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Ai fini della conservazione di un habitat, la conservazione, che sia in-situ o ex-situ, è una fase fondamentale.

55 Con il termine “conservazione in-situ”, si intende un metodo che prevede un insieme di azioni dirette al mantenimento dell’oggetto della conservazione nel suo ambiente naturale. L’obiettivo principale di questo metodo di conservazione è, senza dubbio, quello di promuovere e garantire la continua evoluzione delle risorse genetiche in ambiente naturale; questo metodo, pertanto, è quello maggiormente indicato per quanto riguarda le specie silvestri. Inoltre, un altro vantaggio apportato dalla conservazione in-situ è quello di conservare non solo la specie oggetto di studio, ma anche il suo habitat e altre specie di flora e di fauna associate.

Per quanto riguarda più da vicino il progetto “Renaix el Bosc”, la conservazione in-situ è stata attuata in diverse situazioni a seconda della tipologia di ambiente con cui si aveva a che fare.

I casi sono esaminati sono in totale 3, ma tutti presentano alcune caratteristiche in comune: in particolare si tratta di habitats molto piccoli e scarsi, e le popolazioni di alcune delle specie più rappresentative sono costituite da pochi individui, spesso isolati e “inghiottiti” all’interno della massa forestale in cui si rifugiano. Questo fa sì che si abbiano popolazioni molto piccole, con ridotta presenza di fonti di polline, riduzione della capacità di resilienza, diminuzione della capacità di resistenza, perdita di pool genetico e diminuzione della capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici.

Le azioni programmate per questo tipo di situazione sono dirette a migliorare la struttura del bosco di Pinus nigra e liberare i fusti delle specie caratteristiche di Tilio-Acerion, rinforzando al contempo le popolazioni già presenti tramite l’introduzione di nuovi individui, tenendo conto sia della caratterizzazione floristica e fitosociologica e delle tipologie edafiche delle parcelle selezionate per questo tipo di azione.

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 CASO “A”

Figura 24 - Caso A prima delle azioni previste dal progetto

Questa tipologia di situazione si ritrova, ad esempio, nella zona di Pereroles, vicino alla città di Morella. Si tratta di situazioni in cui il bosco è molto giovane, spesso presenta individui di età inferiore ai 20 anni; il motivo della presenza di boschi così giovani è da ricercare nel precedente uso del suolo: spesso, infatti, si tratta di ex coltivi abbandonati, in cui gli esemplari di Pinus nigra subsp. salzmanii hanno potuto facilmente colonizzare il terreno, formando così vere e proprie pinete, spesso molto dense.

Come si può vedere dall’immagine sovrastante (fig. 24), la maggior parte della massa forestale è rappresentata da esemplari di Pinus nigra subsp. salzmanii, che generalmente presentano un alto fusto di diametro piccolo. La densità di P. nigra è molto elevata (fig. 25).

All’interno della massa forestale di P. nigra si incontrano individui tipici dell’associazione Tilio- Acerion: aceri, sorbi, roveri...

57 Figura 25 - Zona, rientrante nel caso A, con iperdensità di Pinus nigra

Per far sì che questi individui riescano a crescere ed incrementare l’habitat del Tilio-Acerion, è indispensabile ridurre la presenza della massa forestale di P. nigra, tramite degli interventi di diradamento, creando così nuovi spazi liberi in cui poter successivamente piantare le specie di nostro interesse.

58 La situazione finale (fig. 26), dopo gli interventi, dovrebbe portare alla formazione di un bosco costituito per la maggior parte da individui appartenenti a specie tipiche dell’associazione oggetto di studio, con netta riduzione della massa di conifere.

 CASO “B”

Figura 27 - Caso B prima delle azioni previste dal progetto

Come avviene nella località de La Fredad, nella zona della Tinença de Benifassà, ci troviamo di fronte ad un bosco meno giovane rispetto al caso precedente: infatti, la massa forestale è costituita da individui, soprattutto esemplari di P. nigra, di diverse età, oltre che da individui delle varie specie associate (fig. 27). In questa situazione la concorrenza degli esemplari di Pinus nigra appare molto maggiore di quella degli esemplari delle specie del Tilio-Acerion, che di conseguenza ne risentono, soprattutto nelle fasi iniziali della loro crescita, quando necessitano di maggiori risorse (luce e nutrienti): infatti alcuni degli individui appaiono storti e completamente dominati dalla massa di P. nigra.

Per far sì che le specie caratteristiche del Tilio-Acerion possano accrescersi senza problemi, è indispensabile ridurre la presenza degli esemplari di P. nigra all’interno delle singole parcelle, tramite l’eliminazione degli individui che maggiormente presentano un ostacolo alla crescita degli altri individui, garantendo così l’esposizione alla luce e la disponibilità di nutrienti per specie come aceri, sorbi, roveri, tigli e agrifogli. In particolare, vengono eliminati gli individui di dimensioni più ridotte che si trovano a ridosso delle specie del Tilio-Acerion o che si trovano in una posizione tale da ostacolare l’impianto di nuovi individui. Non vengono eliminati gli individui di dimensioni maggiori in quanto l’obiettivo del presente progetto non è quello di produrre grandi quantità di legname, ma è quello di migliorare, e conservare, la struttura del bosco: per questo si rende

59 necessario mantenere le piante più alte, sia ai fini dell’ottenimento di una corretta struttura boschiva, sia per garantire le condizioni ideali di ombra e umidità di cui le specie piantate hanno bisogno (fig. 28). Inoltre, l’abbattimento degli esemplari più grandi potrebbe danneggiare le piante presenti nelle immediate vicinanze.

Figura 28 - Caso B dopo le azioni previste dal progetto

 CASO “C”

Figura 29 - Caso C prima delle azioni previste dal progetto

Nel caso della località Mancat de la Torre, vicino alla città di Morella, la situazione che si presenta è diversa dalle due precedentemente esposte.

In questo caso, la zona oggetto di studio si presenza priva di sia esemplari di Pinus nigra subsp. salzmanii sia delle specie caratteristiche dell’habitat Tilio-Acerion; è costituita prevalentemente da esemplari di Quercus ilex, e di conseguenza presenta un basso livello di biodiversità (fig. 29). Chiaramente, le operazioni da fare sono mirate soprattutto all’arricchimento in specie forestali caratteristiche dell’associazione oggetto di studio: si tratta quindi di inserire nuove specie,

60 aumentando così il grado di biodiversità. Tuttavia, la struttura del querceto presente non viene modificata, bensì viene conservata: questo avviene perché la struttura della lecceta è in grado di apportare ombra e condizioni microclimatiche ideali per la crescita delle nuove piante che vengono inserite (fig. 30).

Figura 30 - Caso C dopo le azioni previste dal progetto

Una delle parcelle vistate, è proprio quella di ricadente all’interno dell’area del monte Les Ferreres (fig. 31 e fig. 32), nella parte settentrionale della Comunità Valenciana, in cui è stata effettuata un’analisi diretta dell’ambiente di studio il giorno 8 ottobre 2014.

61 Figura 31 - Localizzazione delle parcelle denominate "Les Ferreres"

62 Figura 32 - Particolare della parcella denominata "Les Ferreres"

L’ambiente di studio si presenta come una ricca e densa pineta di Pinus nigra, all’interno del quale sono state impiantate numerose varietà di specie arboree idonee a ricreare l’habitat dell’alleanza Tilio-Acerion.

Le specie impiantate sono tuttavia riparate da un protettore costituito da una rete, in modo da poter fornire una difesa contro l’azione del vento, degli uccelli o di altri animali selvatici presenti (fig. 33, fig. 34 e fig. 35).

63 Figura 33 - Particolare di Quercus faginea all'interno del protettore

64 Figura 35 - Protettori posizionati all'interno della parcella "Les Ferreres"

L’analisi diretta ha consistito specialmente in una ricognizione del numero di piante totali (il cui impianto è stato eseguito nella primavera del 2014), del numero di piante vive o morte e della quantità di piante presenti per ogni tipologia di specie; si può quindi affermare che è stato adottato un metodo del tipo visuale, osservando cioè le differenze tra le varie tipologie di foglie. La parcella considerata è stata suddivisa in 6 sub-parcelle, in modo da rendere l’analisi di campo più precisa e definita, così da non tralasciare nessuna pianta.

Le specie considerate in questa ricognizione di campo sono 13 e sono tutte elencate nella seguente tabella:

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CODICE NOME LATINO

A Acer spp. AM Acer monspessulanum IA Ilex aquifolium L Lonicera spp. PM Prunus mahaleb L. PS Prunus spinosa L. QF Quercus faginea SA Sorbus aria SD Sorbus domestica ST Sorbus torminalis T Tilia platyphyllos U Ulmus glabra VL Viburnum lantana ? Specie irriconoscibile allo stato attuale

Tabella 2 - Corrispondenza tra i codici assegnati e nomenclatura latina

Come si può notare, a ciascuna delle specie considerata è stato assegnato un codice di riconoscimento, in modo da rendere più agevole la ricognizione.

Un particolare cenno va fatto alla differenza tra i codici A e AM, essendo entrambi appartenenti al genere Acer: con il codice AM si indica Acer monspessulanum, mentre con il codice A si vuole indicare Acer spp. facendo riferimento alle due specie Acer granatense e A. campestre, in quanto allo stato attuale dello sviluppo vegetazionale delle piante presenti nell’area, è impossibile effettuare una distinzione accurata tra le due specie citate.

Lo stesso vale per il codice L, corrispondente a Lonicera spp.: anche in questo caso è impossibile, effettuare una identificazione più precisa della specie, in quanto lo sviluppo degli individui non è ancora completo.

66 Un altro riferimento va fatto all’ultima riga della tabella, dove appare il codice “?” seguito dalla descrizione “Specie irriconoscibile allo stato attuale”; con questo termine si vuole indicare che all’interno della rete di protezione in cui è stato effettuato un impianto non è possibile individuare nessuna delle sopracitate specie; le cause potrebbero essere molteplici, come l’asportazione da parte del vento, l’azione degli animali o più semplicemente un impianto non andato a buon fine o la morte della pianta. Per tutti questi motivi, alle specie contrassegnate dal codice “?” è sempre stato attribuito il punteggio più basso, cioè 0 punti.

Per quanto riguarda il punteggio, si è scelto di utilizzare una scala che va da un minimo di 0 punti ad un massimo di 3.

Il punteggio è stato attribuito con metodo visuale, cioè osservando la specie considerata e valutandone il vigore e lo stato di salute.

La descrizione dei 4 punteggi considerati è riportata nella tabella sottostante.

ASSEGNAZIONE PUNTEGGI

PUNTEGGIO DESCRIZIONE

3 La pianta in esame presenta condizioni ottimali per la crescita. Condizione

BUONE.

2 La pianta in esame presenta alcune parti danneggiate, ma non condizioni tali da

poterla portare alla morte. Condizioni

MEDIE.

1 La pianta in esame presenta alcune parti molto danneggiate che potrebbero portarla alla morte. Condizioni SCARSE. 0 Morte apparente della pianta. MORTE

della pianta.

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Conservazione ex-situ

Con il termine “ conservazione ex-situ” si intendono azioni mirate alla conservazione al di fuori dell’ambiente naturale; i metodi di conservazione ex-situ si basano soprattutto sulla creazione di una banca del germoplasma (installazioni in cui si conservano semi, pollini e tessuti), banca del DNA e collezioni di piante vive; si può considerare come conservazione ex-situ anche la piantagione fuori dall’ambiente di origine, nonostante questo permetta l’azione della selezione naturale sopra questa nuova popolazione.

Una delle infrastrutture idonee per questo tipo di conservazione ai fini del progetto oggetto di studio è il Banco de Semillas Forestales della Generalitat Valenciana, situato nel CIEF. Questo centro fu già segnalato come una delle strutture principali per la conservazione del germoplasma della flora forestale, secondo la Estrategia Española para la Conservacion y el Uso Sostenible de la Diversidad Biologica.

Per quanto riguarda “Renaix el Bosc”, questa fase di conservazione si sviluppa fondamentalmente attraverso la “custodia” di materiale genetico delle specie forestali degli habitat naturali interessate dal progetto in questione. Il metodo principale utilizzato è quello della banca dei semi: grandi collezioni di materiale genetico che può essere conservato per lunghi periodi in poco spazio, e che verrà poi impiegato per la propagazione di nuovi esemplari fertili delle specie di interesse. Il materiale genetico necessario viene raccolto direttamente nelle zone in cui attualmente si trovano le scarse e isolate popolazioni dell’habitat di Tilio-Acerion, o in zone limitrofe, sottoposto ad idonei trattamenti di conservazione e, infine, utilizzato nel momento in cui si renda più necessario. Il fatto che il materiale da riproduzione venga raccolto direttamente in-situ nelle zone interessate dal progetto è di fondamentale importanza: l’obiettivo infatti è proprio quello di “mescolare” il materiale genetico raccolto al fine di ricreare una popolazione più “omogenea” di quella attualmente esistente.

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