CAPITOLO 2 – GLI EFFETTI DEL QE DELLA BOJ SUI MERCAT
2.2 Alcune considerazioni di sintesi
Come già detto nel precedente paragrafo, l’esperienza giapponese di Quantitative Easing può essere suddivisa in tre diversi round che si sono alternati nell’arco di 15 anni e proprio per questo ognuno di essi può essere considerato singolarmente e paragonato agli altri andandone ad evidenziare le varie differenze e aspetti co- muni.
Innanzitutto le tre diverse tranches si differenziano tra loro dal punto di vista quantitativo, ovvero dal punto di vista dell’entità degli acquisti previsti da ogni singolo programma, la quale è andata aumentando col passare del tempo sia all’interno di un medesimo round che nell’avvicendarsi degli stessi nel corso de- gli anni, il che può essere ritenuto un normale processo derivante dalla volontà di raggiungere sempre più celermente gli obbiettivi prefissati. Ancora una volta pe- rò, l’aspetto su cui dobbiamo focalizzare l’attenzione è la modalità con la quale ognuno dei tre diversi round ha influenzato l’andamento dei mercati azionari. La Figura 5 mostra tre grafici rappresentanti l’andamento dell’indice Nikkei du- rante ognuna delle tre tranches di QE22.
Un elemento che ritroviamo in tutti e tre i casi è l’effetto che il lancio delle ma- novre ha sul mercato azionario nel brevissimo periodo, ovvero si registra imme- diatamente un rialzo dell’indice, anche se con entità e durata diversa in ognuno dei tre casi. In particolare nel QE1 e nel QE2 i rialzi seguenti all’avvio dei pro- grammi si esauriscono nel giro di pochi mesi:
nel caso del QE1 si genera dal 19 Marzo 2001 agli inizi di Maggio un ri- alzo del 19,18%, al quale però segue un lungo periodo ribassista che du- rerà fino alla metà del 2003, come se l’entità della manovra lanciata non fosse stata abbastanza “potente” da sostenere il mercato per tutto questo periodo; dalla metà del 2003 invece il mercato sembra riprendersi, aiuta- to probabilmente anche da un ulteriore intervento di modifica delle
41 Figura 5 – Programmi QE giapponesi
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autorità monetarie sul programma di acquisto di attività, fino ad arrivare a fine 2005-inizi 2006 a livelli dell’indice superiori a quota 16 mila punti
nel caso invece del QE2, riscontriamo un comportamento iniziale dell’indice Nikkei simile a quello osservato durante il primo programma: abbiamo un guadagno dal Dicembre 2008 a Gennaio 2009 del 17,49% , a tale periodo però seguono due mesi di ribasso abbastanza violento, scen- dendo addirittura sotto quota 7,5 mila punti ed una fase di stabilizzazione dell’indice attorno alla quotazione di 10 mila punti che durerà per circa due anni (nei quali abbiamo anche l’introduzione dell’APP); dalla secon- da metà del 2011 invece cominciano maggiori turbolenze del mercato, che registra nel primo trimestre del 2012 un rialzo da 8 mila punti a 10 mila (in questo periodo il governo giapponese aveva anche annunciato il ritorno alla crescita economica del paese) ma subito dopo torna a decre- scere sino alla fine dell’anno, quando cominceranno le prime avvisaglie di un possibile QE3.
Dunque abbiamo visto come il QE1 sia stato caratterizzato da una prima fase di incertezza sui mercati ( ribasso dal 2001 al 2003), per poi crescere dalla seconda metà del 2003 fino alla fine del programma, come se la manovra monetaria aves- se avuto un effetto ritardato sulla borsa giapponese, poi durato sino agli inizi del 2008; il QE2 invece, dopo aver provocato un buon effetto iniziale sui mercati, si è stabilizzato per poi calare al termine del 2012.
Un comportamento del tutto diverso ha avuto il terzo programma di allentamento quantitativo (QE3); sin dalla fine del 2012, momento in cui venne eletto come primo ministro Shinzo Abe e si iniziò a parlare di un possibile QE3, l’indice Nikkei ha cominciato un trend rialzista che di fatto non si è mai interrotto fino ad oggi e che ha portato ad un guadagno complessivo, dal 16/12/2012 (giorno dell’elezione di Abe) ad oggi, dell’86,42%. Solo in quest’ultimo round possiamo riscontrare il caso particolare in cui, già solo le voci del possibile lancio del piano
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d’acquisti genera un rialzo dei mercati azionari, che durerà per quattro mesi, fino all’effettivo annuncio e lancio del QE3.
Infine possiamo, sempre in riferimento alla Figura 5, riportare quelli che sono stati gli effetti complessivi di ogni singolo programma sul Nikkei 225:
QE1 (19 Marzo 2001 – 9 Marzo 2006) : +21,95%, QE2 ( 2 Dicembre 2008 – 15 Dicembre 2012) : 22,99%, QE3 (4 Aprile 2013 – in corso)23 : 43%.
Per quanto riguarda invece l’unico periodo di pausa della manovra di Quantitati- ve Easing, ovvero quello compreso fra il 10 Marzo 2006 e l’1 Dicembre 2008 ( quindi fra il QE1 e il QE2) l’indice ha registrato una perdita del 48,68%.
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Già dall’elezioni di Shinzo Abe fino all’effettivo lancio del QE3 l’indice aveva registrato un incremento del 25,77%
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CAPITOLO 3 – GLI EFFETTI DEL QE DELLA BOE SUI MERCATI BRITANNICI
3.1. Effetti del Quantitative Easing sui mercati azionari
Il programma di Quantitative Easing attuato dalla Bank of England ha avuto ini- zio nel Gennaio del 2009 e, tra quelli analizzati, è quello che ha subito meno cambiamenti e modifiche dal punto di vista strutturale, fatta eccezione per gli in- crementi degli acquisti che si sono avuti nel corso degli anni.
Per evidenziare quali sono stati gli effetti della manovra monetaria sui mercati azionari prendiamo in considerazione l’indice azionario Inglese FTSE 10024 che è l’indice di gran lunga più utilizzato come indicatore del mercato britannico. Prima del lancio del Quantitative Easing l’indice considerato presentava un an- damento nettamente ribassista, nonostante le autorità inglesi avessero già attuato altre manovre diverse dal QE per tentare di arginare la crisi; durante tutto il 2008 infatti il FTSE100 aveva registrato una perdita complessiva del 31,33%. Il 19 Gennaio del 2009 venne finalmente annunciata la volontà di attuare un pro- gramma di APF25 composto, come descritto nel capitolo precedente, da due di- versi piani d’acquisto; quello che ebbe subito inizio e che prevedeva l’acquisto di asset privati ebbe degli effetti sui mercati azionari abbastanza ristretti, infatti ,come evidenziato nel Grafico 10, dal momento del lancio del programma fino a due mesi più tardi l’indice ha registrato un guadagno del 3,87% sino alla seduta del 9 Febbraio, per poi decrescere fino ad inizio Marzo, perdendo dal giorno di inizio dell’APF il 12,57% del suo valore.
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Il FTSE 100 è un indice azionario delle 100 società più capitalizzate quotate al London Stock Exchange. L'indice è quotato dal 3 gennaio 1984 con un livello iniziale di 1000 e le 100 società componenti dell'in- dice rappresentano circa l'80% della capitalizzazione di mercato dell'intero London Stock Exchange.
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Grafico 10: FTSE 100, lancio APF
Il 5 Marzo però viene avviata la seconda parte del programma, che viene definita come il QE vero e propr
fatti sino agli inizi di Maggio, l’indice FTSE 100 guadagna circa il 20%, Grafico 11: FTSE 100, QE vero e proprio
arrivando ad una quotazione di 4243,20 punti, superando quella di partenza 19 gennaio di 4108,50 (Grafico 11).
Nella riunione dell’MPC
tare il piano di acquisti di ulteriori 50 miliardi di Sterline sino ad un totale di 125 miliardi, tale manovra però non ebbe un effetto così
infatti l’indice, dopo un +3% registrato nelle prime due settimane seguenti
26 Monetary Policy Committee
FONTE: it.finance.yahoo.com
FONTE: it.finance.yahoo.com
: FTSE 100, lancio APF
Il 5 Marzo però viene avviata la seconda parte del programma, che viene definita come il QE vero e proprio e questa volta l’effetto che ha sui mercati è diverso, i fatti sino agli inizi di Maggio, l’indice FTSE 100 guadagna circa il 20%,
: FTSE 100, QE vero e proprio
arrivando ad una quotazione di 4243,20 punti, superando quella di partenza 19 gennaio di 4108,50 (Grafico 11).
Nella riunione dell’MPC26 del 6 e 7 Maggio, la commissione decise di increme tare il piano di acquisti di ulteriori 50 miliardi di Sterline sino ad un totale di 125 miliardi, tale manovra però non ebbe un effetto così evidente sulla Borsa inglese, infatti l’indice, dopo un +3% registrato nelle prime due settimane seguenti
Monetary Policy Committee
FONTE: it.finance.yahoo.com
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Il 5 Marzo però viene avviata la seconda parte del programma, che viene definita io e questa volta l’effetto che ha sui mercati è diverso, in- fatti sino agli inizi di Maggio, l’indice FTSE 100 guadagna circa il 20%,
arrivando ad una quotazione di 4243,20 punti, superando quella di partenza del
del 6 e 7 Maggio, la commissione decise di incremen- tare il piano di acquisti di ulteriori 50 miliardi di Sterline sino ad un totale di 125
evidente sulla Borsa inglese, infatti l’indice, dopo un +3% registrato nelle prime due settimane seguenti
l’annuncio, cominciò ad avere un andamento piuttosto altalenante per più di un mese e addirittura cominciò a decrescere dalla metà di Giugno fino rip
raggiungere la quotazione di 4600 punti in Agosto.
Il 5 e 6 Agosto fu programmato dall’MPC un ulteriore incremento dell’ APF di altri 50 miliardi di Sterline al quale seguì nel Novembre dello stesso anno un u timo aumento fino a 200 miliardi co
ripercussioni sui mercati azionari ben diverse da quelle avute in occasione del primo aumento.
Come si evidenzia nel Grafico 12 infatti, sin dai primi giorni di Agosto l’indice FTSE 100 ha cominciato un lungo
anno.
Analizziamo singolarmente gli impatti delle due modifiche attuate dal governo britannico.
Grafico 12: FTSE 100, 31/7/2009
Come detto, il primo incremento del programma è stato annunciato
del Monetary Policy Committe del 5 e 6 Agosto, e solo in questo mese l’indice ha totalizzato un guadagno del 5,63%, riconfermandosi nel mese di Settembre con +6,52% e rimanendo invece stabile nel mese di Ottobre. Il 4 e 5 Novembre ci fu poi il secondo aumento degli acquisti fino a 200 miliardi, in questo caso l’impennata dell’indice si è avuta subito nelle prime 2 settimane, dove ha reg
FONTE: it.finance.yahoo.com
l’annuncio, cominciò ad avere un andamento piuttosto altalenante per più di un mese e addirittura cominciò a decrescere dalla metà di Giugno fino rip
raggiungere la quotazione di 4600 punti in Agosto.
Il 5 e 6 Agosto fu programmato dall’MPC un ulteriore incremento dell’ APF di altri 50 miliardi di Sterline al quale seguì nel Novembre dello stesso anno un u timo aumento fino a 200 miliardi complessivi e questi due interventi ebbero delle ripercussioni sui mercati azionari ben diverse da quelle avute in occasione del
Come si evidenzia nel Grafico 12 infatti, sin dai primi giorni di Agosto l’indice FTSE 100 ha cominciato un lungo trend crescente che è continuato sino a fine
Analizziamo singolarmente gli impatti delle due modifiche attuate dal governo
: FTSE 100, 31/7/2009 – 31/12/2009
Come detto, il primo incremento del programma è stato annunciato
del Monetary Policy Committe del 5 e 6 Agosto, e solo in questo mese l’indice ha totalizzato un guadagno del 5,63%, riconfermandosi nel mese di Settembre con +6,52% e rimanendo invece stabile nel mese di Ottobre. Il 4 e 5 Novembre i il secondo aumento degli acquisti fino a 200 miliardi, in questo caso l’impennata dell’indice si è avuta subito nelle prime 2 settimane, dove ha reg
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l’annuncio, cominciò ad avere un andamento piuttosto altalenante per più di un mese e addirittura cominciò a decrescere dalla metà di Giugno fino riprendersi e
Il 5 e 6 Agosto fu programmato dall’MPC un ulteriore incremento dell’ APF di altri 50 miliardi di Sterline al quale seguì nel Novembre dello stesso anno un ul-
mplessivi e questi due interventi ebbero delle ripercussioni sui mercati azionari ben diverse da quelle avute in occasione del
Come si evidenzia nel Grafico 12 infatti, sin dai primi giorni di Agosto l’indice trend crescente che è continuato sino a fine
Analizziamo singolarmente gli impatti delle due modifiche attuate dal governo
Come detto, il primo incremento del programma è stato annunciato nella riunione del Monetary Policy Committe del 5 e 6 Agosto, e solo in questo mese l’indice ha totalizzato un guadagno del 5,63%, riconfermandosi nel mese di Settembre con +6,52% e rimanendo invece stabile nel mese di Ottobre. Il 4 e 5 Novembre i il secondo aumento degli acquisti fino a 200 miliardi, in questo caso l’impennata dell’indice si è avuta subito nelle prime 2 settimane, dove ha regi-
strato un guadagno del 5,45%, per poi rimanere pressoché costante sino a fine anno attorno alla quotazion
Nel giro di un anno dunque, vi sono stati ben tre incrementi del piano di acquisti rispetto a quanto previsto nel programma iniziale che però hanno portato degli ottimi effetti dal punto di vista dei mercati azionari, in quanto se consider l’intero anno 2009 l’indice FTSE 100 ha visto un incremento del suo valore pari al 31,75%.
Dopo l’ultimo intervento delle autorità monetarie di Novembre, il piano di Asset Purchase non ha subito più alcuna modifica per oltre un anno e mezzo ed in qu sto periodo i mercati hanno risposto bene continuando sostanzialmente a cresc re, tranne alcuni periodi di incertezza, seppur abbastanza ristretti. All’inizio del 2010 l’indice ha confermato il trend rialzista con il quale aveva chiuso l’anno prima, registrando una piccola fase di decrescita dalla metà del mese di Gennaio sino ad inizio Febbraio, in cui ha perso poco meno dell’8% del suo valore, per poi recuperare velocemente e arrivare a superare quota 5800 punti a metà del m se di Aprile (Si veda Grafico 1
Da qui si può osservare un’altra fase ribassista del trend, questa volta poco più ampia rispetto alla precedente, della durata di circa quattro mesi (per la precisi ne dal 15 Aprile al 25 Agosto), che risulterà però essere l’ultima, in quanto dagli inizi di Settembre e per quasi un anno, sino ad Agosto 2011, l’indice è continuato a crescere guadagnando il 12,59% e superando quota 6 mila punti ( 6069,90 Maggio 2011).
Grafico 13: FTSE 100, 4/1/2010
FONTE: it.finance.yahoo.com
strato un guadagno del 5,45%, per poi rimanere pressoché costante sino a fine anno attorno alla quotazione di 5400 punti.
Nel giro di un anno dunque, vi sono stati ben tre incrementi del piano di acquisti rispetto a quanto previsto nel programma iniziale che però hanno portato degli
timi effetti dal punto di vista dei mercati azionari, in quanto se consider l’intero anno 2009 l’indice FTSE 100 ha visto un incremento del suo valore pari
Dopo l’ultimo intervento delle autorità monetarie di Novembre, il piano di Asset Purchase non ha subito più alcuna modifica per oltre un anno e mezzo ed in qu
to periodo i mercati hanno risposto bene continuando sostanzialmente a cresc re, tranne alcuni periodi di incertezza, seppur abbastanza ristretti. All’inizio del 2010 l’indice ha confermato il trend rialzista con il quale aveva chiuso l’anno ando una piccola fase di decrescita dalla metà del mese di Gennaio sino ad inizio Febbraio, in cui ha perso poco meno dell’8% del suo valore, per poi recuperare velocemente e arrivare a superare quota 5800 punti a metà del m se di Aprile (Si veda Grafico 13).
Da qui si può osservare un’altra fase ribassista del trend, questa volta poco più ampia rispetto alla precedente, della durata di circa quattro mesi (per la precisi ne dal 15 Aprile al 25 Agosto), che risulterà però essere l’ultima, in quanto dagli
zi di Settembre e per quasi un anno, sino ad Agosto 2011, l’indice è continuato a crescere guadagnando il 12,59% e superando quota 6 mila punti ( 6069,90
: FTSE 100, 4/1/2010 – 29/7/2011
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strato un guadagno del 5,45%, per poi rimanere pressoché costante sino a fine
Nel giro di un anno dunque, vi sono stati ben tre incrementi del piano di acquisti rispetto a quanto previsto nel programma iniziale che però hanno portato degli timi effetti dal punto di vista dei mercati azionari, in quanto se consideriamo l’intero anno 2009 l’indice FTSE 100 ha visto un incremento del suo valore pari
Dopo l’ultimo intervento delle autorità monetarie di Novembre, il piano di Asset Purchase non ha subito più alcuna modifica per oltre un anno e mezzo ed in que-
to periodo i mercati hanno risposto bene continuando sostanzialmente a cresce- re, tranne alcuni periodi di incertezza, seppur abbastanza ristretti. All’inizio del 2010 l’indice ha confermato il trend rialzista con il quale aveva chiuso l’anno ando una piccola fase di decrescita dalla metà del mese di Gennaio sino ad inizio Febbraio, in cui ha perso poco meno dell’8% del suo valore, per poi recuperare velocemente e arrivare a superare quota 5800 punti a metà del me-
Da qui si può osservare un’altra fase ribassista del trend, questa volta poco più ampia rispetto alla precedente, della durata di circa quattro mesi (per la precisio- ne dal 15 Aprile al 25 Agosto), che risulterà però essere l’ultima, in quanto dagli
zi di Settembre e per quasi un anno, sino ad Agosto 2011, l’indice è continuato a crescere guadagnando il 12,59% e superando quota 6 mila punti ( 6069,90 – 2
In questa fase di inoperatività de
stabilita fino a fine 2009 ha continuato ad agire senza ulteriori modifiche, il me cato azionario ed in particolare l’indice FTSE 100 ,dopo un prima metà del 2010 di “turbolenza”, ha visto crescere il suo
come mostrato dal grafico, del 5,73%.
Dall’1 Agosto l’andamento dell’indice subisce una strana picchiata, passando in una sola settimana da una quotazione di 5774 punti a 5069 (
zia un periodo di alti e bassi dell’indice che vede toccare il suo punto minimo il 4 Ottobre dove addirittura scende al di sotto dei 5000 punti. In questa situazione a riva l’intervento dell’MPC, che nel giro di 10 mesi effettua tre aumenti consec tivi del programma di QE, rispe
Luglio 201227.
Nel Grafico 14 è riportato l’andamento del FTSE100 nel periodo che comprende queste tre manovre; vediamo come ogni singolo incremento ha influito sul suo andamento.
Grafico 14: FTSE 100, 1/8
Il primo incremento di Ottobre ha portato l’indice a rimbalzare sino a quota 5700 punti entro la fine dello stesso mese, per poi perdere forza fino alla fine del 2011 e ritornare sugli stessi livelli, anche superandoli, nel gennaio 2
è arrivato il secondo intervento della Bank of England, il quale questa volta ha avuto come effetto immediato quello di sostenere l’indice sulla quotazione atto
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Questi tre incrementi hanno complessivamente aumentato la quantità
of England da 200 miliardi (quota stabilita nel Novembre 2009) a 375 miliardi di Sterline.
FONTE: it.finance.yahoo.com
In questa fase di inoperatività del governo britannico, in cui la politica monetaria stabilita fino a fine 2009 ha continuato ad agire senza ulteriori modifiche, il me cato azionario ed in particolare l’indice FTSE 100 ,dopo un prima metà del 2010 di “turbolenza”, ha visto crescere il suo valore per un guadagno complessivo, come mostrato dal grafico, del 5,73%.
Dall’1 Agosto l’andamento dell’indice subisce una strana picchiata, passando in una sola settimana da una quotazione di 5774 punti a 5069 (-12,22%), da qui in
e bassi dell’indice che vede toccare il suo punto minimo il 4 Ottobre dove addirittura scende al di sotto dei 5000 punti. In questa situazione a riva l’intervento dell’MPC, che nel giro di 10 mesi effettua tre aumenti consec tivi del programma di QE, rispettivamente il 6 Ottobre 2011, 9 Febbraio 2012 e 7
Nel Grafico 14 è riportato l’andamento del FTSE100 nel periodo che comprende queste tre manovre; vediamo come ogni singolo incremento ha influito sul suo
: FTSE 100, 1/8/2011 – 31/12/2012
Il primo incremento di Ottobre ha portato l’indice a rimbalzare sino a quota 5700 punti entro la fine dello stesso mese, per poi perdere forza fino alla fine del 2011 e ritornare sugli stessi livelli, anche superandoli, nel gennaio 2012; il 9 Febbraio è arrivato il secondo intervento della Bank of England, il quale questa volta ha avuto come effetto immediato quello di sostenere l’indice sulla quotazione atto
Questi tre incrementi hanno complessivamente aumentato la quantità di acquisti effettuati dalla Bank of England da 200 miliardi (quota stabilita nel Novembre 2009) a 375 miliardi di Sterline.
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l governo britannico, in cui la politica monetaria stabilita fino a fine 2009 ha continuato ad agire senza ulteriori modifiche, il mer- cato azionario ed in particolare l’indice FTSE 100 ,dopo un prima metà del 2010
valore per un guadagno complessivo,
Dall’1 Agosto l’andamento dell’indice subisce una strana picchiata, passando in 12,22%), da qui ini- e bassi dell’indice che vede toccare il suo punto minimo il 4 Ottobre dove addirittura scende al di sotto dei 5000 punti. In questa situazione ar-