,
e così dichiarò che la
Madonna
Santifiìma nella fletta mattinaloave-va
aflòlutoperioeudouem
fenjtbilem, ripete#*do
tre voltele parole Jìliusmeus
,edicendo*gli che(latte ripofato oella Tuaperturbazione,
perchè nè lei » nè fuo Figlio averebbero per-metto al
Demonio
, che fingeflè unSagramene
to di così alta sfera,e che I*Metta ripetizio-ne di parolein forma d' afloluzione gli venirva
fattadopo
,che ettoInquifitoregliditteche tutte quelle colèriferitedaettodichiaranteprò*cedevano da inganno del Demonio.. t
Ed
ettèndo raccomandato alReo
aaon
dar credito a tali locuzioni, evoci, fea calo le (èntifle, perchè erano voci del
Demonio
a cuidovea
rettftere, facendoli forte collafe-de
y ficcome
raccomandavail Principe degl*Apostoli nel eap. f. della fua primaepìjìola; rifpofe aver fempre ftudiato di feguireS. Pie-tro, e S. Paolote che (è S. Pietro diceva le parole* chefe gli adducevano , di S. Paolo erano le altre Propieriat molite contetn nere»
&c.
e che faceva,quanto poteva , per fop-portare con pazienza, ed allegrezza1travagli»
che il Signore Iddio fi degnava di permettere*
eh' Egli, e la Tua Religione incontrattèroi
Ed
|ntal guifa fiandava il
Reo
inoltrando;nel caminodell*Abiflo,ove
loconducevanoilMob-,
C
» . *>.*
do-*il^Diavolo,*c?la carnevy fénza voler af-oòltare leverità.
E
perchèfacendofegli fapcre, che4e-Tue opere erano(laterivide daUomini
dotti, anche in Teologia miftica^, e che con-tenevano moltierrori,fpropofiti?, propoiìzioni irai fonanti, temerarie* fcandalofe , e molte ereticali,oppofte alli patti dellaSagra Scrittu-ra; ne’quali termini lerivelazioni, ch*-eflo af-fermavanelle luddetteopere non potevano pro-cedere dafpirito
buono
»iHifpòfe die le fùddettei>pereerano Divi-ne* fubjìantiam,
«
che blamente conte-nevano alcunierrori rion foftanziali , cheun
certo *fuocompagno
aveva emendatiin una co-pia, che fece,' e nafeofc,omandò
fuori del-lacarcere.,silidai-ilavanoambedue
.E
chein tali^errorrera elfo Dichiarante caduto a moti-vo ri della celerilà, concui giiveniva detta-to,come*ancheideila fuatraicuratezzain non’ chièdere, comfe idovea,maggior lume,o
màg-geiocchiàrezza.:
Che
lepropofizioni, per lequa-li eri efaminato,e^riprefa non meritavanola cànfora, che <è gH dava/
$
che gliargomen-#
ti., che;fì.opponevano aliaverità delle die ri-velazioni
Ve
all*ideile propofizioni'erano dar-di paglia poiché fofficientemente rifpondeva ìfSpaffi dellaScrittura intèrpetrandoli,fecon-da
ladottrina, die ab alia venivagiicomuni-sta
;ma
nondimeno jtiè a-cafo alcuna delle«>& t
D
'fud-'1
fuddette pvropofizioni>fqliègiudicala-ereticale
,
efsoDichiarantefiritrattava, ficcome già fiera (piegato dinanzi al Tribunale del S. Oflìzio,
e che perciò chiedeva,^che,folleabbreviata la
fua calila
^
e fofle punito ,come
il dettoTri-bunale voiefie,
ma
nelloAedo tempo avverti-va
,che,», fe.fi procurava unRep
egli era dello ;ma
fe fivoleva,unDelinquente,Jn
.luinon
fitrovava: perché alcune delledette pro-pofizioni non contenevano cofa,chefofle con-trala fede,eie
altrefidoveano intendere in• ' k.-r fV ’** ' ** * »i •.-i-v %
fenfu
tropologico» ad imitazione di ciòA che Iddio aveva detto : Poeeitesme
fecijfe borni-nem
Taffusfum
dolore cordis.£
Crifio aveva chiamato S. Pietro Satanafìo : vadc retroSa-,tanas , fcandalum enim
&sm.ibi\t nulladi-meno
era certo,che inDio
non poteva darli pentimento., ne S. Pietro eraDemonio
A,emol-tomeno.i.IPrincipe de*.
Demonj
?l’
-t .
. Difledipiù il
Reo
d’aver jcrKtp, che la virtùfiattaccavaconmaggiorfacilità»chfil vi-zio , perchè quello ifleflo infegna lo Spirito Santo , nelle parole:sam^fanBo
fanft usserisì e poi i Santi,chehanno
tuttele virtù inV?0-tu beroico,.non
fono foggetti a* pericoli , Io che è tanto vero , che commettendoli un àt-to carnale contro il fedo precetto del Decalo-go dinanzi ^d una Perfona di cui. fi,abbia il concetto,.che fia fanta, vi àP obbligo didi-**>“.t.f
C
4clìia-4 *
ed byGoogle
chiarareil peccatodel retto
, fenza spiegarela circoftanza d*edere flato
commetto
avanti a qualche Perfona , perchè non v*è fcandalo* nèrovina del profilino, la quale fuole accade-re,quando
la colpa ficommette
in prefenza di perfine ordinarie.Che
leparole,lequalinellaTuaopera attri-buivanoaDio
più d*una Maestà,epiu d’una na-tura,devianoprenderli infan» finfuj
non mate-rali ter,motivo percui lidoveaintendere, che rguardavanoCrittonoflroSign.,ladi cuiAnima
lì allontanò dal
Corpo dopo
la morte, reftandd a‘istefla unita la Divinità , la quale poteva pure unirli ad una goccia di (àngue del cuo-re dellaMadonna
neltempo
dell’Incarnazione delVerbo
, lenza chel’Animastetteunitaal me-delimoCorpo
.E
con ciò (piegava il TuoTen-timentorifpetto
ad
alcunedelleTue proporzioni.E
diffe che iltestodiSalomone, cheparla del-laDonna
forte,eche daalcuni viene applicato allaMadonna
, edaaltri alla Chiefa, etto Di-chiarantelo applicava ^ S.Anna
, perchè così gli rra stato rivelato, edetto di più, che 1*
jsreflaSanta intercedevaafavore de’Cori
Ange--lici, e
prorompeva
in ardentiaflèituolì delìderj nelvedere1*infinitabontàdiDio,e’ìdilui me-rito,fembrandogli poca la grande gloria,chei fbdettì Cori Angelici davano
va
lui:Ma
fe*
’ cofa rimaneva offefa lafede,fi fot-
tomet-m
’.-vS* £
-DigìtizedljyCoogle
...
,^
tometteva al S.Offizio folamente nell’esterio-re, non potendofare di piu fino a tanto; che
non
fègiifofleallignataragione*chealui fem-bràffe migliore diquelle, che fintiviab
altoquando
fe glifaceva lafplegazione dell*Apoca-lillee glifidava I*intelligenza miglioreditutte quelle ; che adducono i Cementatori dell*isteflò ApocaìifTl, conchiudendo,cheera obli*
gato a dichiarare il fuo
animo
; perchè la Chiefa non giudicava de interritit nè potevi astringerlo,* a dire , <è le fue opere foflèro da efio fatte conanimo
di efierelodato dagli uomini, o pure con altro fine.
Dichiarò di più, che la propofizione,
©
dottrinadella fua opera , in cui diceva, che dalle anime, chegiungono allo fiato di con-templazione palliva, o di altra contemplazio*
ne,fi congedano i
Demonj
, e fono allori tentate da’ Santi,e dagl’Angioli, non era op-polla alla fede,giacché fi prova dalle ftefTe Scritture , colle parole dello SpiritoSantoi tentar vosDomìnus utrnm
diligati*eum
aio von: e in altra partevtentabit totDominati
&
probabiteos,&
qaajìattrum in fornatafrobabit eost
Ma
,che fea calò quefia efprtf-fione flmbrafle mal fonante, era pronto a mo-derarla, e riformarla, echequegl*effètti,che aveva dichiarato riguardo a’movimcntìdì(òpra riferiti,gli cagionarono daprincipiouna
gran*zed byGoogle
4
*
de afflizione, parendogli, cheprocedetterodal
Demonio,
però ab alto^gli fu detto, che non v* era peccato, provenendo da un effetto na-turate dell’agitatone, in cui non aveva par-te e che per
mezzo
di quella meritavatan-tft,*
come
nelI*orazione.Ed
eflendogii detto,
che Àtcfti
fche
adduceva-,non
fi doveano prenderenei fenfo, nel quale efib li prende-va, perchè pofiroSignore non pi prova con limili «pezzi%fuorché
permetta, che ci tenti ikDemonio
, al qualedobbiamo
refiftere, ram-mentandofegli in taleoccafione le parole dell’Epijiola diS.
Giacomo
nel cap Ui«