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Neve e ghiaccio 

Onda lunga

2. Riscaldamento dell’aria: determina l’aumento della velocità di fusione dei ghiacciai e del ghiaccio polare In seguito allo scioglimento si ha una variazione delle caratteristiche

5.1  Cambiamenti climatici in corso 5.1.1 Temperatura 5.1.1 Temperatura 

5.1.4  Neve e ghiaccio 

Da molti anni le osservazioni evidenziano una diminuzione dell’estensione della copertura nevosa e del ghiaccio su scala globale, soprattutto a partire dal 1980. Tale fenomeno è andato crescendo negli ultimi dieci anni, nonostante si siano verificati aumenti in alcuni aree e leggeri cambiamenti in altre. La maggior parte dei ghiacciai di montagna si stanno via via ritirando. In primavera, la neve

invernale si scioglie in anticipo e con maggiore velocità rispetto agli anni passati. L’estensione della piattaforma glaciale artica sta diminuendo in tutte le stagioni e drammaticamente durante l’estate. Si stanno osservando riduzioni del permafrost e dei terreni ghiacciati, dei fiumi e dei laghi

79 stagionalmente congelati. Gli strati di ghiaccio di importanti regioni costiere della Groenlandia e dell’Antartide occidentale, ed i ghiacciai della Penisola Antartica, si stanno assottigliando e contribuiscono all’innalzamento del livello dei mari.

Dal 1993 al 2003, il contributo totale sull’incremento del livello del mare prodotto dallo

scioglimento dei ghiacciai, delle calotte glaciali e degli strati di ghiaccio continentali è stimato in circa 1,2 ± 0,4 mm/anno.

Figura 33: A, G: Serie temporali delle anomalie della temperatura dell’aria sulla superficie polare. B, F: estensione del ghiaccio marino artico ed antartico. C: estensione del terreno ghiacciato nell’emisfero nord (NH). D: estensione della copertura nevosa nell’emisfero nord (NH). E: bilancio di massa globale dei ghiacciai. In E la linea rossa indica il

80 5.1.5 Livello del mare 

Le due principali cause dell’innalzamento globale del livello dei mari sono:

1. espansione termica degli oceani (l'acqua si espande a causa del riscaldamento); 2. scioglimento dei ghiacciai, delle calotte glaciali e degli strati di ghiaccio continentali.

Il livello del mare è globalmente aumentato di circa 120 m dalla fine della scorsa era glaciale per poi stabilizzarsi tra 3000 e 2000 anni fa. Gli indicatori del livello del mare suggeriscono che da quel periodo non ha subito significativi cambiamenti fino al tardo 19° secolo. Da quel momento, le moderne registrazioni strumentali mostrano che l’aumento globale medio del livello del mare è avvenuto con una un velocità pari a circa 1,7 mm/anno.

Le osservazioni satellitari disponibili fin dai primi anni 90 forniscono dati ancora più accurati sul livello del mare, con una copertura quasi totale del pianeta. Durante questo decennio le serie altimetriche ottenute da queste misure indicano che dal 1993 il livello del mare è cresciuto ad un tasso pari a circa 3 mm/anno, un valore nettamente superiore a quello mediamente osservato nella seconda metà del secolo scorso.

Per il secolo in corso si prevede un innalzamento del livello ad un velocità ancora maggiore, con un valore dipendente dallo scenario emissivo futuro considerato.

Figura 34: Serie temporale del livello medio globale del mare (deviazione dalla media 1980-1999) del passato e proiezioni per il futuro. Prima del 1870, le misurazioni a livello globale non sono disponibili e l’area grigia mostra l'incertezza della stima del tasso di variazione in quel periodo. La linea rossa rappresenta la ricostruzione della media

globale del livello del mare ricavata dalle misurazioni e l’ombreggiatura rossa indica l’intervallo di variabilità di tale ricostruzione.La linea verde indica media globale del livello del mare per mezzo di misure altimetriche satellitari. L'area blu rappresenta l’intervallo di variabilità del livello del mare calcolato per il 21° secolo secondo lo scenario SRES A1B (vedi il paragrafo successivo). Le proiezioni per il 21° e i successivi secoli sono dipendenti dallo scenario

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5.2 Scenari emissivi 

Nella “Relazione speciale dell’IPCC sugli scenari emissivi”, realizzata nel 2000 (SRES, 2000), sono stati ipotizzati diversi possibili scenari futuri di emissione di gas serra.

Gli scenari sono raggruppati in quattro famiglie (A1, A2, B1 e B2), che tengono conto di percorsi alternativi di sviluppo che coprono una vasta gamma di fattori demografici, economici e tecnologici e le derivanti emissioni di gas serra. Gli scenari non prendono in considerazione ulteriori politiche climatiche rispetto a quelle attuali.

Si contraddistinguono sulla base di due dimensioni. La prima dimensione si riferisce ad un futuro incentrato su uno sviluppo economico oppure su uno ambientale, la seconda descrive il grado di indirizzo globale o regionale. Gli scenari incentrati sullo sviluppo economico sono contrassegnati dalla lettera A, quelli basati sulla sostenibilità ambientale dalla lettera B. Gli scenari globali sono indicati con il numero 1 mentre quelli a indirizzo più regionalistico con il numero 2.

Sulla base di queste due dimensioni dovrebbero essere costruite quattro ipotesi diverse, ma lo scenario economico/globale (A1) è ulteriormente suddiviso in tre sottoscenari.

Lo scenario A1 è contraddistinto da una crescita economica molto rapida, da una popolazione mondiale che raggiunge il suo picco a metà del secolo e dalla rapida introduzione di nuove e più efficienti tecnologie. Come detto in precedenza, viene ulteriormente suddiviso in tre gruppi che descrivono direzioni alternative dei cambiamenti tecnologici: in uno è previsto l’utilizzo intensivo dei combustibili fossili (scenario A1FI, fossil fuel intensive), nel secondo il consumo è in equilibrio fra i combustibili fossili e fonti alternative (scenario A1B, balanced) mentre il terzo prevede la transizione ai combustibili non fossili (scenario AlT, transition).

B1 descrive uno scenario caratterizzato dallo stesso andamento demografico ipotizzato in A1, ma contraddistinto da cambiamenti più rapidi nelle strutture economiche e da soluzioni globali per la sostenibilità ambientale. B2 descrive un mondo caratterizzato da una crescita economica e

demografica intermedia con soluzioni locali per la sostenibilità economica, sociale e ambientale. A2 descrive un mondo molto eterogeneo caratterizzato da alta crescita demografica, lento sviluppo economico e lenta innovazione tecnologica.

L’IPCC assegna a tutti gli scenari presi in considerazione la stessa probabilità di accadimento. Le proiezioni riguardanti le emissioni sono state utilizzate come base per la valutazione dei futuri cambiamenti climatici e le loro ipotesi, riguardanti la sfera socio-economica, demografica e del cambiamento tecnologico, usate come input per le recenti valutazioni d'impatto e di vulnerabilità collegate ai cambiamenti climatici.

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Figura 35: Emissioni globali di gas serra in Gigatonnellate di CO2 equivalente all’anno (GtCO2-eq/anno) dal 2000 al

2100, in assenza di ulteriori politiche climatiche di mitigazione. I sei scenari descritti nel testo sono contrassegnati dalle linee colorate, l’area grigia rappresenta l’intervallo 80° percentile degli scenari pubblicati più recentemente (post-SRES). Le linee tratteggiate mostrano l’intervallo completo degli scenari post-SRES. Le emissioni includono CO2,

CH4, N2O e gas fluorurati. (Fonte: IPCC AR4, 2007)