• Non ci sono risultati.

3. LA PIAZZAFORTE DI ALGHERO: i progetti, le opere ed i modelli virtuali

3.5 Le opere realizzate nel periodo 1552-1578

Il disegno che Giorgio Palearo esegue nel Luglio del 157864 all’atto di lasciare l’Isola destinazione Maiorca, riporta l’intero perimetro fortificato e ci informa delle opere svolte65 nel periodo in cui assume la direzione dei lavori (1573–1578) con l’incarico di portare a termine i lavori previsti dalla traça di Jacopo. La relazione che accompagna il disegno indica inoltre una serie di suggerimenti66 con i quali ribadisce la proposta di includere la collinetta della giustizia nel circuito difensivo. Il metodo di rappresentazione grafica adottato per la descrizione dello stato dei lavori è infatti affidato ad una prospettiva soldatesca che altro non è che l’assonometrica cavaliera o militare, capace di fornire direttamente con la semplice lettura in scala le dimensioni complete dell’opera. L’esame del documento ed il rilievo delle strutture esistenti in realtà mostra una discreta precisione nella stesura della planimetria di partenza dalla quale, per “estrusione” verso il basso, l’ingegnere ottiene la rappresentazione tridimensionale e viceversa mostra una meno attenta restituzione delle scarpe del perimetro bastionato67 e pertanto della vista assonometrica complessiva, peraltro in perfetta sintonia con le indicazioni del trattato del maggi e Castriotto68.

In realtà il modello grafico realizzato da Giorgio Palearo ha fondamentalmente lo scopo di mostrare l’avanzamento delle opere nel periodo in cui “dirige” i lavori..

Gli ingegneri militari, difficilmente mostrano un elaborato completo (a meno che non venga ad essi richiesto dal Consejo di Guerra o dal re in persona) e tanto meno forniscono i disegni completi delle piazzeforti, dei quali sono principali artefici e custodi; il motivo di tale riservatezza va imputato all’importanza di tali progetti e soprattutto alla possibilità di poter e dover “rivisitare” i cantiere dei quali in qualità di progettisti conoscono l’intero sviluppo previsto per le opere.

Una prima analisi grafica del documento69, supportata dalla misurazione diretta di alcuni tratti del perimetro murario esistente, propone l’utilizzo di una scala metrica in canne da 12 palmi70 e misura del palmo pari a 22,34 cm (a differenza del Capellino per il quale l’analisi grafica propone l’utilizzo di scala con canne da 12 palmi da 26,2 cm). Il disegno del fronte di terra risulta sostanzialmente portato a compimento con la realizzazione dei tre baluardi e l’esecuzione del fossato, in comunicazione con il mare, e provvisto di strada coperta e piazza. Nel rilievo non viene riportato il

64 L’ingegnere ticinese realizza un ulteriore disegno nella stessa data nel quale propone una modifica in ampliamento del baluardo dello Sperone indicato come Plano demostrativo de la reforma que debìa realizarse en el baluarte de Cesperón de la Fortificatión de

Alghero por Jorge Paleari Fratino, Cagliari, 16 de julio de 1578, penna, acquerellato, mm 425x286 (AGS, MPYD, XIX/82). Tavola

pubblicata in Viganò 2004.

65 Sari G. 1988, op.cit., p.75. Alla data della partenza di Giorgio da Alghero, avvenuta il 6 giugno 1578, scriveva che la cortina a

nord, segnata nella rappresentazione grafica acclusa con il n.1, possedeva parte del suo cordone e dell’incamiciatura, e che si sarebbe potuta concludere «in un mese se vi fussi stato modo di perceverar in essa». Inoltre doveva essere incamiciato il parapetto del baluardo segnato 2, mentre quello del suo cavaliere, indicato col numero 3, necessitava soltanto di essere protetto con terra e fascina. Ancora da incamiciarsi erano il parapetto della cortina 4, allora ultimata insieme ai suoi «traversi» segnati 5, e quello del baluardo 6. La cortina n.8 si presentava, al momento della partenza dell’ingegnere dalla piazzaforte, quasi del tutto terrapienata e con il parapetto iniziato. Nel baluardo 9, pressoché ultimato, era cominciata la costruzione del cavaliere segnato 10 e realizzato il «traverso» 11. La strada coperta, «tutta finita eccetto la piazza» segnata 12, non era terrapienata tutta come havera da esser, mentre «in ogni parte in bon termine» appariva il fossato.

66 VIGANÒ M., (2004), “El fratin mi yngeniero”, p.227. Este baluarte A y 9 esta en la parte mas peligrosa del lugar porque tiene

bateria ansi de la parte que bate a la mar mismo por la frente y estale una colina delante que llaman de las horcas alta que con facilidad pueden levantar en ella una maquina que la sobre puga y ansi por estar en la parte que digo es neçessario remedialle haziendole mayor por ques muy pequeño y danoso a esta placa para entrar a defendelle que no la tiene y ansi a mi pareçer se a demandar como es razon la traça quembio con esta con el qual remiendo se remedia lo que digo de…plaça y creçelle y salida…para guardar el baluarte den medio n.6 que no tiene sino uno hartado en la muralla que no sirve sino de embaraçar por que esta tan descubierto que luego tenia quitado..tambien neçesidad que se saque mas afuera el baluarte questa a la mar señalado F y E para que el traves del dicho baluarte pueda guardar la espalda del baluarte sobra dicho que esta no la guarda como ha señalado en la traça que va con ella sin todo lo que sin todo lo se a de hazer de…de color amarilli. AGS, MPYD, VIII/20. Plano de la Fortifiçation de

Alghero por Giorgio Paleari Fratino, s.d. [16 luglio 1578].

67 La stessa perizia viene adottata da Giorgio Palearo nel disegno del 1578 della piazzaforte di Cagliari. 68 Rif.13-15 del trattato del Maggi e Castriotto.

69 Le considerazioni e le ipotesi di seguito effettuate devono necessariamente tener presente che il disegno di progetto veniva di

norma adattato al sito attraverso il consueto tracciamento con corde e pertanto le misure potevano essere modificate in funzione della morfologia dei luoghi.

70 Sistema metrico che si ipotizza possa essere utilizzato per il progetto della fortezza da realizzarsi nella vicina collina di San

cavaliere del baluardo dello Sperone, all’epoca in fase di realizzazione, opera che più tardi dominerà la collinetta della giustizia.

Lungo le cortine tra i baluardi dello Sperone e di Montalbano e tra questo ed il baluardo della Maddalena sono visibili i traversos71 le cui postazioni sono direttamente in comunicazione con gli

adiacenti baluardi. Si individua inoltre il cavaliere posizionato sul baluardo della Maddalena e attraverso la sovrapposizione dei due disegni eseguiti da Giorgio Palearo nel 1573 e nel 1578 e l’osservazione dell’overlay grafico siamo in grado di riconoscere ed attribuire al progettista ticinese una serie di interventi che confermano l’adozione di alcune soluzioni progettuali consigliate nel trattato del Maggi e Castriotto.

L’elaborato grafico (Fig.52) mostra i tratti di circuito difensivo eseguiti in difformità del progetto di Jacopo Palearo del 1563 (color azzurro) laddove Giorgio modifica l’andamento del tracciato (lato mare tra la Torre dello Sperone e la Torre di San Giacomo) o avanza rispetto alla linea di progetto (tratto compreso tra la Torre di Sant’Elmo e la Torre della Maddalena e disegno delle facce del baluardo di Montalbano); l’analisi grafica evidenzia inoltre come nel fronte mare non si attui in modo completo la proposta di El fratin di realizzare una successione di salienti con l’artiglieria posizionata nei punti d’incontro di questi. A ridosso della Torre di Sant’Elmo si realizzano le strutture voltate (Fig.61), previste nel progetto di Jacopo e tutt’ora esistenti, attraverso una soluzione formale in perfetta analogia con gli schemi proposti dalla trattatistica militare. L’esame dell’area del Montalbano propone ulteriori spunti72; il baluardo viene realizzato da Giorgio Palearo in ampliamento rispetto al disegno del fratello ed appoggiandosi alle strutture realizzate durante il periodo 1552-1573 da Rocco Capellino (Fig.53). La presenza dell’ingegnere per occuparsi della realizzazione del baluardo è registrata a fine febbraio 1575; dal giugno dello stesso anno sarà il “Capitan y Sargento mayor”73 Camillo Morchilli a dirigere i lavori per essere poi raggiunto da Giorgio nell’aprile del 1576. La sovrapposizione dei disegni consente di riconoscere come un tratto del fianco arretrato in direzione della Torre di San Giovanni sia opera del Capellino e che Giorgio realizzi il cavaliere sfruttando il limite esterno delle strutture realizzate dall’ingegnere cremonese74, soluzione tecnica che ritroviamo nel riutilizzo delle torri cinquecentesche di Lucca (Fig.28, cap.1). Possiamo ancora notare, dal confronto con le strutture ancora esistenti, che Giorgio rappresenti non correttamente alcuni tratti delle opere realizzate nel periodo in esame.

In particolare nel tratto tra il baluardo dello Sperone e il baluardo segnato nel disegno con lettera E è differente l’andamento della cortina, non viene indicato il fianco ritirato nel punto di connessione tra baluardo di Montalbano e Torre del Portal Rial.

Per concludere, il ri-disegno dell’elaborato fornisce la conferma di come Giorgio disegni nel 1573 il bastione dello Sperone in modo errato; nel disegno di fine lavori questo infatti compare in maniera diversa da quanto rappresentato nel 1573, conforme al progetto definitivo del Capellino e con una inclinazione della faccia compatibile con le indicazioni di Jacopo e delle recenti indagini archeologiche (Fig.34) .

71 In particolare, la postazione per artiglieria posizionata poco distante dall’accesso alla città sostituisce la demolita torre di San

Giovanni (situata in origine lungo la cortina che collegava la torre del Portal Rial al bastione della Maddalena.

72 Il disegno del Baluardo di Montalbano è rappresentato nel disegno del 1578 a ridosso della Torre del Portal Rial privo di fianco

ritirato ed inoltre l’altezza del suo parapetto è alla quota della torre stessa (questo deriva dall’aver realizzato l’assonometria proiettando la pianta verso il basso).

73 Viganò M. 2004, op.cit., p.201.

74 L’analisi di questo tratto di fortificazione è attualmente oggetto di uno studio specifico che a partire dai rilievi delle tracce emerse

Figura 50: disegno di Giorgio Palearo datato 157875.

Figura 51: modello digitale del disegno delle fortificazioni eseguito da Giorgio Palearo nel Luglio del 1578.

75 Tavola pubblicata da Viganò M. 2004.

Figura 52: elaborazione grafica dell’elaborato realizzato da Giorgio Palearo nel 1578 nel quale sono riportati i lavori svolti sotto la sua direzione nel periodo 1573-1578, le opere del Capellino ed in colore ciano i tratti previsti dal progetto di Jacopo Palearo e non realizzati.

Figura 53: il ri-disegno del baluardo di Montalbano così come rappresentato da Giorgio Palearo nel 1578 (sullo sfondo il disegno del 1573.)