• Non ci sono risultati.

3. LA PIAZZAFORTE DI ALGHERO: i progetti, le opere ed i modelli virtuali

3.3 I progetti di Rocco Capellino

3.3.1 L’analisi grafica del primo progetto

Procedimento grafico di ideazione dello schema progettuale (analisi del primo progetto)

L’analisi grafica dei documenti conduce ad ipotizzare un avvio delle operazioni di ideazione del disegno di progetto a partire dal perimetro medievale (laddove la posizione delle torri cilindriche, posizionate sul fronte di terra, riveste un ruolo significativo nel tracciamento dei baluardi) sul quale si ‘cala dall’alto’ una matrice geometrica atta a coprire l’area d’intervento; per Alghero la forma che maggiormente si approssima alla morfologia del sito è inizialmente un pentagono (con i vertici ‘appoggiati’ sulle torri esistenti) che viene modificato in esagono20 irregolare al fine di adattarsi alla morfologia del sito ed alla presenza della penisola naturale in direzione nord-ovest (Fig.8).

Tale traccia subisce nella costruzione finale (Fig. 9-10) che determina il primo progetto (Fig.3) un adattamento condizionato principalmente da scelte progettuali (potenziamento maggiore del fronte

20 Lanteri G. 1557, p.28: “io me ne passero ala dichiaratione de i baluardi. Et perche di sopra inavedutamente facemmo la

dichiaratione sopra la figura quadrata, che più tosto dovevamo fare sopra la pentagona, ò altra figura poligonia, però nella dichiaratione de i baluardi serviremo della pentagona, overo della hessagona, qual d’esse più vi sia in piacere…….i suoi beluardi proportionati di faccie, e di fianchi eguali, che si guardino ò difendano perse medesimi….la forma circolare….La onde dico che (a parer mio) tutte le fortezze, o città che più si avicinano à questa forma nel recinto delle muraglie loro siano più perfettamente forti, che quelle che si discostano, come la quadrangolare, quale (per quanta cognitione ho di queste cose) è la più imperfetta di tutte, come quella che di necessità bisogna havere quattro angoli retti, sopra de’ quali (per le dimostrazioni già dattevi) è di necessità che gli angoli de i baluardi venghino acuti, e per conseguente deboli …e quelle che conterranno maggior numero d’angoli, saranno meglio disposte, in quanto alla forma, che non siano quelle che pochi ne avranno, approssimandosi più alla circolare quelle de i più, che quelle de i meno angoli.(Girolamo Cataneo)”.

di terra) e dalla possibilità di avanzamento rispetto alla linea medievale; l’eventualità di una crescita urbana è evidentemente limitata sul fronte mare (laddove peraltro il Capellino posizionerebbe il baluardo di S.Antoni, avanzando rispetto al perimetro medievale preesistente e posizionando l’opera sui seccagni ancora ben riconoscibili) e relativamente possibile sul fronte terra, dove la presenza di alcune piccole alture e l’idea di realizzare il fossato, condiziona evidentemente il disegno finale e determina il taglio parziale della collinetta della Giustizia. Si adatta pertanto il poligono irregolare in modo tale da poter realizzare tre baluardi lato mare e tre baluardi lato terra con il bastione di Montalbano che quello di S.Antoni situati in posizione baricentrica rispetto al fronte da proteggere. Si procede con il tracciamento dei baluardi; l’asse portante di progetto è definito dalla retta che congiunge le torri dello Sperone e della Maddalena, che rappresenta la massima occupazione della linea fronte terra. Si punta il compasso, strumento di disegno per eccellenza,nella mezzeria di tale congiungente e si va a definire l’area che verrà occupata dal nuovo perimetro difensivo. Con la stessa procedura, utilizzando le torri di San Michele e di San Giovanni, si definisce il vertice del baluardo di Montalbano, le cui facce in tale ottica progettuale vengono difese dall’artiglieria presente nelle torri stesse. Il tracciamento dei baluardi impostato su di un esagono irregolare comporta angoli differenti e differenti dimensioni delle facce21 e dei fianchi, disegnati a partire dal baluardo di San Giacomo (S.Yago) con dimensioni dei fianchi pari a 28,00 metri22 , che rappresenta la dimensione minima da assegnare ai baluardi reali secondo Giacomo Lanteri. 23 La stessa misura viene assegnata al fianco ovest del baluardo dello Sperone ed in tal modo si disegna quest’ultimo sovrastato peraltro dalla torre omonima dotata anch’essa di artiglieria. A seguire si traccia il

baluardo di Montalbano che in maniera analoga al baluardo dello Sperone ed in parte a quello della Maddalena presenta i fianchi traditori. La misura dei fianchi dei baluardi fronte terra oscilla tra i 39 ed 41 metri garantendo comunque la corrispondenza tra di essi24.

Figura 7: costruzione grafica di un baluardo - da sinistra a destra, schemi grafici tratti dal trattato del Lanteri con indicazione delle dimensioni di progetto, costruzione di un “recinto pentagonale” ed alcune soluzioni proposti nel trattato del Maggi e Castriotto.

21 Il dimensionamento del baluardo dello Sperone è inizialmente determinato dalla decisione di inglobare la torre e dalle dimensioni

della cannoniera. In fase esecutiva, come si vedrà, il Capellino realizzerà il baluardo utilizzando la torre come cannoniera, diminuendo le dimensioni del baluardo e seguendo in parte le indicazioni fornitegli da Jacopo Palearo nel 1563.

22 Il tracciamento sia pur con qualche imprecisione segue le regole geometriche che garantiscono la corrispondenza tra i baluardi in

epoca in cui la trattatistica non aveva ancora prodotto (in stampa) i testi che diverranno poi la guida per i progettisti (trattato del Maggi e Castriotto del 1564 e del Cataneo del 1584). Siamo comunque in un periodo nel quale il disegno del bastione pentagonale ha già raggiunto la sua completa definizione grazie alle realizzazioni del Peruzzi e dei Sangallo (1530).

23Lanteri G. 1557, p.70. La dimensione prescritta nel trattato oscilla tra i 28 ed i 35 metri.

24La costruzione grafica presente nella Fig.7 mostra la lieve differenza tra la costruzione grafica rigorosa, ottenuta attraverso

Figura 8: schema geometrico (da Lanteri G., 1557) e primo adattamento alla morfologia del sito.

Figura 9: Da sinistra a destra l’ipotesi di pre-dimensionamento dell’opera e costruzione geometrica dei baluardi.

Figura 10: ipotesi della copertura offerta dalle cannoniere nella quale si evidenzia l’utilizzo della cannoniera doppia nei baluardi di Castelazo e S.Yago, il ricorso all’artiglieria presente nella torre di Sant’Elmo per la protezione della faccia del baluardo di Castelazo ed uno schema grafico che mostra il disegno di Antonio da Sangallo il Giovane per la fortezza da Basso a Firenze.

Figura 11: modello tridimensionale del progetto ‘di massima’ per Alghero. La traccia marrone indica il perimetro medievale e la cortina di collegamento della torri cinquecentesche; a tratto grigio è rappresentato il perimetro previsto dall’ingegnere cremonese.

Figura 12: modello tridimensionale del baluardo di Montalbano e del baluardo della Maddalena con dettaglio della cannoniera posizionata nel fianco ritirato del baluardo di Montalbano a controllo della faccia del baluardo della Maddalena e del fossato. Dall’osservazione del modello si osserva inoltre l’impossibilità da parte della cannoniera in casamatta di “guardare” la strada coperta, la cui protezione deve essere necessariamente affidata all’artiglieria posizionata nella torre del Portal Rial.