• Non ci sono risultati.

4. IL PROGETTO VISIONARY CROSS

5.1 Analisi del primo viewer della Croce di Ruthwell

5.1.4 Il modulo per le edizioni digitali del poemetto

Il terzo modulo di presentazione si propone di offrire la visualizzazione e l’interconnessione tra il modello 3D e gli elementi dell’edizione digitale.

Il requisito fondamentale per questo livello è garantire al sistema di visualizzazione l’interoperabilità con il flusso di lavoro del progetto

Visionary Cross.

La scelta di implementazione pertanto è ricaduta su visualizzatore per le edizioni digitali adottando il linguaggio di markup XML, lo standard per la rappresentazione dei testi in forma digitale e le linee guida definite dal consorzio TEI.186 Lo sviluppo vero e proprio del terzo livello di

presentazione si è avviato dopo la fase preliminare di codifica del testo. La trasformazione dei testi codificati (file XML) in HTML si realizza mediante l’uso dello standard XSLT (eXtensible Stylesheet Language

Transformation).187

Il livello di presentazione del primo viewer supporta il livello di edizione Facsimile, che prevede la riproduzione del testo runico così come si trova sulla Croce, con un’interpretazione minimale. La visualizzazione dell’edizione facsimile implica quindi una serie di passaggi che possono essere riassunti come segue:

○ codificare secondo lo standard TEI i singoli caratteri dell’alfabeto runico: i caratteri sono codificati come glifi, ai quali si associa un ID univoco e un tipo, che specifica il tipo di runa. Per ogni tipo di runa

186 Si sono inclusi i moduli base, e i moduli indispensabili nell’ambito di questo progetto: transcr, per la rappresentazione delle fonti primarie (manoscritti ed epigrafia); gaiji, la codifica dei caratteri non standard (rune); e linking, per la strutturazione dei dati.

187 XSLT (eXtensible Stylesheet Language Transformation) è un linguaggio dichiarativo utilizzato per trasformare un file XML in un altro formato. Un processore, che può essere integrato in un browser Web o come strumento autonomo, legge i modelli XSL e li applica al documento XML da trasformare. Per approfondimenti si rimanda a Wikipedia, voce XSL

113

un dizionario memorizza il carattere Unicode per la sua visualizzazione e la sua traslitterazione in caratteri latini;

○ visualizzare il testo codificato riproducendo fedelmente la disposizione delle rune sulla Croce: le diverse entità codificate (rune, parole, linee) si raggruppano utilizzando tag XML di base, o gli elementi <join>.188 Ogni raggruppamento di entità si trasforma in

un elemento <div>, attraverso una trasformazione XSLT, e la resa finale è gestita con i fogli di stile i CSS3;

○ interconnettere l’edizione alla rappresentazione 3D ad un livello di dettaglio maggiore (parola e riga);

L’analisi preliminare consente di fare alcune osservazioni in merito alle caratteristiche più efficaci del viewer originale e a quelle che invece si potrebbero aggiornare e presentare in maniera innovativa:

○ la struttura modulare e la separazione tra codice e dati, permettono di configurare il viewer per visualizzare un diverso set di artefatti, ma non di aggiungere nuovi tipi di media. Non si fornisce la possibilità di visualizzare e integrare altri tipi di materiali, come immagini e video, che sono fondamentali ai fini dello sviluppo di un’edizione integrata e multimediale;

○ il modulo di presentazione per la visualizzazione dell’edizione facsimile integrata segue gli standard definiti dalla TEI, (quindi è completamente interoperabile sia con i sistemi di visualizzazione basati sul Web che con gli strumenti comunemente utilizzati nel campo della filologia digitale), ma è incompleto in quanto consente di analizzare il testo ad un solo livello di edizione (facsimile) e,

188 Per approfondire la tecnica precedentemente usata, basata sulle entità SGML, si veda O’Donnell e Collins 2005.

114

soprattutto, non offre agli utenti gli strumenti indispensabili per la consultazione delle edizioni scientifiche digitali;189

il viewer risulta intuitivo per gli utenti lettori, ma non altrettanto pratico per gli utenti editori che intendano creare nuovi contenuti, ai quali è richiesto di modificare manualmente i file XML e di effettuare le trasformazioni XSL.190

L’analisi qui riportata è personale, e incentrata in particolare sulla valutazione dell’usabilità per utenti appartenenti all’ambito filologico. Tuttavia, l’ultima voce dell’elenco è stata considerata di fondamentale importanza dagli stessi sviluppatori del primo viewer, tanto da condurre alla creazione di un nuovo strumento.

Infatti, per rispondere alla crescente esigenza di presentare i modelli 3D a scopo divulgativo (didattica, musei virtuali) si è reso necessario lo sviluppo di piattaforme flessibili e facilmente personalizzabili.

Sulla base della prima esperienza con il viewer della Croce di Ruthwell, e dello studio sulle esigenze degli utenti nel campo dei beni culturali, il Visual Computing Lab ha sviluppato un nuovo strumento, che nasce con l’obiettivo di garantire anche a chi non è in possesso di elevate competenze di programmazione191 la creazione di pagine Web per

visualizzare modelli 3D ad alta risoluzione, consentendo all’utente l’interazione e la manipolazione intuitiva con essi. Inoltre, il nuovo strumento riprende e migliora la caratteristica peculiare del primo viewer:

189 Per approfondimenti su quali sono strumenti e funzionalità che lo sviluppatore di DSE dovrebbe necessariamente includere in fase di sviluppo dell’interfaccia si rimanda all’analisi approfondita condotta da Rosselli Del Turco. Rosselli Del Turco 2012, § 24. 190 Tra le considerazioni finali degli sviluppatori si legge infatti il proposito di progettare uno strumento di authoring per semplificare il processo di creazione. Per approfondimenti si rimanda a Callieri, Dellepiane, Leoni, O’Donnell, Rosselli Del Turco e Scopigno 2015, §8.1.

191 Sono richieste competenze sia nell’ambito della codifica dei materiali da includere dell’edizione (formato XML/TEI), sia nella configurazione dei vari parametri relativi alle funzionalità di 3DHOP in EVT 2js (formato JSON).

115

la profonda interconnessione delle risorse 3D con gli altri elementi della pagina Web.

L’analisi del framework 3DHOP, contestualizzata a diversi casi d’uso, si è rivelata indispensabile per valutare in modo più completo quali sono le implicazioni introdotte dalla filosofia general purpose e individuare vantaggi e svantaggi dell’impiego del nuovo strumento per la presentazione degli oggetti legati al progetto Visionary Cross.