anzi ogni volta più fi ofiinava ,,colla gran fuperbia, di cui era invanito, fu riprefo del-lo fmoderato concetto4che faceva di le fteflo, .
della fua virtù, della fua feienza , e lettera-tura, e fegli addulfero le parole do! tap. 10.
de'Proverbj; Sapientes abfconduutfeientiara; et
autem
Jìulti cotifi'Jìoniproxirnum eji:ter-minando
quefta ammonizione colle paroledell’‘ dpojìoloS.
Giuda
;Veb
illis quia i» via Caia abicrunt ,&
’erroreBalaam
mercede effufifunt
; bifunt
nube5 Jtne
aqua
,
qua
a ventis circumfcruntur;jìu&us
Jirt maria , defpu-wantesfuas
tonfujìoncs» • . ;^Al cherifpofe , che potè» allegare pa-recchi altri tedi contrarj a quelli,che fé gl’
indicavano,e che non era ragione darli per .
convinto
, fenza dire ciò, che Crifto avpva detto di S. Pietro,
«
altresì ciò * che aveva4® * r.
detto de* eludei*; è farifèi-,
ma
che Viera rftempo
dr*parlare e*ftempo
di tacere, ilche Iddio gli aveva ordinato*; •» » •>
•Dopo dr tutto ciòeflendo il
Reo chia-mato,
afcoItato,e atfimouito difle', chefe-condo
ilfuo intendimento le rivelazioni,delle quali aveva dato conto, erano? conformi alle regole della -vita.miffica , affermando, chequantunque
fodero contro 1*opinione* de*Cat- • tolici, non* erand però contro iHfentimento della Chiefif, e che prima di porli a fcri-verefMmpeip
cdell’Anticriftoj credeva che doveffe«fiere;
un
fblo, appoggiato alle Scritture,e. al*
tomun
-parere de’ SS. Padri i.quali ci ingegna-no efierfc ancor viventi Elia,éEnoch
, e pa-rimente S.-Giovanni E^angeliffa,ffccomeviené<ìa alcuni affermata^'per poi venire nella fine del
Mondo
a difendere la Santa Fede, ed $ combatterà contro lo ffeffo Anticrirto;ma
chedopo
la'rivélajj^ohe teneva per^certo, chede-vono
efTcf‘ tré, non efiendo pofilbile, che un- lolo fottopOhga^fe rovini ?il
Mondo
intiero,
perula quàlragione era peréffofuori d’ogni dubbio, che
uno
abbia da principiare l’Impe-ro-,1*altrddilatarlo, e 1’altro far poi le or-rende rovihe,-che cofrano dalle fteffe Scrittu-..
re, e dall’Apocaliffe, a cui i SS, Padri non
davano una
conveniente intelligenza, nècosì• adequata•
^
,come
la Aia.Ed
efiendogli1. fcmme»
ino- » |1
•
47
morate le parole \ colle quali S. Paolo nell' Epiftola
ad
G'alatas cap. i. ordina, che fiano fcommunicati tutti ijuellì'',•che dicono-il con-trario di <Siò; che còftadulie Scritture ,e in*fegna la ftelfa Chiefaij rifpofe ,>che in buorv fenfò, e morale, ben fi
può
dire^ che abbi»ad
edere un folo 1*Anticrifto, peFChè ilR4
glioì e Nipote dei’ónóoperate *in-'Virtù del
primo,
ecome
fu6i(infirumenti j ena che in realtàhanno
adedere'tregl*Anricrifti. *'•,*• ' Pifie di piu che quantunque eflò dichia-rante avefle lalciata la Patria per
amore
diDio
i non aveva però perdutoV
affètto,*cheè
naturale verfo di quellaje non avendo con-venienza alcunam
infamarla, facendola Patria d*un Moflro tale, quale dovea edere 1?Apti*crifio, flagello ditutto il
Mondo
«•non pota»vafi dubitarei che ciò-,: che aveva-(c ritto
y.
*
non
gli fofie fiato rivelato ab aito -additan-doli per Patria di quél Moftro la Città di Mi-lano * ele qualità dellaMadre
fpiega&e nella -~ffcaopera', in citi (blaménte, vi erano alcuni*erroricirca gli anni/cagionati dalia prefiezza dello fcriverla , -E che la CRìefà proibiva la .
'determinazione dr còfc così occulte altor ..
quando
era fatta'(fecondo jt nofiro capriccio, enon la proibiva,
quando
le tali<cofe veni-vano comunicate daDio
, ficcome accadevaj Con elfo Dichiarante,a cui era fiata.datauna" ,
* * ..gran?
V
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'/J '
grande notizia dell’Apocalifle, neceflàna
per
U
coftruzione, e compofizionedella Tua ope-ra.E
di più difle,che quantunquefoffe ipo-crita,pieno di vizj» e flngefle virtù ,^come
gli era(lato oppofto, quella impropria ipo-criti* era molto conveniente al Tuo (lato di Milionario« • .r 3 ^ •
V
*Quelle , ed altre, ri(porte, molte delle qual» erano Ingiuriofe allo (lato Religiofo , e
• principalmente alla
Comunità
di Perfone del fefloFemminino
, andavadando
U Reo,negl’efamiy che gli furono fatti circa la materia delle fue opere 9 e delle propoiiziotii che fcrifie, eproferiva.
E non
volendoli ritrat-tate fu fatto (lare inCompagnia
d’uominidot*s
ti, co* quali potedè comunicare la materia de*
fuoi fcritti, e delle fuerivelazioniperritrarne
.
un
vero difingannoj,del chenon
fi,ebbeU buon
effètto».che fi defìdetava, anzi»fenza volerli disdire, pafsò a proferire , che per evitarli qualche grave male al Profittilo,o per fargli qualche gran bene,era lecito mentite,
\
che vi eraun luogomedio
tra’lCielo , eI*inferno,
dove vanno
gli Adulti de* Barbari, che fono quegli Americani,che mangiano car-neumana
ne’Paetì, perdove
efloDichiarante era paflato ; non eflendo poflibile ( dicendo egli) che Iddio Signor nortrocondannale
alVuoco
eterno dell’Inferno quegl*irteffiBarbari, che.Digitae<f5yGoeglt
che
non avevano cognizione, ne lumeperfet-to
di ragione.
Affermò di più- , che non volendo elio
Keo
1 afloluzione di Maria Santiflìma, perchèi Padri, co quali aveva dimorato, gli aveva-*
.
no
detto, ch$ erano cofe diaboliche; lo fìeffo
Gesù
era venuto .ad affolverlo, con quelle• /ormali parole ;Dgo Dotnmus Deus
tuus>qui
creavi te,&
redernite inJanguinc rneo te abfolvoab omnibus
peccatis tuis,&
poc-uis, in nomine Patris,
&
Filii,&
SpiritusSancii.
Ad
effetto di difìngannare i Padri, e largii ogni dubbio , circa Pafloliizione data, dallaMadonna
colla facoltà, che ayeva,non
/blamente delegata,
ma
ordinaria, e moltomaggiore
di quella del Papa.£
vedendoli la pertinacia delReo
,il qua-le in virtù, e in Ifcienza conliderava le fleffo molto,fuperiore a tutti, a guifa de’Farifei, fenza voler riflettere a ciocché fe gli era det-to per fuo bene, ne attendere,
come
doveaf le parole diGesù
Criflo, chegli furono ri-ferite, li procedette alle lolitediligenze,circa alla fua capacità con interrogare i Tellimonj officio, da quali colto, che non pativale*fione alcuna nella mente, e che aveva la ca-pacità, che dimollrava nelle rifpolte date nel Tribunale del S. OfEzio alle
dimande
, e re-plicati efami, che fegli erano fatti ..' '
'
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...
Laónde il Promotor Fifcale delS.Officio, venne contro di cflb con un libello criminale accufatorio, il qualegii fu ammeflo:Jì