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2.1 Territori, Enti coinvolti, progetti e problemi operativi

2.1.3 Progetti

Gli Enti appena descritti costituiscono i datori d’incarico rispetto ad una serie di progetti che vengono riportati in Tabella 1 e brevemente descritti nel seguito.

EMAS CEA – A21 Cruscotto ERE

Comune di Faenza X X X X

Comune di Brisighella X X

Comune di Riolo Terme X

Comune di Casola Valsenio X

Tabella 1. Individuazione di quali progetti sono stati realizzati in ogni territorio 2.1.3.1 EMAS

Il CIRSA ha avuto in carico da parte delle autorità elencate nella Tabella 1 di supportare il processo di applicazione di un sistema di gestione ambientale (SGA), secondo il Regolamento Europeo 761/2001 EMAS II precedentemente introdotto.

EMAS A TOR PATERNO (2004 – 2005)

In questo caso l’Università si è trovata ad agire all'interno di un raggruppamento Temporaneo di Impresa con NIER ingegneria (Bologna) e Servin (Ravenna). Il compito principale del CIRSA consisteva nella stesura dell’analisi ambientale e nel supporto scientifico ad un progetto di certificazione dell’area protetta sopra descritta.

EMAS A FAENZA (2001 – IN ITINERE)

Il Comune di Faenza ha firmato una convenzione con l’Università di Bologna – CIRSA alla fine del 2001, per avere supporto tecnico nella realizzazione di un sistema di gestione ambientale secondo la norma EMAS II. La convenzione è poi stata rinnovata nel 2005 All’Università sono stati attribuiti i compiti tecnici.

Le realizzazioni richieste all’Università sono state:

- l’analisi ambientale iniziale, quale richiesta dalla lettera a), comma 1, articolo 3 del regolamento CE 761/2001; questa da regolamento contiene le prescrizioni legislative, l’identificazione di tutti gli aspetti ambientali che hanno un impatto ambientale significativo, la descrizione dei criteri secondo cui valutare l’importanza dell’impatto, l’esame di tutte le pratiche e procedure gestionali esistenti in materia di ambiente e la valutazione dell’insegnamento tratto dall’analisi di incidenti precedenti.

- la definizione di una metodologia per la determinazione della significatività degli aspetti ambientali;

- l’identificazione di tutta la normativa ambientale cogente;

- la strutturazione di tutto il sistema di gestione ambientale attraverso la stesura di tutte le procedure gestionali richieste dal regolamento EMAS. Nell’ambito di questo progetto sono stati sviluppati anche lavori di tesi di laurea di I livello aventi per oggetto la stesura del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA) ed il calcolo dell’impronta ecologica del Comune di Faenza.

EMAS COMUNI COLLINARI (2003 – IN ITINERE)

I Comuni di Riolo Terme, Casola Valsenio e Brisighella, che costituiscono la Comunità Montana dell’Appennino Faentino, hanno iniziato nel 2003 un percorso per dotarsi di un sistema di gestione ambientale (SGA), per il cui sviluppo i Comuni sono ricorsi al supporto del CIRSA – Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Scienze Ambientali (CIRSA) dell’Università degli Studi di Bologna - e della Sezione ARPA di Ravenna per quanto riguarda l’analisi ambientale.

Il supporto scientifico fornito dal CIRSA è consistito nello svolgimento delle attività di: analisi ambientale, sviluppo di procedure, preparazione di un manuale, visite ispettive, dichiarazione ambientale, al fine di fornire ai Comuni gli strumenti necessari per l’efficace realizzazione delle tappe fondamentali nel percorso verso l’ottenimento e il mantenimento della registrazione EMAS, quali:

− avviare un sistema di gestione ambientale − effettuare audit ambientali

− elaborare una dichiarazione ambientale

− ottenere la convalida della dichiarazione ambientale da parte di un organo certificatore

− trasmettere la dichiarazione ambientale convalidata − rendere pubblica la dichiarazione ottenuta.

Nell’ambito di questo progetto sono stati sviluppati anche lavori di tesi di laurea di I livello aventi per oggetto il calcolo delle emissioni CO2 equivalenti da parte dei Comuni di Brisighella Casola e Riolo Terme.

2.1.3.2 AGENDA 21-CEA E CRUSCOTTO DELLA SOSTENIBILITA’

PROCESSO DI AGENDA 21 E CEA (FAENZA, 2004 – IN ITINERE)

Il Processo di Agenda 21 gestito dal Comune con la collaborazione dell’Università di Bologna – CIRSA e con l’Associazione Italiana Scienze Ambientali - AISA, ha dato vita a 4 forum pubblici con i seguenti temi:

− "la vivibilità urbana" − "la qualità dell'aria" − "la risorsa idrica"

− “risorse naturali e turismo”.

Questo lavoro è stato trasmesso, a partire da maggio 2004, a "team di progetto", i quali articolati secondo le tematiche dei forum, hanno lavorato sulla fattibilità dei progetti elaborati. Le 53 schede risultanti emettono infatti un giudizio di innovatività, fattibilità, collegamenti normativi, tempi, costi e attori coinvolti. Le schede così raccolte, sono state ordinate in priorità valutando la preferenza accordata dai cittadini in sede di forum, la fattibilità e l'innovatività dei progetti. Questo insieme ordinato, unitamente agli obiettivi, costituisce il Piano di Azione Locale (PAL) che deve ora trovare spazio nei documenti istituzionali e nel Bilancio dell'Amministrazione.

Otto priorità su sedici indicavano la necessità della creazione di centri d’informazione per il cittadino, di attività di comunicazione ambientale, del mantenimento della consultazione.

Il Centro di Educazione Ambientale (CEA) Faenza21 è stato costituito con Delibera di Giunta n. 273 del 22 giugno 2004, come risposta al processo di Agenda 21 locale per l’approvazione del Protocollo d’Intesa relativo al funzionamento e alla gestione, e alla

sottoscrizione di partecipazione di Enti e Associazioni del territorio. All’interno di tale documento si definiscono le seguenti funzioni :

− la promozione di Agenda 21 e la divulgazione della Relazione sullo Stato dell’Ambiente;

− il monitoraggio del Piano di Azione locale del processo di A21 da parte del forum permanente;

− il supporto alla comunicazione con i cittadini anche relativamente al processo EMAS;

− i rapporti con le scuole in ambito di sostenibilità locale (agenda 21 scolastica e processi di certificazione delle scuole);

− la conoscenza del territorio e la promozione dell’eco-turismo.

Il CEA è promosso dall’Assessorato politiche ambientali dall’Assessorato alle politiche culturali e dall’Assessorato alle politiche economiche del Comune di Faenza.

Il CEA è ora parte dei 65 centri attivi e riconosciuti dalla Regione Emilia Romagna abilitati ad operare ai sensi della LR 15/96.

PROGETTO CRUSCOTTO DELLA SOSTENIBILITÀ (2005 – IN ITINERE)

Il “CEA Faenza21” dal 2005 è titolare del progetto “Il Cruscotto della Sostenibilità”, vincitore del bando regionale CEA INFEA 2005, di cui è partner l’Università di Bologna – Polo scientifico-didattico di Ravenna. Il progetto è partito a gennaio 2006 e prevede la conclusione entro giugno 2007. L’Università ha fornito supporto scientifico sia nella fase di progettazione che in quella di esecuzione, nella quale ha rivestito i ruoli di responsabile scientifico, coordinatore tecnico e referente per la comunicazione. Una parte del lavoro è stata quella di realizzare le procedure per il trattamento dei dati, al fine di sviluppare una filiera completa di trattamento del dato (dal dato “grezzo” alla comunicazione semantica).

Le finalità perseguite con questo progetto sono molteplici, incentrate sul fornire un quadro complessivo di valutazione sulla qualità ambientale del territorio ai cittadini e sul favorire il coinvolgimento attivo e la presa di coscienza della cittadinanza sulle tematiche ambientali. In sintesi, il cruscotto si configura come sistema di monitoraggio e comunicazione ambientale Il Cruscotto della Sostenibilità trae ispirazione dal “Dashboard of Sustainability”, un software open-source sviluppato dal Joint Research Center di Ispra per illustrare le complesse relazioni tra temi economici, sociali ed ambientali in un formato molto comunicativo, rivolto ai decisori politici ed ai cittadini. Da questo, l’idea sviluppata e realizzata per il Comune di Faenza è stata quella di un

sistema di comunicazione multifunzionale organizzato come una piattaforma interattiva e multimediale dei dati ambientali. I dati ambientali, aggregati in indici, vengono forniti a vari livelli di approfondimento. Lo strumento risponde anche ai requisiti posti dal D.Lgs 19 agosto 2005, n. 195 in attuazione della direttiva 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale.

2.1.3.3 PROGETTO ERE – VALLE DEL LAMONE (2005 – IN ITINERE)

Nell’ambito del programma comunitario INTERREG IIIC si è sviluppato il progetto europeo “Espace Rivière d’Europe” (E.R.E.), cui partecipa il Centro Interdipartimentale di Ricerca nelle Scienze Ambientali (CIRSA). Gli scenari operativi del progetto sono l’Alta Loira (Francia), il bacino della Someç (Romania) ed il bacino del Lamone (Italia). Il progetto è stato approvato dall'Unione Europea alla fine del 2004; i lavori di attuazione sono stati realizzati in Italia nel II semestre del 2005 e l’attività si chiuderà entro il II semestre 2007. In Italia l’applicazione coinvolge i territori comunali di Marradi (Toscana), Faenza (Emilia-Romagna) e, in qualità di capofila istituzionale italiano, Brisighella (Emilia-Romagna).

Gli obiettivi individuati all’interno del progetto E.R.E., consistono nel:

− favorire la concertazione fra l’insieme degli attori per una sensibilizzazione equa e durevole sul problema della risorsa acqua;

− contribuire ad una migliore considerazione del concetto di sviluppo durevole sui tre territori considerati attraverso diverse azioni in campo sociale, ecoturistico e ambientale;

− contribuire al miglioramento delle conoscenze tecniche di gestione della risorsa acqua;

− contribuire ad uno sviluppo ecoturistico durevole delle vallate interessate; sviluppare una sensibilizzazione ed una coscienza cittadina delle questioni pubbliche sulla protezione della risorsa acqua, in particolar modo attraverso una valorizzazione pedagogica dei luoghi acquatici;

− realizzare azioni pilota innovative in relazione alla gestione ed alla protezione della risorsa “acqua” per rinforzare le capacità in materia di gestione delle risorse naturali attraverso la condivisione delle esperienze,del saper fare e della diffusione delle buone pratiche. Nello specifico si tratta quindi di un progetto internazionale a carattere originale e finalizzato alla costruzione di un modello europeo di “parco fluviale” o meglio di valorizzazione di ambito fluviale.

Nell’ambito di questo progetto sono stati sviluppati un lavoro di misura sul calcolo dell’Emergia di due aree poste a valle e a monte del Comune di Brisighella, quale misura di sostenibilità dei territori oggetto dell’indagine.