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2. L’OPERA DEI FRATELLI PALEARO FRATINO

2.3 Il disegno dei baluardi

Figura 54: baluardi progettati da Jacopo Palearo (Pamplona), Giovan Battista Calvi (Rosas), Francesco Paciotto (Groningen).

Il disegno delle architetture militari progettate dai fratelli ticinesi mostra una notevole precisione nella rappresentazione dei singoli elementi costruttivi, frequentemente accompagnata da una relazione che precisa le modalità di realizzazione dei lavori, le caratteristiche dimensionali ed architettoniche e talvolta la stima delle opere da eseguire.

La maggior parte degli elaborati prodotti dai Palearo portano la firma di Giorgio nonostante questi occupi una posizione di secondo piano nei confronti del più quotato fratello. In realtà tali disegni vengono eseguiti da Giorgio Palearo all’atto di giungere nei cantieri ed hanno lo scopo principale di mostrare i progetti di Jacopo, ai quali deve rigorosamente attenersi.

Giorgio inoltre propone alcune varianti ai progetti del fratello, proposte che non verranno mai accolte come quella di ampliare la cinta muraria di Cagliari “abbracciando” con una successione di baluardi il quartiere di Stampace ad ovest di Castello. Lo stesso ingegnere realizza le due viste assonometriche “soldatesche” che rappresentano lo stato di avanzamento dei lavori di Cagliari ed Alghero nel 1578, quando destinazione Maiorca, lascia l’Isola.

Giorgio, lo si vedrà nell’analisi degli elaborati di progetto per Alghero, utilizza il disegno quale strumento per proporre le proprie idee, talvolta riportando di proposito alcuni tratti di fortificazione, in maniera “sbagliata”. Compare la firma di Jacopo tra i disegni esaminati, la soluzione per il baluardo di Villanova a Cagliari, il progetto per la cittadella di San Fiorenzo in Corsica, la Ciudadela di Pamplona e pochi altri.

2.3.1 La traça del fratin

Il disegno del baluardo proposto da Jacopo e Giorgio assume differenti soluzioni formali in funzione del sito (condizioni morfologiche) e della tipologia di intervento (cittadella, cinta urbana, fortezza), conservando peraltro alcuni elementi quali l’utilizzo dei fianchi ritirati con spalle a musone e come vedremo nei cantieri della Sardegna con l’adozione del parapetto inclinato.

La soluzione di Jacopo Palearo per Pamplona (1571) mostra una cinta pentagonale con baluardi con angoli acuti delle stesse dimensioni laddove il sito consente l’applicazione rigorosa delle matrici geometriche. Il disegno mostra la struttura del baluardo realizzato con setti paralleli (collegati da volte) a sostegno del terrapieno ed angoli rinforzati. Sono riconoscibili le vie di accesso

indipendenti che conducono alla cannoniera ed alle troniere e le rampe di accesso ai cavalieri. I fianchi sono ritirati e le spalle a musone (come in tutte le soluzioni dei fratelli ticinesi).

La soluzione del milanese Giovan Battista Calvi mostra uno dei baluardi della cittadella di Rosas (1552), realizzata adattando il pentagono alle strutture medievali esistenti; tale condizione definisce un perimetro difensivo caratterizzato da baluardi con angoli ottusi. I fianchi non sono ritirati, le spalle sono a musone e la struttura dell’opera è realizzata con setti a sostenere il terrapieno e mostra un elemento di rinforzo oltre che nell’angolo tra faccia e fianco anche nel punto di raccordo tra cortina e fianco. La via d’accesso alle cannoniere ha un unico accesso esterno che poi si biforca all’interno del baluardo e presenta due locali adiacenti comunicanti.

Il disegno di Francesco Paciotto realizzato nella seconda metà degli anni’60 del Cinquecento per la cittadella di Groningen nelle Fiandre spagnole, mostra un baluardo lanceolato con fianchi ritirati ed orecchione tondo le cui strutture interne sono rappresentate da setti a sostenere il terrapieno.

L’interesse per il disegno del Paciotto risiede nella duplice rappresentazione grafica presente. Possiamo difatti distinguere un disegno in sezione che mostra le strutture interne (ed un locale voltato a crociera dove si “leggono” i pilastri), le vie di comunicazione tra i vali ambienti ed un vista assonometrica che mostra la rampa per raggiungere la piazza, che completa la descrizione dell’opera. Sono presenti gli elementi di rinforzo adottati da Calvi con un dettaglio costruttivo dell’orecchione che ritroveremo nel cantiere di Alghero.

L’opera dei due fratelli si svolge in luoghi con differenti condizioni morfologiche attraverso la realizzazione di progetti per fortezze isolate, cittadelle, torri costiere ed adeguamenti di cinte urbane esistenti, talvolta occupandosi di opere idrauliche e di urbanistica (San Fiorenzo, Corsica35).

L’analisi delle opere progettate ed in parte realizzate ha permesso di evidenziare l’uso di modelli presenti nella trattatistica militare che si ripetono (adattandosi alle caratteristiche morfologiche del sito) e di matrici e figure geometriche ben definite.

In particolare lo studio del progetto per la fortezza di San Giuliano ad Alghero permetterà di verificare la perizia con la quale Giorgio Palearo esegua il rilievo della collina nella quale dovrà sorgere l’opera militare ed il riferimento progettuale al trattato del Maggi e Castriotto.

La tipologia di opere realizzate dagli ingegneri ticinesi possono essere classificate in: piazzeforti realizzate su tessuti medievali esistenti, cittadelle a controllo degli accessi ai porti, delle vie d’acqua ed a controllo della città, fortezze su rilievi isolati. La prima categoria di opere mostra la capacità dei Palearo di effettuare scelte progettuali che si adattano al sito nella ricerca della soluzione ottimale per la difesa della piazzaforte e quella più economica; la seconda viene disegnata

generalmente in siti piani che consentono l’applicazione rigorosa di matrici geometriche utilizzate in particolare nella cittadella di Pamplona, ma presenti anche se in forma minore negli interventi attuati in Portogallo ed in Corsica. La terza categoria comprende opere come la fortezza di Setubal, di Alicante o il progetto non realizzato nella collina di San Giuliano ad Alghero; esempi nei quali i progettisti a partire da un modello di riferimento ridisegnano il perimetro difensivo con forme che assecondano la morfologia dei luoghi o come direbbero i Palearo consentono di acompagnar las obras con la naturaleza del sitio. I tre progetti per le fortezze sono legati dall’utilizzo del fronte tanagliato, che nel caso di Alicante abbiamo visto scaturire da un tracciamento di assi vincolato alle preesistenze. Nei due disegni per Setubal ed Alghero, ideati rispettivamente da Jacopo e Giorgio osserveremo, in particolare dopo l’analisi formale dl disegno di Giorgio nel Cap.3, la differenza sostanziale tra i due fratelli: Giorgio conosce ed utilizza rigorosamente la trattatistica, mentre Jacopo, avendone anch’egli acquisite le nozioni e fatte proprie le soluzioni progettuali, realizza composizioni uniche frutto della sua genialità.

35

Jacopo da disposizioni per l’impostazione del borgo che nascerà attorno alla cittadella e per il prosciugamento delle paludi di San Fiorenzo.