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Aggiornamento sui negoziati per la programmazione degli strumenti della politica di coesione

Il 15 luglio 2022, a conclusione del negoziato formale avviato il 17 gennaio 2022 dal Dipartimento per le politiche di coesione, con la Decisione di esecuzione della Commissione84, è stato approvato l'Accordo di partenariato 2021-2027 dell’Italia.

Tale atto conclude la fase di programmazione strategica del ciclo 2021-2027 della

83 Decreto Lgs. n. 50/2016.

84 Decisione C(2022) 4787.

politica di coesione, che si è svolta in parallelo all’intensa negoziazione a livello europeo del nuovo quadro regolamentare approvato a fine giugno 2021.

L'Accordo di partenariato riguarda il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo sociale europeo plus (FSE+), del Fondo per una transizione giusta (JTF), nell’ambito dell’obiettivo ‘Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita’85, del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA), per il periodo dal 1º gennaio 2021 al 31 dicembre 2027.

La definizione dell’Accordo di partenariato si è sviluppata nell’arco di un triennio di intenso confronto tra le istituzioni e con il partenariato economico e sociale, segnato dall’insorgenza e dal perdurare della crisi pandemica da Covid-19 e dalla conseguente introduzione di importanti strumenti europei per fronteggiarla, primo tra tutti ‘Next Generation EU’. Le scelte strategiche e operative si sono dunque dovute misurare non solo con gli obiettivi propri della politica di coesione, che vedono protagonista principale il Mezzogiorno, ma anche con l’obiettivo più generale del rilancio del Paese attraverso PNRR, ricercando demarcazioni e sinergie.

La strategia sostenuta dall’Accordo di partenariato 2021-2027 indirizza i fondi resi disponibili dall’Unione europea e dal cofinanziamento nazionale, per un totale di 75 miliardi, verso interventi rivolti al conseguimento dei traguardi europei per un’economia climaticamente neutra (Green Deal) e per una società più giusta e inclusiva (Social Pillar), in coerenza con l’adesione all’Agenda ONU 2030 e con la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile.

L’indirizzo strategico delle risorse della coesione per il ciclo 2021-2027 è stato definito in coerenza con il PNRR e, inoltre, con l’attuazione degli interventi straordinari legati alla Strategia per il contrasto all’emergenza Covid-19, a valere sulle risorse delle politiche di coesione per il ciclo 2014-2020. Le azioni promosse attraverso i Fondi europei, oltre a tener conto di quanto previsto nel PNRR, in cui è prevista, tra l’altro, la destinazione di almeno il 40 per cento delle risorse al Mezzogiorno, saranno attuate anche in coordinamento con gli investimenti del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), al fine di rafforzare le sinergie e le complementarità nel raggiungimento degli obiettivi comuni di coesione.

All’Accordo di partenariato sono collegati 8 programmi nazionali e 38 programmi regionali86, a valere sul FESR, il FSE+, il programma nazionale a valere sul JTF e il programma nazionale cofinanziato dal FEAMPA. Per supportare il processo di definizione e notifica dei programmi, il Dipartimento per le politiche di coesione con il supporto del Nucleo di valutazione e analisi per la programmazione (NUVAP), in collaborazione con l’Agenzia per la coesione territoriale, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), l'Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l'Unione Europea (MEF-RGS-IGRUE), ha posto in essere un’azione di presidio e accompagnamento delle amministrazioni. Quest’ultima è

85 Il FESR, il FSE+, il Fondo di coesione e il JTF contribuiscono alle azioni dell’Unione intese a rafforzare la sua coesione economica, sociale e territoriale in conformità dell’articolo 174 TFUE perseguendo gli obiettivi seguenti:

a) l’obiettivo ‘Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita’ negli Stati membri e nelle regioni, con il sostegno del FESR, del FSE+, del Fondo di coesione e del JTF; e

b) l’obiettivo ‘Cooperazione territoriale europea’ (Interreg), con il sostegno del FESR.

86 Di cui 4 plurifondo FESR/FSE+: Basilicata, Calabria, Molise e Puglia.

stata centrata, in particolare, sulla verifica della coerenza dei contenuti dei programmi con l’Accordo di partenariato e delle compatibilità finanziarie rispetto agli obiettivi ivi definiti e delle disposizioni regolamentari in tema di concentrazioni tematiche, contributo al clima, contributo alla biodiversità nonché con riferimento al processo di soddisfacimento delle condizioni abilitanti. I numerosi incontri bilaterali realizzati con le amministrazioni, anche rivolti a verificare le osservazioni formulate dalla Commissione europea nell’ambito dell’interlocuzione informale, hanno avuto lo scopo di comprendere eventuali posizioni discordanti, offrire il necessario supporto tecnico e definire posizioni comuni, agevolando anche il percorso negoziale formale. Nella fase attuale, tutti i programmi risultano notificati formalmente alla Commissione europea e alcuni di essi sono stati approvati con Decisione di esecuzione. Per i restanti programmi è costante l’attività di presidio e accompagnamento svolta dal Dipartimento per le Politiche di coesione nel negoziato formale tra le Autorità titolari e la Commissione europea, al fine di raggiungere l’obiettivo dell’adozione di ciascuno di essi entro e non oltre l’anno in corso e permettere, così, la rendicontazione delle spese per le operazioni già avviate.

Nei prossimi mesi, si darà attuazione al nuovo modello di governance previsto nell’Accordo di partenariato, che dovrà anche garantire la complementarità e sinergia tra le azioni in esso realizzate e quelle riconducibili al PNRR. Nello specifico, nell’ambito del “Comitato con funzioni di sorveglianza e accompagnamento dell’attuazione dei programmi”, si procederà all’istituzione di un tavolo tecnico cui parteciperanno le Autorità di coordinamento della politica di coesione, il MEF in qualità di struttura centrale di coordinamento operativo e monitoraggio del PNRR e, in relazione ai temi che saranno di volta in volta individuati, i referenti delle Amministrazioni titolari di programmi nazionali e regionali, l’ANCI e l’UPI. Anche la Commissione europea prenderà parte ai lavori del tavolo tecnico. Per evitare il rischio di doppio finanziamento sarà, inoltre, promossa l’interoperabilità dei sistemi di monitoraggio dei due strumenti d’intervento (Sistema informativo Regis per gli interventi del PNRR e Sistema nazionale di monitoraggio per la politica di coesione).

Come nei passati cicli di programmazione, l’Italia aderisce anche a programmi transfrontalieri, transnazionali e interregionali dell’Obiettivo cooperazione territoriale europea (Interreg), i quali coinvolgono Stati membri dell’Unione europea e, in alcuni casi, anche Paesi extra-UE. Tutti i programmi dell’Obiettivo cooperazione territoriale europea risultano trasmessi formalmente alla Commissione europea e la negoziazione formale ai fini dell’approvazione è in fase avanzata. I programmi Interreg sono finanziati con risorse FESR (le risorse UE assegnate all'Italia ammontano a 947,7 milioni) e possono vedere il contributo anche di strumenti finanziari esterni dell’Unione (lo strumento di assistenza alla preadesione - IPA III e lo strumento europeo di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale - NDICI, per i Paesi extra UE). Il loro obiettivo generale è quello di migliorare la cooperazione tra gli Stati, per favorire la qualità di vita delle popolazioni e lo sviluppo delle aree interessate, in armonia con gli Obiettivi strategici promossi dall’UE.

L'Accordo di partenariato, infine, promuove la programmazione coordinata tra Obiettivo Interreg e Obiettivo investimenti per l'occupazione e la crescita, anche nel contesto delle Strategie macroregionali (EUSAIR e EUSALP) e di bacino marittimo (WestMED). Attraverso l’incorporazione (embedding) delle priorità di tali Strategie

nei programmi regionali, nazionali e Cooperazione territoriale europea e l’attivazione di azioni di cooperazione interregionale - all’interno dell'Italia e con altri Stati UE o extra UE - sarà possibile cogliere le opportunità presenti sui mercati internazionali a beneficio dei territori italiani, nonché contribuire all’attuazione delle Strategie. A tal fine, saranno attivate opportune modalità di coordinamento, anche nell'ambito del Comitato AP 2021-2027.

IV.4 RIDURRE L’UTILIZZO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI,

DIVERSIFICARE LE IMPORTAZIONI ENERGETICHE , SVILUPPARE