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agriColtura e funzioni soCiali: evoluzione e sCenari futur

di Francesco Zecca, Università di Perugia

Nell’ultimo periodo si è molto discusso di responsabilità sociale o, più che altro, dei comportamenti socialmente responsabili delle imprese. Nonostante gli sforzi compiuti, non si è ancora arrivati ad una definizione ultimativa. A tale propo- sito, sembra opportuno riportare un inciso di Zamagni che nel 2007 così scriveva: “Bisogna osservare che, nonostante la fluorescenza di studi e dibattiti nell’ultimo quarto di secolo, quindi un periodo molto lungo, non esiste a tutt’oggi una definizio- ne largamente condivisa dell’aggettivazione responsabilità sociale”. La definizione più diffusa è quella riportata nel Libro Verde dell’Unione Europea, che rappresenta però probabilmente un punto di partenza, anche a fini interpretativi, della finaliz- zazione relativa al percorso di responsabilità e di identificazione dei parametri di responsabilità sociale.

Perché è importante la responsabilità sociale, o sono importanti le funzio- ni sociali in agricoltura? Perché l’agricoltura è il settore dedito alla produzione di materia prima destinata all’alimentazione e rappresenta per questo sicuramente il settore produttivo più rilevante e strategico. Vi sono funzioni sociali in cui l’agri- coltura interviene direttamente attraverso la fornitura di materie prime, quindi di prodotti agricoli e altre in cui interviene indirettamente. Dunque, un ruolo diretto e indiretto dell’agricoltura nell’espletamento di funzioni sociali.

Attraverso l’agricoltura si può avere una valorizzazione delle funzioni sociali e, attraverso la valorizzazione delle funzioni sociali, le aziende agricole possono avere uno stimolo per la diversificazione delle loro attività.

Fatta questa premessa allora cos’è la responsabilità sociale per le imprese del sistema agroalimentare? Sicuramente è un orientamento strategico. Occorre però sottolineare come si tratti di un orientamento strategico a carattere multidi- mensionale, proprio per il fatto di investire numerosi ambiti e diversi attori econo- mici. L’approccio multidimensionale nasce come risposta alle nuove esigenze di governo dell’impresa e del territorio agricolo e fa sì che diverse siano le interpre- tazioni attribuibili.

L’approccio gestionale identifica la responsabilità sociale dell’impresa del si- stema agroalimentare come il tentativo, da parte delle imprese del settore, di ide- are approcci alternativi che influenzino la regolamentazione del mercato. E’ questo il caso delle aziende che si avvalgono dei meccanismi di marketing sociale per la differenziazione /commercializzazione dei propri prodotti. L’applicazione dei prin- cipi di responsabilità sociale non è pertanto un fatto solo di regole, ma è un fatto anche di realizzazione di profitti alternativi attraverso la differenziazione dei propri prodotti e l’individuazione di segmenti, di target di mercato differenziati, definiti in letteratura come social oriented.

La multidimensionalità dell’approccio fornisce alla responsabilità sociale la possibilità di attivare forme di agricoltura partendo da criteri ispiratori che posso- no essere più vicini o alla componente sociale o a quella economica. Il prevalere dell’una o dell’altra componente comporta per le aziende la classificazione in di- verse categorie tipologiche:

-aziende che assolvono esclusivamente alla funzione sociale, cui non interes sa il profitto;

-aziende che integrano il proprio profitto assolvendo anche alle funzioni so- ciali;

- aziende in cui la funzione sociale non viene assolta ma c’è solo l’interesse al soddisfacimento di quelli che sono i costi aziendali.

In una parola possiamo dire che la dimensione sociale e la dimensione economica, entrambe presenti all’interno delle aziende, si relazionano con moda- lità ed esiti diversi a seconda dell’azienda e quindi a seconda di quella che è la sensibilità dell’imprenditore. Ovviamente questo determina, per quanto riguarda l’imprenditore dotato di sensibilità sociale, la necessità di avere una gestione coe- rente nell’utilizzo delle risorse necessarie a realizzare il proprio profitto .Uno stile aziendale socialmente compatibile si ripercuote sull’approccio da parte dell’im- prenditore agricolo nei confronti delle tecnologie, nei confronti del mercato e nei confronti delle innovazioni da adottare all’interno del proprio sistema organizzativo. Lo stile aziendale tende a caratterizzare il rapporto con il territorio, inteso come riferimento sociale e identitario, ricco di quelle risorse necessarie a capita- lizzare l’azione imprenditoriale. L’impatto territoriale avviene così in una logica di ammortizzazione dei contrasti e permette di dar luogo a meccanismi di arricchi-

L‘orientamento multidimensionale caratterizza dunque la responsabilità so- ciale nel sistema agroalimentare avvalendosi di percorsi di sviluppo graduali, in funzione delle tipologie aziendali raggruppate per questo in alternative piuttosto ampie.

Tale contesto comporta un’interpretazione delle funzioni sociali non più quale sommatoria di iniziative individuali ascrivibili a precisi ambiti tematici, ma come risultato di una stretta integrazione di tutti i soggetti sociali coinvolti nel processo di condivisione: consumatori, industrie di trasformazione e di distribuzione, istituzioni pubbliche, istituzioni private, associazioni di categoria, sindacati, fornitori di mezzi tecnici e agricoltori intervengono all’interno di un unico ambito spaziale attivando la rete di relazioni utili alla possibilità di perseguire fini individuali di rilevanza sociale. Fig.6 - Il ruolo sociale dei portatori d’interesse nel sistema agroalimentare

L’effetto delle azioni condotte è quello di contribuire, attraverso la definizio- ne di un modello comportamentale, alla formazione del capitale sociale, cioè al formarsi della rete di relazioni interpersonali necessarie per il perseguimento dei fini individuali. Questi comportamenti influiscono in modo positivo nel processo di responsabilizzazione delle attività di tutta la filiera agroalimentare e potrebbero condurre ad una qualificazione di filiere socialmente responsabili e quindi ottimiz- zare il percorso di responsabilizzazione che abbiamo intrapreso. Gli effetti di queste azioni, infine, sono anche quelli di aumentare la capacità, da parte delle imprese del sistema, di trovare attraverso l’ampliamento delle proprie funzioni operative, nuove soluzioni al problema dell’efficienza.

ponendo alle aziende di agire in un’ottica in cui vengono meno gli obiettivi della pro- duzione, comportano la necessità di valutare quali orientamenti strategici a valenza sociale occorre connettere alla nuova dimensione professionale.

Orientamenti strategici, verso la dimensione sociale dell’attività agricola, sono già presenti all’interno delle politiche agricole comunitarie, nel quadro delle misure per lo sviluppo rurale e sono stati riaffermati attraverso l’indicazione di un poten- ziamento della responsabilità sociale contenuta nella risoluzione del Parlamento europeo del 13 maggio del 2007.

L’indicazione scaturita a livello Comunitario si è tradotta all’interno del terri- torio UE e dei singoli Governi in forme e modalità diverse rendendo particolarmente urgente la necessità di arrivare ad un quadro di riferimento comune in grado di rappresentare le diverse iniziative andate nel frattempo sviluppandosi. Sulla base di questo assunto sembra essere quanto mai opportuno contribuire a dar luogo ad un’ipotesi di strategie applicative.

Il percorso per una effettiva introduzione della responsabilità sociale nel si- stema agroalimentare prende le mosse dall’analisi del contesto oggetto di respon- sabilizzazione sociale e sulla base dei risultati di questa prevede di arrivare all’in- dividuazione di uno strumento di rendicontazione, di valutazione, di misurazione delle performance prodotte. Lo strumento così definito, tarato sulla scorta delle caratteristiche del territorio e della realtà aziendale considerata, impone la neces- sità di essere standardizzato attraverso aggettivazioni coerenti con le specificità del sistema agroalimentare nazionale (Fig. 7).

Tra gli strumenti utilizzabili non si può non fare riferimento al bilancio sociale, per il quale appare quanto mai necessaria la reinterpretazione in chiave agricola anche al fine di sfuggire ad un’ eccessiva alea interpretativa che nel passato ha consentito alle imprese di dar luogo con disinvoltura all’adozione dello strumento. Ciò rende particolarmente urgente la necessità di avere un quadro di riferimento legislativo certo che renda più stringente la possibilità di dar luogo all’emanazione di bilanci sociali da parte delle imprese. Preliminare all’adozione del disposto legi- slativo è l’individuazione di un modello o di modelli di riferimento della responsa- bilità sociale da proporre alle amministrazioni, siano queste lo Stato o le Regioni.

Fig. 7 - Strategie applicative per l’effettiva introduzione della RSI nel sistema agroalimentare

Quanto fin’ora esposto vuole rappresentare un corollario di codifica all’iniziativa INEA attraverso la quale è stato possibile portare alla luce per la prima volta tutto quello che c’era di sommerso in termini sociali all’interno delle imprese agricole.

Pur tuttavia diverse paiono ancora essere le azioni da intraprendere per ga- rantire solide fondamenta all’attuale quadro: particolarmente stringente appare la necessità di compiere un’effettiva taratura, su standard condivisi, delle linee guida INEA su quelle che sono le realtà delle imprese agricole e agroalimentari, differen- ziando gli strumenti da adottare in relazione alla tipologia di impresa identificata.

• Individuazione di uno

strumento di rendicon-

tazione, valutazione e

misurazione delle perfor-

mance trovando aggetti-

vazioni congruenti con la

specificità del sistema

Analisi del contesto