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Analisi dei principali indicatori del Fair Play Finanziario

Top league ricavi in mln di euro

RACCOMANDAZIONE CONTABILE N°

F. c Internazionale Milano S.p.a

6.3. Analisi dei principali indicatori del Fair Play Finanziario

Una volta identificati Ricavi e Costi rilevanti è possibile analizzare i principali indicatori richiesti dalla normativa Uefa:

1) Continuità aziendale:

deve intendersi come l’attitudine dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di onorare gli impegni finanziari nel futuro. Nel caso di F.c. Internazionale Milano i revisori esprimono un parere positivo riguardo alla sussistenza della continuità aziendale fondata, da un lato sull’ingresso del Nuovo azionista di maggioranza che ha garantito nuove risorse finanziarie derivanti dall’aumento di capitale, e dall’altro, sull’espresso impegno dello stesso azionista a supportare finanziariamente la società nel prevedibile futuro, coprendo le necessità di liquidità anche nel caso in cui le trattative per il rifinanziamento non siano concluse entro i tempi necessari per le esigenze finanziarie della società. Pertanto tale indicatore risulta soddisfatto.

2) Patrimonio Netto Negativo

o Patrimonio netto al 30 giugno 2015: - 137.232,00 o Patrimonio netto al 30 giugno 2016: - 54.806, 00

I valori risultano essere negativi per entrambi gli esercizi ma l’indicatore risulta comunque essere soddisfatto. Questo perché, il regolamento del FPF, prevede affinché l’indicatore sia considerato come positivo, che il Patrimonio netto del bilancio relativo al periodo T-1, non deve essere inferiore al Patrimonio netto del bilancio di esercizio (o del bilancio intermedio) relativo al periodo precedente (T-2).

Andando ad analizzare i numeri con particolare riferimento all’esercizio 2016 esso evidenzia una perdita influenzata sia dalla gestione ordinaria delle attività (in particolare dalla mancata partecipazione alle competizioni

118 europee), sia da oneri non ricorrenti connessi all’ingresso del nuovo Azionista di maggioranza, Suning Commerce Group, che ha garantito nuove risorse finanziarie derivanti dall’aumento di capitale per complessivi 142 milioni di euro e dalla concessione finanziamenti soci per un totale di 180 milioni. Nuove risorse che hanno rafforzato la situazione patrimoniale sia del Gruppo che della Capogruppo e hanno permesso di ottenere risorse aggiuntive per sostenere la gestione finanziaria del breve.

3) Risultato di Break Even:

Dopo aver determinato l’ammontare dei costi e dei ricavi rilevanti è possibile giungere allo svolgimento della Break even Analisys. Facendo la differenza tra ricavi e costi rilevanti è possibile rilevare:

2015:

Ricavi rilevanti – Costi rilevanti: 178.483.981 – 221.503.978 = - 43.019.997

Possiamo vedere come dal Bilancio 2015, la società abbia generato un

Break even deficit pari a 43.019.997, 00.

2016:

Ricavi rilevanti – Costi rilevanti: 226.890.580 – 230.646.200 =- 3.755.620 Per quanto riguarda l’esercizio 2016 la società ha di nuovo generato un

Break Even deficit, seppur fortemente ridotto rispetto all’esercizio

precedente.

Andando a sommare quelli che sono i rispettivi Break Even dei due periodi si giunge alla determinazione di un Break Even Deficit pari a 46.775.617.

4) Assenza di debiti scaduti: non sono presenti debiti scaduti verso il Fisco, altri club o i propri dipendenti, per cui questo indicatore è da considerarsi soddisfatto.

119 Alla luce dell’analisi degli indicatori sopra effettuata si evidenzia il mancato rispetto del Break Even Result da parte della società per quanto riguarda l’esercizio 2015. Lo “sforamento” del limite previsto dalla normativa UEFA, la quale prevede una perdita massima di 30 milioni di euro, ha portato l’Inter, nel medesimo anno, a dover sottoscrivere un “Settlement Agreement” con l’Uefa , ovvero un accordo transattivo, nel quale si sono definiti una serie di paletti che la società milanese deve rispettare per evitare di incorrere in ulteriori sanzioni.

Il settlement agreement stipulato copre le stagioni 2015/16, 2016/17, 2017/18 e 2018/19 e prevede l’impegno da parte dell’Inter a raggiungere il pareggio di bilancio al 30 giugno 2017.

Inoltre, l’Inter:

 concorda sul fatto che per l’esercizio 2016 e 2017 deve mantenere un livello degli stipendi ragionevole: per l’Uefa il costo del personale non deve superare per i due esercizi la soglia dei 120 milioni di euro o, in alternativa, devono essere inferiori al 60% dei ricavi operativi. Inoltre, l’ammortamento e le perdite di valore dei costi di acquisizione e di registrazione dei giocatori è limitato. In particolare, l’Inter deve conservare il livello degli ammortamenti del 2015, quando il costo dei cartellini spalmati in base agli anni di contratto dei calciatori appena acquistati o ai quali è stato rinnovato era pari a 72 milioni.

 Si impegna a pagare un importo complessivo fino a 20 Milioni di euro, che sarà trattenuto dalle entrate derivanti dalla partecipazione alle competizioni UEFA a partire dalla stagione 2014/2015. Di questo importo 6 milioni devono essere pagati per intero, indipendentemente da qualsiasi uscita anticipata dal regime di liquidazione, e trattenuta in 3 rate di pari importo. Il pagamento dei residui 14 milioni è condizionata e può essere trattenuto in talune circostanze a seconda della conformità del club alle misure finanziarie ed operative imposte nel contratto di insediamento.

 Si impegna a mantenere il deficit entro il tetto massimo di 30 milioni per l’esercizio chiuso nel 2016 ed il pareggio di Break even per l’esercizio chiuso nel 2017.

 Accetta di essere oggetto di una limitazione nel numero di giocatori che può includere nella lista A ai fini della partecipazioni alle competizioni UEFA. In particolare, per la stagione 2015/2016, potrà registrare solo un massimo di 21 giocatori (anziché 25) e di 22 calciatori nella lista per la stagione 2016/2017. Inoltre, l’Inter è obbligata a inserire nella stessa solo giocatori acquistati con soldi ricavati dalle cessioni dei giocatori presenti nell’ultima lista depositata

120 per disputare una competizione continentale, cioè l’Europa League 2014/2015. In sostanza, ogni nuovo ingresso rispetto a quella lista dovrà essere finanziato da un’uscita equivalente. Tale restrizione decadrà a partire dalla stagione 2017/18 se il club soddisfa le misure operative e finanziarie concordate con la CFCB UEFA.

 Infine, accetta, per tutta la durata del’accordo, una limitazione alle nuove registrazioni nel suo elenco ai fini della partecipazione alle competizioni UEFA. Questo calcolo si basa sulla posizione di trasferimento netta del club rilevata in ogni periodo di registrazione oggetto dell’accordo. Tali restrizioni saranno abolite dalla stagione 2017/2018, nel caso in cui siano rispettate le misure operative e finanziarie imposte da UEFA.

Fig.12: Riepilogo accordi previsti nel “Settlement Agreement” sottoscritto tra UEFA e F.c. Internazionale.

La sottoscrizione del “Settlement agreement” ha dunque posto una serie di limiti a quella che è la possibilità di spesa da parte della società , in particolare, sul fronte del calciomercato. Resta comunque da evidenziare come alla luce del risultato raggiunto al 30 giugno 2016 e dei flussi economico-finanziari futuri previsti nel business plan condiviso nello scorso esercizio col il CFCB, gli amministratori dell’Inter hanno confermato come non probabile il rischio di mancato rispetto dei requisiti fissati dal Settlement Agreement. Per questo motivo, nel bilancio 2016, non hanno proceduto ad effettuare alcun accantonamento per le sanzioni previste. Inoltre, guardando a quelli che sono i

121 dati prospettici per l’esercizio successivo sembra avere la capacità di raggiungere il pareggio di bilancio richiesto nel bilancio 2017.