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LO STUDIO DI FATTIBILITÀ NELLE OPERAZION

3.8 L'analisi costi-benefic

Il Piano economico finanziario, come abbiamo visto, valuta la fattibilità da un punto di vista finanziario, prendendo in considerazione gli effetti, tradotti in costi e ricavi, generati sui soggetti direttamente coinvolti nella realizzazione e gestione delle opere, indipendentemente dal fatto che essi siano operatori privati o pubblici. Questa prospettiva non è sufficiente quando si vogliono

analizzare gli effetti complessivi di un progetto strettamente interrelato al territorio, le cui scelte di trasformazione coinvolgono sia l'ambiente fisico che quello economico e sociale, e pertanto producono effetti sull'intera comunità locale o, su porzioni di essa (Copiello, 2011). Tali effetti possono risultare vantaggiosi o svantaggiosi, ma comunque condizionano le ulteriori possibilità di sviluppo del territorio nel breve, medio e lungo periodo.

Qualora la dimensione e la complessità dell'operazione che si vuole progettare è piuttosto elevata e risulta necessario uno Studio di Fattibilità con un ampio livello di approfondimento, allora un'analisi economica e sociale esaustiva convergerà in una vera e propria Analisi Costi e Benefici (ACB). Per interventi di dimensioni ridotte, invece, sarà possibile effettuare una ACB semplificata oppure, in via più sintetica, sarà sufficiente identificare i principali costi e benefici desunti dalla realizzazione dell'opera, senza valutare l'entità in maniera puntuale.

La Guida NUVV (2003) suggerisce l'impiego di uno schema logico che conduce ad una sorta di “mappa cognitiva”, nella quale vengono esplicitate le diverse categorie di beneficiari diretti e indiretti, a loro volta distinguibili in vari gruppi sociali, e la natura dei benefici attesi che possono essere di tipo monetario, quantificabile, intangibile.

Le Linee Guida ITACA (2013) esplicitano in maniera approfondita gli aspetti applicativi dell'Analisi Costi Benefici, le criticità e i limiti. Tale modello affronta diverse tematiche strettamente correlate tra di loro come: l'inquadramento generale dell'intervento, l'individuazione degli effetti sulla comunità, l'analisi della domanda e dell'offerta, la quantificazione dei costi e dei benefici e l'attualizzazione, la valutazione della convenienza economica dell'operazione.

Dopo aver effettuato una breve descrizione dell'opera che si vuole realizzare, si individuano gli effetti attesi dagli stakeholder, vale a dire i benefici diretti o indiretti che tali soggetti si aspettano. La criticità che si incontra in questa fase è correlata alla difficoltà di definire i bisogni condivisi dalla collettiva; infatti se un'opera può produrre benefici per un certo gruppo sociale, essa può, allo stesso modo, produrre svantaggi per altri che hanno un diverso sistema di valori. Ad esempio, la realizzazione di un opera pubblica in un determinato Comune che riceve un finanziamento regionale, creerà un beneficio diretto agli abitanti di quel Comune, ma un costo nei confronti degli altri cittadini.

Il momento successivo dell'Analisi Costi Benefici, concerne l'analisi e la quantificazione dei costi e benefici diretti e indiretti, tangibili e intangibili. I costi e i benefici diretti sono quelli che riguardano il soggetto che realizza e gestisce l'opera, come ad esempio i costi di realizzazione, gestione e manutenzione dell'opera, e dalle entrate date dall'esercizio della vendita dei beni o servizi. I costi indiretti sono quei costi sopportati da soggetti diversi da quelli a cui compete la realizzazione dell'opera, mentre i benefici indiretti derivano dalla collettività nel suo insieme.

Per costi e benefici intangibili si intendono quelli non concreti, non facilmente valutabili in forma monetaria come il miglioramento del benessere, l'accessibilità ai beni primari, l'incremento delle aspettative di vita. Tali parametri sono difficili da stimare, ma non quantificarli renderebbe inutile l'ACB. Un metodo utilizzabile potrebbe essere quello di calcolare i costi e i benefici correlati alla tematica in questione e identificabili ad entità con cui si ha maggior semplicità ad attribuire un

valore monetario73. Dopo aver individuato e quantificato tali costi e benefici si redige una matrice,

che contiene sulle righe tutti i costi e i benefici, mentre sulle colonne la scansione temporale in periodi, che mostrerà il flusso economico, vale a dire la differenza su ogni periodo dei benefici meno i costi.

La fase successiva è la determinazione della convenienza economica del progetto, utilizzando degli indicatori sintetici similari a quelli già presi in considerazione per la valutazione della sostenibilità finanziaria: il Valore Attuale Netto economico (VANe) e il Tasso Interno di Rendimento economico (TIRe).

Il Valore Attuale Netto economico (VANe) a differenza del VAN utilizzato per la stima della bontà dell'investimento sotto l'aspetto finanziario, tiene conto non solo dei ricavi e dei costi finanziari ma anche dei benefici e dei costi economici adeguatamente monetizzati con l'Analisi Costi Benefici. Il VANe è definito come somma attualizzata dei flussi secondo la formula:

VANe = Σt=1,..n[ Ft / (1 + i)t ]

dove Ft = (Bt – Ct) rappresenta i flussi di capitale (benefici meno i costi) al tempo t, mentre i è il

tasso di interesse.

Il Tasso Interno di Rendimento economico (TIRe) è quel tasso che annulla il VANe, rendendo equivalenti i flussi positivi (benefici) e negativi (costi dell'investimento), secondo l'espressione:

Σt=1,..n[ Ft / (1 + i)t ] = 0

La criticità di questi indicatori risiede nella scelta di un tasso di interesse adeguato. I principali metodi proposti nella letteratura dell'ACB, propongono diverse alternative (NUVV, 2005): l'utilizzo del tasso di rendimento del capitale privato; una proporzione (fissa o variabile) del tasso di crescita dell'economia nel lungo termine; una media pluriennale del tasso di interesse sui titoli pubblici a medio e lungo termine. Le linee Guida ITACA propongono di utilizzare, il tasso di interesse di un investimento a rischio nullo di pari durata, facendo quindi riferimento ai BTP.

A questi indicatori se ne possono affiancare altri proposti in letteratura in materia, come il Rapporto

Benefici e Costi Attualizzati (RBCA) e il Pay Back Period (PBP).

Il Rapporto Benefici e Costi Attualizzati (RBCA) è l'indice che si ottiene dal rapporto tra il valore attualizzato della somma di tutti i benefici e i costi: affinché l'investimento sia valutato in maniera positiva, l'indicatore deve essere maggiore di uno, altrimenti significherebbe che i costi superano i benefici.

Il Pay Back Period (PBP) è l'indice che mostra il numero di periodi necessari affinché i flussi positivi (benefici meno costi) generati dall'investimento, accumulandosi eguaglino il flusso negativo iniziale. Minore è tale indicatore e più rapidamente i costi vengono compensati e l'investimento risulta più conveniente.

Bisogna evidenziare come tali indicatori appena illustrati non possono essere confrontati con quelli derivanti dall'analisi finanziaria, in quanto vengono utilizzate unità monetarie diverse.