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CAPITOLO 2 – GLI EFFETTI DEL QE DELLA BOJ SUI MERCAT

2.1 Effetti del Quantitative Easing sui mercati azionari

L’esperienza giapponese di Quantitative Easing è senza dubbio la più lunga tra quelle effettuate sino ad oggi, ma proprio per questo risulta più facilmente

bile nei diversi momenti, tranches, di cui si compone. In particolare possiamo individuare tre differenti ondate di QE, la prima dal 2001 al 2006, la seconda dal

2008 al 2012 e la terza dal 2013 ed ancora in atto; per

andremo ad analizzare quello che è stato l’impatto della manovra monetaria a tuata dalla Banca Centrale Giapponese sui

concentrandoci sull’indice azionario l’indice Nikkei 22521.

Prima del lancio della prima tranche di QE, la borsa giapponese veniva da una lunga fase ribassista iniziata all’incirca dall’Aprile del 2000, perdendo nel giro

21 L'indice contiene i 225 titoli delle maggiori 225 compagnie quotate al TSE, e la media del segmento

viene calcolato giornalmente dal quotidiano maggiori capitalizzazione (l'unità di base è lo ta l'anno.

FONTE: it.finance.yahoo.com Grafico 1: Nikkei 225, lancio QE1

GLI EFFETTI DEL QE DELLA BOJ SUI MERCATI GIAPPONESI

2.1 Effetti del Quantitative Easing sui mercati azionari

L’esperienza giapponese di Quantitative Easing è senza dubbio la più lunga tra quelle effettuate sino ad oggi, ma proprio per questo risulta più facilmente

bile nei diversi momenti, tranches, di cui si compone. In particolare possiamo individuare tre differenti ondate di QE, la prima dal 2001 al 2006, la seconda dal

2008 al 2012 e la terza dal 2013 ed ancora in atto; per ognuno di questi periodi andremo ad analizzare quello che è stato l’impatto della manovra monetaria a tuata dalla Banca Centrale Giapponese sui mercati azionari

sull’indice azionario di riferimento della Borsa giapponese,

Prima del lancio della prima tranche di QE, la borsa giapponese veniva da una lunga fase ribassista iniziata all’incirca dall’Aprile del 2000, perdendo nel giro

25 titoli delle maggiori 225 compagnie quotate al TSE, e la media del segmento viene calcolato giornalmente dal quotidiano Nihon Keizai Shimbun dal 1971. Il listino contiene i titoli a maggiori capitalizzazione (l'unità di base è lo Yen), mentre i 225 componenti vengono ricalcolati una vo

FONTE: it.finance.yahoo.com : Nikkei 225, lancio QE1

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GLI EFFETTI DEL QE DELLA BOJ SUI MERCATI

L’esperienza giapponese di Quantitative Easing è senza dubbio la più lunga tra quelle effettuate sino ad oggi, ma proprio per questo risulta più facilmente divisi- bile nei diversi momenti, tranches, di cui si compone. In particolare possiamo individuare tre differenti ondate di QE, la prima dal 2001 al 2006, la seconda dal

ognuno di questi periodi andremo ad analizzare quello che è stato l’impatto della manovra monetaria at-

di riferimento della Borsa giapponese,

Prima del lancio della prima tranche di QE, la borsa giapponese veniva da una lunga fase ribassista iniziata all’incirca dall’Aprile del 2000, perdendo nel giro

25 titoli delle maggiori 225 compagnie quotate al TSE, e la media del segmento . Il listino contiene i titoli a 225 componenti vengono ricalcolati una vol-

10 mesi il 41,4% del suo valore, e al momento del lancio del programma di a quisti l’indice Nikkei quotava 12190,97 punti. Con l’inizio della manovra di pol tica monetaria si è avuto subito un piccolo segnale di ripresa, infatti dal 19 Marzo 2001 si sono susseguite diverse sedute rialziste, che possono essere ritenute figlie

della spinta proven

Tale trend però ha visto esaurire la sua forza nel giro di pochi mesi, dopo aver raggiunto un guadagno del 18 % circa (Maggio 2001), è ripresa una lunga fase ribassista nella quale non si è più arrivati a raggiungere quota 14mila punti, live lo massimo raggiunto dall’indice Nikkei dopo il lancio del programma, addiritt ra scendendo e restando al di sotto del livello di partenza dell’indice nel Marzo 2001.

Ad Ottobre 2002, la Ba

suo programma di Quantitative Easing, portando il livello di acquisti fino a 1200 miliardi di Yen.

Questa modifica è stata attuata nel momento di maggior crisi dei mercati fina ziari, infatti a tale data il Nikkei era arrivato a quotare solo 9049,33 punti, il 25% in meno rispetto alla data del lancio del QE.

Grafico 2: Nikkei 225: 1/1/2013

FONTE: it.finance.yahoo.com

10 mesi il 41,4% del suo valore, e al momento del lancio del programma di a e Nikkei quotava 12190,97 punti. Con l’inizio della manovra di pol tica monetaria si è avuto subito un piccolo segnale di ripresa, infatti dal 19 Marzo 2001 si sono susseguite diverse sedute rialziste, che possono essere ritenute figlie

della spinta proveniente dall’autorità monetaria (Grafico 1).

Tale trend però ha visto esaurire la sua forza nel giro di pochi mesi, dopo aver raggiunto un guadagno del 18 % circa (Maggio 2001), è ripresa una lunga fase

uale non si è più arrivati a raggiungere quota 14mila punti, live lo massimo raggiunto dall’indice Nikkei dopo il lancio del programma, addiritt ra scendendo e restando al di sotto del livello di partenza dell’indice nel Marzo

Ad Ottobre 2002, la Banca Centrale Giapponese attua una prima modifica del suo programma di Quantitative Easing, portando il livello di acquisti fino a 1200

Questa modifica è stata attuata nel momento di maggior crisi dei mercati fina ta il Nikkei era arrivato a quotare solo 9049,33 punti, il 25% in meno rispetto alla data del lancio del QE.

: Nikkei 225: 1/1/2013 – 31/12/2013

FONTE: it.finance.yahoo.com

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10 mesi il 41,4% del suo valore, e al momento del lancio del programma di ac- e Nikkei quotava 12190,97 punti. Con l’inizio della manovra di poli- tica monetaria si è avuto subito un piccolo segnale di ripresa, infatti dal 19 Marzo 2001 si sono susseguite diverse sedute rialziste, che possono essere ritenute figlie

iente dall’autorità monetaria (Grafico 1).

Tale trend però ha visto esaurire la sua forza nel giro di pochi mesi, dopo aver raggiunto un guadagno del 18 % circa (Maggio 2001), è ripresa una lunga fase uale non si è più arrivati a raggiungere quota 14mila punti, livel- lo massimo raggiunto dall’indice Nikkei dopo il lancio del programma, addirittu- ra scendendo e restando al di sotto del livello di partenza dell’indice nel Marzo

nca Centrale Giapponese attua una prima modifica del suo programma di Quantitative Easing, portando il livello di acquisti fino a 1200

Questa modifica è stata attuata nel momento di maggior crisi dei mercati finan- ta il Nikkei era arrivato a quotare solo 9049,33 punti, il 25%

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Anche in questo caso, come avvenuto un anno e mezzo prima, la spinta moneta- ria attuata dal governo giapponese ha avuto i suoi effetti sul mercato azionario, sebbene sempre in un ottica di brevissimo periodo, anzi in questo caso si può os- servare una spinta rialzista del trend solo nelle settimane subito successive l’annuncio della manovra monetaria e ancora più nello specifico solo per poche sedute, dopodiché l’indice ha assunto un andamento orizzontale, come in fase di congestione. Questa situazione è continuata fino al luglio del 2003, momento in cui le autorità Giapponesi decidono di intervenire ancora una volta dando il via ad un piano acquisti mirato di titoli garantiti da attività (Grafico 2).

Tale operazione sembra aver dato i suoi frutti in quanto l’indice Nikkei torna a superare quota 10mila punti, arrivando sino alla fine dell’anno alla quotazione di 10676,64 punti. Da questo punto parte un lento processo rialzista che dura per tutto il 2004 fino al Novembre 2005, quando la BOJ annuncia finalmente un CPI positivo ( uno dei tre pilastri su cui si fondava il programma di Quantitative Ea- sing), e il 9 Marzo 2006 venne chiuso il primo programma di QE.

Il Grafico 3 racchiude l’intero periodo del QE1 giapponese, dal 19 Marzo 2001 al 9 Marzo 2006.

Dalla chiusura del primo programma di QE la borsa giapponese ha continuato a crescere, stabilizzandosi a livelli abbastanza alti per un periodo di circa due anni, rimanendo costantemente intorno alla quotazione di 18/17 mila punti, tranne al- cune eccezioni isolate dovute magari a turbolenze temporanee del mercato. E’ in- torno alla fine del 2007, inizi 2008 che si riscontra una piccola inversione di ten- denza, forse dovuta alle ripercussioni della crisi dei mutui subprime scoppiata in America; dal gennaio 2008 infatti, l’indice Nikkei ricomincia a decrescere e tale andamento aumenta sempre di più col passare dei mesi fino ad arrivare a perdere nel Novembre dello stesso anno il 51% del valore raggiunto al termine del QE1.

Grafico

3

:

Ni

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kei 2

25, QE1

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Sulla base di questo scenario la Banca del Giappone decide di intervenire con una nuova manovra monetaria, il lancio del QE2. In particolare l’annuncio a viene a Dicembre e possiamo individuare due momenti principali corrispondenti a due date ben precise: il 2 Dicembre con l’annuncio delle operazioni di SFSO (special-found-supplying

l’acquisto di JGB fino

Come si può notare dal Grafico 4, gli effetti della manovra appaiono evidenti nel breve periodo, infatti la somma dei due annunci ha portato l’indice ad un guad gno nel giro di un mese del 14.8% circa. Per quasi due an

tinuato ad agire senza subire alcuna modifica dal punto di vista né qualitativo né

FONTE: it.finance.yahoo.com Grafico 4: Nikkei 225, lancio QE2

Grafico 5: Nikkei 225, 1/9/2010

FONTE: it.finance.yahoo.com

Sulla base di questo scenario la Banca del Giappone decide di intervenire con una nuova manovra monetaria, il lancio del QE2. In particolare l’annuncio a

iene a Dicembre e possiamo individuare due momenti principali corrispondenti a due date ben precise: il 2 Dicembre con l’annuncio delle operazioni di SFSO

supplying-operation) e il 19 Dicembre in cui viene annunciato a 21 mila miliardi di yen annui.

Come si può notare dal Grafico 4, gli effetti della manovra appaiono evidenti nel breve periodo, infatti la somma dei due annunci ha portato l’indice ad un guad gno nel giro di un mese del 14.8% circa. Per quasi due anni il programma ha co tinuato ad agire senza subire alcuna modifica dal punto di vista né qualitativo né

FONTE: it.finance.yahoo.com : Nikkei 225, lancio QE2

25, 1/9/2010 – 30/5/2010

FONTE: it.finance.yahoo.com 35

Sulla base di questo scenario la Banca del Giappone decide di intervenire con una nuova manovra monetaria, il lancio del QE2. In particolare l’annuncio av-

iene a Dicembre e possiamo individuare due momenti principali corrispondenti a due date ben precise: il 2 Dicembre con l’annuncio delle operazioni di SFSO

operation) e il 19 Dicembre in cui viene annunciato

Come si può notare dal Grafico 4, gli effetti della manovra appaiono evidenti nel breve periodo, infatti la somma dei due annunci ha portato l’indice ad un guada-

ni il programma ha con- tinuato ad agire senza subire alcuna modifica dal punto di vista né qualitativo né

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quantitativo e la borsa giapponese in tale periodo non ha registrato grandi movi- menti sia in positivo che in negativo, portandosi ad una quotazione di 10mila punti nella metà del 2009 e rimanendoci fino all’ultimo trimestre del 2010 (rag- giungendo anche un picco di 11292 punti nell’Aprile del 2010).

A questo punto il governo giapponese decide ancora una volta di intervenire e, all’interno del programma generale di QE2, introduce un nuovo piano di APP (Asset Purchase Program) che comprende l’acquisto di varie attività, non solo ti- toli di stato a breve e lungo termine, ma anche commercial papers, obbligazioni societarie , fondi negoziati in borsa e fondi comuni di investimento immobiliare giapponesi.

La risposta dei mercati azionari non si fa attendere, l’indice Nikkei passa da 8927.02 punti, raggiunti l’1 settembre 2010, alla quotazione di 10857.53 punti del Febbraio 2011, con un guadagno del 23.58% (si veda Grafico 5).

L’effetto osservato nei primi mesi seguenti il lancio dell’APP non continua però in quelli seguenti, infatti a partire dal secondo trimestre del 2011 l’andamento dell’indice di borsa risulta essere molto altalenante, alternando fasi di leggera crescita ad altre di violenta decrescita.

Come si può vedere dal Grafico 6, l’indice riesce a raggiungere e superare quota 10 mila punti (livello raggiunto in seguito al lancio dell’APP) per sole due volte fino alla fine del 2012, nonostante ciò il 19 settembre del 2012 il Governo giap- ponese torna ad annunciare una forte crescita dell’economia nazionale, definen- dola come figlia di entrambe le misure di alleggerimento quantitativo attuate dal 2001.

Grafico 6: Nikkei 225, 5/1

L’evento che segna una svolta arriva poco dopo il Settembre del 2012, per la pr cisione il 16 Dicembre, con l’elezione di Shinzo Abe come primo ministro del Governo giapponese. Come già detto nel primo capitolo, la campagna di Abe s fondava proprio sulla lotta alla deflazione che attanagliava il paese e sul raggiu gimento dell’obbiettivo del 2% di inflazione anziché del precedente 1%; perciò già durante la campagna elettorale si cominciava a palesare la possibilità di un u teriore intervento monetario da parte della BOJ e sui mercati finanziari sin dalla fine del 2012 si iniziavano a vedere i primi effetti di tale possibilità. Come si ev denzia nel Grafico 7, il quale prende in considerazione il periodo di tempo che va dal 1° Novembre 2012 all’1 Marzo 2013, l’indice Nikkei ha registrato un

Grafico 7: Nikkei225, 1/11/2012

FONTE: it.finance.yahoo.com

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: Nikkei 225, 5/10/2010 – 26/12/2012

L’evento che segna una svolta arriva poco dopo il Settembre del 2012, per la pr cisione il 16 Dicembre, con l’elezione di Shinzo Abe come primo ministro del Governo giapponese. Come già detto nel primo capitolo, la campagna di Abe s fondava proprio sulla lotta alla deflazione che attanagliava il paese e sul raggiu gimento dell’obbiettivo del 2% di inflazione anziché del precedente 1%; perciò già durante la campagna elettorale si cominciava a palesare la possibilità di un u

intervento monetario da parte della BOJ e sui mercati finanziari sin dalla fine del 2012 si iniziavano a vedere i primi effetti di tale possibilità. Come si ev denzia nel Grafico 7, il quale prende in considerazione il periodo di tempo che va

re 2012 all’1 Marzo 2013, l’indice Nikkei ha registrato un : Nikkei225, 1/11/2012 – 1/3/2013

FONTE: it.finance.yahoo.com

FONTE: it.finance.yahoo.com

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L’evento che segna una svolta arriva poco dopo il Settembre del 2012, per la pre- cisione il 16 Dicembre, con l’elezione di Shinzo Abe come primo ministro del Governo giapponese. Come già detto nel primo capitolo, la campagna di Abe si fondava proprio sulla lotta alla deflazione che attanagliava il paese e sul raggiun- gimento dell’obbiettivo del 2% di inflazione anziché del precedente 1%; perciò già durante la campagna elettorale si cominciava a palesare la possibilità di un ul-

intervento monetario da parte della BOJ e sui mercati finanziari sin dalla fine del 2012 si iniziavano a vedere i primi effetti di tale possibilità. Come si evi- denzia nel Grafico 7, il quale prende in considerazione il periodo di tempo che va

guadagno del 16,19% sino a fine anno, continuando a crescere del 8.59% nei due mesi seguenti. In questo caso dunque, sol

da parte del governo aveva scatenato l’ottimismo sui mercati finanziari, ottim smo che si è rivelato in seguito giustificato, infatti il 4 Aprile 2013 arrivò l’annuncio del terzo round di Quantitative Easing. Il con

prima era solo una speranza, diede ancora più spinta al trend rialzista della borsa giapponese che, in un solo mese dal lancio del programma, arrivò a guadagnare circa il 13%, andando avanti per tutto il 2013 e chiudendo l’anno quotan 16291 punti (+34.25% rispetto al momento del lancio del QE3).

In questa situazione più che positiva si arriva al 31 Ottobre 2014, giorno in cui viene annunciato dal governo giapponese l’ennesimo incremento della manovra monetaria, proprio per provare a

prefissato del 2% di inflazione. In linea con quanto già accaduto nel 2013 , la r sposta dei mercati azionari è immediata: come illustrato nel Grafico 8, l’annuncio da parte delle autorità monetarie

Grafico 8: Nikkei225, 30/10/2014

provoca immediatamente un’impennata dell’indice Nikkei, il quale chiude la s duta del 31 Ottobre stesso con un +4.83% e continuando a crescere in quelle su cessive sino a fine anno e oltr

2015 l’indice Nikkei abbia continuato la sua crescita sino a sforare la quotazione di 20mila punti, cosa che non accadeva da ben quindici anni.

FONTE: it.finance.yahoo.com

guadagno del 16,19% sino a fine anno, continuando a crescere del 8.59% nei due mesi seguenti. In questo caso dunque, solo la possibilità di un ulteriore manovra da parte del governo aveva scatenato l’ottimismo sui mercati finanziari, ottim smo che si è rivelato in seguito giustificato, infatti il 4 Aprile 2013 arrivò l’annuncio del terzo round di Quantitative Easing. Il concretizzarsi di quanto prima era solo una speranza, diede ancora più spinta al trend rialzista della borsa giapponese che, in un solo mese dal lancio del programma, arrivò a guadagnare circa il 13%, andando avanti per tutto il 2013 e chiudendo l’anno quotan 16291 punti (+34.25% rispetto al momento del lancio del QE3).

In questa situazione più che positiva si arriva al 31 Ottobre 2014, giorno in cui viene annunciato dal governo giapponese l’ennesimo incremento della manovra monetaria, proprio per provare a raggiungere ancor più velocemente l’obbiettivo prefissato del 2% di inflazione. In linea con quanto già accaduto nel 2013 , la r sposta dei mercati azionari è immediata: come illustrato nel Grafico 8, l’annuncio da parte delle autorità monetarie

: Nikkei225, 30/10/2014 – 31/8/2015

provoca immediatamente un’impennata dell’indice Nikkei, il quale chiude la s duta del 31 Ottobre stesso con un +4.83% e continuando a crescere in quelle su cessive sino a fine anno e oltre durante il 2015. Da segnalare come nel corso del 2015 l’indice Nikkei abbia continuato la sua crescita sino a sforare la quotazione di 20mila punti, cosa che non accadeva da ben quindici anni.

FONTE: it.finance.yahoo.com

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guadagno del 16,19% sino a fine anno, continuando a crescere del 8.59% nei due o la possibilità di un ulteriore manovra da parte del governo aveva scatenato l’ottimismo sui mercati finanziari, ottimi- smo che si è rivelato in seguito giustificato, infatti il 4 Aprile 2013 arrivò

cretizzarsi di quanto prima era solo una speranza, diede ancora più spinta al trend rialzista della borsa giapponese che, in un solo mese dal lancio del programma, arrivò a guadagnare circa il 13%, andando avanti per tutto il 2013 e chiudendo l’anno quotando 16291 punti (+34.25% rispetto al momento del lancio del QE3).

In questa situazione più che positiva si arriva al 31 Ottobre 2014, giorno in cui viene annunciato dal governo giapponese l’ennesimo incremento della manovra raggiungere ancor più velocemente l’obbiettivo prefissato del 2% di inflazione. In linea con quanto già accaduto nel 2013 , la ri- sposta dei mercati azionari è immediata: come illustrato nel Grafico 8,

provoca immediatamente un’impennata dell’indice Nikkei, il quale chiude la se- duta del 31 Ottobre stesso con un +4.83% e continuando a crescere in quelle suc- e durante il 2015. Da segnalare come nel corso del 2015 l’indice Nikkei abbia continuato la sua crescita sino a sforare la quotazione

Infine il Grafico 9 ci da una visione di insieme di quello c

corso giapponese nell’implementazione dei vari programmi di Quantitative E sing, riflessa sull’andamento dell’indice Nikkei 225, durata all’incirca 15 anni e non ancora esaurita.

Grafico

9

:

Nikkei 2

25, QE 2

001

-

2015

Infine il Grafico 9 ci da una visione di insieme di quello che è stato l’intero pe corso giapponese nell’implementazione dei vari programmi di Quantitative E sing, riflessa sull’andamento dell’indice Nikkei 225, durata all’incirca 15 anni e

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he è stato l’intero per- corso giapponese nell’implementazione dei vari programmi di Quantitative Ea- sing, riflessa sull’andamento dell’indice Nikkei 225, durata all’incirca 15 anni e

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