• Non ci sono risultati.

ALLL’INNOVAZIONE DEI MATERIALI E AI COLORI VIVACI, HA

INAUGURATO IL FUTURO DEL BRAND NEL MONDO DELLA MODA

.

“Quando tutti mi dicono che lavoro in modo serio, rispondo che è il motivo per cui ho studiato il latino e il greco”. Sono due mesi che il designer Gabriele Colangelo è stato

nominato nuovo direttore creativo del brand italiano Giada. Guardando i capolavori del designer, se ne deduce che la perfezione grammaticale delle lingue classiche lo ha profondamente influenzato, lo si vede nel taglio e nella struttura precisa e accurata dei capi. Colangelo ci confida che “queste due materie mi hanno aiutato a trovare un modo unico per

guardare le cose, ed essendo anche una persona creativa, ogni volta che dovevo tradurre le lettere antiche non potevo far altro che utilizzare un pizzico di immaginazione, nell’ambito della scrittura è dal significato delle parole che deriva la traduzione … e nella moda vale lo stesso concetto, un’idea come si può decodificare ed espandere all’interno del brand?”.

Il background culturale di Gabriele Colangelo è composto esclusivamente dagli studi delle lettere classiche e nel suo passato non vi è nessun corso specifico di moda; nel 1998 decise però di partecipare ad una selezione indetta dalla Camera della Moda dedicata ai nuovi designer emergenti, dove inaspettatamente vinse il primo premio. Questa vittoria lo portò, in seguito, a lavorare per alcuni anni da Versace e Roberto Cavalli, ma “il mio stile era

completamente diverso!” dice sottolineando come lo stile esuberante delle due case di moda

fosse l’opposto rispetto al suo stile minimal, “è stata però una bellissima esperienza, mi ha

permesso di capire il processo completo che intercorre dall’idea creativa, al pezzo finito in esposizione nel negozio”. Colangelo non ha mai studiato moda quindi, proviene però da una

famiglia che per tradizione ha sempre lavorato nell’ambito della pellicceria a Milano: “fin

94

Questa eredità lo ha profondamente influenzato nella ricerca dei materiali, e l’altro suo brand fondato nel 2008, che porta il suo stesso nome, riflette proprio questa innovazione nei materiali.

La ricerca costante di materiali di qualità pregiata vale anche per Giada, un match perfetto!

“Preferiamo mostrare la bellezza dei capi senza ostentazione, la ricerca dei materiali va condotta con la stessa accuratezza dello stile italiano”, spiega Colangelo. Per Giada ha

disegnato la prima collezione studiando il modo migliore per creare alcuni pezzi con quei materiali estremamente leggeri come le sete e il crêpe de chine e il risultato è stato un materiale double-face in seta e cashmere; a proposito di ciò lo stilista ha anche spiegato che con i cappotti in cashmere ha cercato di trasmettere la stessa sensazione che si percepisce toccando una camicia o un pantalone in seta. Da quando Rosanna Daolio ha fondato il brand nel 2001, lo stile semplice e pulito è sempre stato alla base di Giada. “Tutto ciò è molto

vicino alla mia personale idea di design”, Colangelo aggiunge, “non ho mai voluto cambiare i concetti alla base del brand, ma soltanto aggiungere un tocco di stile in più”. In

passato Giada è sempre stata conosciuta per un design dalle linee semplici e dai materiali pregiati adatti al casual wear, e per aver utilizzato maggiormente tinte quali il bianco, il grigio ed il nero, ricevendo quindi la grande approvazione delle donne emancipate in carriera, ma oggi l’obbiettivo del designer è quello di mantenere questi materiali di altissima qualità, cercando però di far avvicinare al brand anche un target femminile più giovane. Lo spirito giovane ha permesso al designer di inserire all’interno della collezione colori completamente rinnovati che hanno costituito il cambiamento principale. “Non temo di

utilizzare i colori forti”, spiega Colangelo. Quando è stata presentata la prima collezione

alla fashion week autunno inverno 2015, abbiamo avuto il piacere di osservare in passerella il lilla, il tangerine, l’azzurro ed altri colori vivaci. “Per Giada, lo stile di ogni collezione

deriva dall’ ispirazione che ottengo dall’arte contemporanea”, spiega Colangelo, “penso che questo sia un altro punto in comune fra Giada e il mio brand, perché per entrambi osservo sempre la moda da un punto di vista culturale”. Infatti in questa stagione le stampe

di alcune camicie e abiti traggono ispirazione dalle opere d’arte dell’artista inglese Katia Borges per una nuova interpretazione di stile; sugli abiti vi sono magnifici colori astratti che appaiono scintillanti e vivaci. Le forme degli accessori sono più moderne e contemporanee, il designer non ha soltanto presentato una serie di borse a mano dalle linee pulite e semplici,

95

ma anche lunghi stivali alle ginocchia e un design molto più strong per tutto il mondo shoes. Si pensa anche di ampliare la linea degli accessori, anche se non è ciò che rappresenta maggiormente Giada che da sempre si concentra di più sulla sartorialità degli abiti. “Le

donne al giorno d’oggi lavorano tutto il giorno e hanno bisogno di accessori leggeri per essere portati da mattina a sera … vogliamo continuare a concentrarci sulla linea di abbigliamento, ma gli accessori rappresentano l’anello mancante per completare il look e sentiamo il bisogno di forme nuove”, ha spiegato Colangelo.

Dopo l’inaugurazione di Milano e Shanghai, l’architetto Claudio Silvestrin ha inaugurato il terzo store Giada e Colangelo per l’occasione è volato appositamente a Pechino.

“Gli impegni di Giada e quelli del suo brand personale sono tanti, non si sentirà affaticato?”

“Sono abituato a lavorare tanto e mi va bene così, quando sono arrivato nel mondo Giada,

mi sono preso una pausa dal mio brand, ma quando mi occupo del mio brand, prendo le distanze da Giada… solo così si può vedere una reale differenza nei pezzi che creo, ma in alcuni momenti è come se viaggiassi con la mente”.

Nonostante le idee creative dei due brand provengano dalla stessa persona, lo stile di ognuno si rivolge a tipi di clientela diversi.

“Il suo brand senza dubbio deriva dalle sue personali idee e ispirazioni, ma il fatto di entrare a far parte di un brand già formato e affermato, ha rappresentato una sfida?”

“Non la considererei una sfida, penso più ad un dialogo fra il mio punto di vista su un brand già esistente e le richieste del mercato.”

Per Colangelo, la pubblicità creata per questa stagione rappresenta l’interpretazione perfetta del nuovo stile da lui proposto. “Le pubblicità precedenti erano tutte bianche o nere, noi

abbiamo portato il colore”, ha spiegato. Nella campagna pubblicitaria troviamo giovani

donne dal look unico e particolare unite all’immagine di una “donna forte”, come lo è la modella Lexi Boling, queste modelle sembrano pronte ad entrare nel mondo del lavoro. Il concetto di bellezza imperfetta è da sempre portato avanti da Colangelo, proprio come in questa collezione dove “nonostante le linee degli abiti siano nette e precise, se toccati, i

materiali non risultano assolutamente pesanti, ma al contrario molto leggeri”, ha spiegato

96

designer sono sempre molto attese perché, aggiunge Colangelo, “per uno stile eccellente

bisogna rappresentare le idee più pure, senza giungere a compromessi”.

Anche se Giada è stata fondata a Milano, gli uffici dedicati al design e la maggior parte della produzione si trovano in Cina. Dal 2006, da quando l’azienda è stata acquisita dalla società di Shenzhen, Redstone, il brand si è sempre concentrato sul mercato cinese, ma nel 2011, con l’apertura ad opera dell’architetto Claudio Silvestrin del nuovo e completamente rinnovato flagship store a Milano, è stato annunciato il ritorno di Giada in Italia. “Ciò che

noi offriamo è un tipo diverso di moda, se mi chiedi come va affrontata la grande competizione del mondo della moda di Milano”, Colangelo risponde con sicurezza che

“nessun altro brand a Milano ha uno stile così tenue, semplice e pulito come Giada. Il

nostro abbigliamento permette alle donne di sentirsi comode, ma nello stesso tempo speciali”.

Il nuovo negozio appena inaugurato a Pechino ha un design tutto particolare: sulla parete esterna vi sono delle crepe illuminate che rappresentano l’affresco rinascimentale del Giudizio Universale di Michelangelo che si trova all’interno della Cappella Sistina a Roma in cui è raffigurato Dio durante la creazione dell’universo. Ciò non solo dimostra la profonda relazione tra il brand e il patrimonio culturale italiano, ma è la metafora del fatto che sotto la guida di Colangelo è stato inaugurato il futuro internazionale del brand. “Per

alcuni aspetti, il successo di Giada si deve all’intero mondo della moda”, ha concluso il

designer.

文化的基石, Design Culture, autore: 王梦云, Mengyun Wang, Vogue China 服饰与美容, In Vogue 新视 点人物 People, numero di agosto 2015, pp.108-110.

97