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2. finanziamenti provenienti da altre organizzazioni federali e dipartimentali diverse dal NEA; 3 contributi privati, che rappresentano la parte principale del finanziamento proveniente

3.4.3.2 Altre tipologie di finanziamento pubblico

Esistono, inoltre, ulteriori organizzazioni federali che sostengono finanziariamente il settore artistico-culturale, sia in partnership con il NEA, sia indipendentemente. Alcune distribuiscono i contributi direttamente a singoli artisti e ad organizzazioni artistico-culturali, mentre altre sovvenzionano la produzione, l’archiviazione e l’esposizione di specifiche opere d’arte o la promozione di performance. Altre ancora utilizzano l’arte e la cultura per potenziare la propria immagine e per raggiungere importanti obiettivi strategici.

Le più importanti sono le seguenti:

- il National Endowment for the Humanities, una organizzazione similare al NEA, che

promuove e sostiene finanziariamente la ricerca e programmi pubblici in storia, filosofia, letteratura, religione, etica e giurisprudenza. Nel 2012, lo stanziamento federale per questa organizzazione è stato di 146 milioni di dollari.

- L’ Institute of Museums and Library Services. Istituito nel 1976, questo organismo è

responsabile della conservazione dei beni culturali e del sostegno finanziario a musei e biblioteche. Sovvenziona infatti un vasto numero di istituzioni, quali musei, zoo, giardini botanici e biblioteche. Nel 2012 ha ricevuto uno stanziamento di 232 milioni di dollari. Di questi, 29 milioni sono stati riallocati in diversi musei, mentre gran parte del resto è stato distribuito tra le biblioteche.

- The Corporation for Public Broadcasting (CPB) è nata nel 1967 ed è un ente privato non

profit. Essa distribuisce fondi alle televisioni pubbliche locali e alle radio-stazioni, così come a produttori e distributori come il Public Broadcasting Service, il National Public Radio, ecc. Nel 2012, il CPB ha ricevuto uno stanziamento pari a 444 milioni di dollari. Il 70% è stato assegnato alle televisioni locali e alle radio-stazioni, come stabilito per legge.

- Il Federal Council on the Arts and the Humanities (amministrato dal NEA), infine, dirige il

programma Arts and Artifacts Indemnity assicurando opere d’arte e beni culturali, nazionali e stranieri, in esposizione presso musei americani.

Esistono poi molte altre organizzazioni responsabili di gestire al meglio le proprie biblioteche pubbliche, i propri musei, o le sedi degli spettacoli dal vivo.

Tra le più note ci sono:

- dal 1967 la Library of Congress e l’American Folklife Center sono state attive nel raccogliere

le diverse testimonianze delle differenti culture. Oggi, nei loro archivi sono registrati più di tre milioni di oggetti e documenti etnografici, rappresentanti più di cent’anni di assiduo impegno e lavoro nel settore.

- Istituito nel 1846, un altro ente molto noto anche all’estero è lo Smithsonian Institute. Esso

consta di 19 istituti, tra musei e gallerie, del National Zoological Park e di nove strutture di ricerca. Lo Smithsonian Institute è un ente indipendente istituito dal governo federale e diretto dal Board of Regents, composto dallo Chief Justice of the Supreme Court, dal vice Presidente, da sei membri del Congresso e, infine, da nove cittadini. Gli stanziamenti abituali provengono dal Congresso e, nell’anno 2012, sono stati di 811,5 milioni di dollari, mentre le donazioni private hanno contribuito per un miliardo di dollari. I musei di proprietà dello Smithsonian

Institute si trovano principalmente a Washington e tra i più noti abbiamo: l’Hirshhorn

Museum and Sculpure Garden, il National Portrait Gallery, il National Museum of American Art, Renwick Gallery, il Cooper-Hewitt Museum of Decorative Arts and Design (nella città di New York) e il National Museum of American Indian (con due sedi, una a Washington e una a New York). Inoltre, nel 2003, il Congresso ha istituito anche il National Museum of African American History and Culture (la sua costruzione dovrebbe terminare nel 2015), che è diventato così il diciannovesimo museo dello Smithsonian Institute.

Per volere di James Smithson…

La storia dello Smithsonian Institute è molto affascinante. L’istituzione venne realizzata grazie al lascito testamentario di James Smithson (1765 – 1829), uno scienziato britannico che lasciò tutta la sua fortuna agli Stati Uniti d’America con l’intento, ben dichiarato in testamento, di fondare “a Washington, con il nome di Smithsonian Institution, uno stabilimento dedito allo sviluppo e alla diffusione della conoscenza”.

Ma perché mai Smithson, figlio illegittimo di un ricco nobiluomo inglese, avrebbe dovuto lasciare tutto il suo patrimonio a una Nazione straniera?

Purtroppo egli non scrisse nulla a riguardo e così oggi ci resta solo che fantasticare.

Dell’uomo grazie al quale oggi esiste lo Smithsonian Institute si conosce veramente poco. Si sa soltanto che fu uno scienziato inglese che condusse ricerche in chimica, mineralogia e geologia. Amava molto viaggiare, ma per lo più rimase sempre dentro i confini dell’Europa. Quel che è certo è che non mise mai piede negli Stati Uniti d’America.

Nel 1786 conseguì l’allora Master of Arts al Pembroke College di Oxford. Sin da subito si rivelò uno studente modello, spiccando per le eccezionali doti scientifiche soprattutto in chimica e in mineralogia.

Insieme ad alcuni suoi amici entrò inoltre a far parte di numerose organizzazioni dedite alla ricerca scientifica per migliorare il benessere della società. Fu infatti sempre fermamente convinto dell’importanza della scienza applicata per il miglioramento delle condizioni della vita quotidiana.

Influenzato dagli ideali della Rivoluzione francese e dai suoi esiti, si dedicò, infine, alla riforma sociale e alla educazione delle classi più povere.

James Smithson morì a Genova nel 1829 dopo una lunga malattia, all’età di sessantaquattro anni. Lasciò tutta la sua fortuna al nipote, ma una clausola nel testamento chiariva che se quest’ultimo fosse dovuto morire senza eredi, l’intero patrimonio sarebbe allora stato trasferito negli Stati Uniti d’America.

Nel 1835 il nipote morì senza figli e un anno dopo, nel 1836, il Presidente statunitense Andrew Jackson annunciò il volere di Smithson al Congresso. Quando quest’ultimo accettò il lascito, assicurando l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della charity che si andava così a formare,

si innescò una accesa battaglia legale tra la madre del nipote di Smithson, che rivendicava per sé l’eredità, e un’intera Nazione. Richard Rush, legale e diplomatico statunitense trascorse due anni interi in Inghilterra per vincere la causa. Alla fine, la Court of Chancery riconobbe come unici eredi gli Stati Uniti e il 9 maggio 1838 la cifra di 508.318 sterline venne affidata al legale statunitense.

Il 10 agosto 1846, dopo quasi dieci anni di negoziati e compromessi riguardanti la natura dell’istituzione, venne finalmente fondato lo Smithsonian Institute. Esso doveva comprendere una galleria d’arte, una sala conferenze, una biblioteca, un laboratorio di chimica e uno di storia naturale, e infine un museo di scienze. Nel 1846 al mondo non esisteva ancora uno stabilimento del genere.

Oggi, a più di 164 anni dalla sua fondazione, è diventato un centro eccelso e rinomato e, con i suoi diciannove musei, il National Zoo e nove strutture di ricerca, è il più grande complesso museale al mondo. Nei suoi musei sono conservate importanti e ricche collezioni. Tra i principali ci sono: il Museo di Storia Naturale, il Museo di Storia Americana, quello di Belle Arti e Arti Applicate e molti altri ancora.

Come già accennato, ancora oggi sono ignote le ragioni di una decisione così particolare da parte di un uomo britannico la cui fortuna equivaleva a un sessantaseiesimo dell’intero patrimonio federale statunitense. Tra le ipotesi più gettonate, tre sono quelle che vanno per la maggiore: