Introduzione v
1 Motivazioni teori he 1
1.1 Introduzione. . . 1
1.2 IlModello Standard . . . 3
1.2.1 De adimento delmuone nelMS . . . 6
1.2.2 Os illazionedeineutrini . . . 7
1.3 Modellisupersimmetri i . . . 8 1.4 Ilde adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
. . . 10 1.4.1 Fondo si o . . . 10 1.4.2 Fondo a identale. . . 121.4.3 Sensibilitàdisingolo evento . . . 14
1.5 Con lusioni . . . 14
2 L'esperimento MEG 15 2.1 Fas io ebersaglio . . . 15
2.2 Rivelazione deipositroni . . . 18
2.2.1 Ilmagnete COBRA . . . 19
2.2.2 Camerea deriva . . . 21
2.2.3 TimingCounter. . . 22
2.3 Rivelazione deifotoni. . . 23
2.3.1 Xenonliquido omes intillatore . . . 24
2.3.2 Calorimetroa XeL . . . 26
2.3.3 Large Prototype . . . 28
2.4 L'elettroni a diMEG. . . 28
2.4.1 IlSistema diTrigger . . . 28
2.4.2 IlSistema diA quisizione Dati . . . 29
3.1.1 Calibrazione deifototubi . . . 32
3.1.2 Lunghezzadiassorbimento inXeL . . . 35
3.1.3 Selezionedelle forme d'onda . . . 37
3.2 Linearità del alorimetro . . . 38
3.2.1 Fotonidalla attura dineutroni termi iinni kel . . . 38
3.2.2 Fotonidal de adimento del
π
0
. . . 403.2.3 Calibrazioniattraverso attura diprotoni . . . 41
3.3 Calibrazione temporale . . . 46
3.4 Con lusioni . . . 48
4 Impiego dell'a eleratore Co k roft-Walton 51 4.1 A eleratore diCo k rofte Walton . . . 52
4.1.1 Prin ipidifunzionamento . . . 52
4.1.2 Lasorgentediioni . . . 53
4.1.3 Otti adel fas ioe omposizione . . . 55
4.2 Lalinea difas io deiprotoni . . . 57
4.2.1 Inserimento del bersaglio. . . 58
4.2.2 Portabersaglio . . . 59
4.2.3 BeamShutter . . . 59
4.2.4 Elementididiagnosti a . . . 61
4.3 Allineamento delfas io . . . 64
4.4 Ris aldamento delbersaglio . . . 66
4.5 Bersagli . . . 68
4.5.1 BersaglidiLiF . . . 68
4.5.2 Bersagliperle reazionidelBoro. . . 71
4.5.3 BersaglidiLi
2
B4
O7
. . . 724.6 Con lusioni . . . 73
5 Emissione diraggi X indotta da fas idi parti elle 75 5.1 Emissionediraggi X . . . 77
5.2 Pro esso diionizzazione . . . 79
5.3 Pro edura di al olodell'emissione . . . 83
5.4 Strumentazione . . . 84
5.6 Misuresperimentali. . . 93
5.6.1 Strumentazione . . . 93
5.6.2 Analisie risultati . . . 93
5.7 Con lusioni . . . 99
6 Misura della orrente del fas io di
µ
+
101 6.1 PIXEdaµ
+
. . . 102 6.1.1 Previsioniteori he . . . 102 6.1.2 Misurasperimentale . . . 106 6.1.3 Monitordi fas io . . . 107 6.2 Cameraa ionizzazione . . . 109 6.2.1 Proprietàsi he . . . 1106.2.2 Realizzazionedella amera a ionizzazione . . . 114
6.3 Con lusioni . . . 116
7 Con lusioni 117
L'esperimento MEG ha ome s opo la ri er a di una violazione della onservazione del
saporeleptoni o (LFV)mediantelamessainevidenza delde adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
. La
versione minimale del Modello Standard (MS) prevede he questa proprietà di
onserva-zionesia ompletae hiaramente proibis e il de adimento inesame. In ludendo nelMSil
fenomeno dell'os illazionedei neutrini, ilpro esso
µ
+
→ e
+
+ γ
diventa possibile, ma on
un rapporto di de adimento (BR
=
Γ
µ+ →e++γ
Γ
tot
) estremamente pi olo (BR≈ 10
−
50
), nonveri abile sperimentalmente. Re enti estensioni supersimmetri he delMS e le teorie
su-persimmetri hedigrandeuni azioneprevedono heilfenomenodellaLFVsiaosservabile
attraverso il pro esso
µ
+
→ e
+
+ γ
onun BRprevistotra10
−
11
e10
−
14
.L'attuale limite sperimentale è stato ottenuto dall'esperimento MEGAed è BR
< 1.2 ·
10
−
11
al90
%
diC.L.L'esperimento MEGsiproponedimigliorarequestorisultatodi ir a dueordini di grandezza osìda poter veri areo limitare leprevisionidella teoria.La segnaturadell'evento
µ
+
→ e
+
+ γ
, onil muone de adentea riposonelsistemadi
riferimentodellaboratorio, èl'emissioneindirezionioppostediunfotoneediunelettrone
diimpulso
≈ 52.8
MeV/ . Perdistinguerequestopro essodalfondoène essarialamisura, on buone risoluzioni, dell'energia delle due parti elle, dell'angolo ompreso fra le lorodirezioni diemissionee della ontemporaneità della loroemissione.
È possibileottenere questorisultatograzie all'impiego dinuove te ni he dirivelazione
tra uispi a l'innovativa alorimetria basatasullas intillazione inxenonliquido. Un
a-lorimetroaxenonliquidomisural'energia onunerrore
∆E/E ≈ 4%
FWHMa52.8MeV, on unarisoluzione sultempodiinterazione deifotoni di∆t ≈
100 ps FWHM.Sono previstenumerose te ni he dimonitoraggioe alibrazionepergarantire il
orret-to funzionamento dell'intero apparato sperimentale ed in parti olare del alorimetro. In
questatesisaràtrattato onmaggioreattenzionel'utilizzo diuna eleratoredi
Co k roft-Walton (CW).I protoni a elerati sono utilizzati per generare reazioni nu leari
esotermi- he on l'emissione di radiazione
γ
energeti a e mono romati a. Possono essere studiate le proprietà del alorimetro nella rivelazione dei fotoni (determinazione della loroener-gia,determinazione delle oordinate spazio-temporali delpunto diinterazione). Ciòpotrà
esserefattoduranteiperiodiin uil'esperimento ra ogliedati, maan he neiperiodi
pre-paratori nei quali il fas io di
µ
+
non sia disponibile. Le frequenti alibrazioni mediante
ontrollandone lastabilitàneltempo.
Saranno presentati i risultati ottenuti attraverso le reazioni di attura protoni a su
7
3
Li(p, γ)
8
4
Be,19
9
F(p, αγ)
16
8
O e11
5
B(p, γ)
12
6
C. Sarà esaminata la linea di fas io dei protoni e saranno presentati i vari elementi ne essari peril ontrollo e il monitoraggio del fas io.Verranno dis usse le s elte relative ai bersagli per le reazioni nu leari. Sarà presentata
la pro edura di temporizzazione relativa del ontatore per positroni e del alorimetro,
attraverso l'utilizzazione della emissionein as ata didue fotonidalla reazione di attura
su boro
11
5
B(p, γ)
12
6
C.La misura diretta dell'intensità del fas io di
µ
+
è importante per una orretta
de-terminazione del BR(
µ
+
→ e
+
+ γ
). Sarà dis ussa l'implementazione di una amera a
ionizzazionenella regione attraversata dalfas io. Sarannoillustrate possibili appli azioni,
per l'esperimento MEG, dei raggi X prodotti dalla ionizzazione in materiali da parte di
protoni e di muoni: un sistema per il monitoraggio delle amere a deriva e un monitor
di fas io per la misura non distruttiva della orrente di muoni di super ie (di impulso
≈ 28
MeV/ ). Verrà dimostratoinoltre he non esistono ris hiperla salute onnessi on l'uso del CW e l'esposizione ai raggi X, in tutta l'area prossima alla linea del fas io diMotivazioni teori he
Lari er anell'ambitonellasi adelleparti elleelementaripuòintraprenderepiùper orsi.
Un primo riguarda la s operta dinuove parti elle, attraverso laloro produzione e
l'osser-vazione dei loro prodotti di de adimento. Un se ondo è rivolto al miglioramento della
pre isione nella misura dipro essigià noti, alla ri er a didis repanze rispetto almodello
teori o.
L'esperimento MEG er herà l'evidenza del pro esso
µ
+
→ e
+
+ γ
, un de adimento
he il Modello Standard delle parti elle elementari indi a essere fortementesoppresso. La
s opertadelde adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
rappresenterebbeunade isaevidenzadell'esistenza
dinuovasi aoltreilModelloStandard. Nel asodiman ataosservazionedelfenomeno,il
miglioramento dellimiteattualerestringerebbe omunque lospaziodeiparametri relativo
aimodellidire enteformulazione.
1.1 Introduzione
Ilmesone
µ
fus opertonel1937da NeddermeyereAndersonneiraggi osmi i,po odopo la previsione di Yukawa ir a l'esistenza di un mesoneπ
portatore della forza nu leare forte. Durante la se onda guerramondiale Conversi, Pan ini e Pi ioni dimostrarono heil muone non interagiva attraverso questa nuova forza e per iò non poteva rappresentare
ilmesone ipotizzatodaYukawa [1℄,bensì unaparti ellaintuttosimileall'elettroneda ui
dieriva solo perlamassa. Era quindinaturale ri er arne un de adimento inunelettrone
a ompagnatoda altre parti elle.
La primari er a delde adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
eseguitada Hin ks ePonte orvo, fornì
unlimite superiorealrapporto dide adimento (BR) parial10%, [2 ℄rispetto aquello he
divenne noto omeil de adimento normale del
µ
,dettoan he diMi hel:µ
+
→ e
+
+ ν
e
+ ¯
ν
µ
(1.1)Esperimenti su essivi abbassarono tale limite no ad un valore B(
µ
+
→ e
+
+ γ
Figura1.1: Andamento dellimite superioredel rapportodi de adimento BR(
µ
+
→ e
+
+
γ
) al90%
di livello di ondenza. Le fre e indi ano il tipo di fas io utilizzato negliesperimenti.
2 · 10
−
5
[3℄, onfutandoun'ipotesiteori aformulatadaFeinbergnel1958[4 ℄ heprevedeva
l'esistenza ditale de adimento, ausato dall'anni hilazione didue neutrini in(1.1) inuno
statointermedio. Questo ondusseall'ipotesi heesistesserodueneutrinididiversosapore
[5℄ e he il pro esso
µ
+
→ e
+
+ γ
fosse vietato a ausa di una regola diselezione dovuta
alla onservazione di questo nuovo numero quanti o; ipotesi he fu in seguito veri ata
su essivamente nel Brookhaven National Laboratory [6 ℄ e he fu una delle ragioni per la
formazionediuna osiddetta teoria oerente.
La formulazione del Modello Standard (d'ora in avanti MS), avvenuta tra gli anni
'60 e '70, ha espresso la regola di onservazione del sapore leptoni o ome automati a
onseguenzadeisuoi stessi prin ipie della massanulla deineutrini.
Conilpassaredeglianni,numerosiesperimentisisonosu edutineltentativodi
osser-vareil de adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
. Ladisponibilitàdifas i dimuonisemprepiùintensi ed
ilmiglioramento dellete ni he dirivelazioneharesopossibileunadiminuzioneprogressiva
dellimitesuperiore delrapporto dide adimento. Ing. 1.1è rappresentato l'andamento
diquestolimite on ilpassaredegli anni.
L'attualelimitesuperioredelrapportodide adimentoèstatoottenutodall'esperimento
MEGA: BR(
µ
+
→ e
+
+ γ
)
< 1.2 · 10
−
11
In tab. 1.1 sono riportati i progressi stori i ottenuti negli ultimi anni sul limite
BR(
µ
+
→ e
+
+ γ
) insieme alle prin ipali aratteristi he dei rivelatori utilizzati.
laboratorio anno
∆E
e
∆E
γ
∆t
eγ
(ns)∆θ
eγ
(mrad) lim. Ref.TRIUMF 1977 10
%
8.7%
6.7 - 3.6·10
−
9
[8 ℄ SIN 1980 8.7%
9.3%
1.4 - 1.0·10
−
9
[9 ℄ LANL 1982 8.8%
8%
1.9 37 1.7·10
−
10
[10℄ LANL 1988 8%
8%
1.8 87 4.9·10
−
11
[11℄ LANL 1999 1.2%
4.5%
1.6 15 1.2·10
−
11
[7 ℄ PSI 2008 0.7-0.9%
4%
0.15 17-20.5≈ 10
−
13
[12℄Tabella 1.1: Le prestazioni degli esperimenti realizzati negli ultimi anni. L'ultima riga
riportale risoluzioniattese perl'esperimento MEG.
1.2 Il Modello Standard
Il MS delle interazioni elettrodeboli [13℄ è una teoria di gauge he des rive la si a delle
forzeelettromagneti ae debole. Ilmodello,formulato daWeinbergeSalam,sibasasuun
gruppodisimmetria
SU (2)
L
× U(1)
Y
.La Lagrangiana deifermioni liberipuò essereespressa inquestomodo:
L
F
= ¯
ψiγ
µ
∂
µ
ψ − ¯
ψmψ,
(1.2) doveψ
eψ
¯
sonoi ampi deifermioni. LaLagrangiana hauna simmetria digauge quando l'azione orrispondente è invariantesotto una trasformazione lo aledei ampi, ioè:ψ → e
iθ
a
(x)T
a
ψ,
ψ → e
¯
−
iθ
a
(x)T
∗a
ψ,
¯
(1.3) doveT
a
on
a = 1, · · · N
sonolerappresentazionidegliNgeneratoridelgruppodisimmetria eθ
a
(x)
sonoiparametri della trasformazionedipendenti dalla oordinata
x
.La ri hiesta di invarianza dell'azione sotto una trasformazione di gauge, impone
l'in-troduzione diN ampi vettoriali
A
µ
a
(detti ampi digauge) e lasostituzione∂
µ
→ D
µ
= ∂
µ
+ igA
µ
,
(1.4)on
A
µ
=
P
a
A
µ
L
cin
= −
1
4
X
a
F
µν,a
F
a
µν
,
(1.5) doveF
µν
èdetto tensoredel ampo,
F
µν
= ∂
µ
A
ν
− ∂
ν
A
µ
+ g[A
µ
, A
ν
].
(1.6) Se il termineD
µ
, denito nella relazione (1.4), viene inserito nella Lagrangiana del
ampo fermioni o libero (1.2),siottiene
¯
ψγ
µ
D
µ
ψ = ¯
ψγ
µ
∂
µ
ψ + ig ¯
ψγ
µ
T
a
ψA
a
µ
.
(1.7)Il se ondo termine del se ondo membro introdu e un'a oppiamento tra la orrente
fer-mioni a
J
µ
= ¯
ψγ
µ
T
a
ψ
e i ampi bosoni i vettorialiA
a
µ
, on ostante di a oppiamentog
.I ampi fondamentali del MS sonoi ampi deifermioni detti leptonie quark, i ampi
bosoni iasso iatiaigruppidisimmetriaeildoppietto dei ampidiHiggs. Ifermionisono
suddivisiintre generazioni osapori; queste sonorappresentate intab. 1.2, on lerelative
ari heelettri he.
Tabella 1.2: S hema riassuntivo delle tregenerazioni difermioni delMS.
ari a Igenerazione IIgenerazione IIIgenerazione
2
3
e
u
c
t
−
1
2
e
d
s
b
0
ν
e
ν
µ
ν
τ
e
e
µ
τ
Inquestotesto i ampi deiquarksarannoindi ati on
q
ij
,quelli leptoni i onl
ij
,dovei = 1, 2, 3
distingue le tre generazioni ej = L, R
indi a la hiralità sinistra o destra. I ampi levogiri fermioni i,q
iL
el
iL
, si trasformano ome un doppietto sotto il gruppo di simmetriaSU (2)
L
:q
iL
=
u
iL
d
iL
, l
iL
=
ν
iL
e
iL
.
(1.8)I ampidestrogirirappresentano,al ontrario,singolettisotto
SU (2)
L
. I ampibosoni iW
µ
i
, oni = 1, 2, 3
eB
µ
, sonoasso iatirispettivamenteai gruppi disimmetriaSU (2)
L
eLa Lagrangiana delMS puòessere s ritta ome sommaditre ontributi [14℄:
L
M S
= L
Gauge
+ L
Higgs
+ L
Yukawa
,
(1.9) doveL
Gauge
omprendei ontributidei ampifermioni iebosoni iliberi,lalorointerazione edil loroa oppiamento on il ampodi Higgs:L
Gauge
=
X
SU (2),U (1)
F
µν
a
F
µν,a
+
X
q,l
i ¯
ψ
ij
γ
µ
D
µ
ψ
ij
+ |D
µ
H|
2
,
(1.10) doveF
a
µν
è il tensore di un ampo digauge ome in equazione (1.6) edH
è il doppietto, sottoSU (2)
L
,dei ampi s alari diHiggs:H =
φ
+
φ
0
.
(1.11)La derivata ovariante, in ludendo i ampi di gauge previsti dal modello, è espressa
dall'equazione(per onfronto vedere eq. (1.4)):
D
µ
= ∂
µ
+ ig
τ
a
2
W
a
µ
+ ig
′
Q
Y
B
µ
.
(1.12)Nella pre edente equazione
g
eg
′
sono rispettivamente le ostanti di a oppiamento
deigruppidi simmetria
SU (2)
L
eU (1)
Y
. Il termineτ
a
on
a = 1, 2, 3
indi a lematri i di Pauli eQ
Y
è ilnumeroquanti odiiper ari a.La Lagrangiana
L
Higgs
,des riveil potenziale del ampodiHiggs,datodall'equazione:L
Higgs
= −(−µ
2
|H|
2
+ λ|H|
4
)
(1.13) Il potenziale di Higgs ha dei minimidegeneri, orrispondenti ad un valore diaspetta-zionedelvuotononnullo, he ausalarottura spontaneadellasimmetria
SU (2)
L
×U(1)
Y
. Può essere s elta una gauge perla quale il valore diaspettazione del ampo diHiggs nelvuotovalga:
hHi =
0
v
(1.14)
Se si sostituis e il valore di
v
ottenuto, nel termine|D
µ
H|
2
dell'equazione (1.10), si
ottengono le masse dei ampi dei bosoni vettoriali
W
±
µ
,Z
µ
eA
µ
( ome ombinazionelinearedei ampi
W
µ
i
eB
µ
):m
W
= gv
m
Z
=
p
g
2
+ g
′
2
v
m
γ
= 0
(1.15)Il terzo termine della Lagrangiana (1.9) tiene onto dell'a oppiamento del ampo di
Higgs oni ampi dei fermioni:
L
Yukawa
=
X
i,j
[¯
e
iR
(m
e
)
ij
e
jL
+ ¯
d
iR
(m
d
)
ij
d
jL
+ ¯
u
iR
(m
u
)
ij
u
jL
] + HC.
(1.16)dovelemassedeifermionisonoproporzionalialle ostantidia oppiamento onilbosonedi
Higgs. Inquest'ultimaLagrangiana non omparela ostantedia oppiamentodeineutrini
(diDira ) on il ampo diHiggs in quanto, no ad al uni annifa, irisultati sperimentali
eranoina ordo on unaloro massanulla.
Ogni matri e di massanella Lagrangiana 1.16 può essere diagonalizzata on una
tra-sformazione unitaria dei leptoni destrogiri e levogiri. In generale le matri i unitarie he
trasformano i quark
u
iL
ed
iL
sono diverse tra loro. Per questa ragione negli autostati di massa ompare un termine di interazione tra i quark e i bosoni vettori ari hi he nemes olaisapori. L'interazione èdatadalla Lagrangiana:
L
W ¯
νe
= −
g
√
2
[¯
u
iL
γ
µ
(V
CKM
)
ij
d
jL
W
µ
+
+ ¯
d
iL
γ
µ
(V
CKM
)
∗
ij
u
jL
W
−
µ
,
(1.17)dove
(V
CKM
)
ij
èunamatri e hemes olailsaporedeiquarkedèdettamatri edi Cabibbo-Kobayashi-Maskawa. Nellabase degli autostati di massa dei leptoni ari hi il termine diinterazione on ibosonivettori ari hirimanediagonale. L'interazione è datada:
L
int
= −
g
√
2
X
i
[¯
ν
iL
γ
µ
e
iL
W
µ
+
+ ¯
e
iL
γ
µ
ν
iL
W
−
µ
].
(1.18)Laman anzadeltermineequivalentea1.17perifermioni,dovutaall'assenzadiuntermine
dimassadei neutrini nella 1.16, impli a la non esistenza ditransizioni di orrenteneutra
fra lefamiglie dileptonie dunquelareazione
µ
+
→ e
+
+ γ
risultaproibita.
1.2.1 De adimento del muone nel MS
Il muone è una parti ella instabile, partner più pesante dell'elettrone, appartenente alla
se onda generazione dei leptoni. Questa parti ella de ade prin ipalmente attraverso il
anale
µ → eν
µ
ν
¯
e
, la ui larghezza è ben des ritta dal modello di interazione puntuale formulatoda Fermi. Questomodello ostituis eun'approssimazione delModello Standardnella ondizione in ui l'energia nel entro di massa
√
s ≪ m
W
= 80
GeV. Nel aso del de adimento delµ
, la ondizione sull'energia è, on ottima approssimazione, valida. La larghezzadelde adimento he si ottieneè:Γ
F ermi
≈
G
2
F
m
5
µ
192π
3
(1.19)he impli a una vita media
τ ≈ 1/Γ ≈ 2.187 µ
s. Il risultato numeri o ottenuto, è molto prossimoalvaloredellavitamediamisuratasperimentalmente,paria2.19703±0.00004 µ
sIl se ondo anale più probabile è ostituito dalpro esso
µ → eν
µ
ν
¯
e
γ
, misurato avere rapportodide adimento paria1.4 ±0.4%
nel asoilfotoneabbiaun'energiaE
γ
>
10MeV. Unulteriore anale dide adimento èµ → eν
µ
ν
¯
e
e
+
e
−
onrapportodide adimento
dell'or-dinedi
10
−
5
.
1.2.2 Os illazione dei neutrini
Re entiesperimentihannomostrato l'esistenzadifenomenidios illazione deineutrini: i
neutrinidiundeterminatosaporeleptoni opossonoessererivelatidiunsaporedierentea
diversedistanzedallasorgente. Questofenomenoindi aunaviolazionedella onservazione
del sapore leptoni o. Le sorgenti di neutrini utilizzate sono diverse: reattori nu leari
[16 ,17 ℄, a eleratori [18 ℄,il Sole[19 , 20℄e raggi osmi i [19, 21℄.
L'esistenza delle os illazioni dei neutrini impli a he essi siano dotati di massa e he,
inanalogiaal settoredei quark,esista una matri e dimes olamento trale famiglie
lepto-ni he. Sarà mostrato ome pure l'aggiunta di un pi olo termine di massa per ineutrini
orrisponde ad una transizione
µ
+
→ e
+
+ γ
on una probabilità del tutto tras urabile
rispettoalnormalede adimento diMi hel.
Èpossibileintrodurreunamatri edimes olamento deineutrini hepermettedi
espri-meregli autostati disaporeinfunzione degli autostatidimassa:
ν
l
=
X
k
V
lk
ν
k
(1.20)hiamata matri e diPonte orvo-Maki-Nakagawa-Sakata.
Se sis rivel'evoluzionetemporale deineutrini,espressiinautostati disapore,nel aso
dios illazione tradue famiglie leptoni he, siottieneuna probabilità ditransizione
P (ν
l
→ ν
l
′
) = sin
2
(2θ) sin
2
1.27
∆m
2
[eV
2
]L[m]
E[M eV ]
,
(1.21)dove
θ
èdettoangolodimes olamento,∆m
2
èilquadratodelladierenzadimassarelativa
aidue autostatidimassa, L edE sonorispettivamente, ladistanzaper orsae l'energia.
Leos illazionideineutrinipotrebberoimpli arel'esistenzadialtripro essidiviolazione
del saporeleptoni o (VSL), ome ad esempio il de adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
. I diagrammi
he, all'ordine minore, ontribuis ono a questo pro esso nel MS osì estesosono mostrati
ing. 1.2.
Lalarghezzadelpro essopuòessereri avataattraversolanormalepro eduradi al olo
deigra idiFeynmann, masipuòpro edere piùfa ilmenteesprimendo al une
onsidera-zioni. Nell'approssimazione di due famiglie leptoni he, possiamo onsiderare il fenomeno
l'os illazionedeineutrinisolari. Inquesto aso
θ
è omunementedenitaθ
J
,ri avatadagli
esperimenti sui neutrinisolari [22 ℄. Il pro esso dios illazione si realizza ad una s ala on
µ
ν
µ
ν
e
e
W
γ
µ
ν
µ
ν
e
e
W
γ
µ
ν
µ
ν
e
e
W
γ
Figura1.2: Diagrammidi Feynmann he ontribuis ono alde adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
nel MS.Γ(µ → eγ)
≈
de ad. -µ
z }| {
G
2
F
m
5
µ
192π
3
verti e-γ
z }| {
α
2π
os ill. -ν
z
}|
{
sin
2
(2θ
J
)sin
2
1.27∆m
2
J
M
W
2
!
≈
G
2
F
m
5
µ
192π
3
α
2π
sin
2
(2θ
J
)
∆m
2
J
M
2
W
!
2
.
(1.22)Il rapportodide adimento del anale
µ
+
→ e
+
+ γ
,è quindidiΓ(µ → eγ)
Γ(µ → eν ¯ν)
≈
α
2π
sin
2
(2θ
J
)
∆m
2
J
M
W
2
!
2
≈ 10
−
55
,
(1.23) avendo sostituito∆m
2
J
≈ 8 · 10
−
5
eV2
eθ
J
≈ 34
◦
[15 ℄. Il risultato ottenuto in (1.23)nondieris edimolto dallaprevisione orretta[24 ℄ed indi aun rapportodide adimento
estremamente pi olo. Per le te ni he sperimentali odierne sarebbe impossibile osservare
unde adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
allivello disensibilitàri hiesto dalMS.
1.3 Modelli supersimmetri i
numero diparametri, senza he lateoriane indi hiil valore. IlMS, inoltre, nonlimita né
giusti a il numero di famiglie fermioni he, enon in lude una des rizionedell'interazione
gravitazionale.
NelMS,in ludendol'interazioneforte, igruppidigaugediventano
SU (3)
c
× SU(2)
L
×
U (1)
Y
. Inquestades rizione, ognigruppo disimmetria ha unapropria ostante di a op-piamento, inoltre l'assegnazione dell'iper ari a è ompletamente arbitraria. Questi sonoaspetti he rendononon elegante ed in ompleta laformulazione delMS.
Al uneestensionidiquestateoria, hepossanoessereina ordo onidatisperimentali
alleenergienoraesplorate,prendonoilnomedimodellisupersimmetri i. Essisibasano
sull'ipotesi dell'esistenza di una simmetria he ommuti on i ampi di gauge e metta in
relazionebosoniefermioni onglistessinumeriquanti i. Talimodelliprevedonol'esistenza
dinuove parti elle, partner supersimmetri delle parti elle ordinarie [25℄. In tab. 1.3 sono
rappresentate leparti elledel MSeda anto irelativisuperpartner.
Tabella 1.3: Parti elle previstedalMSed irelativi partner supersimmetri i.
MS spin SUSY spin
quark(q) 1/2 squark
q
˜
0 leptoni(l) 1/2 sleptoni˜l
0 gluoni (g) 1 gluino˜
g
1/2W
±
, Z
0
, γ
1 harginoχ
˜
±
i
1/2 H 0 neutralinoχ
˜
0
i
1/2La simmetria tra i partner supersimmetri i è hiaramente rotta, alla s ala di energia
esplorata,inquanto ipartner super-simmetri inon sonostatituttora osservati. La teoria
prevede he la s ala dienergia ne essaria per osservare leparti elle supersimmetri he sia
ir a lastessadella massadelbosonediHiggs.
Parallelamenteaquestosonostate er ateestensionidelMS hepermettanodispiegare
ilsuogruppodisimmetria
SU (3) × SU(2) × U(1)
omeuna rottura abasse energiediun gruppo più esteso. Tali teorie sono dette di Grande Uni azione; in esse le ostanti dia oppiamento delMSsonofunzione diun'uni a ostantedia oppiamento.
Due modelli rappresentativi delle GUT sono basati sui gruppi disimmetria
SU (5)
edSO(10)
. Entrambiingradodia omodareSU (3) × SU(2) × U(1)
.I modelli supersimmetri i e la GUT, riunite nei modelli SUSYGUT, sono al uni dei
andidati per l'estensione del MS no a s ale di energia pari alla massa diPlan k
m
P
=
1.22 · 10
19
GeV/
2
.
All'interno dei modelli SUSYGUT il pro esso
µ
+
→ e
+
+ γ
e ~ 0 ~ R ~ e R
Figura 1.3: Diagramma del pro esso
µ
+
→ e
+
+ γ
previsto dal modello SUSYGUT on
gruppodigauge SU(5).
adesempio ing. 1.3.
In g. 1.4 [26, 27, 28 ℄ sono riportati ivalori del rapporto dide adimento predetti da
unateoriaSUSYGUT, ongruppodisimmetriaSU(5),pertipi ivalorideiparametridella
teoria:
tan(β)
è ilrapporto deivaloridiaspettazione deidue ampi diHiggs, ne essari in questo aso edm
e
˜
R
è la massa del selettrone destrogiro. Il rapporto di de adimento del pro essoµ
+
→ e
+
+ γ
raggiungevaloridell'ordinedi
10
−
12
÷10
−
14
permassedeglisleptoni
diqual he entinaio diGeV/
2
.
Per quanto riguarda il modello SUSYGUT-SU(10) il rapporto di de adimento è
pre-visto essere an ora superiore. Tali valori di BR risultano essere vi ini ai presenti limiti
sperimentali. Ha senso quinditentare di er are un'evidenza sperimentale.
1.4 Il de adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
La segnaturadiun de adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
ariposoè l'emissione in oin idenza diun
e
+
ediunfotoneγ
, hesipropagano ollinearmente,indirezioniopposte, onenergia pari ametà della massadimuone,E
γ
≈ 52.8
MeV.Iprin ipalifondi hepossonosimularelasegnaturadell'evento,sonodiduetipi: fondo
si o ed fondo a identale. Il primo è dovuto alde adimento radiativo del muone,
µ
+
→
e
+
+ ν
e
+ ¯
ν
µ
+ γ
,peril quale può a adere he ile
+
edil fotonesiano emessi indirezioni
opposte ed ineutrini portino on sèuna frazione molto pi ola dell'energia. Il se ondo è
rappresentatodalla oin idenzadiunpositroneediunfotonedienergiaprossima aquella
previstaperil de adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
,provenienti dadue de adimenti distinti.
1.4.1 Fondo si o
Laprobabilitàdelpro esso radiativo
µ
+
→ e
+
+ ν
e
+ ¯
ν
µ
+ γ
puòessereespressainfunzione dell'energia del fotone (E
γ
) e dell'elettrone (E
e
). La probabilità diun evento, all'interno1.4. ILDECADIMENTO
µ
+
→ E
+
+ γ
11
Figura 1.4: Rapporto di de adimento previsto dal modello SUSYGUT on simmetria di
10
-4
10
-3
10
-2
10
-1
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
y (photon energy)
Differential Branching Ratio
Figura1.5: Spettroinenergiadelfotoneprovenientedalde adimento
µ
+
→ e
+
+ν
e
+ ¯
ν
µ
+γ
.dello spettro dei parametri inemati i è data dall'integrale della larghezza dierenziale
[29℄ su quello spettro. Le variabili
E
γ
edE
e
sono state rinormalizzate, per omodità, nel seguente modo:x = 2E
e
/m
µ
ey = 2E
γ
/m
µ
. Nelle nuove variabili, tutto l'intervallo inemati o possibile è dato da0 ≤ (x, y) ≤ 1
. In g. 1.5 è riportato, ome esempio, il rapporto di de adimento dierenziale rispetto alla variabiley
(integrato dax = 0
adx = 1
). Un'altra variabile aratteristi a delpro esso radiativo èz = π − θ
eγ
.Dati i valori della risoluzione dei rivelatori, il limite superiore di sensibilità al fondo
si osiottieneintegrandolalarghezzadide adimentodierenzialenellaregionedelsegnale
[14℄. La sensibilità èdata quindi infunzione di
δx, δy
eδz
, parialla semilarghezza della risoluzione nella regione dell'eventoµ
+
→ e
+
+ γ
. In g. 1.6 è riportato il limite di
sensibilitàottenibilenel asoin uivalgalarelazione
δz ≤ 2
p
(δxδy)
. Sipuòosservare heper ottenereunlimite sulrapportodide adimento BR(
µ
+
→ e
+
+ γ
)
< 10
−
13
ène essario
he
δx ≈ δy ≈ 0.02
, ioè he larisoluzione sullevariabili siadell'ordine delper ento.1.4.2 Fondo a identale
Nel aso di frequenza elevata dei de adimenti di muoni, il fondo a identale può
orri-sponderead un ontributo elevato. Questa è la ondizionenella quale sitrova ad operare
l'esperimento MEG, on l'usodiunfas iodimuonitrapiùintensi almondo
≈ 3 · 10
7
µ
+
/s
1.4. ILDECADIMENTO
µ
+
→ E
+
+ γ
13
Figura 1.6: Rapporto di de adimento equivalente al fondo si o legato ai de adimenti
radiatividel muoni infunzionedelle variabili
δx
eδy
.BR
acc
= R
µ
f
e
f
γ
δt
eγ
δΩ
eγ
4π
2
;
(1.24)dove
R
µ
èl'intensitàdelfas io diµ
+
;
f
e
ef
γ
sono,rispettivamente, lefrazionidipositroni e di fotoni prodotti dai de adimenti standard del muone e ri ostruiti nella regione delsegnale. Esprimendo i termini
f
e
ef
γ
in funzione delle risoluzioni in energia si ottiene approssimativamente hef
e
∝ δy
, mentref
γ
∝ (δx)
2
[14 ℄. I termini
δt
eγ
eδΩ
eγ
4π
sono rispettivamente lalarghezza della nestra di oin idenza temporale, e la risoluzione sullamisuradell'angolo relativotra2 parti elle.
La frequenzadegli eventi a identali
R
acc
èdata da:R
acc
= R
µ
× BR
acc
,
(1.25)he per iò aumenta quadrati amente on l'aumentare dell'intensità delfas io. Tanto
mi-gliori sono le risoluzioni sperimentali, tanto più alto è il potere di reiezione del fondo
a identale. Se nella formula (1.25) vengono onsiderati ivalori previsti per lerisoluzioni
dell'esperimento MEG, si ottiene un fondo a identale stimato di
≈ 3 · 10
−
14
; tale
1.4.3 Sensibilità di singolo evento
Ilnumeromedio dieventi
µ
+
→ e
+
+ γ
attesi,datounrapportodide adimentoBR(
µ
+
→
e
+
+ γ
), èfornito dalla formula
N
ev
= R
µ
T
Ω
4π
ǫ
e
ǫ
γ
ǫ
sel
BR(µ → eγ),
(1.26) doveR
µ
indi a l'intensità del fas io,T
è il tempo vivo della presa dati,Ω
è l'angolo solido sotteso dai rivelatori;ǫ
e
, ǫ
γ
eǫ
sel
indi ano, rispettivamente: la probabilità he il positrone edil fotoneraggiungano irivelatori e l'e ienzadiselezione delsegnale.La sensibilità del singolo evento (SES) è denita ome il rapporto di de adimento
ne essario per hè il numero di eventi atteso sia pari ad uno. Questo parametro è indi e
della apa itàdiunesperimento diosservareun evento
µ
+
→ e
+
+ γ
.
Se si onsiderano le risoluzioni previsteperl'esperimento MEG, riportate in tab. 1.1,
un'intensità di
µ
+
arrestatinel bersaglio
R
µ
≈ 3.2 · 10
7
µ
+
/s(fondo a identale BR
acc
≈
3 · 10
−
14
),peruntempo
T = 2.6 · 10
7
sed un'e ienza
ǫ
sel
= 0.7
permettediottenereun valorediSES, BR(µ
+
→ e
+
+ γ
)
≈ 3.8 · 10
−
14
.
In base alle valutazioni dei fondi sono previsti
≈ 0.5
eventi di fondo in due anni di presadati. Nel asoin uinonsiosservial uneventoµ
+
→ e
+
+ γ
,illimitesuperioresul
rapportodide adimento ottenuto on onsiderazioni frequentisti he [30 ℄, sarà
BR
µ→eγ
≤ 1 · 10
−
13
al90
%
diC.L. (1.27)1.5 Con lusioni
Il MSfornis e attualmente lamigliore interpretazione della fenomenologia delle parti elle
elementari, nonostante sia universalmente a ettato he esso rappresenti
un'approssima-zionedibassaenergia diteoriepiù omplete. Primeindi azioni versotali teorieemergono
dalle misure di os illazioni di neutrini he mostrano ome sia ne essario un superamento
dellaleggedi onservazione delsaporeleptoni o. Informazionifondamentali riguardantila
dinami aditale violazionepotrebbero veniredalla ri er a delde adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
,
heleteorieattualiprevedonoavvenire onunaprobabilità ompatibile onlete ni he
spe-rimentali almomento disponibili. Des riveremonel apitolo seguentel'esperimento MEG,
he sipropone di er arel'esistenza ditale de adimento, oquantomeno diporre unlimite
L'esperimento MEG
La misura del rapporto di de adimento del pro esso
µ
+
→ e
+
+ γ
, alla sensibilità
desi-derata, ha ri hiesto lo sviluppo di nuove te ni he dirivelazione. L'individuazione ditale
de adimento a due orpi, rispetto al fondo, ri hiede un'ottima misura del quadrimpulso
del fotonee del positrone ailimiti delle te ni he sperimentali. Un alorimetro basato sul
fenomeno della s intillazione in xenon liquido (XeL), è stato pres elto per la rivelazione
delfotone. Larivelazione del positrone è assegnataad uno spettrometro omposto daun
magnete super onduttore,da amereaderiva(DCS)e daunrivelatoreas intillatore
pla-sti o(TimingCounter (TC)).Il alorimetrofornis eenergia,direzioneetempodelfotone;
il sistema di tra iamento ha il ompito di fornire l'informazione relativa all'impulso del
positrone, mentre ilTC fornis e l'informazionerelativaaltempo diinterazione.
In g. 2.1e 2.2sono rappresentati i omponenti dell'apparatoMEG. Nelledes rizioni
seguenti, il sistema di riferimento artesiano dell'esperimento è pensato on origine al
entro del bersaglio nel quale i muoni sono arrestati. La direzione dell'asse
z
è quella di propagazione delfas io,l'assey
rappresenta ladirezione verti ale e l'assex
è ladirezione orizzontale onil alorimetro ollo atonelsemispazio onx < 0
.2.1 Fas io e bersaglio
Lasensibilitàalde adimento
µ
+
→ e
+
+γ
ètantopiùspintaquantopiùaltoèilnumerodei
µ
+
arrestatinelbersaglio, a ondizione he ilfondosimantengaad unvalore tras urabile.Un'elevata intensità del fas io di muoni produ e d'altro anto un aumento del fondo
a identale. Un aumento della orrente delfas io dimuonipuò migliorare solono adun
ertopunto lasensibilitàdell'esperimento. Inparti olareaparità diintensitàmedia,l'uso
diunfas ioimpulsato,se onfrontato onunfas io ontinuo, omporterebbeunamaggiore
omponentedifondoa identale. L'esperimentoMEGutilizzeràilfas iodisponibilepresso
illaboratorioPaulS herrerinSvizzera,attualmenteilfas io ontinuodimuonipiùintenso
Figura 2.1: Rappresentazione tridimensionale dell'apparato dell'esperimento MEG. In
sezioneè possibileosservarele amerea deriva ed ilTimingCounter.
Figura2.3: S hema della linea difas io dell'esperimento MEG.
Tale fas io di muoni è prodotto dal de adimento di pioni ari hi originati
dall'intera-zionediprotoni onunbersaglioingrate. Ilfas io diprotoni,diintensitàparia
≈ 2
mA, ed energia di590 MeV,può produrre solopioni, essendo sotto sogliaperlaproduzione dimesoni
K
. Partedeipioni prodotti nelbersagliosiarrestanoinprossimità dellasuper ie edillorode adimento produ e muonitotalmentepolarizzatiediimpulsoparia29MeV/c
. I muoni osì prodotti sono hiamati muoni di super ie [31, 32, 33℄. MEG utilizzerà lalinea onpiù a ettanzapertali muoni: lalinea
π
E5.L'utilizzo di muoni di basso impulso omporta la possibilità di ottenerne l'arresto in
unbersaglio sottile,minimizzando l'inuenza delbersagliosui prodotti dide adimento.
La linea difas io è rappresentataing. 2.3; sono visibiliidue triplettidiquadrupoli,
ne essari alla rifo alizzazione del fas io. Fra i due tripletti è posto un separatore
elettro-stati o(ltro diWien), pereliminarelaforte ontaminazionedielettroni della linea
π
E5. Il fas io attraversa poiun solenoide di trasporto, il Beam Transport Solenoid (BTS),uti-lizzato perl'a oppiamento allo spettrometro COBRA. All'interno del BTS sono inseriti
un degradatore, per la riduzione dell'energia del fas io, ed una nestra ne essaria per il
ontenimento dell'atmosfera dielio all'interno diCOBRA(entrambiinmylar).
Ilbersaglioèstatostudiatoperottimizzarel'arrestodeimuonieminimizzarelospessore
attraversato daipositronidelde adimento. Ilbersaglioèdipolietilene,s eltoperilridotto
eettodidiusionemultipladeipositroni. Ilsuospessoreèdi175
µ
medèin linatorispetto al fas io di 22◦
, inmodo da ottenere una lunghezza di attraversamento pari a 5 volte la
lunghezza didispersione dei
µ
+
.
Tabella 2.1: Spessore medio ne essario all'arresto dei muoni (R) e le relative dispersioni rms. Materiale R(
µ
m)σ
R
(µ
m) Polietilene (CH2
)
n
1100 86 Mylar (C5
H4
O2
)
n
870 71 Kapton (C22
H10
N2
O5
)
n
870 71Drift Chamber
Superconducting
Solenoid
e
+
e
+
1m
Timing Counter
Stopping Target
Drift Chamber
Muon Beam
Figura2.4: Rappresentazione s hemati adello spettrometro perpositroni.
La ongurazione nale del fas io permetterà di ottenere una larghezza del fas io sul
bersaglio, on deviazioni standard di 9.5 mm nella direzione orizzontale e 10.2 mm in
verti ale. Il usso di
µ
+
arrestati nel bersaglio è previsto essere di
3.2 · 10
7
µ
+
/s, nelle
ondizioni normali di presa dati e on una orrente del fas io di protoni sul bersaglio di
gratedel i lotrone paria 2mA.
2.2 Rivelazione dei positroni
L'impulso e la direzione di volo dei positroni sono misurati attraverso uno spettrometro
ostituitodalmagnete dettoCOBRA(daitermini COostant Bending RAdius),da amere
a) b)
Figura 2.5: a) Proiezione della traiettoria di un positrone emesso ad 88
◦
rispetto alla
direzionedel ampo magneti o. b) Traiettoriediparti elle mono romati he emessea vari
angoli rispettoalla direzionedell'asse
z
2.2.1 Il magnete COBRA
Il magnete COBRA è stato realizzato on un ampo magneti o solenoidale variabile a
simmetria ilindri a, osì omerappresentatoing. 2.4. Ivantaggidiquesta ongurazione
sonorappresentati ing. 2.5ed ing. 2.6e sonodiduetipi:
- inun ampo uniformeunpositrone emessoperpendi olarmente al ampomagneti o
attraverserebbepiùvoltele amere,aumentandoinquestomodolaloroo upazione.
Il ampo non uniforme generato da COBRA, possiede un gradiente orizzontale he
permette diespellerepiù rapidamente il positrone dallaregione delle amere;
- il ampomagneti odiCOBRAèstatos eltoinmodotale heilraggio delprimo
se-mi er hioper orsodaipositroni(proiettatosulpiano
xy
),siadipendentedalmodulo dell'impulsoed indipendente dalladirezione iniziale.Ilmagneteè ostituitoda inquesolenoididitredierentiraggi. Unsolenoide entrale,
duedira ordoeduesolenoidiesternisonorealizzati on avidiunalegasuper onduttri e
di Niobio e Titanio. Il magnete è stato realizzato er ando di mantenerlo il più
traspa-rente possibile alla radiazione
γ
dienergia 52.8 MeV,dato he il rivelatore difotoni sarà all'esterno delle bobine. Lo spessoredella parte entrale delmagnete orrisponde a≈ 0.2
lunghezze di assorbimento per i fotoni da 52.8 MeV, he equivale ad una probabilità dionversionedel18
%
Il orrettofunzionamento deifototubi (PMT)del alorimetroè garantito dalfatto he
il ampo magneti o nel volume o upato da questo rivelatore, sia molto ridotto. In g.
2.7[34 ℄ è possibileosservareilsegnaledi us itadeiPMTinfunzione dell'intensitàe della
direzionedel ampomagneti o. Perlaragione indi ata, sonostatirealizzatidue solenoidi
a) b)
Figura2.6: a)Proiezione dellatraiettoria diunpositroneemessoad88
◦
rispettoalla
dire-zionedell'asse
z
. È possibile notare ome laparti ella siaspinta fuoridallo spettrometro. b) Traiettorie di parti elle mono romati he emesse a vari angoli rispetto alla direzionedell'asse
z
. Il raggio di urvatura nondipende dall'impulso trasverso.Figura 2.7: Il segnale di us ita dei PMT in funzione dell'intensità e della direzione del
Figura2.8: Rappresentazione della geometria delle amerea derivae delsupporto.
2.2.2 Camere a deriva
La misura dell'impulso vieneeseguita mediante il tra iamento fornito da 16 amere
tra-pezoidali, allineate radialmente ad intervalli di 10.5
◦
in angolo azimutale. In g. 2.8 è
osservabile una rappresentazione della geometria delle amere e del supporto (per una
migliorevisione sonopresentisolo 6 amere).
Ogni amera è realizzata da un doppio strato di li anodi i tesi da una struttura in
bra di arbonio. Idue stratidilisonoseparatida unsottile foglio atodi oesfalsatidi
metà ellaperrisolverel'ambiguità destra-sinistra.
La mis ela di gas utilizzata nelle amere, è omposta da He e C
2
H6
, in un rapporto 50:50 a 1 atm, allo s opo di ridurre al minimo la diusione multipla (X
0
≈ 650
m). Le pareti delle ameresonorealizzate infogli sottilidipoliammide, 12.5µ
mdispessore, on unadeposizione dialluminiodi0.250µ
m.Le amere sono posizionate radialmente rispetto all'assedel fas io, on una super ie
sensibile hesiestendesulrange
|z| < 50
madunadistanzar = 19.3 cm
,esu|z| < 21.9
m nella parteperiferi a onr = 27
m.La posizione delle amere, rispetto al bersaglio di arresto dei muoni, è stata s elta
per selezionare ipositroni dialto impulso, on direzione divolo nel asodi evento
µ
+
→
e
+
+ γ
, orrispondente ad un fotonenel alorimetro. La opertura angolare delle amere è|cos(θ)| < 0.35
e−60
◦
< φ < 60
◦
.
La dierenza del tempo di deriva tra due elle adia enti fornis e una misura della
posizione della tra ia on una risoluzione stimata
σ ≈ 150 µ
m. La media dei tempi di arrivo dei segnali fornis e una stima del tempo di attraversamento delle amere onFigura 2.9: Rappresentazione delle sagome note ome Vernier pad sui fogli atodi i di
tre elle. Inaltoè visibile una sezionetrasversa delle tre elle.
funzionedella oordinata longitudinale. La oordinata
z
misurata attraversola ari a dei li, ha un erroreσ ≈ 1
m. Sui fogli atodi i sono depositate delle sagome di alluminio, note ome Vernier pad, he permettonodi misurare la oordinataz
on una risoluzione di300 µ
m.Le risoluzioni attesenellamisura dell'impulsodei positroni da52.8 MeV sono
∆p/p =
0.9%
FWHMe ladirezionedivoloèdeterminata onuna risoluzionedi12mrad FWHM.2.2.3 Timing Counter
Il TC è stato realizzato on los opo di determinare il tempo di impattodei positroni. Il
rivelatoreè ostituito dadue parti, unapostanella regione on
z < 0
(regioneupstream), l'altranellaregionez > 0
(regionedownstream). Ledue omponentidistano31 mdall'assez
, oprono una regione di 145◦
nella oordinata
φ
e, lungo la direzione del fas io,25 ≤
|z| ≤ 105
. In g. 2.10 èvisibile uno deidue omponenti delTC.Cias un omponente del TCè ostituito da15 barre dis intillatore plasti o BICRON
BC-404. Data la geometria del ampo, i positroni in idono sul Timing Counter dopo
aver per orso
≈ 1.5
giri nel pianoxy
. Le barre sono lette agli estremi da PMT di 2 di diametro, modello ne mesh, per garantire il funzionamento in ampo magneti o diCOBRA.Considerando ladirezione del ampo,iPMTprossimialbersaglio,sonopostiad
un angolo di19
◦
rispetto all'asse
z
, i restanti a 22◦
. La disposizione è stata studiataper
ottimizzare ilguadagno.
OgnisezionedelTChaunasuper ieinterna ostituitada256bres intillanti,visibili
ing. 2.10, lette dauna matri e difotodiodiavalanga (APD).
La risoluzione temporale ri avata sperimentalmente si è dimostrata quasi sempre
Figura2.10: Rappresentazione tridimensionale delTC.
ed è mediamente di 91 ps. In g. 2.11 sono riportate le risoluzioni per ogni barra in
posizioni distinte.
L'atmosferainternadellospettrometroCOBRA ontieneun'alta on entrazionedielio
he potrebbero ausare la rapida degradazione della risposta dei fototubi del TC. Per
questaragioneilrivelatoreèprotettodauninvolu roinresinaEVAL,all'internodelquale
èpresente un'atmosfera diazoto.
2.3 Rivelazione dei fotoni
La rivelazione del
γ
da 52.8 MeV è adata ad un'innovativa te ni a di s intillazione in XeL in luogo del tradizionale uso dei ristalli inorgani i. Le ragioni della s elta di tales intillatore risiedono prin ipalmentenel fatto heloXeLunis e all'altaresa dilu e(pari
a
≈ 70%
dello NaI(Tl)) un velo e tempo di dise itazione ( on omponenti dell'ordine di≈ 20
ns). Questo garantis e una migliore risoluzione temporale e diminuis e gli eetti legatialla sovrapposizione (pile-up) dipiùfotoni nelrivelatore. Unaltro fattore dimeritoè latrasparenza alla lu e dis intillazione, he rende uniforme larisposta delrivelatore e,
grazie all'alta resa di lu e, garantis e una risoluzione in energia mai raggiunta prima per
Figura2.11: Risoluzionesperimentale FWHMnella misura deltempo perle 15 barre del
TC in7posizioni lungolalorolunghezza.
2.3.1 Xenon liquido ome s intillatore
Tra i diversi gasnobili loxenon presenta il vantaggio di avere una densitàelevatain fase
liquida (
ρ = 2.95
g/ m3
) ed una lunghezza di radiazione ridotta:
X
0
= 2.77
m. Ciò permette la ostruzione di alorimetri autos hermati e ompatti, parti olarmente adattiallarivelazionedeifotoni
γ
moltoenergeti i. Latemperaturadiebollizionedelloxenon, la piùaltatraigasnobili, fa ilitailrareddamento degliapparati. Le aratteristi hesalientidello XeLsonoriassunte intab. 2.2 [15 ,44, 36 ,37 ,38℄:
Tabella2.2: Proprietà prin ipalidello xenonliquido
Densità
2.95
g/ m3
Punto di ebollizionee difusione
165
K,161
K Energia perfotone dis intillazione (γ/α
) 24eV/19eVLunghezza diradiazione
2.77
mTempo didise itazione
4.2
ns,22
ns,45
ns Pi o dellospettro diemissione178
nmLunghezza diassorbimento dis intillazione
> 100
mS attering Rayleigh
∼ 40
mIndi edirifrazione
1.56
Lalu edis intillazioneinXeLèdovutaalde adimentodistatilegatie itati(e imeri)
on laproduzione xenonatomi o ome statofondamentale. Gli e imeriesistono instato
Figura2.12: Forme d'onda a quisite attraverso s intillazione inXeL indotta da una
par-ti ella
α
(inlinea blu)eda un muone osmi o (inrosso). Isegnali sonostatiregistratida unos illografo digitale TektronixTD3034.radiazione relativa alle due transizioni viene prati amente a oin idere. La radiazione
emessa ha una lunghezza d'onda di 178 nm ed un aspetto importante è he lo XeL è
trasparente alla stessa radiazione di s intillazione, in quanto lo xenon man a dello stato
fondamentale mole olare.
Sono dueime anismi tramite iqualil'energia vienetrasferitadalleparti elle allo
xe-non: ilprimo è pere itazione, mentre ilse ondo è perionizzazione:
1. Xe
∗
+
Xe→
Xe∗
2
→
2Xe+hν
; 2. Xe+
+
Xe→
Xe+
2
⇒
Xe+
2
+e →
Xe+ Xe∗∗
⇒
⇒
Xe∗∗
→
Xe∗
+
alore⇒
Xe∗
+
Xe→
Xe∗
2
→
2Xe+hν
.Nelle due espressioni
hν
è la radiazione di s intillazione. Il me anismo diemissione pere itazioneha untempo aratteristi odiversodaquello per ionizzazione. Ilprimo èilpiùrapido edè aratterizzato dalla sovrapposizione diduediversedise itazioni, quelladi
singoletto, ontempo aratteristi o
τ
1
= 4.2
nsequelladitripletto, ontempo aratteristi- oτ
3
= 22
ns. Ilse ondohauntempo aratteristi opiùlungoτ
r
= 45
ns, omunquebreve ove losi onfronti on glianaloghi valori dei ristallidiNaI(Tl) (ad esempio,τ = 230
ns). La radiazioneα
innes a prin ipalmentelaprima reazione, mentreparti ellealminimo di ionizzazione prediligono il se ondo me anismo [36℄. Ciò omporta he a parità dirilas io dienergia, segnali asso iati a parti elle al minimo di ionizzazione (quali elettroni
epositroni se ondaridiuno s iameelettromagneti o) siano piùlunghidiquelli indottida
Pareti PMT Interna 216 Esterna 216 Laterali 288 Sup. +Inf. 108 Tot. 828
Tabella 2.3: Distribuzione deifotomoltipli atori sullasuper ie del alorimetro.
LaeventualepresenzadiimpuritànelloXeLpuò ausarel'assorbimentodellaradiazione
dis intillazione. Alla lunghezza d'ondadiemissione, omposti maggiormenteresponsabili
dell'assorbimento sonoa qua ed ossigenoinsoluzione [35 ℄. L'assorbimento diquesti
om-postiètalmenteelevato hela ontaminazionedeveesseremantenuta adunlivelloinferiore
aqual hede inadipartipermiliardo. Perquestaragioneloxenonvienepuri atoinfase
liquida attraverso un ir uito hiuso. Vedremo nel ap. 3 i metodi di monitoraggio he
sonoprevistiperil ontrollo della lunghezzadi assorbimento.
2.3.2 Calorimetro a XeL
Lalunghezza diradiazionedelloxenon permette l'utilizzodiun alorimetro relativamente
ompatto( ontenente
≈ 800
litri diXeL), on una profondità equivalentea ir a18 · X
◦
. Il rivelatore opre un intervallo angolare on|cos(θ)| < 0.35
e un intervallo di120
◦
in
φ
. Ciò è orrispondente al 10%
dell'angolo solido. Un disegno s hemati o del alorimetro è visibilein g. 2.13.L'interazione dei fotoni in identi, sia per quelli da 52.8 MeV del segnale, he per il
fondo,èstatasimulata onl'utilizzo diGEANT[35 ℄. Questasimulazionehamostrato he
l'interazionediunfotoneda52.8MeVgeneraunos iame hepuòsvilupparsi,a ausadegli
s atteringmultipli,indirezionenon ollineare onladirezionedelfotonein idente. Per iò,
per la misura della direzione dipropagazione del fotone, è molto utile la determinazione
delpunto di prima interazione delfotone nel alorimetro.
Sulle pareti del alorimetro sonomontati 828 PMTmodelloR9288, prodottidalla
Ha-mamatsuPhotoni s [34 ℄,distribuiti piùdensamentesullaparete interna. La distribuzione
deifototubi èriassuntaintab. 2.3eing. 2.13è rappresentata unasezionedel
alorime-troperpendi olare all'asse delfas io. La distribuzione non uniforme deiPMT è motivata
dalfatto he ifotoniin identi interagis ono inprossimità dellasuper ie interna e quindi
i PMT situati in prossimità del punto di interazione ra olgono più fotoelettroni. Sono
proprio i PMT he sitrovano sullasuper ie interna he permettono diri avarele
infor-mazioni utili alla determinazione della direzione dipropagazione dei fotoni. I PMT sulle
super ilateraliedesternadel alorimetrohannoilsolos opodigarantirelapiù ompleta
osservazionedelvolume sensibiledelrivelatore; iòène essarioallamisuradell'energiadel
Figura2.13: Asinistra,unasezionedel alorimetro aXeL onunpianotrasversoalfas io.
0 cm
100 cm
Feedthrough
PMT holder
Vacuum / Xenon
Liquid xenon
2-inch PMT
Capacitance level meter
Liquid nitrogen
(x 264)
Holding rail
Al spacer
Refrigerator
pump
Vacuum
Signal
H.V.
window
Thin Al
window
Al honeycomb
beam
for thermal insulation
Vacuum
G-10 spacer
000
111
00
11
000
111
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
000
000
000
000
000
000
000
000
111
111
111
111
111
111
111
111
0000000
0000000
0000000
0000000
1111111
1111111
1111111
1111111
0000
0000
0000
0000
0000
0000
0000
0000
0000
0000
0000
0000
0000
0000
0000
1111
1111
1111
1111
1111
1111
1111
1111
1111
1111
1111
1111
1111
1111
1111
γ
Dragon SawadaFigura2.14: Sezione del alorimetroLarge Prototipe.
2.3.3 Large Prototype
La alorimetriaaXeLnoneramaistatasperimentataprima diMEGsuvolumidell'ordine
di
≈ 100
l. Pertale ragione si èreso ne essarioprogettare unprototipodi alorimetro, di volumeparia ir a1/10
diquellonalesulquale studiareleproprietàotti he delloXeele sueprestazioniperγ
dienergiaE
γ
≈ 50
MeV.Questoprototipodi alorimetro, hiamato Large Prototype (LP) ha un volume attivo di 68.6 l e la forma di un parallelepipedo abase quadrata. Sulle sue pareti sono montati PMT da 2 polli i (modello R6041Q) della
Hamamatsu Photoni s.
Perla alibrazionedelLP sonostatiutilizzatideiLED(perlamisuradeiguadagnidei
PMT)edellesorgenti
α
di241
Amperlastimadell'e ienzafoto atodi a. Daidatira olti
onlesorgenti
α
èstatoinoltrepossibilestimare lalunghezzadiassorbimentodellalu edi s intillazione in funzione della purezza [35 ℄. Nel ap. 3 verranno illustrati al uni risultatideitest ondotti on ilLP.
2.4 L'elettroni a di MEG
2.4.1 Il Sistema di Trigger
hia-sistema: eseguono una digitalizzazione delle forme d'onda ad una frequenza di100 MHz
ed operano una prima elaborazione dell'informazione. Le s hede Type2 sono organizzate
indue livelli: al une ra olgono l'informazione digitale fornita dalle s hede Type1 ed
ap-pli ano algoritmi diselezione diordine su essivo. Una s heda Type2, posta adun livello
superiore,è programmata pergenerare ilsegnale ditrigger.
La logi a del sistema viene programmata per selezionare, non soltanto eventi
µ
+
→
e
+
+ γ
,maeventi di alibrazionedidiversa natura, he saranno presentati nel ap. 3.
2.4.2 Il Sistema di A quisizione Dati
Il Sistema di A quisizione Dati è ostituito da ampionatori di forma d'onda he
ra ol-gono i segnali di ogni anale dell'apparato. Il singolo ampionatore, hiamato Domino
RingSampler (DRS),è un ir uito analogi o ostituito da1024 ondensatori onse utivi
abilitatiinmodosequenzialea ampionarela ari ainingresso. Il ampionamento avviene
ad una frequenza di 2 GHz, sia per ottenere una risoluzione temporale di 50 ps, sia per
individuareeventuali segnali sovrapposti.
2.5 Con lusioni
Abbiamo des ritto l'apparato MEGperlari er a delde adimento
µ
+
→ e
+
+ γ
. Inesso
oesistono rivelatori all'avanguardia sia per la rivelazione del
γ
he dele
, a oppiati ad unaelettroni aan h'essaall'avanguardia,perlamigliore apa itàdirigettodelfondo elaCalibrazione e monitoraggio
L'esperimento MEG ha ome obbiettivo la misura del rapporto di de adimento BR
=
Γ
µ+→e++γ
Γ
tot
allivello di
≈ 10
−
13
. L'esperimento utilizza unintenso fas io di
µ
+
diintensità paria≈ 4.1 · 10
7
µ
/s(≈ 3.2 · 10
7
µ
/ssonoarrestatinelbersaglio). Ilraggiungimento della
sensibilitàdesiderata ri hiederà un'ottima reiezione del fondo eduna presa datiprotratta
peralmeno 2 anni.
Sarà possibile ottenere il risultato atteso solo attraverso una misura estremamente
pre isa di tutte le grandezze he entrano in gio o nella ri ostruzione degli eventi. Le
risoluzioni in energia, in tempo ed nella direzione di volo delle parti elle sono le migliori
attualmente raggiungibili,maèinoltrene essario heatutto iòsiaasso iatoadun'ottima
stabilitàdell'apparato. La progettazione di moltepli i eridondanti metodidi alibrazione
è il solo modo pergarantire le prestazioni ri hieste pertutto il periodo di presa dati. La
omplementarità deimetodiè ne essariaperla omprensioneed il ontrollodella risposta
dell'apparatonelbreve e nellungoperiodo.
La alibrazioneeilmonitoraggio (C&M)diMEGriguarda,inparti olarmodo,il
on-trollodellarispostadel alorimetroaXeL,ilrivelatorepiùinnovativo. Perquestorivelatore
sarà di fondamentale importanza la pre isa determinazione dei parametri he entrano in
gio o nella misura delle grandezze si he relative agli eventi. Saràinoltre ne essario
on-trollare la temporizzazione dei vari rivelatori dell'apparato, in parti olare: il tempo di
risposta relativo tra le barre he ompongono il TC e la dierenza dei tempi di risposta
fra ilTC ed il alorimetro.
3.1 Calibrazione del alorimetro a XeL
Ilfunzionamento del alorimetroed inparti olarelasuarisoluzione inenergia,dipendono
da unelevatonumero diparametri quali: ilgrado dipurezza dello XeLe lesueproprietà
otti heperlalu eUVdis intillazione(indi edirifrazione,diusioneRayleighelunghezza
PMTedilloroguadagno(G).Sarannodes rittial unimetodine essarialladeterminazione
diquestegrandezze.
3.1.1 Calibrazione dei fototubi
LamisuradiEQeGsiottieneattraverso duemetodi,unobasato sull'emissioneluminosa
diLED edil se ondo utilizzante ilde adimento disorgenti
α
su loimmersonello XeL.LED
Seassumiamo he lalu evista dalfoto atodoprodu a un numero medio deifotoelettroni
Ne sisuppone he ilPMTabbia unarispostalinearein ari a, allorala ari aanodi aq,
èdatadalla espressione:
q = GN + q
0
,
(3.1)dove
q
0
indi a il piedistallo del segnale. Per un dato segnale luminoso si assume he la statisti a deifotoelettroni rispetti lastatisti a poissoniana, per iò lavarianza della ari aletta seguelalegge
σ
2
= G
2
N + σ
0
2
.
(3.2)Sesi ombinanole3.1e3.2siottieneunaespressione helegailguadagnoaivalorimisurati:
σ
2
= G(q − q
0
) + σ
2
0
.
(3.3) L'interpolazionelineare diσ
2
infunzione diq,permettediri avareilparametro G.
Questa te ni aè statautilizzata on su esso nella alibrazionedel LP [39℄ed è stata
da po o appli ata al alorimetro nale. Ing. 3.1 a) è rappresentato lospettro misurato
dalPMT0 delLP duranteuna presa dati diLED a dierentiluminosità; ing. 3.1 b) si
può notare la linearità della relazione tra la varianza e lamedia della distribuzione della
ari a anodi a.
Sorgenti-
α
di241
Am su lo
L'impiego dello XeL ome materiales intillante, permettediimmergerenelliquido al uni
li suiquali sonomontate delle sorgenti-
α
, on lequali può essereeettuata una alibra-zionedel alorimetro. Le sorgenti-α
utilizzate sonodi241
Am[40℄ e sonossate, mediante
termo ompressione,sudiunloditungstenodeldiametrodi