5.6 Misure sperimentali
5.6.2 Analisi e risultati
È stato ondotto uno studio preliminare delle proprietà del rivelatore, misurando al uni
spettriXprodotti peruores enza. A questos opo sonostate usatedue sorgentidiraggi
X,una di
55
Fe da 37MBq eduna di
241
Amda360 kBq.
Lo strumento è stato alibrato misurando lo spettro di raggi X emesso direttamente
dalle sorgenti di
241
Am e di
55
Fe ed è stata poi studiata l'emissione per uores enza di
vari elementi o oggetti ompositi. È stata posta una parti olare attenzione per far sì
he los hermaggio inferro dellasorgente
241
Amevitasse l'ingressodiradiazione primaria
direttamentenel rivelatore. La sorgenteradioattiva ed il rivelatore sono statiposti il più
vi ino possibile alla super ie del ampione, in quanto il prin ipale fattore limitante è
Figura5.13: Apparatosperimentale utilizzato perlamisura diuores enzadiraggi X.
temporaneamente. Sommando adesempiolospettro osservatoindue alibrazioni distinte
on l'usodelle duesorgentisi ottienel'istogramma visibile innero ing. 5.14.
In seguito è stato misurato lo spettro di raggi X emesso per uores enza da un dis o
di tantalio sotto l'irraggiamento della sorgente di
241
Am per
2.14 · 10
4
s. L'apparato
sperimentale utilizzato è visibile nella fotograa ing. 5.13. Il risultato delle misure on
l'usodeltantalioè onfrontato( inrosso) on lapre edente alibrazione ing. 5.14.
Se si rappresenta l'energia delle righe emesse in funzione del orrispondente anale
dell'analizzatore è possibilenotare l'ottima linearità dello strumento. I dati sperimentali
interpolati on il metodo del minimo
χ
2
sono visibili in g. 5.14 b). Attraverso questa
interpolazione è possibile ri avare l'energia delle righe L
α1
e Lβ1
emesse dal bersaglio di Ta. Irisultatisonorispettivamente8.2 ±0.1
keVe9.4 ±0.1
keV,perfettamente ompatibili on ivaloririportatiinletteratura: 8.15 keVe 9.34keV.Con l'uso della te ni adella uores enza X è stata possibile determinare la omposi-
zione diuna moneta da5 CHF. Il onfronto dello spettrodella moneta on lospettro del
rame e del ni kel è visibile in g. 5.15. Da questamisura è stato ottenuta una stima del
rapportodelle on entrazioni degliatomidiCuediNi,paria
0.21 ±0.10
. Questorisultato è ompatibile on lalegadiCuproni kel he ompone lamoneta.L'emissione di raggi X indotta dai protoni è stata studiata on un bersaglio di rame
posto all'interno della linea di fas io ad un angolo di
45
◦
rispetto al fas io stesso. Il
rivelatoreèstato postoall'esternodeltuboavuotoadunangolodi45
◦
rispettoallafa ia
illuminatadelbersaglioe adunangolo di90
◦
rispettoalfas io. La distanzadelrivelatore
a) b)
Figura 5.14: a) In nero lo spettro di alibrazione ottenuto on la sorgente di
55
Fe e la
sorgente di
241
Am. In rosso lo spettro di uores enza da bersaglio di tantalio. b) In-
terpolazione lineare della orrispondenza tra il anale dell'analizzatore e l'energia della
riga.
sperimentale perlamisura dell'emissioneindotta diraggi X.
Il multi anale è stato alibrato on le righe X della sorgente di
55
Fe già usata nelle
misure di uores enza. In seguito è stata ondotta una ra olta dati durata 300 s on il
bersagliodirame,impostandoilfas iodelCWaduna orrentedi
0.53µ
Aeadunaenergia di 550 keV. Il onfronto tra gli spettri misurati è mostrato in g. 5.17. Si può notareome lo spettro ottenuto attraverso PIXE sia estremamente pulito, e ome l'intensità di
radiazionesia notevolmente piùelevatadiquellaottenuta peruores enza.
L'e itazione di righe K dal rame è stata studiata al variare dell'energia del fas io
in idente. Il onteggio degli eventi delle righe è stato normalizzato alla ari a depositata
nel pozzo di Faraday (lunghezza
∼ 18
m), omposto dall'elemento porta-bersaglio della linea difas ioe da unadattatore. Il risultatoè presentato ing. 5.17.Il risultato del onteggio è stato ulteriormente normalizzato tenendo onto del tem-
po morto del rivelatore e delle urve aratteristi he dell'e ienza. Le righe K del rame
sono nella regione di e ienza massima, pari ad 1. Il risultato sperimentale è stato on-
frontato on il risultatodiuna simulazione he tiene onto della geometria dell'apparato,
dell'auto-assorbimento del bersaglio e dell'assorbimento da parte della nestra in mylar.
La predizione teori a ed i risultati sperimentali sono osservabili in g. 5.18 a). I punti
Figura 5.15: Confronto tra gli spettri emessi peruores enza da una moneta di 5CHFe
dadue bersagli,diramee dini kel.
Figura 5.16: Apparato sperimentale per la misura dell'emissione indotta dai protoni sul
a) b)
Figura5.17: a)Innerolospettroottenutonella alibrazioneedinrossoilrisultatodelPIXE
sulbersaglio dirame. b) L'emissioneindotta dalfas io diprotoni infunzione dell'energia
delCW.
presa dati (informazione he è fornita dal multi anale). L'andamento del tempo vivo, è
visibile in g. 5.18 b). Sfortunatamente il rivelatore è stato disponibile per un limitato
ar o ditempo e non è stato possibile eettuare uno studio sistemati o del tempo vivo in
funzionedella frequenzadi a quisizione.
La misura del onteggio deiraggi X infunzione della ari a depositata può essersog-
gettaadunerroresistemati odovuto adunanon orrettaletturadella orrentedelfas io.
Comeè stato già illustrato,si sono ris ontrate dierenze tra lamisura della orrenteese-
guitasulbeamshutteresulpozzodiFaraday4.2.4. Una stimadell'erroresistemati onella
misuradella orrente è
≈ 10%
.In letteratura è possibiletrovare un gran numero di misure sperimentali della sezione
d'urto di ionizzazione ed il suo onfronto on il modello ECPSSR. Risulta he il modello
fornis e un valore superiore a quello sperimentale, e he in ogni aso la dierenza tra le
duequantità èinferiore al10
%
[100 , 101℄.In g. 5.18 si può osservare he l'a ordo tra i due andamenti è buono, an he se le
misure sperimentali sono sistemati amente inferiori. In tab. 5.3 sono presentati i valori
fornitidalle misure e leprevisioni delmodello ECPSSR per energie delfas io paria 0.5e
1MeV.
Il risultatoperiltempomorto,fornito numeri amente edirettamentedalmulti anale,
è stato poi studiato in relazione al valore prevedibile mediante al olo. Il manuale del
a) b)
Figura5.18: a)Inrossoèvisibilel'andamento dellaprevisionesull'emissionediraggiX,in
neroivalorisperimentali. b) Andamento delrapportotratempovivoe tempo dellapresa
dati, fornito dalmulti anale.
Tp
[MeV℄ Sper. [nx
/100µ
C℄ Teor. [nx
/100µ
C℄ Sper./Teor.0.5 (5.3
±0.2 + 0.5sist) · 10
4
6.2·10
4
0.85 1.0 (1.42±0.06 + 0.14sist) · 10
6
1.85·10
6
0.77Tabella 5.3: Confronto tra il onteggio misurato dei raggi X emessi dalbersaglio dirame
ela previsioneteori adel modello ECPSSR.
ela frequenzadeglieventi iningresso
Rin
:Ross= Rine
−2Rin(19/16)τpeak
(5.25)
dove
τpeak
èil tempo aratteristi odiformazionedelsegnale(manualedisponibilenelsito internet[98℄). Confrontandol'andamentodellafrequenzadeglieventiiningresso(frequenzadieventi ditriggerfornito dalmulti anale)infunzione diquellaregistrata, e laprevisione
espressanellarelazione (5.25)siottieneilrisultatomostrato ing. 5.19. Sipuònotareun
dis ostamento dimodesta entità per valori della frequenzasuperiori a
2 · 10
2
,mentreper
frequenzeinferioriildis ostamentomostraunain ompatibilitàtrailmodelloedilrisultato
fornito dalmulti anale. Èda ritenere he perfrequenzedia quisizione maggiori di
2 · 10
Figura5.19: Innerolarelazione tralafrequenzadieventideltrigger equella degli eventi
registratidelmulti anale. Inrosso l'andamento basatosullarelazione sullarelazione 5.25.
valori inferiori sia più adabile il valore direttamente fornito dal multi anale, in quanto
direttamentelegato all'eettivofunzionamento dell'elettroni a interna allostrumento.
5.7 Con lusioni
L'emissionedi raggi X indotta dall'interazione del fas io diprotoni on gli elementi della
lineanon rappresentaun ris hioperlasalutedi hioperanell'area
π
E5. Lospessoredegli elementidellalineadifas io(≈ 1
mmdialluminio)èsu ienteadassorbirelaradiazione. Parallelamente, questa radiazione, on l'usodiun apposita nestra trasparentealla raggiX, può rappresentare un buon strumento per la diagnosti a delle amere a deriva. Nel
prossimo apitolo,saranno presentate lequestionirelative all'emissionediraggi Xindotta
dalfas iodi
µ
+
sudiversielementi. Verràdis ussaunapossibileappli azioneperlamisura
della orrentedel fas io di
µ
+
Misura della orrente del fas io di
µ
+
Il fas io di
µ
+
dell'esperimento MEG, ha un'energia molto bassa. L'impulso iniziale è
legato alla inemati adelde adimento del
π
+
a riposo(
P
µ+
= 29.8
MeV/ ). La presenza dimateriale nella linea del fas io è stata minimizzata per ridurrel'eetto della diusionemultiplaeperpreservarelaqualitàotti adelfas io. Èsu ienteunospessoredi
≈ 0.9 mm
dimylarper ausare l'arresto deiµ
+
.
L'intensità del fas io in ondizioni di normale funzionamento dell'esperimento, è pari
a
4.1 · 10
7
µ
/s. Questousso è troppo elevato per hé sia possibile eettuareun onteggio
direttodelleparti elle. L'attualemisuradella orrentedelfas ioèstatari avataattraverso
il onteggio delle parti elle he attraversano una ba hetta di s intillatore plasti o del
diametro di 1 mm in una zona dove il fas io è po o fo alizzato (dimensioni della sezione
trasversa
≈ 2
m). Lo s intillatore viene mosso per ottenerne uno s anning e l'intensità totale viene ri avata da un'integrazione dei onteggi nelle diverse posizioni. Può esserestabilita una inter alibrazione trail onteggio totaleottenuto e la orrente diprotoni del
i lotrone,in ondizioni distabilità deglielementidelsistemaditrasporto.
Durante la presa dati può essere stabilita una relazione tra il onteggio dei positroni
rivelatineltiming ountereilussodi
µ
+
arrestatinelbersaglio. Questometodori hiedela
ri ostruzionedelle traiettorie deipositronie la onos enzadeifattoridie ienzapresenti
nelle pro edure di ri ostruzione. Inoltre devono essere noti i fattorilegati alle a ettanze
angolari. La misura diretta ed intempo reale dell'intensità del fas io di
µ
+
ostituirebbe
per iò un utile ontrollodelfunzionamento generaledell'esperimento.
Inquesto apitolosarannopresentatelepossibiliimplementazionididuesistemidistinti
per lamisura direttae non distruttiva dell'intensità delfas io di
µ
+
. Questi sistemi sono
6.1 PIXE da
µ
+
Comeè stato giàdis usso nel apitolo pre edente, l'emissione diraggi X indotta da fas i
protoni può essere molto intensa. Saranno mostrati in questo apitolo i risultati sulla
produzione di raggi X da fas i di
µ
+
. Questo studio ha lo s opo diri er are un metodo
per lamisura nondistruttivadella orrentedelfas io
π
E5.Il fenomeno dell'emissionediraggi X,a seguitodella attura di
µ
−
e formazione degli
atomimesi i, è stato studiato a lungo ed inmaniera ompleta [105℄. Al ontrario è stato
onstatato he l'emissionediradiazione X indotta dallaionizzazione da
µ
±
è s arsamente
presente in letteratura[106 ℄.
I modelli teori i ECPSSR he des rivono il pro esso di ionizzazione (vedere par. 5.2)
sonostati esaminati riti amente pervalutarne l'appli abilità al aso dei
µ
+
. All'interno
del modello ECPSSR i parametri quali la ari a e la massa della parti ella ionizzante
possonoesseremodi atisenza heinsorganoin oerenze interneoin ertezzanelrisultato.
Le previsioniriportate sibasanosull'appli azione delprogramma ISICS.
Dopo un'analisi dei risultati ottenuti, sarà presentato brevemente un progetto per la
misuradelfas io di
µ
+
basato sullate ni aPIXE.
6.1.1 Previsioni teori he
Lasezione d'urtodiionizzazione vienespessoespressa inletteratura infunzionedelpara-
metro
ηs
he, ome è espli itamente espresso nella relazione (5.8), dipende dalla velo ità della parti ella in idente. La sezione d'urto nel modello PWBA non dipende dalla massadellaparti ellain idente,masoltantodallasuavelo ità. Èdaritenere hequestaproprietà
siavalidaan heperlasezioned'urtoECPSSR,ade ezionedi ontributiaregimedibassa
velo ità (vedere larelazione (5.15)).
Se si al olalasezioned'urto diionizzazione deilivelliK, MedLdell'atomo distagno
infunzione dellavelo ità delprotone edel
µ
+
siottengono legure6.1. Sipuònotare he
per velo itàelevatelasezioned'urto non dipende dalla massadella parti ellaionizzante.
Il fas io diprotoni dell'a eleratore CW puòraggiungere un'energiadi1 MeV. Questo
equivale ad un impulso di 43.3 MeV/ ed ad una velo ità
β = 0.046
. Il fas io diµ
+
dell'area
π
E5 ha un'energia di 4.01 MeV, he equivale ad un impulso di 29.4 MeV/ ed ad una velo itàβ = 0.27
. Le fre e nelle gure6.1 indi ano il valore della sezione d'urto di ionizzazione per le parti elle appartenenti ai due fas i. Si può notare he per quantoriguarda la ionizzazione del livello M, la produzione di raggi X è dominante a regime di
velo ità non relativisti a (
β < 10
−1
), ma questo non risulta vero per il livello L. Si può
notareal ontrario he lamassimaprobabilità diionizzare illivello Ksiottienea velo ità
prossimeaquelle relativisti he (
β = 0.3 ÷ 0.4
). È importante notare he lasezioned'urto diionizzazionedellivello Kèmoltopiùelevatanel asodeimuoni,mentre iònonavvieneper ilivelliL ed M.
Laperditadienergia ineti adiun
µ
+
6.1. PIXEDA
µ
+
103
Figura 6.1: Sezione d'urto di ionizzazione dei livelli K, L e M dell'atomo di stagno in
funzionedella velo ità dellaparti ellaionizzante. Lefre e indi ano lavelo itàdei
µ
+
del
fas io
π
E5 (Tc
≈ 4
MeV)edei protonida 1 MeVmente allaionizzazioneed èquindi onnessaallesezionid'urtodiionizzazioneperidiversi
livelli. Dallegure6.1,sipuòdedurre helaperditadienergiapermuonieprotoni èdata
dall'insieme delle ionizzazioni di tutti livelli, ma he questi ontribuis ono in proporzione
dierente nel asodi
µ
+
o diprotoni. Risultaquindi he nonostantelaperdita dienergia
nel materiale sia simile per le parti elle dei due fas i, l'emissione di raggi X dal livello
fondamentale è moltosuperiorenel aso dei
µ
+
π
E5sudiunbersagliodirame,ottenendoilrisultatoriportatointab. 6.1. Il al oloèstato eseguitoinformanumeri a(vedi apitolo5.5.1)se ondol'espressione(5.24). Laperditadienergiadelfas io diprotoni èstata al olatautilizzando il odi esorgentedelprogramma
PSTAR [95℄; laperdita dienergia dei
µ
+
delfas io
π
E5 è stata inve eottenuta mediante l'uso delle librerie di GEANT 3.21 [96 ℄. L'intensità di emissione è stata al olata nontenendo onto dell'assorbimento nelmateriale del bersaglio e il fas io è stato onsiderato
in idente su di unbersaglio spesso. Sipuò notare he ifas i inesame hanno un'intensità
he dieris eperben5 ordini digrandezza. Nonostante iò, la produzione diraggi X del
livello Kdaparte delfas io
µ
+
è inferioresoltanto diun ordinedigrandezza,mentre,per
quanto riguarda illivelloL, questaè inferiorediben4 ordini.
Intensità Corrente Energia persa EmissioneK EmissioneL
protoni 6.2
·10
12
1µ
A 1 MeV 7.4·10
8
Hz 5.0·10
11
Hzµ+
1.0·10
8
1.6·10
−5
µ
A 4 MeV 9.1·10
7
Hz 3.1·10
7
HzTabella 6.1: Confronto tral'emissione indotta daprotoni eda
µ
+
Perun al olopiù orrettodell'emissioneène essariotenerein onsiderazionel'autoas-
sorbimento deiraggi Xnelbersaglio. Se si onsideraun bersaglio dirame,lalunghezza di
assorbimento perlerigheKè
λabs≈ 26µ
m,mentrelaspessorediarrestodeiµ
+
delfas io
π
E5è di240µ
m. Questi datiindu ono apensare he l'emissione diraggi X,indotta su di un bersaglio sottile da un fas io di energia ssata, saturi per spessori di bersaglio moltomaggiori dellalunghezza di assorbimento. Lo spessoredelbersagliodovrà esserepertanto
almassimodell'ordinegrandezzadellalunghezzadiassorbimentodella rigaX onsiderata.
L'intensitàdeiraggiXda
µ
+
èstatavalutata onsiderandobersaglila ui omposizione
elementare spazi su granparte della tavolaperiodi a. Sono statestudiate sia leemissioni
K he L, onsiderando la media tra le energie delle righe K
α1
e Kβ1
, e la media tra le righe Lα1
e Lβ1
(le energie sono nella tavola in g. 5.20). L'apparato sperimentale è rappresentato in g. 6.2; lo spessore del bersaglio è stata s elto pari ad una lunghezzadiassorbimento della radiazione prodotta, l'e ienza delrivelatore pari al
100%
e la sua super ie sensibile pari a1
m2
. Il rivelatore è stato posto ad un angolo di135
◦
rispetto
alla direzionedelfas io e aduna distanzadi20 mdalla regione diinterazione.
Èstatos eltounfas iodi aratteristi hesimiliaquelledelfas io
π
E5: diintensitàpari a3 · 10
7
µ+
/se dienergia
Tµ= 4.0
MeV.Èstata al olata lafrequenzadiraggiX emessi nell'angolo solido del rivelatore e l'energia ineti a residua deiµ
+
us enti dal bersaglio
sottile. Il risultato è riportato in g. 6.3 ed in g. 6.4. Si può notare la dominanza
delle righe K su quasi tutto lo spettro di elementi s elti, ad e ezione degli elementi di
numero atomi oelevato. Ilmassimodiintensitàdiradiazionesi ottienein orrispondenza
6.1. PIXEDA
µ
+
105
µ+
Figura6.2: Congurazione simulata dell'apparatosperimentale perlamisura diPIXEda
µ+
Figura6.3: FrequenzadiraggiXrivelatiprevistidallasimulazione: innerol'intensitàdelle
righeK, inrosso lerighe L.
L'emissione è di intensità su iente per una misura rapida della orrente del fas io: si
ottieneun errore statisti o dell'
1%
on∼ 10
4
eventi, equivalente a
∼ 1
mindipresa dati. Sesi onsideralaperditadienergia omplessiva nellospessoreattraversato,questarisultaesseredimodestaentità nel asodielementidinumeroatomi oinferiorea40edispessore
pari ad una lunghezza di assorbimento delle righe K. Una misura dell'emissione X non
Figura 6.4: Energia residua del fas io dopo l'attraversamento di un bersaglio di spessore
pariad unalunghezza diassorbimento.
alladiusionemultiplanelbersaglio. Daunasimulazionedelfas iodell'esperimento MEG
basata su GEANT 3.21, risulta he uno strato di
∼ 20µ
mdi rame introdu e una ompo- nente sulladivergenza delfas io simile aquella deldegradatore dimylar posto all'internodel BTS (vedi par. 6.1.3); l'aumento della deviazione standard dovuto al degradatore è
σy′
≈ σx′
≈ 30
mrad. È possibile he onvenga usare uno spessoredi rame inferiore, pari a≈ 5 µ
m≈ 0.2 · λabs
.Se si onsideraunbersagliodispessoresuperiore,ad esempioparia 5lunghezze dias-
sorbimento,siottieneilrisultatoing. 6.5eding. 6.6. Sipuònotare omeinquesto aso
ilfas iosianotevolmentepiùdegradatoinenergiasenzaperò hequesto orrispondaadun
rilevante aumento dell'emissione. Un radiatore omposto di più bersagli sottili potrebbe
rappresentareunasoluzioneinteressanteperminimizzarel'eettodelautoassorbimentodel
materialeradiante.
6.1.2 Misura sperimentale
Nellafase dimontaggio del fas io
π
E5 è stata eseguita una misura preliminare dell'emis- sione diraggi X da parte di unbersaglio spesso dirame [107 ℄. Il rivelatore utilizzatoperlamisuraè l'XR-100CR, on le aratteristi he des ritte nelpar. 5.6.1. Ilbersaglio èstato
entrato sul fas io ad un angolo di 45
◦
rispetto al fas io stesso. Il rivelatore era ad una
distanzadi35 mdal entrodelbersaglioedadunangolodi
90
◦
6.1. PIXEDA
µ
+
107
Figura 6.5: Frequenza di raggi X rivelati se ondo simulazione: in nero l'intensità delle
righeK, inrosso lerighe L.
he vedesseil lato olpitodai
µ
+
. L'apparatosperimentaleèvisibilenella fotograaing.
6.7.
Nella ongurazionedes rittainbersaglioera olpitoda2.5
·10
7
µ+/s
el'intensitàdelle
righeK misurataè risultatopari a