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L'industria, gli insediamenti e le società

Onda lunga

SCENARIO CONDIZION

5.5  Possibili conseguenze 

5.5.6  L'industria, gli insediamenti e le società

Le industrie, gli insediamenti e le società più vulnerabili saranno in genere quelle costruite lungo le coste e nelle pianure alluvionali, quelle basate su economie strettamente legate a risorse sensibili alle variazioni climatiche e quelle disposte in aree soggette ad eventi meteorologici estremi.

Le comunità povere potranno essere particolarmente vulnerabili, in particolare quelle concentrate in zone ad alto rischio.

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Figura 56: Tabella riassuntiva dei principali impatti connessi all’aumento della temperatura media globale (gli impatti potrebbero variare a seconda del grado di adattamento, del tasso di variazione della temperatura e dei percorsi socio-

economici). Pannello superiore: esempi di impatti globali previsti a causa dei cambiamenti climatici del 21° secolo (temperatura, livello del mare, concentrazione di CO2 atmosferica). Le linee nere continue collegano gli impatti, le

frecce con linee nere tratteggiate indicano impatti crescenti con l'aumento della temperatura. Le scritte sono collocate in modo che il lato sinistro del testo indica approssimativamente il livello di riscaldamento associato all'insorgenza di

quel determinato impatto.L’adattamento al cambiamento climatico non è incluso in queste stime. Il livello di confidenza è elevato per tutte queste previsioni. Pannello inferiore: i punti rappresentano la migliore stima del riscaldamento previsto per la fine del secolo associato ai sei scenari SRES e le barre indicano l’intervallo di valori

107 5.5.7 Eventi estremi

Le variazioni attese nella frequenza e nell’intensità dei fenomeni atmosferici estremi, insieme all’aumento del livello del mare, potrebbero provocare effetti negativi sia su sistemi naturali che umani. Nella Figura 57 sono riportati alcuni esempi di eventi estremi e le possibili principali conseguenze per determinati settori naturali e antropici.

Figura 57: Esempi di possibili impatti causati dagli eventi meteorologici e climatologici estremi, sulla base delle proiezioni per la seconda metà del 21° secolo. Questi non tengono conto degli eventuali cambiamenti o sviluppi nella capacità di adattamento. La probabilità di accadimento indicata nella seconda colonna si riferisce ai fenomeni elencati

nella colonna uno. (Fonte: IPCC AR4, 2007) Note:

a) I valori estremi del livello del mare dipendono dal livello medio del mare e dai sistemi meteorologici regionali. Gli estremi sono definiti come i valori maggiori del 99% di tutti i valori orari del livello del mare monitorati da una stazione per un determinato periodo di riferimento.

b) In tutti gli scenari, il livello medio del mare previsto nel 2100 è più alto rispetto al periodo di riferimento. L'effetto delle variazioni climatiche regionali sui valori estremi del livello del mare non è stato valutato.

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5.6 Impatti regionali 

Tutte le considerazioni fatte in questa sezione si riferiscono al lavoro del Working Group II dell’ultimo rapporto di valutazione dell’IPCC e, a meno che non sia esplicitamente dichiarato, presentano un livello di confidenza elevato o molto elevato. La previsione degli impatti regionali tiene conto di diversi settori quali l’agricoltura, gli ecosistemi, l'acqua, le coste, la salute, l'industria e gli insediamenti.

L'entità e la tempistica degli impatti è molto variabile in funzione della grandezza e della velocità dei cambiamenti climatici, degli scenari emissivi, dei percorsi di sviluppo e dell’adattamento.

5.6.1 Africa

Si prevede che, entro il 2020, tra i 75 e i 250 milioni di persone saranno esposte ad una maggiore stress idrico dovuto ai cambiamenti climatici. In alcuni paesi africani, i prodotti dell’agricoltura, permessa dall’irrigazione naturale delle precipitazioni, potrebbero essere ridotti fino al 50%. La produzione agricola e l'accesso al cibo saranno probabilmente gravemente compromessi e ciò potrebbe pregiudicare ulteriormente la sicurezza alimentare e aggravare il problema della malnutrizione.

Con un elevato livello di confidenza, si prevede anche l’aggravarsi del fenomeno della desertificazione. Entro il 2080 è atteso un aumento dal 5 all’8% di aree aride o semi-aride nell'ambito di una serie di scenari climatici.

Le proiezioni sull’aumento del livello del mare indicano che, verso la fine del 21° secolo, molte aree costiere densamente popolate saranno esposte a maggiori rischi come inondazioni e forti fenomeni di erosione. I costi di adattamento a questa situazione potrebbero ammontare ad almeno il 5-10% del PIL.

5.6.2 Asia

Il cambiamento climatico potrebbe aggravare le pressioni attuali e future sulle risorse naturali e sull'ambiente connesse con la rapida urbanizzazione, l'industrializzazione e lo sviluppo economico. Dalla metà del 21° secolo la disponibilità di acqua dolce nell'Asia centrale, nel sud, est e sud-est asiatico, in particolare nei grandi bacini idrografici, sarà probabilmente destinata a diminuire. Nell’est, sud e sud-est asiatico è atteso un aumento della morbilità e della mortalità a causa di malattie diarroiche endemiche principalmente connesse con le alluvioni e le ondate di siccità determinate dai cambiamenti previsti nel ciclo idrologico. Le aree costiere di queste regioni

asiatiche, in particolare quelle fortemente popolate nei pressi dei delta dei grandi fiumi, potrebbero essere maggiormente sottoposte ai rischi idrogeologici.

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Figura 58:Africa: Esempi di impatti attuali, sistemi vulnerabili e possibili impatti futuri associati alla variabilità

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111 5.6.3 Australia e Nuova Zelanda

Entro il 2020, è prevista una significativa perdita di biodiversità in alcuni siti ricchi dal punto di vista ecologico, compresa la Grande Barriera Corallina e l’umida area tropicale del Queensland. Entro il 2030, si potrebbero intensificarsi i problemi legati alla disponibilità di acqua nella parte meridionale e orientale dell’Australia, in Nuova Zelanda e in altre regioni orientali. In gran parte di queste aree la produzione agricola e la silvicoltura è destinata a ridursi in virtù di una maggiore siccità e del maggior numero di incendi attesi. Tuttavia, in alcune aree della Nuova Zelanda, inizialmente sono attesi dei leggeri benefici.

Entro il 2050, lo sviluppo di alcune aree costiere dell'Australia e della Nuova Zelanda, attualmente in corso, e la conseguente crescita della popolazione potrebbe aggravare i rischi collegati

all’aumento del livello del mare, come l’aumento dell’intensità e della frequenza delle tempeste e delle inondazioni costiere.

5.6.4 Europa

I cambiamenti climatici potrebbero ampliare le differenze regionali per quanto riguarda la

disponibilità delle risorse naturali e la qualità dei beni ambientali. Gli impatti negativi comprendono l’aumento del rischio di alluvioni nell’entroterra e una frequenza maggiore di inondazioni costiere e fenomeni di forte erosione, a causa dell’incremento della tempestosità e del livello dei mari.

Le zone di montagna dovranno quasi certamente affrontare il ritiro dei ghiacciai, la riduzione della copertura nevosa e conseguente diminuzione del turismo invernale e perdite di numerose specie vegetali e animali (entro il 2080, in alcune zone si prevedono perdite fino al 60% negli scenari emissivi più critici).

In Europa meridionale le condizioni di vita potrebbero peggiorare con frequenti eventi di caldo estremo e periodi di forte siccità, in una regione già vulnerabile alla variabilità climatica, e ciò potrebbe portare alla riduzione della disponibilità di acqua, del potenziale idroelettrico, del turismo estivo e della produttività delle colture.

Sono previsti anche rischi maggiori per la salute a causa della maggior frequenza di ondate di caldo e di incendi.

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Figura 61: Europa: Principali vulnerabilità di sistemi e settori europei durante il 21° secolo per le principali regioni biogeografiche, derivanti dai cambiamenti climatici. TU: Tundra, di colore turchese. BO: boreale, blu scuro. AT:

Atlantico, blu chiaro. CE: centrale, verde; comprende la regione della Pannonia. MT: Montagne, viola. ME: Mediterraneo, arancio; comprende la regione del Mar Nero. ST: Steppe, crema. SLR: aumento del livello del mare.

NAO: oscillazione del Nord Atlantico.