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ANALISI DELLE CONDIZIONI LAVORATIVE E SOCIALI DELLE LAVORATRICI DEL SETTORE DOMESTICO E DI CURA IN GIORDANIA

Note sulla ricerca

La ricerca di seguito presentata è parte di uno studio condotto dall’O.N.G. giordana Tamkeen per i diritti umani e l’aiuto legale.

Tale ricerca condotta dall’associazione, realizzata in un periodo temporale di circa un anno partendo da aprile 2013 fino a marzo 2014, è stata realizzata partendo dall’analisi di un campione di 310 interviste realizzate con le lavoratrici del settore domestico con lo scopo di indagare a fondo le condizioni sociali e di vita delle lavoratrici del settore domestico, nonché comprendere perché la professione di collaboratrice domestica freelancer e/o live- out venga spesso preferita a quella di domestiche live- in benché le ragazze corrano nel primo caso molti più rischi di divenire irregolari. Nella ricerca sono stati inoltre raccolti i punti di vista di tutti gli attori in gioco nel campo relativo alla mano d’opera del settore domestico e di cura, come impiegati del ministero, forze dell’ordine, datori di lavoro proprietari di agenzie di reclutamento, personale di altre O.N.G. attive nel campo, personale delle varie ambasciate, ecc… Tale ricerca investiga la situazione con un punto di vista fortemente critico al fine di proporre al governo giordano delle possibili soluzioni ai problemi più comuni, affinché quest’ultimo tenti di modificare le leggi che ancora hanno effetti fortemente negativi sulla mano d’opera immigrata limitandone la protezione legale e l’inclusione sociale, cercando di abolire le pratiche discriminatorie attualmente diffuse e cercando di migliorare l’implementazione degli strumenti legislativi già esistenti.

Metodologia

Il presente paragrafo è frutto delle 220 interviste condotte ad Amman con collaboratrici domestiche provenienti da Filippine, Sri Lanka, Indonesia e Bengala. Le interviste sono state tutte inserite in un database Excel che è stato analizzato. Sono stati utilizzati due tipi di intervista: uno più breve ma comunque completo di tutte le principali informazioni necessarie alla ricerca (Tipo A) e uno più lungo strutturato in modo tale da ottenere più informazioni personali e dettagliate (Tipo B). È stato necessario utilizzare l’intervista di tipo A ogni qualvolta non vi fosse abbastanza tempo per soffermarsi sulle domande più specifiche e dettagliate dell’intervista di tipo B. Pertanto alcune parti particolari che verranno indicate di volta in volta nel corso del capitolo sono state analizzate solo tenendo conto dei 134 sondaggi completi di tutte le domande. Tali parti verranno indicate nel corso del capitolo.

Scopo di tali interviste era in primo luogo indagare sulle condizioni sociali e lavorative delle lavoratrici domestiche in Giordania e, secondariamente, capire perché spesso molte ragazze preferiscono correre dei rischi lavorando come part-time e live- out spesso irregolari piuttosto che continuare a vivere come lavoratrici domestiche live- in.

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Il capitolo tratterà delle condizioni sociali e lavorative delle lavoratrici del settore domestico e di cura con lo scopo di spiegare chi sono queste donne che giungono in Giordania per lavorare, di comparare le varie condizioni lavorative e di evidenziare le difficoltà e i problemi più diffusi tra la categoria. Nel capitolo verranno anche illustrate le varie procedure burocratiche obbligatorie ai fini dell’assunzione delle collaboratrici domestiche. Si cercherà inoltre di spiegare dettagliatamente perché, come vedremo, molte credono che il lavoro come collaboratrici domestiche part-time e/o live out sia considerato migliore nonostante risulti più precario e svolto in linea di massima irregolarmente.

Sono state realizzate 124 interviste con ragazze di nazionalità filippina, 64 con ragazze provenienti dallo Sri Lanka, 25 con ragazze indonesiane e solo 7 con ragazze bengalesi. È importante sottolineare che tale sproporzione tra i gruppi nazionali intervistati non riflette per nulla la composizione del gruppo di lavoratrici domestiche di origine asiatica in Giordania ma è solo frutto di una difficoltà ad entrare in contatto con determinati gruppi nazionali. Per esempio il Numero di Indonesiane presente nel paese è stimato essere intorno alle 43.000 unità150, mentre il numero di collaboratrici del settore domestico delle Filippine è stimato essere dall’Ufficio del POLO di circa 30.000 unità151. Purtroppo, come verrà anche meglio spiegato in seguito nella sessione riguardante l’organizzazione delle varie comunità nazionali in territorio giordano, alcuni gruppi nazionali sono estremamente difficili da avvicinare e da conoscere e conducono in genere un’esistenza silenziosa ed appartata. Questo risulta essere in particolare il caso di Indonesia e Bengala. Le ragazze Indonesiane sono una presenza molto significativa in Giordania costituendo il gruppo di donne immigrate in assoluto più numeroso, tuttavia la comunità non ha alcun centro vero e proprio, le ragazze vivono spesso o isolate nelle case dei loro datori di lavoro e, pertanto, irraggiungibili oppure formano piccoli gruppi uniti da legami di amicizia e parentela. L’ambasciata non è un punto di riferimento importante, anche se le condizioni dello shelter in essa presente sono ritenute buone dalle stesse ragazze che vi risiedono, e le ragazze tendono ad essere molto chiuse e diffidenti rispetto a chiunque non faccia parte della loro cerchia di conoscenze. Le ragazze Bengalesi invece sono una presenza recente in Giordania in quanto l’accordo bilaterale tra i due governi è stato concluso solo nell’aprile 2012. I lavoratori Bengalesi presenti in Giordania sono circa 40.000 e alcuni di loro sono presenti in Giordania da molti anni, ma le ragazze che vi giungono per lavorare nel settore domestico sono invece una presenza molto recente e pertanto numericamente ancora ristretta. Inoltre anche la comunità Bengalese, come quella Indonesiana, risulta quasi impenetrabile a causa della diffidenza e della chiusura che la contraddistingue.

Per quanto riguarda le condizioni lavorative nello specifico, alle ragazze è stato chiesto di parlare di quante più esperienze possibili, sia passate che attuali, al fine di poter raccogliere il maggior numero di informazioni. Ogni ragazza ha quindi parlato delle diverse esperienze avute nei 4 seguenti campi: live-in, live-out, freelancer e altro (industria, hotel e ristorazione, lavoro negli ospedali come infermiere, personale addetto alle pulizie, ecc … ). Compareremo nel capitolo le

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Fonte Ambasciata Indonesiana in Giordania, intervista con un officiale

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diverse condizioni lavorative e i diversi tipi di abusi di cui sono state vittime le ragazze, tenendo in considerazione il numero di esperienze lavorative registrate per ogni tipo specifico di professione e condizione lavorativa.

Le ragazze non sempre hanno risposto a tutte le domande, talvolta per imbarazzo o per altri motivi hanno infatti preferito non condividere con noi alcune risposte, la percentuale di ragazze che per le più svariate ragioni ha preferito non rispondere ad una specifica domanda verrà indicata di volta in volta.