• Non ci sono risultati.

Analisi del territorio attraverso sistemi d’indicatori

2.3 Metodi e strumenti per il reporting ambientale e l’analisi ambientale

2.3.4 Analisi del territorio attraverso sistemi d’indicatori

2.3.4.1 METODO DPSIR

Il metodo di organizzazione dell’informazione ambientale maggiormente utilizzato nelle attività di reporting ambientale è rappresentato dal modello DPSIR (Figura 32).

Il modello concettuale DPSIR consiste nel raggruppamento di indicatori descrittivi all’interno delle categorie:

− Determinanti; − Pressioni; − Stato; − Impatto; − Risposta.

Figura 32: modello concettuale DPSIR

Ognuna di queste categorie rappresenta un raggruppamento di indici o indicatori definito concettualmente, ovvero:

− Indicatori di Determinanti: identificano i fattori connessi ai trend di sviluppo che influenzano le condizioni ambientali. Risultano essere quindi utili

all’identificazione delle relazioni esistenti tra i fattori responsabili delle pressioni e le pressioni stesse.

− Indicatori di Pressione: individuano le variabili direttamente o potenzialmente responsabili del degrado ambientale, permettono quindi di individuare e quantificare le cause delle modifiche sullo stato dell’ambiente.

− Indicatori di Stato: descrivono le condizioni di stato dell’ambiente in termini qualitativi e quantitativi sul periodo considerato;

− Indicatori di Impatto: descrivono gli effetti prodotti da un certo stato dell’ambiente sulle funzioni sociali ed economiche, sulla salute umana, sulla disponibilità di risorse, sulla biodiversità, ecc., ed esplicitano le relazioni causa- effetto tra pressioni, stato ed impatto

− Indicatori di Risposta: esprimono gli sforzi operativi compiuti dalla società per migliorare qualità di vita e dell’ambiente, agendo direttamente su Determinanti, Pressioni, Stato e Impatti.

2.3.4.2 IL PROCESSO PARTECIPATIVO PER LA DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI INDICATORI

Proprio il nesso tra il sistema di indicatori ed un processo di pianificazione strategica richiede una costruzione partecipata del sistema di indicatori. Questa parte appartiene di fatto al cassetto delle metodologie della comunicazione ambientale, ma viene riportata qui di seguito per la contiguità con la parte degli indicatori.

Gli indicatori, soprattutto quando passano da una mera funzione descrittiva dello stato di fatto – o anche di tendenze - ad una funzione di orientamento e selezione delle scelte (fino all’allocazione delle risorse finanziarie o alla gerarchizzazione delle priorità degli interventi), acquistano un ruolo e una rilevanza tale da richiedere un coinvolgimento e un consenso degli attori sociali e istituzionali nella loro definizione. Contemporaneamente, la significatività degli indicatori è fortemente intrecciata con gli obiettivi che una determinata comunità o organizzazione si pone.

Le fasi di sviluppo di un set di indicatori per lo studio della presente Tesi sono simili a quelle individuate da Donella Meadows (1998) per un processo di Agenda 21. Gli adattamenti da fare riguardano la qualità e la quantità degli attori che agiscono sul tavolo della decisione: nel caso del sistema di gestione ambientale questi sono in numero ridotto e interni o vicini all’amministrazione. Il processo è gestito da facilitatori imparziali, il cui ruolo consiste nel coordinare le riunioni e gli incontri, guidare e stimolare la discussione,

preparare i documenti di base, sintetizzare i risultati, secondo lo schema indicato nella Tabella 4.

1. Selezionare un piccolo gruppo di lavoro, responsabilizzato sul buon fine dell’intera operazione. Il gruppo di lavoro deve essere multidisciplinare, deve operare in stretto collegamento con la comunità e interagire con coloro cui gli indicatori sono destinati. Il gruppo di lavoro è più efficace se comprende fin dall’inizio esperti e non esperti; l’elemento critico è il mantenimento dell’impegno nel processo nel lungo termine.

2. Chiarire gli scopi cui il set di indicatori deve essere funzionale. Informare il pubblico, fornire elementi di base ai decisori politici, valutare il successo di un’iniziativa o di un piano, sono altrettanti possibili scopi per i quali si rende necessario definire un set di indicatori, ai quali corrispondono altrettanti criteri di selezione e metodi di implementazione del sistema.

3. Rendere espliciti i criteri di valutazione e le priorità percepite dalla comunità locale. Il set di indicatori deve essere coerente con i desideri e le aspirazioni dei cittadini.

4. Procedere ad una rassegna di modelli, indicatori e dati già implementati in altre esperienze. Il gruppo di lavoro analizza altri progetti simili per derivarne suggerimenti ed esemplificazioni. Il gruppo verifica inoltre quali indicatori sono già pubblicati, e quali dati sono effettivamente disponibili, in ambito locale. 5. Definire una prima proposta di set di indicatori. Sulla base delle proprie

conoscenze, delle esperienze analizzate, di eventuali contributi di esperti esterni, il gruppo di lavoro procede ad elaborare una prima lista di indicatori, che passerà al vaglio di numerose revisioni prima di attivare la fase successiva. In generale, la prima lista tende ad essere eccessivamente dilatata; le successive revisioni consentono dunque di selezionare progressivamente gli indicatori di maggiore interesse per l’ambito territoriale e sociale di applicazione, e di effettiva utilizzabilità sulla base delle conoscenze e dei dati disponibili.

6. Attivare un processo di selezione partecipativo. La lista di indicatori viene presentata alla comunità per acquisire ulteriori suggerimenti e/o critiche. Tale processo è funzionale a diversi obiettivi: rappresenta un’occasione di formazione per i partecipanti, consente di raccoglierne i contributi creativi e di informazione specifica, li rende partecipi e diretti interessati (stakeholder) del successo del processo. Spesso, inoltre, è in questa occasione che si consolidano nuove relazioni ed alleanze fra diversi partecipanti dalle quali possono a loro volta scaturire nuove iniziative e proposte di azione per fare fronte alle problematiche descritte dagli indicatori.

7. Effettuare una revisione tecnica della lista. Un team interdisciplinare riconosciuto dagli stakeholder seleziona la lista finale proposta sulla base di criteri di misurabilità, rilevanza statistica e sistemica, ecc., cercando di mantenersi aderente alle intenzioni ed alle preferenze espresse durante il processo di revisione pubblica del draft set. La revisione tecnica consente di sopperire alle carenze del sistema e risolvere i problemi tecnici, definendo un set finale di indicatori effettivamente implementabile e scientificamente significativo.

8. Individuare e raccogliere i dati. In questa fase, gli indicatori selezionati sono generalmente soggetti ad eventuali revisioni ulteriori, suggerite dalle possibilità

generalmente soggetti ad eventuali revisioni ulteriori, suggerite dalle possibilità concrete di acquisizione ed elaborazione dei dati effettivamente disponibili e da eventuali elementi ulteriori di conoscenza e valutazione della specifica situazione ambientale e territoriale.

9. Pubblicizzare e promuovere gli indicatori. La redazione di un report finalizzato a promuovere la partecipazione del pubblico al processo di Agenda 21 richiede l’elaborazione degli indicatori e la loro restituzione in forma comprensibile e comunicativa, mediante grafici, esemplificazioni e un linguaggio chiaro. Il report deve aiutare a collegare gli indicatori con le politiche e con le driving force, a evidenziare le interrelazioni che si determinano fra gli elementi del sistema, a concentrare l’attenzione sulle azioni che possono essere attivate.

10. Aggiornare regolarmente il report. Gli indicatori hanno poco significato se non vengono aggiornati e resi pubblici periodicamente, in modo da verificarne l’evoluzione nel corso del tempo. Ciò richiede evidentemente una adeguata struttura che sia in grado di reiterare su base regolare le azioni previste ai punti 8) e 9), e che sia eventualmente in grado di rivisitare anche le fasi precedenti, ove ciò risultasse utile e/o necessario. Ogni nuova versione del report costituisce un’occasione per rivedere gli indicatori, sviluppare nuovi metodi di ricerca, evidenziare nuove interrelazioni. Se sono stati definiti degli obiettivi di performance, questi possono essere valutati e, se necessario, adeguati. E, naturalmente, se gli obiettivi sono stati conseguiti è necessario sottolinearlo.

Tabella 4 Fasi per la scelta partecipata di un set di indicatori. (Meadows, 1998)

2 . 4 METODI E STRUMENTI PER OPERARE CON I