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4. IL PROGETTO VISIONARY CROSS

5.2 Analisi delle applicazioni di 3DHOP

La presente analisi si propone di riportare l’indagine sullo stato dell’arte svolta su alcune applicazioni del nuovo visualizzatore di oggetti 3D, preliminarmente allo sviluppo di EVT 2js, e di osservare nel dettaglio le proposte riguardo le possibili modalità di visualizzazione dei diversi media e le funzionalità e strumenti per esplorare le risorse.

Le applicazioni individuate riguardano quelle sviluppate nell’ambito del VCL, ma anche quelle accessibili pubblicamente sul Web, proposte da utenti esterni. Inoltre, l’analisi si è concentrata sulle applicazioni nell’ambito dei beni culturali.

Tra le applicazioni sviluppate con il contributo diretto del VCL, il visualizzatore di bozzetti del MuSA192 consente di analizzare soluzioni per la

presentazione di diversi artefatti all’interno di uno stesso ambiente di navigazione. Il progetto mostra come sia possibile presentare una collezione di oggetti 3D collegati a testi descrittivi usando 3DHOP, configurato appositamente per offrire all’utente la possibilità di sfogliare i diversi oggetti 3D e analizzare le caratteristiche grazie ad un box di testo affiancato.193

192 MuSa (Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura, Pietrasanta, LU), è uno spazio espositivo innovativo, dotato di sistemi multimediali all’avanguardia, che rendono spettacolare e interattiva qualsiasi rappresentazione. MuSa: https://www.musapietrasanta.it/.

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Figura 13: il viewer 3DHOP mostra i bozzetti del MuSA, una collezione di oggetti 3D per il Museo Virtuale di Scultura e Architettura.

L’interfaccia consente di analizzare in dettaglio gli oggetti e ricavarne le informazioni dettagliate, permette la visualizzazione ed esplorazione di diversi oggetti nello spazio. La visualizzazione contemporanea di più oggetti all’interno della stessa scena può essere richiesta sia per presentare collezioni di oggetti diversi (come appunto i bozzetti del MuSa o le tre croci del Visionary Cross) che uno stesso oggetto, suddiviso in elementi.

Il progetto Luni Temple194 è un esempio del secondo caso, si tratta

infatti di un modello 3D composto da diverse statue appartenenti allo stesso monumento, presentate all’interno di un unico spazio. Questa applicazione consente di osservare una soluzione interessante per la visualizzazione di gruppi di oggetti: si fornisce all’utente la possibilità di mostrare o nascondere gruppi di oggetti grazie a una funzione che seleziona e trasforma le istanze selezionate (grazie a un tag specifico).195

194 Luni Temple: http://vcg.isti.cnr.it/3dhop/demos/luni/index_luni.html

195 3DHOP mette a disposizione due funzioni apposite: setInstanceVisibility per impostare la visibilità degli oggetti e toggleInstanceVisibility per alternare la visibilità di un insieme di istanze. Infine, un valore costante del tag (HOP ALL) viene utilizzato per selezionare tutte le istanze. Queste funzioni sono state utilizzate anche nell’ambito del presente progetto per l’edizione digitale della Croce di Ruthwell.

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Figura 14: il viewer 3DHOP mostra un modello 3D composto da diverse istanze, che l’utente finale può scegliere di visualizzare o nascondere (il diverso colore delle statue in figura rappresenta diversi gruppi di visibilità).

Figura 15: il viewer 3DHOP con i pulsanti (a destra) che animeranno la trackball per accedere a viste interessanti del modello.

La selezione degli elementi da mostrare o nascondere all’interno della scena si basa sul click e non sullo scorrimento come nel progetto Musa. In questo caso la componente testuale e descrittiva e di conseguenza l’interconnessione con essa, è completamente assente come nel caso del progetto Sigliano Helm.

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Un esempio di interconnessione tra testo e modello 3D si ritrova nell’applicazione realizzata per la navigazione interattiva della Capsella

Samagher196, un reliquiario conservato al Museo Archeologico Nazionale di

Venezia. Il viewer mostra il collegamento tra zone specifiche del modello 3D e informazioni aggiuntive tramite hotspot, visualizzabili come poligoni colorati, sovrapposti al modello.

Figura 16: il viewer 3DHOP mostra la navigazione interattiva della Capsella Samagher, con gli hotspot evidenziati in colore blu.

In questo caso la componente testuale, pur essendo interconnessa al modello 3D, è piuttosto scarna, e si limitata a fornire informazioni essenziali sull’oggetto. Tra le soluzioni progettate e realizzate da utenti indipendenti dal VCL troviamo il progetto 3D Cuneiform,197 che si propone di costruire

un visualizzatore per un archivio archeologico.

196 Capsella Samagher: http://vcg.isti.cnr.it/3dhop/demos/capsella/index_capsella.html. 197 Si tratta di un progetto che conta la collaborazione di diverse istituzioni irlandesi: il Digital Humanities Centre, la Maynooth University e il Maynooth St. Patrick’s College. L’obiettivo è consentire l’accesso gratuito online di una vasta collezione di tavolette cuneiformi in Irlanda, sessantacinque tavolette in lingua sumera datate 3500 - 1900 a.C., ospitate nella Russell Library di Maynooth University e recentemente digitalizzate.

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Figura 17: il viewer 3DHOP integrato nell’archivio digitale 3D Cuneiform mostra una delle sessantacinque tavolette cuneiformi in lingua sumera recentemente digitalizzate e le informazioni corrispondenti.

Il viewer si rivolge prevalentemente a studiosi e ricercatori e ha lo scopo di fornire ai professionisti del settore uno strumento per accedere, analizzare e interpretare i reperti archeologici a distanza.

Il progetto corrisponde sostanzialmente ad un archivio, accessibile attraverso un’unica pagina Web che affianca al visualizzatore 3DHOP le informazioni relative allo specifico oggetto visualizzato.

Particolarmente interessante è il collegamento degli oggetti ad altre risorse multimediali, il collegamento tuttavia avviene con link unidirezionali, che aprono nuove finestre e non consentono all’utente una consultazione pratica. L’interfaccia di 3D Cuneiform, pur essendo minimale

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e riportando solo informazioni essenziali mostra come 3DHOP possa essere impiegato anche all’interno di archivi digitali.198

Gli esempi riportati si differenziano campo d’applicazione, utenti, casi d’uso, ma soprattutto per la tipologia di risorse che rappresentano.

Questo dimostra che 3DHOP è abbastanza flessibile ed estensibile da consentire la realizzazione di un visualizzatore altamente personalizzato e offrire agli utenti strumenti e funzionalità per arricchire l’esplorazione e scoprire le interconnessioni con altri elementi interni o esterni all’area di navigazione.

Tuttavia, il framework 3DHOP non il offre supporto per la visualizzazione di testo strutturato e codificato secondo i criteri fondamentali di realizzazione di una edizione scientifica digitale, sia essa una trascrizione diplomatica o una edizione critica, in particolare per quanto riguarda lo standard di codifica XML/TEI. L’obiettivo del presente progetto è proprio superare questo limite, proponendo l’integrazione di 3DHOP all’interno dello strumento EVT 2js.

L’integrazione dei due framework si propone di creare un unico strumento che consente da un lato di presentare risorse 3D, dall’altro di realizzare e visualizzare un’edizione scientifica digitale completa.

Lo strumento risulterà quindi comprensivo di diversi tipi di media (oggetti 3D, immagini facsimilari, edizione del testo su più livelli), ognuno dei quali avrà appositi strumenti di indagine, e consentirà l’esplorazione dei diversi materiali di studio all’interno di uno stesso ambiente di navigazione.

198 Un progetto simile è ARCHE, (A Resource Centre for the HumanitiEs) è un servizio che offre un’accoglienza stabile e persistente e la diffusione di dati e risorse digitali di ricerca per la comunità umanistica austriaca. ARCHE accoglie dati provenienti da tutti i campi delle scienze umane e mostra le risorse utilizzando il viewer 3DHOP. ARCHE: https://arche.acdh.oeaw.ac.at/browser/.

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