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Analisi dell’andamento delle variabili Energy&Fuel, Environmental e Climate&Emissions

4. ANALISI DEI RISULTAT

4.5 Analisi dell’andamento delle variabili Energy&Fuel, Environmental e Climate&Emissions

Analizzando altre tre variabili specifiche dell’argomento olio di palma, si riesce a ottenere un quadro più completo dell’analisi. La variabile “Energy&Fuel” indica gli aspetti energetici e quelli relativi all’utilizzo di carburante; la variabile “Environmental” si riferisce all’aspetto ambientale; infine la variabile “ClimateandEmissions” si riferisce all’aspetto climatico e delle emissioni relative alla produzione e alla lavorazione dell’olio di palma.

La variabile “Energy&Fuel” mostra un andamento nel tempo di tipo decrescente anche se il valore

finale della media raggiunto rimane superiore al valore di partenza. La piattaforma online “The Oil Palm” spiega che la lavorazione dell’olio di palma crea un volume elevato di sottoprodotti, soprattutto

biomasse (che tradizionalmente venivano impiegate nelle piantagioni per la concimazione delle palme da olio). Oggi sono state individuate altre applicazioni, in particolare sotto forma di biocarburanti di seconda generazione. Gli effluenti della produzione dell’olio di palma (Palm Oil Mill

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Andamento Energy&Fuel, Environmental e Climate&Emissions

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Effluent, POME) stanno già dando enormi benefici all’industria e alle comunità locali. Catturando le emissioni di metano, l’industria limita ulteriormente le sue emissioni di gas a effetto serra (già basse per gli standard di settore dell’olio vegetale), e usa le emissioni catturate per alimentare i suoi frantoi. L’abbondante eccesso di energia viene immesso nelle reti elettriche delle comunità locali, fornendo

energia fondamentale per le comunità rurali e offrendo un’alternativa alla produzione di energia elettrica derivante da carbone o carbon fossili. Ad oggi 12 frantoi in Malesia hanno avviato lo sviluppo di impianti di biogas. Gli impianti di biogas saranno aggiunti a 500 frantoi nei prossimi anni e a 250 di questi è stato prefissato l’obiettivo di fornire energia elettrica all’intera rete nazionale entro

il 2020 (piattaforma online The Oil Palm).

Le altre due variabili “Environmental” e “ClimateandEmissions” nel corso del tempo assumono un

andamento crescente. La crescita di queste ultime due variabili riflette esattamente l’ampliamento del dibattito sulla problematica dell’olio di palma che si è sviluppato a partire dagli anni ’90, per poi raggiungere l’apice di sviluppo durante gli anni 2010 fino ad oggi e che ha prediletto tematiche tra cui per l’appunto la tematica ambientale.

La questione sulle conseguenze negative ambientali relative all’olio di palma, hanno un basamento

di fondo e ciò lo afferma l’European Palm Oil Alliance. Quest’ultima sostiene che insieme all’industria del legno, la produzione dell’olio di palma è la maggiore responsabile della

deforestazione nel Sud-Est Asiatico, in particolare Malesia e Indonesia. Questo è un dato di fatto dal momento che tra il 2000 e il 2012 l’Indonesia ha perso 6.02 milioni di ettari di foresta tropicale (600.000 chilometri quadrati). C’è senza dubbio una questione economica di fondo che porta l’olio di palma a essere l’olio più utilizzato al mondo tra quelli vegetali. Sul mercato globale esso pesa per

circa il 35%, seguito da quello di soia (27%), colza (14%), girasole (8%), arachide, cotone e cocco (6%). Il suo prezzo si aggira intorno agli 800 dollari a tonnellata, un prezzo inferiore rispetto a quello dell'olio di semi di girasole (845 dollari a tonnellata) e a quello di colza (920 dollari a tonnellata) (European Palm Oil Alliance).

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La questione parte però da un grande beneficio di costi per le industrie dolciarie in generale, tale da renderlo apparentemente indispensabile: i cosiddetti “costi esterni” non vengono caricati sul prodotto.

In questo caso infatti i tali costi esterni sono appunto rappresentati dalla scomparsa della foresta primaria e, al posto di un ambiente unico e ricchissimo di biodiversità, si sostituiscono estese piantagioni di arbusti, uno uguale all’altro, volti a soddisfare le più svariate “esigenze” di una società.

Questo perché la palma da olio è la coltura più efficiente in termini di utilizzo di superficie coltivata tra le piante per la produzione di olio e ha una resa per ettaro maggiore rispetto alle altre colture da olio (i frutti vengono raccolti quando la pianta ha tre-quattro anni). La produzione globale di olio di palma è aumentata da 15,2 milioni di tonnellate del 1995 a 62,6 milioni di tonnellate del 201: si tratta del volume più elevato di tutti gli oli vegetali, superando di più di 10 milioni di tonnellate la seconda coltura per la produzione di olio di semi. L’olio viene prodotto prevalentemente in Indonesia (53%)

e Malesia (32%), ma è stato registrato un marcato incremento nella produzione di olio di palma in altre parti del mondo – come si evince dal grafico seguente in cui è riportata la produzione di olio di palma a livello mondiale. La maggior parte del volume aggiuntivo è generato in America del Sud e in America Centrale (3,4 milioni di tonnellate), Thailandia (1,8 milioni di tonnellate) e Africa Occidentale (2,4 milioni di tonnellate) (Oil Word 2016)

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Produzione mondiale e principali paesi di origine dell’olio di palma 2000-2015

Tra le principali colture da semi oleosi, l'olio di palma corrisponde alla percentuale minore (6,6%) di tutte le aree coltivate per la produzione di oli e grassi a livello mondiale, ma produce la percentuale più elevata (38.7%) del prodotto finale. Utilizza meno della metà della terra richiesta da altre colture (ad es. il girasole, la soia o l’olio di colza) per produrre la stessa quantità di olio.

Le grandi aziende produttrici di olio di palma sono state così accusate di provocare un forte impatto sull'ambiente portando avanti politiche di deforestazione, con conseguenze disastrose ossia l'estinzione di alcune specie animali come gli oranghi (animale tipico di queste aeree geografiche) e la promozione della “monocultura di palma” che causerebbe l'aumento delle emissioni di CO2 nell'ambiente. L’86% della produzione mondiale dell’olio di palma avviene come già detto in

Indonesia e Malesia poiché la palma da olio cresce bene e si sviluppa nelle zone equatoriali e il restante 14% viene prodotto principalmente in Thailandia, Nigeria e Colombia.

In risposta alla necessità assoluta e urgente di tener conto di questa preoccupazione e andare incontro alla domanda globale di olio di palma sostenibile, un gruppo di aziende e alcune ONG nel 2004 hanno unito le proprie forze e hanno creato il primo standard di sostenibilità per la certificazione della

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produzione e dell’utilizzo di olio di palma sostenibile, fondando la Tavola Rotonda sull’Olio di Palma

Sostenibile (Roundtable on Sustainable Palm Oil - RSPO). Si tratta di un’associazione no profit che unisce tutti i soggetti interessati, provenienti da sette settori coinvolti nella filiera dell’olio di palma: produttori, trasformatori o esportatori di olio di palma, produttori di beni di consumo, aziende attive nella grande distribuzione, banche e investitori, ONG ambientali e ONG attive nel settore sociale e dello sviluppo. Attraverso un dialogo intenso ed aperto tra tutti gli attori interessati, la RSPO ha sviluppato uno standard globale per l’olio di palma sostenibile: i Principi e Criteri (P&C) della RSPO.

Dal 2008 la RSPO è responsabile del rilascio di uno specifico certificato che assicura il rispetto della sostenibilità della produzione e la tracciabilità nella catena di distribuzione. Attualmente la RSPO è composta da oltre 1.600 membri provenienti da più di 72 paesi e l’olio di palma sostenibile certificato

RSPO ammonta al 18% della produzione globale di olio di palma. Un numero crescente di membri si è impegnato a raggiungere il 100% di olio di palma certificato sostenibile. La produzione di olio di palma sostenibile certificato è aumentata notevolmente negli ultimi anni, così come il suo utilizzo. Anche Indonesia e Malesia hanno sviluppato i propri standard per l'olio di palma sostenibile certificato. I rispettivi Indonesian Sustainable Palm Oil (ISPO) e Malaysian Sustainable Palm Oil (MSPO) standard (European Palm Oil Alliance)

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4.6 Analisi dell’andamento della variabile Analytic Thinking e della variabile