostima (Bargh et al., 2002; Helliwell & Putnam, 2004; per un appronfondimento, cfr. cap. 1).

Diversi studiosi che hanno analizzato Facebook ne hanno sottolineato la possibilità che hanno gli utenti di formare e mantenere relazioni (Chen e Marcus, 2012; Saleh et al., 2011; Seidman e Miller, 2013). In particolare Gosling et al. (2011) affermano che i Social Network e nello specifico Facebook, sono diventati uno strumento imprescindibile per le interazioni sociali.

La possibilità di mantenere e formare relazioni dipende dalla peculiare struttura di questo Social Network; Facebook, infatti, favorisce l’interazione tramite elementi come la “lista amici”, la “bacheca”, i ”poke”, gli “status”, gli “eventi”, le “foto”, i “messaggi”, i “gruppi” e i “mi piace” (Nadkarni & Hoffman, 2012).

Inoltre Facebook può aiutare a ridurre la solitudine e il disagio emotivo che alcuni provano durante le interazioni faccia a faccia (Burke et al., 2010; Clayton et al., 2013; Sheldon, 2008b; Sheldon et al., 2011).

Abbiamo visto come Facebook consenta anche la presentazione di se stessi. Numerosi autori sostengono che i Social Network aprono nuove possibilità per la propria presentazione e per gestire il sé che viene mostrato agli altri (Hillsen & Helvik, 2012; Zhang, Tang, & Leung, 2011).

Gli adolescenti, come abbiamo visto, sono grandi utilizzatori di Facebook, per questo motivo molti ricercatori si sono chiesti quali siano i reali bisogni, interessi e motivazioni che spingono un adolescente a frequentare l’ambiente virtuale, e come essi tendono a presentarsi e ad essere percepiti dal pubblico (Ahn, 2011). Quest’ultimo punto apre un’importante discussione sui possibili rischi legati ad un utilizzo inconsapevole di questo Social Network. Ad oggi, benché tali pericoli siano ormai noti, tuttavia non se ne percepisce ancora i loro possibili effetti negativi sul benessere e lo sviluppo degli adolescenti.

42 I rischi più evidenti sono legati ad una possibile dipendenza da Facebook, alla diffusione di dati personali, all’esposizione di informazioni riservate,7 alla possibilità di compromettere la propria immagine e, ancora, al rischio di essere oggetto di fenomeni di cyber bullismo (Gross & Acquisti, 2005; Kwan, & Skoric, 2013; Miller & Hufstedler, 2009).

La “facebook addiction” (dipendenza da facebook) può essere considerata una categoria dell'internet addiction disorder, ovvero un uso eccessivo del computer che interferisce con la normale vita di tutti i giorni (Karaiskos, Tzavellas, Balta, & Paparrigopoulos, 2010).

Il sexting (dall’inglese, sex e texting) è la pratica di inviare o postare messaggi di testo (sms) e immagini a sfondo sessuale, tra cui foto di nudo o semi-nudo, via cellulare o internet. Le immagini però, una volta immesse nella rete non appartengono più solo all’utente, ma possono diffondersi senza che l’autore possa fermarne la diffusione o ottenerne l’eliminazione (Brown, Keller, & Stern, 2009).

Il sexting, oltre ad esporre i ragazzi a forme di cyber bullismo può anche aumentare il rischio di adescamento online, soprattutto se legato a un altro comportamento abbastanza frequente dei ragazzi su Facebook, ovvero l’accettazione di un gran numero di amici tra cui anche sconosciuti. L’attenzione degli educatori, associazioni e istituzioni anche se un po’ tardiva sta aumentando con progetti formativi nelle scuole, concorsi e premi per sensibilizzare i ragazzi all’uso consapevole di Internet.8

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interessante è lo spot belga sull’ingenuità delle persone riguardo la propria privacy online

http://www.youtube.com/watch?v=QE3GpbnyaFw

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Il progetto Tabby (www.tabby.eu). Nel contesto attuale dei Paesi Europei l’utilizzo della rete e dei cellulari è il primo modo di comunicare tra i giovani. Di conseguenza, alcune forme di aggressione, liti, o bullismo avvengono (anche) elettronicamente.

Il progetto TABBY (Threat Assessment of Bullying Behavior: Valutazione della minaccia di cyberbullismo nei giovani) punta ad accrescere la conoscenza e le capacità di proteggere gli adolescenti dalle possibili minacce quando usano internet o altri mezzi di comunicazione informatizzata. Nel sito si possono reperire video, test, manuali per giovani e adulti.

43 Altro fenomeno connesso con uso poco consapevole del web è quello del cyber bullismo. Il cyberbullismo ("bullismo elettronico" o "bullismo in internet") è una forma di bullismo attuata attraverso l’uso dei Nuovi Media (dai cellulari a tutto ciò che si può connettere a internet). Questo fenomeno può nascere direttamente sulla rete, oppure iniziare nl gruppo sociale per poi allargarsi su internet.

Purtroppo sono numerosissimi i casi di cyberbullismo, e numerosi sono anche quelli che si sono conclusi con esiti veramente drammatici. In Italia possiamo ricordare ad esempio il caso di Carolina Picchio, la quindicenne di Novara che si è tolta la vita il 5 gennaio 2013. Secondo le indagini sarebbe stata prima molestata da un gruppo di coetanei, che avrebbe ripreso tutto e messo il filmato su internet. Da qui è partita una campagna diffamatoria che ha portato la ragazza all'esasperazione, fino al suicidio. Il caso della quindicenne canadese, Amanda Tood, anche lei morta suicida il 10 ottobre 2012, dopo essere stata vittima per lungo tempo di stalking, cyber bullismo e bullismo. La ragazzina all’età di 13 anni inizia a usare una web chat, dove incontra un uomo che la convince a mostrare il seno, e la fotografa. L’uomo in realtà è uno stalker che la perseguiterà per anni, diffondendo la foto tra i suoi amici e compagni e scuola, e dando il via a una campagna denigratoria su Facebook che porterà la ragazza a togliersi la vita.

Il caso di Amanda Todd ha costretto il governo e l'opinione pubblica canadese, ma non solo, ad aprire una riflessione sul tema del cyber bullismo, inteso come persecuzione tramite internet, evidenziando la necessità di trovare i mezzi per contenere questo fenomeno, erogando fondi a sostegno delle associazioni anti- bullismo.

Anche in Italia è al momento in preparazione un codice di autoregolamentazione contro il cyber bullismo. Sono diverse le iniziative per promuovere la sensibilizzazione dei ragazzi verso un uso consapevole del la rete. Ad

44 esempio il Concorso Vodafone su cyber bullismo e adescamento online premiato da accademia della comunicazione9.