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3. LE CASE DI MODA EUROPEE IN CINA Le strategie di mercato

3.1 Salvatore Ferragamo

La storia di Salvatore Ferragamo inizia nei primi anni del ‘900 in un piccolo paese dell’Irpinia, in un laboratorio di paese che produceva scarpe su misura per le signore del posto, dove venne assunto come calzolaio. Nel 1914, a causa dell’imminente guerra che da lì a poco avrebbe sconvolto l’Europa, Salvatore Ferragamo decide di lasciare il suo paese natale per gli Stati Uniti. Dopo una breve permanenza a Boston, dove già il fratello lavorava in una fabbrica di scarpe, Ferragamo inizia l’attività in California, a Santa Barbara, dove apre un piccolo laboratorio di riparazione per calzature. Dal 1923, Ferragamo si sposta ad Hollywood dove apre una boutique che riscuoterà grande successo tra le star del cinema americane, l’Hollywood Boot Shop. Il nome di Ferragamo inizia ad essere riconosciuto negli Stati Uniti per le scarpe di qualità pregiata e finemente lavorate. Dopo quattro anni di intensa attività americana, nel 1927 Ferragamo fa ritorno in Italia dove a Firenze stabilirà il suo primo laboratorio. A causa degli anni non facili però che l’Europa sta vivendo, anche il business del laboratorio Ferragamo non è più fiorente come un tempo, ma finita la guerra, Ferragamo capisce che in Italia c’è voglia di cambiamento e di novità, e così dopo aver chiuso il laboratorio ormai troppo piccolo per rispondere alle esigenze di mercato, dà avvio alla prima vera azienda che porterà il suo stesso nome. Il successo di Ferragamo come

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pellettiere è ormai inarrestabile anche in Italia, e la sede di Firenze diventa la meta prediletta per tutte le dive mondiali alla ricerca del paio di scarpe perfetto. Nel 1960, Salvatore Ferragamo viene a mancare ma il successo del marchio non si ferma e l’azienda passa nelle mani della moglie e dei sei figli. È con loro che l’azienda si espanderà maggiormente ed altre categorie di prodotto verranno negli anni aggiunte all’interno delle collezioni.

Nel 1989 viene inaugurato il primo store orientale, ad Hong Kong, ma dopo il primo negozio che riscuote da subito molto successo, ben presto la voglia di inaugurarne un secondo aumenta, e così nel 1994 è la volta di Shanghai. Ferragamo inizia a conquistare il successo in oriente già dai primi anni ’90, è uno dei primi marchi di moda italiani volati alla conquista dell’oriente e i clienti cinesi, in particolare i business man, sono sempre più affezionati agli abiti e agli accessori Made in Italy del prestigioso marchio. Nel 2006 l’azienda arriva a quotarsi in borsa con il 48% delle azioni cedute. Ad oggi Ferragamo conta 18 negozi in Italia, 58 nel resto dell’Europa, 45 in America, 20 in Sud America ed oltre 64 punti vendita in oriente, aggiudicandosi uno dei primi posti tra le case di moda italiane più di successo nel mondo.

Oggi le categorie del gruppo in base ai ricavi si suddividono in: profumi (6%), accessori (6,5%), abbigliamento (6,0%), pelletteria (37,5%), calzature (42,9%), licenze e prestazioni (0,7%), e locazioni immobiliari (0,9%). Attualmente, quello orientale, rappresenta per Ferragamo, il mercato con il più alto tasso di crescita, seguito dall’Europa; in particolare i ricavi per aree geografiche sono di seguito ripartiti:

 Asia Pacifico: 36,8%

 Centro e Sud America: 4,7%  Nord America: 22,8%

 Europa: 27,1%  Giappone: 8,6%

L’utile netto registrato al 30.06.2015 è di 89.8 milioni di Euro.

La storia in Cina di Salvatore Ferragamo, come già accennato in precedenza, inizia nel 1993 quando quasi nessun altro brand occidentale aveva intuito la potenzialità del mercato asiatico. Leonardo Ferragamo capì che la Cina avrebbe portato l’azienda ad ottenere

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maggiori guadagni e iniziò la ricerca di un giusto partner che potesse dirigere l’azienda in Cina. Peter Woo, uno dei 200 uomini cinesi più ricchi della nazione, proprietario di una delle aziende di spedizioni più grande al mondo, venne scelto come socio nella joint venture con l’azienda Ferragamo. Il 1° marzo 2011, la famiglia Ferragamo annuncia al mondo l’investimento da parte di Peter Woo, che oggi possiede l’8% del gruppo, e l’ampliamento del gruppo nella zona della Greater China, composta da Cina continentale, Hong Kong, Macao e Taiwan. Ferragamo inizia quindi ad addentrarsi nel grande mercato asiatico, partendo da Hong Kong e Shanghai, prima attraverso l’apertura di corner nei grandi

department store del lusso e successivamente, una volta misurato l’andamento di queste

locazioni nella grande distribuzione, inizierà la gestione diretta del retail, con l’apertura di

flagship store in numerose città cinesi. Attualmente in Cina, i punti vendita Ferragamo sono

56, in 33 città diverse ed oggi i ricavi in base ai canali distributivi sono per i wholesale il 37.7% e per i retail il 60,7%, il restante riguarda le prestazioni e le locazioni immobiliari. In particolare, nella Cina continentale le vendite del 2015, rispetto all’anno precedente, sono aumentate del 17% e l’utile netto registrato negli ultimi mesiè stato di 90 milioni di euro, il 10% in più rispetto allo stesso periodo del 201435.

Il cliente cinese di Ferragamo è rimasto lo stesso dei primi anni ’90, si tratta principalmente del business man alla ricerca di abiti e accessori rigorosamente Made in Italy, realizzati con materiali di alta qualità e dal design unico. Il prestigioso marchio però, negli anni, si è avvicinato anche ad una fascia più giovane di uomini, attraverso modelli più casual e meno formali, nonché a tutto il pubblico femminile. Ferragamo non ha quasi mai realizzato collezioni appositamente create per la Cina, ma è attraverso le tecniche di lavorazione, i materiali di alta qualità ed il design dei pezzi, che è riuscito a costruirsi negli anni un gruppo di clienti estremamente fedeli. Soltanto nel 2010, eccezionalmente, con l’artista cinese Xue Song, Ferragamo ha realizzato due modelli di borse limited edition esclusivamente realizzati per la Cina.

Ferragamo è oggi uno degli esempi più influenti del successo del Made in Italy in Cina e nonostante i prezzi in oriente siano nettamente più alti rispetto ai valori europei a causa delle tasse di importazione e dei dazi, possedere un pezzo Ferragamo rappresenta per i ricchi cinesi un obiettivo a cui aspirare e un sicuro investimento.

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