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Altri possibili cambiamenti 

Onda lunga

SCENARIO CONDIZION

5.3  Possibili evoluzioni del sistema climatico 

5.4.4  Altri possibili cambiamenti 

 E’molto probabile che ondate di caldo, giornate di caldo estremo ed eventi di forte precipitazione diventeranno sempre più frequenti.

 Basandoci su una vasta gamma di modelli, è probabile che in futuro i cicloni tropicali (uragani e tifoni) diventeranno più intensi, con maggiore velocità di picco del vento e precipitazioni più forti associati al progressivo aumento delle temperature superficiali dei mari tropicali. Secondo queste proiezioni i cicloni tropicali dovrebbero diminuire

annualmente di numero, ma diventare più intensi.

 Si prevede che le rotte delle tempeste extra-tropicali si spostino verso i poli, con

conseguente variazione della distribuzione dei venti, delle precipitazioni e delle temperature, proseguendo l’andamento osservato nell’ultima metà del secolo scorso.

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Figura 44: Variazione del numero di eventi estremi basato su simulazioni realizzate con un modello costituito da nove modelli climatici accoppiati. (a) Variazione della media mondiale dell’intensità delle precipitazioni (definita come la

quantità totale annua delle precipitazione diviso per il numero di giorni piovosi) per gli scenari B1, A1B e A2. (b) Variazione della distribuzione spaziale dell’intensità delle precipitazioni tra il valor medio del periodo 2080-2099 e del 1980-1999 per lo scenario A1B. (c), Variazione della media mondiale dei giorni non piovosi (parametro definito come il numero massimo di giorni non piovosi consecutivi in un anno). (d) Variazione della distribuzione spaziale dei giorni non piovosi tra il valor medio del periodo 2080-2099 e del 1980-1999 per lo scenario A1B. Le linee marcate in (a) e (c)

tracciano il valore medio decennale, le bande ombreggiate la deviazione standard. Le aree punteggiate in (b) e (d) indicano i settori in cui l'accordo è statisticamente significativo in almeno cinque dei nove modelli. Gli indici sono calcolati solo sulle terre emerse. La serie temporale di ogni modello è centrata sul valore medio calcolato nella sua simulazione del periodo 1980 al 1999 e normalizzata sulla deviazione standard calcolata per il periodo 1960 al 2099. I

modelli sono poi stati aggregati. Pertanto, le variazioni sono indicate in unità di deviazioni standard. (Fonte: IPCC AR4, 2007)

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Figura 45: Variazione del numero di eventi estremi basato su simulazioni realizzate con un modello costituito da nove modelli climatici accoppiati. (a) Variazione della media mondiale dell’indice dei giorni di gelo (definito come il numero

totale di giorni in un anno con minimo assoluto di temperatura inferiore a 0 °C)per gli scenari B1, A1B e A2. (b) Variazione della distribuzione spaziale dei giorni di gelo tra il valor medio del periodo 2080-2099 e del 1980-1999 per

lo scenario A1B. (c) Variazione della media mondiale di ondate di caldo (definite come i periodi di almeno cinque giorni consecutivi con la temperatura massima di almeno 5 °C superiore al valore caratteristico del medesimo giorno

di calendario). (d)Variazione della distribuzione spaziale delle ondate di caldo tra il valor medio del periodo 2080- 2099 e del 1980-1999 per lo scenario A1B. (e), Variazione della media mondiale del growing season length (definito

come il numero di giorni intercorsi tra il primo e l'ultimo periodo dell'anno in cui si registrano cinque giorni consecutivi con temperatura media superiore a 5° C). (f) Variazione della distribuzione spaziale del growing season length tra il valor medio del periodo 2080-2099 e del 1980-1999 per lo scenario A1B. Le linee marcate in (a), (c) e (e) tracciano il valore medio decennale, le bande ombreggiate la deviazione standard.Le aree punteggiate in (b), (d) e (f) indicano i settori in cui l'accordo è statisticamente significativo in almeno cinque dei nove modelli. Gli indici sono calcolati solo sulle terre emerse. I giorni di gelo e il growing season length sono calcolati solo nelle aree extratropicali.

La serie temporale di ogni modello è centrata sul valore medio calcolato nella sua simulazione del periodo 1980 al 1999 e normalizzata sulla deviazione standard calcolata per il periodo 1960 al 2099. I modelli sono poi stati aggregati.

Pertanto, le variazioni sono indicate in unità di deviazioni standard. (Fonte: IPCC AR4, 2007)

95  Studi successivi a quelli riportati nel TAR consentono una migliore comprensione delle

possibili distribuzioni delle precipitazioni future. Sono attesi molto probabilmente aumenti nella quantità di precipitazioni alle alte latitudini, mentre le regioni subtropicali saranno probabilmente soggette a diminuzioni (circa il 20% nel 2100 per quanto riguarda lo scenario A1B, figura seguente), continuando i trend osservati negli ultimi anni.

Figura 46: Variazione percentuale delle precipitazioni per il periodo 2090-2099, rispetto al 1980-1999. I valori riportati sono la media dei risultati dei vari modelli AOGCMs utilizzati e sono riferiti allo scenario A1B per i mesi di

dicembre-febbraio (a sinistra) e di giugno- agosto (a destra). Nelle aree bianche non si è raggiunto un accordo tra i modelli maggiore del 66% e nelle aree punteggiate i modelli concordano per più del 90%. (Fonte: IPCC AR4, 2007)

 L’aumento della concentrazione atmosferica di CO2 potrebbe causare l’acidificazione degli

oceani; secondo queste proiezioni, infatti, il pH oceanico potrebbe diminuire di un valore che va da 0,14 a 0,35 unità.

Figura 47: Variazione nel valore medio mondiale del pH superficiale nei vari scenari. (Fonte: IPCC AR4, 2007)

 La circolazione termoalina dell’Oceano Atlantico ,che insieme alla Corrente del Golfo è responsabile del clima mite alle alte latitudini dell’Europa occidentale, potrebbe rallentare in questo secolo a causa dei fenomeni di riscaldamento del pianeta, scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e della piattaforma glaciale artica, immissione di acqua dolce nell’oceano

96 e conseguente variazione della salinità e quindi della circolazione termoalina. Tale

circolazione non dovrebbe però subire blocchi che potrebbero avere effetti climatici drammatici.

Figura 48: Circolazione termoalina: si intende la circolazione globale oceanica causata dalla variazione di densità delle masse d'acqua. La densità è determinata dalla temperatura e dalla salinità delle acque. Alle alte latitudini (sud- ovest della Groenlandia e pressi dell'Islanda) l'acqua sprofonda, sia per la bassa temperatura, sia per l'elevata salinità

causata dalla formazione della banchisa. Muovendosi verso l'equatore l'acqua di fondo diminuisce la sua densità interagendo con le altre acque e tende a risalire, in particolare a sud dell'oceano indiano. La risalita di acque profonde

favorisce la produttività biologica in quanto provoca la risalita di nutrienti minerali. Le masse d'acqua coinvolte in questa circolazione trasportano sia energia (sotto forma di calore) che materiali (sostanze disciolte, gas e particelle

insolute) con la conseguenza di influenzare significativamente sia il clima terrestre che la biologia marina