Laónde il Promotor Fifcale delS.Officio, venne contro di cflb con un libello criminale accufatorio, il qualegii fu ammeflo:Jì
& in
qUQKtum
; c’lReo comedo
, colla materia delle fue dichiarazioni, enoncomparendo
coli»la’difefa, fi ordinò la continuazione del Pro-cedo incontumacia,
ma
poiTacendo dire peimezzo
del fuo Procuratore, chegià non cre-deva per verele aderite Profezie , e rivela-zioni, e che fi ritrattava , fottomettendofi a tutto ciocché determinano le fagreScritture,i . decreti'della S.Sede Apoftolica, e atuttociò,• che dichiarale il S. OHìzio, congedando,che
per
illufione, e tentazione delDemonio
, o per ignoranza le aveva Rimate vere.Fu
chia-mato
innanzi al Tribunale, ed eden dò inter-rogato fopra la materia della fua ritrattazione^, ad effetto di offervare,'fe era fatta con lìn-cerità.
Rifpofè che afleverantemente affermava edere Cattoliche le fue proporzioni1 , dalle quali fi era ritrattato
, per avergli il fuo
Av-vocato detto, che erano giudicate, e riccno-fciute ereticali; ciocché nuovamente ripeteva,• nel cafo, che così foffe ,
v
fe gli facede ve-dere, che avevano queda qualità, il che fin*oranon gli era dato dimodrato, conchiuden-do, che al più doveva ederefidamente giu-dicato eretico^ mateì-iale', fènza colpafua, at-;
• '
U
te foTl tefo che colla penitenza , ed orazione aveva pratticaie le diligenze, che Iddio , e la Tua Chiefa prefcrivono per ottenerli il lume, che Jo dello
Dio
fi obbligò dare nella Canonica di S.Giacomo
: Si quis indiget furienti a,p r>-Jìulet ame
, £3 egodabo afHuenter : e chi non fi era ancora dilìngannato , che fodera falfe.In quelli termini ratificati, e riprodotti 1
Teftimonj di giulìizia, furono pubblicati i lo-ro detti, fecondo il diritto, e lo dite del Offizio, a’quali non avendo il
Reo
oppofta alcuna eccezone neltermineafsegnatogli, fcor-fo quello fu profeguito il procelso.Ed
affinchèilReo
(ìperniile,emeritalfedi ederericevutonelgremio ed unionedellaS.Mad.Chiefa, e non perdette. la fua
anima, morena do
cogl’ errori, ne’ quali dava pertinace> ed odinato, e con i cattivi abiti , che aveva ac-quidato, da* quali, e dalla fua maliziaproce-devano
le azioni lafcive e le ofcenità, che feco dello pratticava,come
pienamentecodò
nelTribunale del S.Offizio permezzo
ds’Te-ftimonj, che elfoReo
richiefe follerò interro-gati, per provare la fua innocenza, e giudi-ficare gli atti di virtù, che diceva efercitare.Fu
nuovamente fatto Ilare, e comunicare corj Perfone dotte, dagl’aboccamenti, e conferen-ze de’ quali feguì chiedere lo dello fteoudien-, •
D
4 za,
ì
DigitizedbyGoogle
f*
za, e direche firitrattava inoflèquio del Tri-bunale delia Chiefa, collavenerazione, e
ri-1petto, che Tempre aveva avuto verfo della medefima,
memore
delleparole,con cui Iddio noftro Signore raccomandò•il rifpetto verfo iMi
niAri dellaSinagoga: Super Cathedram Moy-JtsfederuntScriba,&
Pbarifei,quacumqus
ifixcrint vobis;J'acitc.
Dopo
di ciòtornando ilReo
a chiedere udienza dille, cheaveva fatte delle diligenze, con orazioni, penitenze* ed ancora con efor-.eifmi ad effetto di efpellere da se le locuzio-ni,le rivelazioni, e vifioni, colle quali Iddio lo favoriva, giaccchè nel Tribunale del S.
Of-iìzio fe gli diceva, che non procedevano da-fpirito buono, che però gli era flato dichia-rato, chenel cafò in cui derivaffero dal
De-monio, lo ftefloDio
V avrebbe fcacciato permezzo
delle fudette diligenze, e che ficcome tra Iddio quello, cheparlava, perciò
conti-nuava
, ed avrebbe continuato aparlargli, ac-ciocché i Miniflri dell’Inquifizione ridonofcef-fero, eh’effo Dichiarante non aveva commeflò colpa alcuna, ciocché egli teneva per fermo, .non
potendo darfi per convinto dagfargomen-ati de’ Padri de’ Teologi, co*quali gli era fla-to ordinato, che conferifle; imperocché gli
avevanodetto, eh’era beftemmia ildire, che la
Madonna
Santiflìma l’aiTolVevaj ed efloDi-* •
" ~
chia-• *
chiarante non
dovea
accommodarfi a quello,che
i Teologi gli dicevano suquettoproposto,mentre non
ottante,chegii Uomini'inJiatu pr&-Jcntis previdenti* ttano Miniftri ordinarj delSagramento
della penitenza,ed a veruna altra Perfona mai fotte ttata accordata unaiìmil gra-zia, da ciònon
poteva inferirli, chenon
fi fotte fatta ad etto Dichiarante,per uri atto di firaordinariaprovidenza, eflendo ilSignore Id-dio indipendente nel ripartiraento•de’ fuoi do-ni , epuò
difpenfarne più.aduno,
che adun
altro, ficcorne era accaduto conalcuniSan-ti , che furono agl’Apoftoli.inferiori nel
me-rito; oltre di che fi rilevava dall*,iftorie ave-re amminiftrato gli Angioli.il Sacramento
del-T
Eucariftia in alcune occalìoni*, e che perònon
vi era motivo per dubitare, oafiòluta-mente
negare, che MariaSantiffima, e lo ttefi«fo
Gesù
Critto venittero ad attòlverlo,come
contradicevano i Padri Teologi,negando
afio-lutamente la verità della fua fedele narrativa.
E
che i fondamenti Tulli quali ttabilivala verità dell’aflbluzione, confìftevano nella fua profeflìone di Gefuita, e di MiflìonarioApo-ttolico, nell’aver traggittato i mari replicate volte' unicamente per l’interette della gloria di
Dio
, nell’ efierfi inoltrato in Paefi di cinque Nazioni le più Barbare, che vifiano nel Mon-do1, e finalmente nelaver corfo l’evidentepe-D j
rico-ftlbyGoogle
f4
ricolo di effe re uccifa,
e
divorato.Afferman-do
ilReo
,• che inon vi era maggior ragione per darli credito agl* altri fervi diDio,
e ne-, garlo a-ciò eh*egli diceva, e confermavacon
giuramento,*avendo
patito maggiori travagli in Servigio dello delio Iddio, ed eflendo in feienza di maggior graduazione, fenza aver di bilogno di riccorrere a’miracoli;nondimeno
pe-rò dichiarava che dentro lafortezza, ove era dato ritenuto, conobbe lodato di cofcienza di un1fervente ,- al quale fece lina Pater-naammonizione
,dopo
di cui Iddio Signornodro
gli rivelò, che quel ferventeaveva fat-ta una valida confezione, e perquedo
elfo Dichiarante^ loabbracciò, con allegrezza in contrafegnodelbuono
dato1 della fuaanima
» a cui lo aveva ridotto. «• . , . .*• ’*
Ed
efiendo detto alReo
, che la fuama-lizia, :e la fua fuperbia lo avevano condotto allo dato di fprezzaré tutti' gli avvertimenti
,
e le altre diligenze amorevolmente dal S. Offi-cio praticate per la*fua converfìane, mentre aveva di di una sìgrande opinione, chelì
fil-mava
in feienza», e virtù a tatti, fuperiore,
Ciocche lo
andava
ogni giorno più ad indebo-lire e ad inabilitarle a poter ribattere, e fu-perare le tentazioni delDemonio
, che altra mira non aveva fenon
quella di rovinarlo,dovendo
di più confederare, che per poter ca-vari • ;
„a.
DigitizedbyGodale
ff
var
profitto dalle fudditte diligenze, e 'rico-nofcere la verità, che gli veniva infirmata,-erad-uopo
farli umile, e con molta Ibmmifi-iìone fupplicare Iddio nofiro Signore, che Io.illuminafie, mentre fe gli faceva fapere, che in breve la fua caufa f.rebbefi efaminata, e giudicata,nel Tribunale del S.Offizio, fecondo
il fuo merito, in feguela delie ifianze molte volte fatte dall’iftefiò
Reo
su quello propofito*e
che fe alloraV
efito folle contrario alla fua«fpettazione, ne incolpale fe fteflò, che
non
aveva voluto fottometterfi a tutto quello,che Te gli era detto riguardante la falvezza della fua.anima;
edcfiendogli poi addotte, e rife-rite le parole diGesù
Grillo, e quello che Io fteflò Grilla dille circa I'orazione del Fari?fco, e l’orazione del Pubblicano nel cap. 18.
di S.
Luca
, rifpofe che prima di farfugli que?Ila
ammonizione
già eflo Dichiaranteaveva
fentito quello, che fe gli volevadire, e pari*mente
aveva afcoltato quelle formali parole aggiunte alla dettaammonizione
:frd
egocan
ficeepero
tempus
, bastnjujhiiasjudicabo,
t?.y-Jìerium efi tua captivitas, to.yjlerium ejì tua accufatio, wyjierium erittua abfolutio.
£
che Iddio Signor nofiro l’afficurò aver per-meilo .tutto quello, che era accaduto per >
Tuoi altiflìmi fini tendenti al bene del Dicbia?
rante, alla fua umiliazione, mortificazione., e
cumulo
di molti meriti.E
?6
E
non volendoilReo
deporre la Tua te-nacità, fuperbia, e finzione, mezzitutti, co*quali acquiltò la buona opinione, o la
fama
di fantità, che pretendevaconfervare,anche dopo
d*avergli mefib in villa la debolezza de*fondamenti su quali era (labilità, cioè fopra narrative falfe, ed imposture, pervadendoli,
che doveadarli credito a quello, che egli di fe stello diceva, e fpontaneamcnte conferma-va, co’più tremendi giuramenti,
giungendo
fino•a profferire, lenza aver timore d’elfer punito, che uno de*chiodi dell’imagine di
Gesù
Cristo li trasformale inun fulmine,che1’uecidelfe, e lo precipitalfe nell* inferno, e che
edèndo Teologo,
eMaestronella fuaReli-v gioite làpeva molto bene,
quando
erano leciti giuramenti: Si profegoì il procedodella fua caufa fino alla fua finale conchiufione# '£
quindi efaminato nelTribunale del S.Uf-fizio il procelfo delReo
,dopo
di elfere statonuovamente
chiamato, afcoltato, ed
ammonito
fi determinòv che lo stellò
Reo
* attefa la pro-vai di giurtizia, e le fue proprie dichiarazioni,fi trovava convinto, nel delitto d’Erefia, e di fingererivelazioni, vifioni e locuzioni, ed altri fpeciali favori di Dio affine\d’ edere te-nuto e ripurato fanto, e fu giudicato,e pro-nunziato,
come
eretico di noftra fede Cattoli-ca, convinto, finto, fallò, confidente,
rivo-DigitizetfbyGoogle
. •
17 carne
e profitente di molti errori ereticali.
Dopo
dicheettendolì ilReo
accorto, chele
dimoftrazioni feftive da elfo intefe erano ilegni co* qnali Fedeli vattalli Portoglieli dimo-ftravano 1*incomparabile contentezza, e
go-dimento
delbenefizio ricevuto dallamano
diDio, il qualeavendo
riguardo a quelloRegno
aveadato nuova
luccelfione a’fuoi.Auguftiflìmi Mo-narchi,chiefeudienza, eprofeguendoleTue fo-lite finzionifilamentòdinuovo
,chenel Tribu-nale del S.Offizionon
foderoattefe lefue Profe-zie,e rivelazioni, eche percontrariofotte trat-tato daeretico, ed impoflore, fenzarifletterli che anche i Santi,i quali ebbero vere rivela-zioni furono in alcune congiunture illufi,co-me
elfo dichiarante confettava d’etterlo flato allorché dichiarò, che ilRe
noflro Signore•.era morto, e lufingandòfi Io fletto
Reo
, che 'potettero anóora ette credute 1« fuddette fin-zioni, e le fue falfe profezie, e rivelazioni,arrivò allora adire, che gliera(laro rivelatoil feliceparto della Principetta nortraSignora, a cui Iddio aveva conceduta una figlia,ad effetto di manifeflare che i due Serenillìmi Conjugi non
avevano impedimento
per dare alla Reai ,Corte di quello
Regno
la mafehile fucceflìone, che fi defiderava,e che*fapeva permezzo
di rivelazione, chedovevano
poi aver figlima*
fchi.
* T 8
Ed
affinché iltimore della feverità, eri-gore della giufiizia poteffe operare nel
Reo
quello, che non operarono leammonizioni, la piaeevolenza-, e,gli altri uffizj, co’quali il
Tanto Tribunalecercò dimetterlo nelvero fen-derò della Tua Calvezza; gli diede notizia del-la rifoluzione prif.t nel Tuoprocedo,e perfe-verando nella Tua oftinazione, e contumacia fenza volerconfédare, e conofcere le Tue col-pe, fu finalmente citato a portarfi nell’atto pubblico di fede a udire la.Tua fentenza, in cui fi ordinava, che fofieconfegnato alla giu-flizia fecola re. Ne*quali termini chiedendo' il
Reo
udienza dalCatafalco non dille cofa ve-runa, che folle capace di farvariare la già prefa rifoluzione.ChrijìiJefu nomineinvocato. Dichiarano
il
Reo
Padre Gabrielle di Malagrida per con-vinto nel delitto d’ erefia attefo-, affermare, feguire, fcrivere, difendere propofizioni, e dottrine contrarie a’veridogmi
, ed alla Dot-trina, che ci propone., ed infegna la SantaMadre
ChiefaRomana
, e che, fu, ed è ere-tico della noffra S.Fede
Cattolica,ecome
ta-leincorlò in fentenza diScommunica
maggio-re, e nelle altre penein diritto, controque-lli ffabiiite, e
come
Eretico, e inventore di nuovi errori ereticali, convinto, finto, falfo, confidente, rivocànte
, pertinace, e
profitea-1
. . I , //
te degl’irteli] errori, ordinamo, che fia de-porto, e attualmente degradato deTuoi ordini, a tenore della difpolìzione, e forma de’ Sagri
Canoni
*e confegnato poi colla mordacchia eCarocha
(a), col cartello d’Erefiarca alla giu-ftizia fecolare alla quale chiede confomma premura,
che li contengna benignamente, e pietofamente co elioReo
, e che nonproce-da
a pena di morte, nòad eflulìonedifangue.Luigi Barata de
Lima.
Gioacchino Janfcn Moller. GirolamoRogado
, do Carvalhal e Sylva. Luigi Pietro de Britto Ca’deira .E
non li*conteneva aitro indetta fenten-za elirtente in detti atti, i quali efièndo flati portati fpediti alla Relazione , negl*ifleflì li proferì la fentenza, che fiegùe’.v
Convengono
in relazione&c. vifla la fen-tenza-’dèlf Inquifitore Ordinario, è Deputati del. S.Offizio, e fìccome in erta lì mortraert-fere il
Reo
Gabrielle Malagrida, che fu Reli-giofo Sacerdote dellaCompagnia
denominataili
Gésù
, eretico della noftra SantaFede
Cat-tolica-, ecome
tale confegnato alla Giuftizia Secolare, preceduta ladegradazioneattuale de’fuoi ordini pubblicamente, e giuridicamente fatta, cd attefa la difpoflzione del diritto, e l’ordinazione nel calo precifo Io
condannano,
che(a) Carocha:èunainfegnqignonùniofa,chei delinquen-ticondannati dalf.Ojjìzio fogliano portare intejla a guija di BereItonefatto dicartone:
DigitizedbyGoogle
che cplla corda al collo, e col Banditore In-nanzi iìa condotto per le ftrade pubbliche di quella Città lino alla Piazza chiamata
do
Ro-cio, eche in quella
muoja
llrangolato, edopo morto
, il Tuo corpo lia bruciato, e ridotto in polvere, e cenere; affinchè nè d’ elfo,nè
della fua fepoltura rimangamemoria
alcuna ,Lisbona venti di Settembre mille fettecen-to fellantuno.
Gama
. Caflro.Lemos
, Xavier de Sylva, Geraldes, Seabra Carvalho.. SyJva Freire &c.Ed
altronon
lìconteneva nelladetta fen-tenza della Relazione incorporata negl’attilò-pra
riferiti, alti qualiin tutto, e per tuttomi
riporto, e in feguela della ftefia Sentenza della Relazione fi pubblicò ilBando ad
effèt-to di efeguyfi nella perfona delReo
la detta Sentenza fecondo che nellamedesima
fi pre-ferivo, e perche polla collare della verità di tutto ciò fi è llefa laprefente dame
fottoferit-*a, e firmata“inLisbona i! dì ventiquattrodel
mefe
di Settembre del mille fetteeentofelfan-tuno
.E
To Francefco de Malgalhaens, e Brit-to,che
1*hò
fottoferitta, e firmata,francefcode
Malgalhaens
, e Britto&c,
i .
’ %
4
DigitizedbyGoo^j