4.1. Effetti del Quantitative Easing sui mercati azionari
Per analizzare l’impatto della politica di Quantitative Easing statunitense sui mercati azionari concentriamo l’attenzione sull’indice di borsa S&P 500
nuto l’indice più significativo dell’intero mercato americano. Dagli inizi del 2008 fino al lancio del
già perso il 40,75% del suo val
già nel corso del 2007 e che lo ha portato a quotare soli 752.44 punti nel Nove bre del 2008. In questa situazione si arriva al 25 Novembre, giorno in cui la Fed annuncia il lancio del programma di QE1, la
manovra monetaria è duplice: in un primo momento l’indice registra Grafico 16: S&P 500, lancio QE1
28 L'indice S&P 500 è stato realizzato da
azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore sket le azioni di grandi aziende contrattate al
xchange(Amex) e al Nasdaq ed il peso attribuito a cias
lore di mercato. Si tratta dell'indice più significativo dell'intero mercato americano ed ha ormai superato per importanza lo stesso Dow Jones, paniere dei 30 principali titoli americani.
FONTE: it.finance.yahoo.com
GLI EFFETTI DEL QE DELLA FED SUI MERCATI STATUNITENSI
ffetti del Quantitative Easing sui mercati azionari
Per analizzare l’impatto della politica di Quantitative Easing statunitense sui mercati azionari concentriamo l’attenzione sull’indice di borsa S&P 500
to l’indice più significativo dell’intero mercato americano.
Dagli inizi del 2008 fino al lancio del Quantitative Easing l’indice di borsa aveva già perso il 40,75% del suo valore, proseguendo un andamento ribassista iniziato già nel corso del 2007 e che lo ha portato a quotare soli 752.44 punti nel Nove bre del 2008. In questa situazione si arriva al 25 Novembre, giorno in cui la Fed annuncia il lancio del programma di QE1, la reazione dei mercati azionari alla manovra monetaria è duplice: in un primo momento l’indice registra
: S&P 500, lancio QE1
è stato realizzato da Standard & Poor's nel 1957 e segue l’andamento di un paniere azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione. Fanno parte di questo b sket le azioni di grandi aziende contrattate al New York Stock Exchange (Nyse), all’
ed il peso attribuito a ciascuna azienda è direttamente proporzionale al v lore di mercato. Si tratta dell'indice più significativo dell'intero mercato americano ed ha ormai superato per importanza lo stesso Dow Jones, paniere dei 30 principali titoli americani.
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GLI EFFETTI DEL QE DELLA FED SUI MERCATI
Per analizzare l’impatto della politica di Quantitative Easing statunitense sui mercati azionari concentriamo l’attenzione sull’indice di borsa S&P 50028, rite-
l’indice di borsa aveva ore, proseguendo un andamento ribassista iniziato già nel corso del 2007 e che lo ha portato a quotare soli 752.44 punti nel Novem- bre del 2008. In questa situazione si arriva al 25 Novembre, giorno in cui la Fed
reazione dei mercati azionari alla manovra monetaria è duplice: in un primo momento l’indice registra
e segue l’andamento di un paniere capitalizzazione. Fanno parte di questo ba-
(Nyse), all’American Stock E- cuna azienda è direttamente proporzionale al va- lore di mercato. Si tratta dell'indice più significativo dell'intero mercato americano ed ha ormai superato
un incremento sino alla prima settimana di Gennaio 2009 pari al 24,22%, in s guito però torna a scendere e addir
rico con la quotazione di 676,53 punti (si veda Grafico 16)
Quasi in contemporanea, nove giorni dopo, il 18 Marzo arriva l’annuncio da pa te della Fed dell’espansione del programma d’acquisto. La notizia di un pos aumento del programma era però già stata diffusa dalla fine di Gennaio dal FOMC ed in seguito al minimo raggiunto a Marzo i mercati avevano già iniziato a reagire positivamente; come si vede dal Grafico 17, dal 9 Marzo l’indice S&P 500 comincia un trend rialzista che continua
Grafico 17: S&P 500, 9/3/2009
sino al termine del QE1 (31/3/2010) e lo porta a guadagnare quasi il 30% in poco più di mese e nel complesso del periodo considerato tale guadagno sale fino al 71,12%.
Dopo la chiusura del primo programma, l’andamento dei mercati osservato sino a Marzo è continuato per poco tempo; una leggera crescita si è avuta fino alla s duta 23 Aprile, facendo registrare dal 31 di marzo un +3,64% dell’indice S&P, da qui in poi si è sviluppato
dere in 4 mesi il 12,54% (fino al 27 Agosto 2010). Tale ribasso ha cominciato ad attenuarsi proprio nel mese di Agosto del 2010, quando la Fed cominciò a parlare
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un incremento sino alla prima settimana di Gennaio 2009 pari al 24,22%, in s guito però torna a scendere e addirittura il 9 Marzo segna un nuovo minimo st rico con la quotazione di 676,53 punti (si veda Grafico 16)
Quasi in contemporanea, nove giorni dopo, il 18 Marzo arriva l’annuncio da pa te della Fed dell’espansione del programma d’acquisto. La notizia di un pos aumento del programma era però già stata diffusa dalla fine di Gennaio dal FOMC ed in seguito al minimo raggiunto a Marzo i mercati avevano già iniziato a reagire positivamente; come si vede dal Grafico 17, dal 9 Marzo l’indice S&P
rend rialzista che continua : S&P 500, 9/3/2009 – termine QE1
sino al termine del QE1 (31/3/2010) e lo porta a guadagnare quasi il 30% in poco più di mese e nel complesso del periodo considerato tale guadagno sale fino al
iusura del primo programma, l’andamento dei mercati osservato sino a Marzo è continuato per poco tempo; una leggera crescita si è avuta fino alla s
ta 23 Aprile, facendo registrare dal 31 di marzo un +3,64% dell’indice S&P, da qui in poi si è sviluppato un trend al ribasso che ha visto l’indice di borsa pe dere in 4 mesi il 12,54% (fino al 27 Agosto 2010). Tale ribasso ha cominciato ad attenuarsi proprio nel mese di Agosto del 2010, quando la Fed cominciò a parlare
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un incremento sino alla prima settimana di Gennaio 2009 pari al 24,22%, in se- ittura il 9 Marzo segna un nuovo minimo sto-
Quasi in contemporanea, nove giorni dopo, il 18 Marzo arriva l’annuncio da par- te della Fed dell’espansione del programma d’acquisto. La notizia di un possibile aumento del programma era però già stata diffusa dalla fine di Gennaio dal FOMC ed in seguito al minimo raggiunto a Marzo i mercati avevano già iniziato a reagire positivamente; come si vede dal Grafico 17, dal 9 Marzo l’indice S&P
sino al termine del QE1 (31/3/2010) e lo porta a guadagnare quasi il 30% in poco più di mese e nel complesso del periodo considerato tale guadagno sale fino al
iusura del primo programma, l’andamento dei mercati osservato sino a Marzo è continuato per poco tempo; una leggera crescita si è avuta fino alla se-
ta 23 Aprile, facendo registrare dal 31 di marzo un +3,64% dell’indice S&P, un trend al ribasso che ha visto l’indice di borsa per- dere in 4 mesi il 12,54% (fino al 27 Agosto 2010). Tale ribasso ha cominciato ad attenuarsi proprio nel mese di Agosto del 2010, quando la Fed cominciò a parlare
della possibilità di effettuare un nuovo
colare proprio in data 27 Agosto quando le voci sulla Federal Reserve vennero confermate dallo stesso presidente della Banca Centrale in un discorso nel quale confermava la volontà di lanciare il QE2.
La risposta del mercato azionario non tardò ad arrivare. Nel Grafico 18 viene i lustrato il movimento dell’indice proprio nel periodo compreso fra il 27 Agosto e il 3 Novembre (giorno in cui effettivamente partì il QE2); solo grazie all’annuncio dell’imminente manovra mo
500 ha guadagnato in due mesi il 12,53%, Grafico 18: S&P 500, 27/8/2010
praticamente recuperando quanto aveva perso nei precedenti mesi di inoperatività da parte della politica monetaria.
Con la vera e propria
Novembre, l’indice ha continuato la sua crescita, facendo registrare sino agli inizi di Febbraio 2011 un guadagno del 12,11%, dopodiché ha comin
in maniera più incerta, facen
comunque visto nel complesso il trend dell’indice nel periodo compreso fra il
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della possibilità di effettuare un nuovo programma di QE (10/8/2010) ed in part colare proprio in data 27 Agosto quando le voci sulla Federal Reserve vennero confermate dallo stesso presidente della Banca Centrale in un discorso nel quale confermava la volontà di lanciare il QE2.
mercato azionario non tardò ad arrivare. Nel Grafico 18 viene i lustrato il movimento dell’indice proprio nel periodo compreso fra il 27 Agosto e il 3 Novembre (giorno in cui effettivamente partì il QE2); solo grazie all’annuncio dell’imminente manovra monetaria da parte di Bernanke lo S&P 500 ha guadagnato in due mesi il 12,53%,
: S&P 500, 27/8/2010 – 3/11/2010
praticamente recuperando quanto aveva perso nei precedenti mesi di inoperatività da parte della politica monetaria.
partenza del secondo round di Quantitative E
Novembre, l’indice ha continuato la sua crescita, facendo registrare sino agli inizi di Febbraio 2011 un guadagno del 12,11%, dopodiché ha comin
incerta, facendo segnalare un maggior numeri di oscillazioni; ma comunque visto nel complesso il trend dell’indice nel periodo compreso fra il
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programma di QE (10/8/2010) ed in parti- colare proprio in data 27 Agosto quando le voci sulla Federal Reserve vennero confermate dallo stesso presidente della Banca Centrale in un discorso nel quale
mercato azionario non tardò ad arrivare. Nel Grafico 18 viene il- lustrato il movimento dell’indice proprio nel periodo compreso fra il 27 Agosto e il 3 Novembre (giorno in cui effettivamente partì il QE2); solo grazie netaria da parte di Bernanke lo S&P
praticamente recuperando quanto aveva perso nei precedenti mesi di inoperatività
Quantitative Easing dal 3
Novembre, l’indice ha continuato la sua crescita, facendo registrare sino agli inizi di Febbraio 2011 un guadagno del 12,11%, dopodiché ha cominciato a procedere do segnalare un maggior numeri di oscillazioni; ma comunque visto nel complesso il trend dell’indice nel periodo compreso fra il
3/11/2010 ed il 30/6/2011 ( chiusura del QE2) ha fruttato un guadagno del 10,24%. (Grafico 19).
Dopo la chiusura del secondo programma di QE l’effetto è stato lo stesso già o servato in seguito al termine del QE1, ovvero nel giro di un mese l’indice S&P ha perso il 14,93%, passando dalla quotazione di 1350 punti, raggiunta ad inizio luglio, ad una al di sotto dei 1150,
inizi di Ottobre. Proprio in questo periodo è arrivato l’ulteriore intervento da pa te della Federal Reserve che ha annunciato il 21 Settembre 2011 la partenza della cosiddetta Operation Twist.
Gli effetti di tale manovra però non si sono avuti nell’immediato o addirittura prima del lancio vero e proprio, come era accaduto in precedenza con il QE2, ma solo dopo un po’ di tempo, in particolare la reazione dei mercati è arrivata da fine 2011 in poi.
Quanto detto può essere facilmente riscontrabile nel Grafico 20, in cui appunto è riportato l’andamento dell’indice di borsa dalla chiusura del QE2 fino all’annuncio dell’Operation Twist e alla chiusura anche di quest’ultima.
Grafico 19: S&P 500, 3/11/2010
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3/11/2010 ed il 30/6/2011 ( chiusura del QE2) ha fruttato un guadagno del
secondo programma di QE l’effetto è stato lo stesso già o servato in seguito al termine del QE1, ovvero nel giro di un mese l’indice S&P ha perso il 14,93%, passando dalla quotazione di 1350 punti, raggiunta ad inizio luglio, ad una al di sotto dei 1150, ed aggirandosi attorno a tale livello sino agli
io in questo periodo è arrivato l’ulteriore intervento da pa te della Federal Reserve che ha annunciato il 21 Settembre 2011 la partenza della cosiddetta Operation Twist.
i tale manovra però non si sono avuti nell’immediato o addirittura prima del lancio vero e proprio, come era accaduto in precedenza con il QE2, ma solo dopo un po’ di tempo, in particolare la reazione dei mercati è arrivata da fine
to può essere facilmente riscontrabile nel Grafico 20, in cui appunto è riportato l’andamento dell’indice di borsa dalla chiusura del QE2 fino all’annuncio dell’Operation Twist e alla chiusura anche di quest’ultima.
Grafico 19: S&P 500, 3/11/2010 – termine QE2
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3/11/2010 ed il 30/6/2011 ( chiusura del QE2) ha fruttato un guadagno del
secondo programma di QE l’effetto è stato lo stesso già os- servato in seguito al termine del QE1, ovvero nel giro di un mese l’indice S&P ha perso il 14,93%, passando dalla quotazione di 1350 punti, raggiunta ad inizio ed aggirandosi attorno a tale livello sino agli io in questo periodo è arrivato l’ulteriore intervento da par- te della Federal Reserve che ha annunciato il 21 Settembre 2011 la partenza della
i tale manovra però non si sono avuti nell’immediato o addirittura prima del lancio vero e proprio, come era accaduto in precedenza con il QE2, ma solo dopo un po’ di tempo, in particolare la reazione dei mercati è arrivata da fine
to può essere facilmente riscontrabile nel Grafico 20, in cui appunto è riportato l’andamento dell’indice di borsa dalla chiusura del QE2 fino all’annuncio dell’Operation Twist e alla chiusura anche di quest’ultima.
Grafico 20: S&P 500, Operation Twist
Dal Grafico osserviamo come l’indice riprenda a crescere non subito dopo l’annuncio del 21 Settembre 2011, in seguito al quale anzi mostra ancora un pi colo calo del suo valore, ma solo da inizio Ottobre e sino alla fine dello stesso mese, facendo registrare un guadagno del 16, 91%. Da qui poi sembra stabili zarsi quasi due mesi, continuando ad oscillare attorno alla quotazione di 1200 1250 punti fino alla seconda metà di Dicembre, da dove invece inaugura un trend rialzista ben più lungo. Infatti dal 19 D
suo valore del 16,34%, tale valore subisce poi un ulteriore decrescita sino al mese di Giugno, nel quale arriva l’annuncio da parte della Fed dell’estensione del pr gramma di Operation Twist (20/6/2012) e come rispost
lire sino al 31 Agosto 2012 in cui arriva a quotare 1406,58 punti (+3,75% rispetto al 20 Giugno).
Mi fermo al 31 di Agosto poiché proprio in tale data avviene un altro evento mo to importante e cioè, così come era accaduto prima del
parlare in pubblico Ben Bernanke, il quale afferma nel suo annuale discorso che le condizioni dell’economia sono ancora distanti dall’essere soddisfacenti e s prattutto che sarebbero stati possibili ulteriori interventi da parte de
particolare però in questo caso non si trattava solo di una possibilità di un ulteri
FONTE: it.finance.yahoo.com
: S&P 500, Operation Twist
Dal Grafico osserviamo come l’indice riprenda a crescere non subito dopo l’annuncio del 21 Settembre 2011, in seguito al quale anzi mostra ancora un pi colo calo del suo valore, ma solo da inizio Ottobre e sino alla fine dello stesso
rare un guadagno del 16, 91%. Da qui poi sembra stabili zarsi quasi due mesi, continuando ad oscillare attorno alla quotazione di 1200 1250 punti fino alla seconda metà di Dicembre, da dove invece inaugura un trend rialzista ben più lungo. Infatti dal 19 Dicembre al 2 Maggio 2012 incrementa il suo valore del 16,34%, tale valore subisce poi un ulteriore decrescita sino al mese di Giugno, nel quale arriva l’annuncio da parte della Fed dell’estensione del pr gramma di Operation Twist (20/6/2012) e come risposta lo S&P ricomincia a s lire sino al 31 Agosto 2012 in cui arriva a quotare 1406,58 punti (+3,75% rispetto
Mi fermo al 31 di Agosto poiché proprio in tale data avviene un altro evento mo to importante e cioè, così come era accaduto prima del lancio del QE2, torna a parlare in pubblico Ben Bernanke, il quale afferma nel suo annuale discorso che le condizioni dell’economia sono ancora distanti dall’essere soddisfacenti e s prattutto che sarebbero stati possibili ulteriori interventi da parte de
particolare però in questo caso non si trattava solo di una possibilità di un ulteri
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Dal Grafico osserviamo come l’indice riprenda a crescere non subito dopo l’annuncio del 21 Settembre 2011, in seguito al quale anzi mostra ancora un pic- colo calo del suo valore, ma solo da inizio Ottobre e sino alla fine dello stesso
rare un guadagno del 16, 91%. Da qui poi sembra stabiliz- zarsi quasi due mesi, continuando ad oscillare attorno alla quotazione di 1200- 1250 punti fino alla seconda metà di Dicembre, da dove invece inaugura un trend
icembre al 2 Maggio 2012 incrementa il suo valore del 16,34%, tale valore subisce poi un ulteriore decrescita sino al mese di Giugno, nel quale arriva l’annuncio da parte della Fed dell’estensione del pro-
a lo S&P ricomincia a sa- lire sino al 31 Agosto 2012 in cui arriva a quotare 1406,58 punti (+3,75% rispetto
Mi fermo al 31 di Agosto poiché proprio in tale data avviene un altro evento mol- lancio del QE2, torna a parlare in pubblico Ben Bernanke, il quale afferma nel suo annuale discorso che le condizioni dell’economia sono ancora distanti dall’essere soddisfacenti e so- prattutto che sarebbero stati possibili ulteriori interventi da parte della Fed. In particolare però in questo caso non si trattava solo di una possibilità di un ulterio-
re QE, in quanto il presidente della Federal Reserve affermò anche esplicitame te che i costi per un ulteriore intervento sarebbero stati tranquillamente soste e che un terzo round di
ripresa economica.
La reazione dei mercati azionari a tale discorso fu un incremento dell’indice S&P del 3,8% fino al 13 Settembre, data in cui ufficialmente il FOMC
partenza del QE3, da qui in poi invece l’andamento è stato molto incerto. Il Gr fico 21 mostra chiaramente l’impennata avuta dell’indice in seguito al discorso del presidente Bernanke, mentre dal lancio del programma in poi è rimasto stab le fino a metà Ottobre, per poi decrescere nel mese successivo (
Grafico 21: S&P 500, lancio QE3
Novembre) e chiudere l’anno poco al di sopra del livello di partenza, grazie a che all’espansione del programma effettuata il 12 Dicembre
Un andamento del tutto diverso caratterizza invece l’intero 2013, nel quale si o serva un continuo rialzo che proseguirà sino alla fine dell’intero programma di Quantitative Easing; ma proseguiamo con l’analisi delle restanti tappe sino al conclusione.
FONTE: it.finance.yahoo.com
re QE, in quanto il presidente della Federal Reserve affermò anche esplicitame te che i costi per un ulteriore intervento sarebbero stati tranquillamente soste e che un terzo round di Quantitative Easing non avrebbe fatto altro che aiutare la
La reazione dei mercati azionari a tale discorso fu un incremento dell’indice S&P del 3,8% fino al 13 Settembre, data in cui ufficialmente il FOMC
partenza del QE3, da qui in poi invece l’andamento è stato molto incerto. Il Gr fico 21 mostra chiaramente l’impennata avuta dell’indice in seguito al discorso del presidente Bernanke, mentre dal lancio del programma in poi è rimasto stab
ino a metà Ottobre, per poi decrescere nel mese successivo ( : S&P 500, lancio QE3
Novembre) e chiudere l’anno poco al di sopra del livello di partenza, grazie a che all’espansione del programma effettuata il 12 Dicembre dalle autorità. Un andamento del tutto diverso caratterizza invece l’intero 2013, nel quale si o serva un continuo rialzo che proseguirà sino alla fine dell’intero programma di Quantitative Easing; ma proseguiamo con l’analisi delle restanti tappe sino al
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re QE, in quanto il presidente della Federal Reserve affermò anche esplicitamen- te che i costi per un ulteriore intervento sarebbero stati tranquillamente sostenibili
non avrebbe fatto altro che aiutare la
La reazione dei mercati azionari a tale discorso fu un incremento dell’indice S&P del 3,8% fino al 13 Settembre, data in cui ufficialmente il FOMC annunciò la partenza del QE3, da qui in poi invece l’andamento è stato molto incerto. Il Gra- fico 21 mostra chiaramente l’impennata avuta dell’indice in seguito al discorso del presidente Bernanke, mentre dal lancio del programma in poi è rimasto stabi-
ino a metà Ottobre, per poi decrescere nel mese successivo (-7,36% al 15 di
Novembre) e chiudere l’anno poco al di sopra del livello di partenza, grazie an- dalle autorità. Un andamento del tutto diverso caratterizza invece l’intero 2013, nel quale si os- serva un continuo rialzo che proseguirà sino alla fine dell’intero programma di Quantitative Easing; ma proseguiamo con l’analisi delle restanti tappe sino alla
Grafico 22: S&P 500, 1/1/2013
Nel Grafico 22 è illustrato l’andamento dell’indice S&P 500 per il primo sem