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Figura 12 - Localizzazione de L'Alt Maestrat (INSITUT CARTOGRAFI VALENCIA’, 2011)

Il SIC de l'Alt Mestrat si trova a nord della provincia di Castellon nella Comunità Valenciana (fig. 12) e occupa i comuni di Ares del Mestre, Benasal, Castellfort, Cati, Cinctorres, Forcall, La Mata de Morella, Morella, Portell de Morella, Todolella e Vilafranca del Cid. Anche questa risulta essere una zona poco popolata, ma sicuramente presenta un numero di abitanti maggiore rispetto all'area di studio descritta precedentemente.

35 Include aree sotto diverse figure di protezione disciplinate dalla legislazione regionale e locale come le Microriserve della Flora, che sono 17, e i Siti di Interesse Locale, che invece sono 3. L'uso principale della zona è quello forestale con 34.069 ha (78%) di spazio naturale o semi- naturale, di cui 18.585 (42,7%) sono formazioni arboree, il resto non arboree. Anche qui il secondo utilizzo principale è quello agricolo, basato principalmente sulla coltura di cereali, specie frutticole e infine vigne. Un altro uso è sempre quello relativo all'allevamento di bestiame da pascolo, sia in terreni secchi abbandonati sia nelle zone naturali non arboree. Le superfici urbane e le infrastrutture occupano solamente l'1,83% del totale (582 ha) e le zone di estrazione mineraria lo 0,8% (364 ha).

Per quanto riguarda le proprietà, circa il 10% dei terreni sono pubblici (4.009 ha), mentre il restante 90% è privato (Rivas-Martines, 1987).

Il SIC de l'Alt Maestrat fu proposto il 01-Dic-1997 e attualizzato il 01-Mar-2004.

E' una zona di elevata qualità paesaggistica, in cui si trovano i molti dirupi nei quali, nei boschi misti, trovano rifugio specie uniche del Mediterraneo, proprie della regione eurosiberiana. Alternati a questi dirupi, si trovano le brughiere di Juniperus sabina tipiche della zona del Maestrazgo.

Tra gli habitats boschivi ricordiamo:

 9180*: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion;  92A0: foreste a galleria di Salix alba e Populus alba;

 92D0: gallerie e forteti ripariali meridionali (Nerio-Tamaricetea e Securinegion tinctoriae);  9240: foreste di Quercus faginea e Q. canariensis;;

 9340: foreste di Quercus ilex e Q. rotundifolia;

 9530*: pinete (sub)mediterranee di pino negro endemico. Nelle zone di altitudine maggiore appare anche Pinus sylvestris;

 9540: pinete mediterranee di pini mesogeni endemici;  9560*: foreste mediterranee endemiche di Juniperus spp;  9580*: foreste mediterranee di Taxus baccata;

(Conselleria de Infraestructuras, Territorio y Medio Ambiente, 2013).

All'interno della grande biodiversità della zona, bisogna inoltre ricordare, sia per estensione sia per interesse, oltre alle lande oromediterranee endemiche a ginestre spinose (habitat 4090), i

36 matorral arborescenti con Juniperus spp. (habitat 5210), le formazioni erbose calcicole alpine e subalpine (habitat 6170), le pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica (habitat 8210), ed i fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum (habitat 3250), ecc.. (Rivas- Martines, 1987)

Nel sito sono presenti 41 specie comprese nel Catalogo Valenciano della Flora Minacciata (decreto 70/2009 del Consell), e di queste sei sono vulnerabili, sette sono protette non catalogate, ventisei sono protette e due, Apium repens e Spiranthes aestivalis sono in pericolo di estinzione

Caratteristiche Geomorfologiche e Climatiche (Pitarch Garcìa, 1995)

Questa zona appartiene al Sistema Iberico Nordorientale, nella zona pianeggiante del Maestrat, che si distingue per una struttura con ondulazioni anticlinali e per le pieghe, lasciando a nord il settore piegato e ad est-sudest il settore fratturato. I materiali della zona provengono esclusivamente dal Cretaceo; la matrice minerale del substrato è predominata da materiali di origine calcarea e marne, seguiti da dolomie e arenarie.

Questa zona non è tanto aspra e sconnessa come l'area de la Tinença. Qui possiamo trovare valli più estese rispetto al primo sito, nel quale invece sono tagliate da profondi e scoscesi dirupi. Le montagne principali sono la Sierra d’Enseller, i monti del Boalar e la Sierra Palomita.

Per quanto riguarda l'idrografia, anche questa zona si divide negli stessi due sistemi idrografici. Alla Red de Drenaje del Maestrazgo appartengono il fiume Montlleò e la rambla Carbonera e fino al bacino dell'Ebro si trovano alcuni affluenti del fiume Bergantes come i fiumi Cuba e Cantavieja e le ramblas di Celumbres e della gola di Ares. La maggior parte di questi fiumi ha un regime idrico temporaneo e torrenziale, con carattere permanente sono in alcuni tratti.

Per quanto riguarda questo aspetto i due siti presentano condizioni molto simili, essendo la unica differenza che in questo SIC troviamo, rispetto al primo sito, in misura maggiore le Rendzine su materiale calcareo ben consolidato, dove abbonano di più i materiali marnosi.

37 Climatologicamente parlando valgono le stesse considerazioni fatte per la Tinença de Benifassà: anche la zona de L’Alt Maestrat è interessata dai tipi bioclimatici Supramediterraneo e Mesomediterraneo, e la quantità di precipitazioni medie annue varia ancora tra i 350mm ed i 1000mm.

La stazione meteorologica più vicina è situata nella piccola città di Vilafranca (Lat: 40°26' Long: 0°15'W e h: 1.125 m). Qui è stata registrata una temperatura media annua di 10,6°C, ed i mesi rispettivamente più caldo e più freddo sono luglio (con temperatura media di 19,9°C) e gennaio (che presenta una temperatura media di 3,5°C). Per quanto riguarda le temperature assolute, la massima corrisponde a 31,8°C di luglio, la minima a -5,9°C di gennaio.

In questa zona, i mesi in cui la temperatura media mensile supera i 7,5°C sono sette, uno in meno rispetto alla Tinença de Benifassà (fig. 13).

38 Figura 13 - Termoudogramma de L’Alt Maestrat

Per quanto riguarda le precipitazioni, valgono le stesse considerazioni fatte per il sito descritto in precedenza: sono più abbondanti nei mesi di maggio, ottobre e novembre, mentre agosto è il mese in cui lo stress idrico raggiunge livelli significativi, per cui la presenza di riserve idriche

39 del suolo risulta fondamentale. Quindi, concludendo, si può affermare che anche qui le condizioni microclimatiche abbiano un ruolo definitivo per quanto riguarda la crescita e l’espansione degli habitat in cui è presente l’alleanza Tilio-Acerion; le condizioni climatiche ideali per la crescita delle specie di questa alleanza si ritrovano nelle zone esposte a nord – nordest, grazie alla combinazione di una bassa insolazione con i venti umidi mediterranei.

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