2. Organizzare un evento 27
2.2 Alcuni modelli di business 31
Il modello di business rappresenta la definizione delle modalità attraverso cui l’impresa crea, trasferisce e consegna valore: l’obiettivo ultimo di un’azienda è quello di acquisire vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, di solito reso possibile dall’innovazione -di processo, di prodotto, tecnologica o organizzativa; l’innovazione viene incentivata attraverso alcune pratiche (come il trasferimento della conoscenza all’interno delle organizzazioni, la valorizzazione delle risorse umane coinvolte, etc.). Costruire un modello di business significa agire sui rapporti d’interazione tra clienti e fornitori, sulle decisioni riguardanti la produzione di fattori o l’outsourcing (il così detto “make or buy”), a seconda della strategicità e dei vantaggi di costo legati ai fattori stessi; viene inoltre data indicazione sulle metodologie e gli strumenti per analizzare in modo critico e continuato i risultati ottenuti.
Per quanto riguarda l’organizzazione di eventi, vi sono molteplici modelli di business applicabili: come per gli altri settori la materia cambia costantemente e si assiste alla creazione continua di nuovi modelli. In questo contesto se ne propone una lista, in parte rielaborata da quella proposta sul sito eventmanagerblog.com22
da Julius Solaris23:
IN-SPERIENZE, con questo neologismo preso in prestito da Trendwatching24 (insperiences) si intende la propensione, da parte di un fruitore di esperienze, a portare quelle più gratificanti nella sua vita di tutti i giorni, facendosi creatore
22 http://www.eventmanagerblog.com/10-alternative-business-models/
23 Editore di Event Manager Blog, il primo blog dedicato agli event manager e gestore di un gruppo Linkedin di organizzatori di eventi con più di 100.000 utenti iscritti.
delle stesse; nella cornice dell’organizzazione di eventi, ciò significa che il rapporto fra impresa e utente cerca di essere vicino alla logica “uno ad uno”, cioè ad un rapporto esclusivo e a due vie, che rende possibile la personalizzazione dell’esperienza stessa. La logica sottesa è che i contenuti generati dagli utenti creano e trasportano più valore di quelli tradizionalmente forniti dall’azienda e che creare parte dell’esperienza porta allo spettatore maggiore valore rispetto al semplice consumo.
SPONSORIZZAZIONI. È il metodo più utilizzato per ridurre l’impatto dei costi nel conto economico dell’iniziativa. Consiste nella stipula di un contratto in cui un’azienda o un’istituzione sponsor s’impegna a sostenere finanziariamente un evento in cambio dell’associazione del nome o del proprio marchio in qualsiasi comunicazione con l’audience. Tramite una sponsorizzazione avvengono trasferimenti d’immagine fra gli attori coinvolti, come se fossero una sorta di sistema di vasi comunicanti.
Una sponsorizzazione può assumere forme molto diverse, in base al livello di integrazione tra sponsor e soggetto sponsorizzato (un aumento dell’integrazione da parte dell’ente sponsor comporta di solito la riduzione di controllo e sovranità dell’organizzatore sull’evento). Il mecenatismo ne è la forma più semplice: in questo caso l’ente sponsor non ha un obiettivo di sfruttamento economico del ritorno d’immagine che gli deriva; la gestione e il controllo dell’evento rimangono completamente appannaggio dell’ente organizzatore. Si parla di sponsorizzazioni vere e proprie quando le attività dello sponsor sono svolte in ottica economica (ovvero con l’intento di sfruttare commercialmente l’attività).
Il livello “estremo” di sponsorizzazione è il patronage, dove l’evento è totalmente posseduto/creato dallo sponsor, il quale può quindi essere l’unico gestore. Le tipologie di eventi in cui si fa maggiore ricorso alle sponsorizzazioni sono gli eventi artistici e quelli sportivi.
LAYAWAY. Modello che prevede, per l’acquisto di biglietti, il pagamento a rate senza interessi fino al raggiungimento di un ammontare prestabilito. È un metodo poco utilizzato per gli eventi, ma ha dimostrato successo in alcuni casi, come per il Coachella Festival25 –uno dei maggiori festival musicali mondiali.
MEMBERSHIP. Il modello consiste nel prevedere il pagamento di una quota d’iscrizione a un ente o a un gruppo, in cambio dell’accesso gratuito a uno o più eventi (in Italia è molto utilizzato dai club, ad esempio i circoli ARCI).
FORME IBRIDE. Sono mix di modelli: ad esempio si può prevedere l’accesso a pagamento per alcuni eventi, partecipando ai quali si ha diritto all’accesso gratuito ad altre manifestazioni ausiliarie o successive. Il carattere di gratuità di una manifestazione è spesso un requisito fondamentale per il suo successo, ma anche una strategia per creare velocemente una “massa critica” e accrescere la dimensione delle edizioni successive: può servire a far leva sui potenziali partecipanti ad altri eventi, mettendo in atto una vera e propria differenziazione di prezzo.
VENDITA DI EXTRA. Talvolta una manifestazione ospita al suo interno eventi diversi: il carattere esclusivo di alcuni di essi può essere impiegato per scremare il pubblico e differenziare l’offerta; la vendita di extra è un modello molto utilizzato
nei sistemi fieristici, in cui ad esempio l’ingresso all’evento principale è gratuito, ma l’accesso riservato ad alcune aree è a pagamento.
CONDIVISIONE NELLA CREAZIONE DI CONTENUTI E DEI RICAVI. gli eventi organizzati in un’ottica “collaborativa” sono spesso un modello vincente, attraverso meccanismi di crowdsourcing che affidano parte o tutto il processo produttivo ad un gruppo di appassionati o un insieme di individui non organizzati precedentemente.
FRANCHISING. Prevede la concessione dello sfruttamento di un’idea a soggetti terzi; spesso l’ente che ha ideato un evento non dispone di risorse e competenze per realizzarlo, perciò mette in commercio il format o esternalizza la distribuzione.
MERCHANDISE. È forse il modello più classico, e mira a individuare l’offerta ideale di beni o servizi rilevanti nel momento più adatto e la conseguente percezione di ricavi dalla vendita. Qualunque sia il tipo di evento, spesso è presente un’area ristoro: praticare un margine sui prodotti venduti è una forma di finanziamento dell’intera iniziativa e un esempio di applicazione del modello “merchandise”.
POP-UP. Modello che prevede eventi auto-organizzati senza una struttura alle spalle (come ad esempio i Flashmob), con abbattimento dei costi di realizzazione. Un esempio indicativo sono le prime edizioni della fiera-evento Fuori Salone26 di Milano, nato come evento collaterale e alternativo rispetto al Salone del Mobile; in questi anni il primo ha assunto importanza notevolmente maggiore rispetto al secondo.
CONDIVISIONE DI COSTI CON ALTRI ATTORI. Un modello che prevede l’abbassamento dei costi attraverso la collaborazione con altri enti, tramite alleanze strategiche temporanee o durature riguardanti l’utilizzo comune di spazi, canali comunicativi, etc.