Gli elevati prezzi dell’arte contemporanea sono in netto contrasto con ciò che l’arte contemporanea sostiene di essere, a partire dall’interazione e dal dialogo che vorrebbe instaurare con il pubblico, ma che spesso fatica a superare i confini imposti dal mercato.
Lo scopo dell’arte [...] è quello di spiegare a se stessi e a chi ci sta intorno perché vive l’uomo, qual è il significato della sua esistenza, di spiegare agli uomini qual è la ragione della loro apparizione su questo pianeta. O, se non di spiegarlo, di porre loro questo problema [...] Per mezzo dell’arte, l’uomo si appropria della realtà attraverso un’esperienza soggettiva. [...]73
L’arte vorrebbe essere accessibile a tutti: viene insegnata nelle scuole, si può conoscere visitando le gallerie sempre più numerose o i musei che spesso propongono giornate con ingressi gratuiti o prezzi agevolati, per permettere a chiunque di poterli visitare. Gli artisti, dal canto loro, si lamentano dello scarso interesse che il grande pubblico rivolge loro.
Indipendentemente dal tipo di ricchezza o posizione sociale, il mondo dell’arte contemporanea dà il benvenuto a tutte le persone curiose e di mentalità aperta che vogliono ammirare ciò che è stato creato e partecipare alla discussione che gli artisti, con le loro opere, vorrebbero instaurare.
Eppure sempre più il presunto abbraccio ad un pubblico più ampio è limitato dalla richiesta di esclusività infatti, all’interno dei segmenti più competitivi del mercato dell’arte, l’arte non è per tutti, sono molti coloro che credono che l’arte contemporanea sia solo per le persone con i mezzi economici.
Si consideri la tendenza di alcune fiere d’arte contemporanea ad aumentare il prezzo dei biglietti d’ingresso e a limitare sempre più la possibilità di visitare la fiera durante l’inaugurazione. Si pensi alla più famosa fiera d’arte italiana, Arte
Fiera a Bologna, dove il biglietto d’ingresso nel 2004 costava 13 euro74, oggi è
aumentato del 65%.75
La logica che sta alla base dell’esclusività delle preview è semplice: se non ti puoi permettere di comprare l’arte esposta, perché vuoi andarla a vedere in anteprima e non aspettare i giorni successivi? Il problema è che alcune gallerie riallestiscono lo stand dopo il primo giorno, così da non dare la possibilità ai visitatori dei giorni successivi di vedere quelle opere che, in pochi, hanno pagato un caro prezzo per vedere. Queste opere scompaiono dopo il primo giorno, come se non fossero considerate adatte agli occhi delle persone meno facoltose.
La presunta volontà di includere il grande pubblico nel mondo dell’arte contemporanea sta cambiando anche nei canali paralleli al mercato dell’arte. Bloomberg News, l’agenzia di stampa internazionale, ha ridimensionato il suo interesse dell’arte: Bloomberg plans to continue to cover the arts, but with an emphasis on luxury.76 In poche parole, crede che solo i ricchi lettori si
preoccupino d’arte. Al di là di questa finestra di dialogo, va ricordato che la maggior parte degli attori che partecipano al mondo dell’arte, ritengono che la loro industria svolga un ruolo importante nel contribuire al miglioramento dell’umanità. Purtroppo però, la maggior parte delle pratiche istituzionali ha come unico scopo quello di far crescere i prezzi il più possibile, in controtendenza rispetto agli obiettivi del mondo dell’arte in generale, in primis l’instaurare una conversazione dinamica tra un pubblico sempre più ampio e l’arte contemporanea.
Bisogna a ogni modo tenere a mente che le opere d’arte vendute a prezzi record sono solo il 0,69% di tutte le transazioni di opere d’arte contemporanea. Il 68,5% delle opere è venduto a meno di 5000 euro, il 30,37% compreso tra 5000 e 500.000 euro.77 Nel 2013, quasi 300.000 opere sono state acquistate sotto questa 74 B. TORRESIN, Arte Fiera 2004, in La Repubblica, 21 gennaio 2004 75 www.artefiera.bolognafiere.it 76 D. NG, Bloomerg downsize art coverage, lays off stage critic, in Los Angeles Times, 18 novembre 2013 77 Ivi
soglia di prezzo: sono i collezionisti più discreti a contribuire alla salute del mercato.
Le opere vendute a questa fascia di prezzo più bassa – soprattutto stampe ‐ ha, infatti, visto negli ultimi sei anni un incremento del 131%.78 Non si tratta solo di
lavori di giovani artisti, ma si parla anche di multipli di artisti famosi quali Maurizio Cattelan, Anish Kapoor, Keith Haring. Quest’ultimo può considerarsi il pionere della diffusione delle proprie opere a una vasta gamma di pubblico, si ricordi il suo Pop Shop aperto a SoHo nel 1986.
Here's the philosophy behind the Pop Shop: I wanted to continue the same sort of communication as with the subway drawings. I wanted to attract the same wide range of people and I wanted it to be a place where, yes, not only collectors could come, but also kids from the Bronx […] this was still an art statement.
Tutti possono avere un’opera di Damien Hirst spendendo meno di 3000 euro, purché ci si accontenti di opere disponibili in 500 copie, ma pur sempre firmate dall’artista. Ne è un esempio la serie For the Love of Comic Relief, una stampa raffigurante il teschio di For the Love of God al quale l’artista ha aggiunto un naso rosso di brillantini. Una delle 50 litografie è stata esposta alla Tate Modern durante un fine settimana di febbraio 2013 e le altre vendute per meno di 3000 euro ciascuna.79
E’ tuttavia l’artista giapponese Takashi Murakami a detenere il primato di opere a stampa vendute a prezzi accessibili: queste costituiscono quasi il 74% delle transazioni dell’artista. Secondo lui, infatti, fare arte deve essere considerata un’attività commerciale e a chi critica questa posizione, l’artista risponde che probabilmente loro are afraid that their work will be revealed to be worthless.80
Nel suo libro analizza la condizione dell’arte contemporanea nel suo paese, dove
78 Ibidem
79 www.damienhirst.com
80 T. MURAKAMI, The Art Entrepreneurship Theory, 2005 citato in K. ITOI, Murakami’s Guide to
l’arte è considerata qualcosa che tutti devono avere la possibilità di apprezzare. In occidente, al contrario, è un hobby molto costoso ma il Giappone non è ancora riuscito a creare un mercato d’arte per ricchi. Anche se alcune sue opere sono vendute a centinaia di migliaia di dollari81, non ritiene che le sue opere siano
costose, perché:
Takes an enormous amount of money and time to create a new thing, a new idea […] You cannot continue creating art without a sense of business or management.82
Il suo spirito manageriale lo ha portato, nel 1996, a fondare la Hiropon Factory, omaggiando la Factory di Andy Wahrol che è poi diventata la Kaikai Kiki.83 Un
centinaio di assistenti seguono le direttive dell’artista per creare opere uniche, serie limitate, fin anche agende e giocattoli: le stampe solitamente eseguite in tiratura di 300 si possono acquistare per meno di duemila euro, mentre quelle raffiguranti il classico personaggio Mr Dob, in produzione limitata di 50 esemplari, per 5000 euro.
Tuttavia, anche le stampe, influenzate dai prezzi da capogiro delle opere uniche, possono raggiungere cifre significative: pur rimanendo costante la quantità di lotti venduti 10 anni fa, i ricavi risultano essere tre o quattro volte maggiori. Nel 2013 ha raggiunto quasi i 260 milioni di dollari, una cifra record nella storia del mercato delle stampe. Gli artisti che hanno guadagnato di più sono stati Andy Warhol, Pablo Picasso, Edward Munch e Odilon Rodin. La vendita più redditizia del 2013 è stata Suite Vollard, serie di 100 incisioni in stile neoclassico che Pablo Picasso aveva donato al suo mercante Ambroise Vollard. In origine le serie erano ben 310, ma nel corso della storia sono state smembrate: la serie completa è stata 81 mi riferisco, ad esempio, a Genome No.10, aggiudicato il 12 novembre 2013 da Christie’s per 965 mila dollari 82 K. ITOI, Murakami’s Guide to Success, www.artnet.com [ultima consult. 16 maggio 2914] 83 S. THORNTON, Il giro del mondo dell’arte in sette giorni, Feltrinelli, Milano, p.165
venduta per la cifra record di 3,6 milioni di dollari, 2,5 milioni in più rispetto alla cifra raggiunta da Sotheby’s il 3 ottobre 2006.
Non stupisce che la serie composta da 10 serigrafie di Marylin Monroe nel 1976 da Andy Warhol abbia una stima di circa 2 milioni di dollari, ma le 10 litografie di Odilon Rodin realizzate nel 1888, Tentation de Saint Antoine – Texte de Gustave Flaubert vendute per 1,2 milioni di dollari, sono stati una sorpresa. Il lotto è infatti stato venduto per una somma cento volte superiore a quella presentata sul catalogo Christie’s il 29 ottobre 2013.84
Affordable Art è un termine difficile da definire. Primo, è arbitrario; per alcuni 2000 euro può essere una somma trascurabile di denaro da investire in un’opera d’arte, mentre per altri può essere una cifra molto alta. Chi può giudicare cosa sia accessibile? Sicuramente, sulla base individuale, ognuno riterrà cosa sia accessibile in base alle proprie risorse finanziarie. Le fiere d’arte che si dichiarano affordable solitamente impostano il loro tetto massimo a 5000 euro. In secondo luogo, il mondo dell’arte non è un fan del termine affordable; è visto come una banalizzazione e diminuzione di ciò che si considera essere il valore dell’arte.
In ultimo luogo, il mercato dell’arte non è regolamentato – non vi è una forma di controllo che impedisca ai collezionisti di gonfiare i prezzi quando rivendono le opere. I prezzi sono basati sul giudizio di alcuni e un’opera venduta in galleria, sei mesi si può ritrovare all’asta con un prezzo raddoppiato.
Chiunque voglia spendere una notevole quantità di denaro in arte, vorrebbe avere la sicurezza e la conoscenza di tutti gli aspetti: sapere di star pagando il prezzo giusto per la data opera e che il valore di quel pezzo potrebbe aumentare nel corso degli anni. Il primo è dato dalla fiducia nel gallerista, mentre il secondo è frutto dell’equilibrio tra istinto, ricerca e fortuna.
L’aumento del prezzo non dovrebbe mai essere un fattore motivante per l’acquisto, ma per molti versi può essere una confortante prova della correttezza dell’investimento iniziale, sia esso misurato in termini affettivi o economici.
84 Il mercato dell’arte contemporanea, Rapporto annuale ArtPrice 2013, p.12
Come regola generale, acquistare un’opera d’arte per il mero scopo d’investimento è un gioco pericoloso. Vivere con un’opera d’arte che non è mai piaciuta, ma che è stata acquistata solo perché si sperava il valore sarebbe aumentato è andare in cerca di guai: investire nel gusto di altri non permette nemmeno di giustificarsi dietro le proprie convinzioni qualora l’opera non avesse successo.
Ad ogni modo, ci sono sia i collezionisti che acquistano opere per amore dell’arte, che collezionisti che lo fanno per amore dell’investimento. Non vi è alcun valore finanziario inerente all’arte che possa essere misurato con un sistema centralizzato – non esiste un prezzo per le opere d’arte come esiste per l’oro o il petrolio e ciascun artista valuta il proprio lavoro in basi a criteri personali. ACQUISTARE UN’OPERA D’ARTE
L’acquisto di un’opera d’arte è più di una semplice operazione finanziaria: è un’esperienza emotiva, ricca e complessa. Può apparire un processo esasperante e contorto, dove gli elementi che costituiscono i prezzi possono essere poco chiari, così come poco lineare può apparire il processo di acquisizione di un’opera. Si deve preventivare un dispendio considerevole di tempo, poiché non si tratta dell’acquisizione di un bene qualsiasi: con l’opera si porta a casa anche il rapporto con il gallerista, con l’artista, con la possibilità di condividere lo stile ed il gusto, al fine di soddisfare il comune interesse che è l’arte. Così come quando si va ad acquistare una stampa in uno studio specializzato si instaura un rapporto con un esperto, allo stesso modo comprando un’opera d’arte si può instaurare un proficuo rapporto con il gallerista, che potrà tenere d’occhio i lavori che potrebbero piacere in modo da arricchire la propria collezione, la cui forma cambierà e verrà influenzata da ogni nuova acquisizione.
E’ questa complessità a rendere l’esperienza dell’acquisizione di un’opera così unica e speciale. Solo immergendosi nel mondo dell’arte e familiarizzando con le sue idiosincrasie si avranno gli strumenti capirlo meglio, così da poter fare acquisti con maggior sicurezza, riuscendo a capire quali saranno le opere che avranno una maggiore possibilità di essere apprezzate sia dal punto di vista del
godimento, che finanziariamente parlando. Si deve mantenere un alto livello di attenzione e ascoltare il ronzio attorno agli artisti emergenti, gli stili e i movimenti di tendenza, le notizie delle case d’asta e i gossip delle gallerie, per conquistare una panoramica globale di ciò che è il mondo dell’arte.
Per acquisire il gergo tecnico e sapere cosa cercare nella moltitudine di opere che il mercato offre, bisogna innanzitutto conoscere l’arte nelle sue diverse sfaccettature, visitando i musei e frequentando le fiere d’arte.