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Analisi ex ante delle politiche occupazional

Nel documento Sviluppo rurale e occupazione (pagine 31-35)

Obiettivi e metod

2.1 Analisi degli aspetti socio-economic

2.1.3 Analisi ex ante delle politiche occupazional

Lo scopo di questa fase è quello di prevedere le ricadute occupazionali e sui redditi delle diverse potenzialità di sviluppo individuate nella fase precedente. A tal fine, sono stati sviluppati metodi di simulazione a partire dal modello regionale delle interdipendenze intersettoriali (input-output).

Le tavole input-output, che l’Istituto Regionale per la Programmazione Economica in Toscana (IRPET) ha prodotto e aggiorna a cadenza annuale per ogni regione italiana, descrivono le interrelazioni tra i settori presenti all’interno di un sistema economico. Si tratta di tavole costituite da quattro sottosezioni che riguardano:

•i flussi di beni e servizi esistenti tra i settori produttivi (impieghi intermedi);

•i flussi relativi ai consumi finali pubblici e privati (impieghi finali);

•la distribuzione del valore aggiunto, ovvero della ricchezza creata nei diversi settori

•le risorse disponibili.

Il moltiplicatore del reddito e dell’occupazione

La misura dell’impatto che la domanda in uno o più settori economici può avere sull’in- tero sistema è data dal moltiplicatore del reddito e dell’occupazione, costituito dalla componente diretta, indiretta e indotta.

La componente diretta è data da: (I+A)

La componete diretta misura l’impulso di partenza della catena degli effetti provoca- ti da una unità di spesa (componente autonoma della domanda) e dipende dal vettore dei costi del settore nel quale avviene la spesa.

La componente indiretta è data da: (I-A)-1- (I+A)

che rappresenta il risultato dalla somma delle reazioni provocate dall’impulso di par- tenza ed è definita dalle relazioni intersettoriali del sistema produttivo.

Infine, la una componente indotta è data da: (I-A-cv)-1

dove

c = vettore dei coefficienti di propensione al consumo v = vettore dei coefficienti di valore aggiunto

Tale componente deriva dalla chiusura del modello rispetto al consumo, ovvero dal- l’inserimento nel modello della parte della domanda finale generata dall’impulso di partenza che è funzione del reddito di coloro che partecipano al processo produttivo (componente indotta della domanda).

La componente diretta e indiretta costituiscono il moltiplicatore leonteviano della produ- zione, mentre la componente indotta costituisce il moltiplicatore della produzione com- prensivo dell’effetto indotto (Costa, Marangoni, 1995).

Noti i coefficienti di valore aggiunto e di impiego di lavoro, si calcolano i moltiplicatori (leonteviani e comprensivi dell’effetto indotto) del reddito (MR) e del lavoro (ML) mol- tiplicando la matrice diagonale del valore aggiunto V^ e dell’impiego di lavoro L^ per i rispettivi moltiplicatori della produzione:

MRleonteviano=V^ (I-A)-1

MRcomprensivo dell’effetto indotto=V^ (I-A-cv)-1

MLleonteviano =L^(I-A)-1

MLcomprensivo dell’effetto indotto =L^ (I-A-cv)-1

Le matrici input output a disposizione

Per la Toscana, la matrice a disposizione è quella relativa ai quattro comuni appartenenti all’area di studio; la matrice è stata sviluppata dall’IRPETnell’ambito di un progetto che ha portato all’elaborazione di un modello multiregionale (Bacci, 1999).

Per la Sicilia ed il Piemonte, invece, le matrici a nostra disposizione sono riferite all’intera regione e, di conseguenza, si è reso necessario stimare le matrici dei coefficienti tecnici rife- rite alle due aree studio, mentre i vettori dei coefficienti di propensione al consumo, di valo- re aggiunto e di impiego di lavoro si sono assunti uguali a quelli rilevati a livello regionale.

Il coefficiente tecnico (aij) rappresenta la quantità (in valore) di un bene i necessaria per produrre un’unità (in valore) del bene j, ovvero:

La stima dei coefficienti tecnici è avvenuta utilizzando i quozienti di localizzazione, a partire dai dati relativi alla forza lavoro locale (addetti alle unità locali delle imprese e delle istituzioni) del Censimento dell’Industria e dei Servizi (ISTAT, 2001). È stata scelta la formula FLQ, proposta da Flegg (Flegg e Webber, 2000) che recenti studi dimostrano capace di fornire una stima soddisfacente dei moltiplicatori regionali (Bonfiglio, Chelli, 2004; Thomo, 2004; Bonfiglio, 2005). La formula stima il coefficiente di localizzazione in funzione di tre variabili:

1. la dimensione relativa del settore che produce le risorse finali j, 2. la dimensione relativa del settore che fornisce gli input i, 3. la dimensione relativa della regione.

dove:

REi e REj rappresentano rispettivamente gli addetti alle unità locali nell’area di studio

per il settore che fornisce gli input e per il settore che produce le risorse finali.

NEi e NEj rappresentano rispettivamente gli addetti alle unità locali nella regione per il

settore che fornisce gli input e per il settore che produce le risorse finali. _* è dato dalla seguente formula

dove:

TREe TNE sono rispettivamente gli addetti alle unità locali totali a livello dell’area di studio e della regione.

_ è maggiore o uguale a 0 e minore di 1; nel nostro caso abbiamo assunto _ uguale a 0,0878 sulla base dei risultati di Thomo (2004) e Bonfiglio (2005).

I coefficienti tecnici per l’area di studio (rij) si ottengono moltiplicando i coefficienti tecnici regionali (aij) per i relativi coefficienti di localizzazione (LQij)

rij = LQij aij

Tutte le matrici utilizzate sono riferite all’anno 2001 e comprendono trenta branche, ovvero i diversi settori del sistema economico sono stati aggregati in trenta macro catego- rie. Nel caso in cui sia necessario approfondire l’impatto della domanda su un settore spe- cifico, compreso in una macrobranca insieme ad altri settori, è possibile disaggregare il settore di interesse dalla branca a cui appartiene. Così, come verrà illustrato nei paragrafi successivi, è possibile disaggregare il settore “agriturismo” dal settore “alberghi e risto- ranti” e valutare l’impatto che uno sviluppo di questo particolare settore potrebbe avere sull’intero sistema. Questa elaborazione risulta particolarmente interessante in quanto l’a- griturismo può rappresenta per le aree rurali una singolare occasione per valorizzare le proprie risorse attraverso l’associazione all’immagine dei luoghi e del territorio.

D’altra parte la branca “ristoranti ed alberghi” è troppo eterogenea e non è in grado di cogliere le peculiarità dell’agriturismo per quanto riguarda la struttura dei costi e l’orga- nizzazione del lavoro.

Nel caso in cui si voglia stimare l’impatto del turismo sull’economia locale è necessario rilevare il vettore della spesa dei turisti in quanto il turista che visita o soggiorna in una

determinata area non esercita la domanda su un unico settore, bensì si rivolge a diversi settori per acquistare i beni ed accedere ai servizi di cui ha bisogno.

I dati utilizzati per l’elaborazione della branca “agriturismo” e del vettore “spesa turisti- ca” sono derivati da indagini dirette, condotte attraverso questionario, il cui procedimen- to verrà descritto nei paragrafi successivi.

Stima del moltiplicatore per il settore agriturismo

Al fine di mettere in luce le caratteristiche dell’agriturismo, si è reso necessario separare questo settore dalla branca “ristoranti ed alberghi”, attraverso la realizzazione di un que- stionario per i gestori degli esercizi agrituristici.

Il questionario ha riguardato la gestione della sola attività agrituristica e si è posto l’o- biettivo di descrivere i costi sostenuti dall’imprenditore agricolo per acquistare i beni intermedi, di definire il valore finale della produzione e di rilevare le unità di lavoro impiegate; il valore aggiunto è stato calcolato come differenza tra il valore della produ- zione e i costi intermedi. Nel questionario, il totale dei costi intermedi è stato ripartito in sezioni riconducibili alle 30 branche che costituiscono la matrice input output dell’IRPET, tenendo distinti gli acquisti realizzati nell’area da quelli effettuati nel resto della regione e in altre regioni italiane o all’estero. La selezione degli imprenditori ai quali sottoporre il questionario è stata fatta utilizzando gli annuari regionali ufficiali relativi al 2002; il questionario è stato compilato con la nostra assistenza con riferimento al 2002 ed dai dati ottenuti si sono calcolati i valori medi per presenza che sono stati moltiplicati per il numero delle presenze complessive rilevate in questa tipologia. I margini commerciali sono stati stimati con riferimento al rapporto tra flussi di produ- zione interna ai prezzi “depart usine” e flussi di produzione interna ai prezzi di mercato della tavola dell’economia italiana.

I margini di trasporto sono stati calcolati in base al rapporto tra settore commercio e tra- sporto nella tavola dell’IRPETriferita all’area di studio.

La ripartizione dei costi degli input nelle tre aree prese in considerazione (1-area studio, 2-resto della regione, 3-resto dell’Italia ed Estero) è stata fatta utilizzando i coefficienti di produzione interna della matrice Input Output dell’IRPETrelativa all’area di studio. Per quanto riguarda la destinazione della produzione degli esercizi agrituristici, essa è stata interamente attribuita al consumo finale. Si è quindi proceduto deflazionando al 2001 i costi e il valore della produzione della branca agriturismo che sono state sottratti alla branca alla quale appartenevano originariamente.

Sono stati poi calcolati i coefficienti tecnici ed è stata realizzata la matrice dei coeffi- cienti tecnici A che descrive gli impieghi intermedi.

Con riferimento alle tre diverse regioni (1-area studio, 2-resto della regione, 3-resto dell’Italia ed Estero) è stato calcolato il moltiplicatore leonteviano della produzione e il moltiplicatore comprensivo dell’effetto indotto. Sono stati infine calcolati sia per il red- dito che per il lavoro il moltiplicatore leonteviano e il moltiplicatore comprensivo dell’ef- fetto indotto, come illustrato nei paragrafi precedenti.

Stima del vettore di spesa dei turisti e dell’impatto della spesa sul sistema economico locale

La spesa turistica è stata rilevata attraverso la realizzazione di un questionario per i turi- sti. In Toscana, dove l’agriturismo rappresenta una realtà molto affermata e dove lo stu- dio si è focalizzato su questo specifico settore i questionari sono stati distribuiti soltanto in esercizi agrituristici, mentre nelle altre due aree i questionari sono stati distribuiti in

tutti gli esercizi ricettivi (alberghi, pensioni, bed and breakfast, case-vacanze e campeg- gi). Il questionario è stato messo a punto in seguito ad una serie di verifiche che ne hanno migliorato la chiarezza, in modo da renderne agevole la compilazione, anche senza la nostra assistenza. Il questionario, redatto in italiano, è stato tradotto in inglese, tedesco e francese.

Le voci di spesa del questionario sono riconducibili alle branche della matrice; le spese effettuate dai turisti sono ripartite in base all’area dove è stata effettuata la spesa. Per quanto riguarda i margini commerciali della spesa turistica, i margini di trasporto e la ripartizione della spesa nelle tre aree prese in considerazione, si è seguito lo stesso procedimento di stima utilizzato per il vettore dei costi del settore agriturismo.

La spesa turistica è stata ottenuta moltiplicando il vettore di spesa medio per presenza per il numero delle presenze rilevate dagli uffici turistici provinciali nell’anno in cui si è voluto stimare l’impatto. Infine, la spesa è stata deflazionata rispetto allo stesso anno. I risultati si riferiscono all’impatto della spesa (comprensiva dell’effetto indotto) effet- tuata nell’area di studio sul reddito e sull’occupazione.

Nel documento Sviluppo rurale e occupazione (pagine 31-35)