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Analisi mercato: accessibilità

Attrattività e accessibilità del mercato russo

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2.3 Analisi mercato: accessibilità

Per concludere il capitolo dedicato all’attrattività e all’accessibilità del mercato russo mi propongo ora di affrontare alcune questioni tecniche che possono risultare particolarmente spinose agli occhi di imprese italiane potenzialmente interessate a penetrare nel mercato russo. Nello specifico mi riferisco alla presenza di barriere commerciali di natura tariffaria (dazi doganali) e non tariffaria (embarghi, ostacoli di natura tecnica) che possono complicare l’accesso al mercato. Per quanto riguarda invece l’analisi delle barriere non commerciali, ho scelto di affrontare punti come lo studio della competitività del mercato russo, della composizione della domanda, dei canali di distribuzione e dei competitors nel capitolo successivo, esclusivamente in relazione alle peculiarità del mercato agroalimentare e lattiero- caseario.

2.3.1 Barriere commerciali tariffarie

Secondo la definizione fornita da E. Valdani e G. Bertoli in Marketing Internazionale, per barriere commerciali si intendono “le barriere (che) nascono da deliberate scelte di politica economica dei governi nazionali e (che) si manifestano tramite ostacoli finalizzati ad impedire (…) l’ingresso delle imprese straniere e/o dei loro prodotti nel territorio doganale dello stato.”225

Generalmente, i dazi doganali applicati dalla Federazione russa rappresentano il primo disincentivo che frena le aziende estere dall’accedere a tale mercato. La Federazione prevede infatti diverse tipologie di dazi, che si distinguono in relazione alla

(Fonte: O. Filina, Stabile e restia ai cambiamenti: ecco il profilo della classe media russa, Russia Beyond, 11/06/2014, ultimo accesso 02/02/2019 in:

https://it.rbth.com/societa/2014/06/11/stabile_e_restia_ai_cambiamentiecco_il_profilo_della_classe_media_r us_31463)

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categoria merceologica dei beni esportati e ai paesi da cui questi beni provengono.226 A seconda della tipologia merceologica, i dazi possono essere specifici, ad valorem o misti,

mentre possono essere azzerati, applicati alla tariffa base o raddoppiati se le merci provengono rispettivamente dai paesi dell’Unione Doganale Euroasiatica, dai paesi verso i quali è applicata la clausola della nazione più favorita,227 oppure da paesi terzi che non rientrano né nella prima categoria né nella seconda.228 La base imponibile ai fini del dazio è costituita dal valore franco frontiera russa, così come la base imponibile ai fini dell’IVA è costituita dal valore doganale della merce, a cui si sommano eventuali dazi ed accise. Oltre al pagamento dei dazi doganali, dell’IVA e di eventuali accise, le imprese che vogliano indirizzare il loro commercio verso il mercato russo devono anche considerare il gravoso impatto delle contro sanzioni adottate dalla Federazione all’indomani dell’annessione della Crimea: come precedentemente esposto, a partire dal 2014 su diverse categorie di prodotti d’importazione sono stati applicati dazi aggiuntivi, mentre altre categorie merceologiche, come quelle provenienti dal settore agroalimentare, sono state soggette a totali embarghi.

2.3.2 Barriere commerciali di carattere non tariffario

Come precedentemente esposto, la nuova politica economica avviata da Putin a partire dal 2014, avendo esattamente lo scopo ultimo di limitare le importazioni per favorire la produzione interna, emerge come un primo esempio di barriera commerciale non tariffaria che complica l’accesso al mercato russo. In essa si riscontrano infatti importanti limitazioni relative all’importazione di determinati prodotti nel mercato russo. Tra le altre misure commerciali di carattere non tariffario che possono aumentare il costo del commercio nel mercato russo spiccano per importanza le procedure doganali, le certificazioni o le dichiarazioni di conformità necessarie, oltre che le misure sanitarie e fitosanitarie

226 Exportiamo, Esportare in Russia: fra sanzioni e certificazioni, 12/09/2017, ultimo accesso 02/02/2019 in:

http://www.exportiamo.it/aree-tematiche/13456/esportare-in-russia-fra-sanzioni-e-certificazioni/

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Entrando a far parte della World Trade Organization, nel 2012 la Federazione russa ha negoziato il livello massimo dei dazi doganali applicabili all’interno della propria giurisdizione e ha accetto di rispettare il principio della nazione più favorita, in base al quale i membri della WTO che contrattano tra loro condizioni commerciali più favorevoli rispetto a quelle vigenti con altri paesi, devono estendere tali condizioni alle relazioni

commerciali con tutti gli altri membri. La partecipazione russa alla WTO ha quindi comportato una sensibile riduzione del valore di molti dazi doganali. Per esempio, ad adesione completata, i dazi doganali applicati al settore alimentare sono scesi al 10% (dal 14,1% del 2011), per il settore chimico farmaceutico sono scesi dal 9,4% del 2011 al 5,6%, mentre per abbigliamento sono scesi dal 19,6% del 2011 al 14,5%. Simili riduzioni sono state applicate anche ai settori della gioielleria, della meccanica, dell’automotive e dell’arredamento. (Fonte: E. Valdani, G. Bertoli, Marketing internazionale, op.cit., p. 124)

228 Exportiamo, Esportare in Russia: fra sanzioni e certificazioni, op.cit., http://www.exportiamo.it/aree-

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richieste.229 Per quanto concerne le misure doganali, è opportuno ricordare in questa breve analisi che i soggetti non residenti nella Federazione non possono compilare autonomamente la dichiarazione d’importazione richiesta dalla dogana ai fini dell’importazione, e devono quindi rivolgersi ad un broker doganale, ad un soggetto cioè autorizzato a prestare servizi doganali a favore di terzi. Inoltre, per ottenere l’autorizzazione all’importazione, va notato che per molte categorie merceologiche (tra cui prodotti alimentare, cosmetici, medicinali, detersivi, profumi, apparecchi elettronici) vengono richiesti diversi documenti certificativi, che attestano la conformità dei prodotti alle norme russe. Per il rilascio di tali certificazioni l’ente competente è il Rosstandart, ovvero il Comitato Statale per la standardizzazione e la Metrologia. Per sdoganare le merci per cui è richiesta la certificazione di conformità occorre ottenere il certificato GOST-R, rilasciato dal Rosstandart o da altri enti da questo accreditati. In aggiunta, per importare prodotti alimentari è necessario

dotarli di etichette in lingua russa, che ne spieghino le caratteristiche e le funzioni d’uso. A ciascuna categoria merceologica corrisponde un codice doganale, al quale sono associate le

procedure atte all’importazione, che possono prevedere anche una combinazione di certificati, permessi o registrazioni. La tortuosità di tale sistema emerge considerando che ottenere tali certificati richiede diversi costi, soprattutto in termini di tempo e di conoscenze necessarie per individuare gli enti da cui tali dichiarazioni possono essere effettivamente rilasciate.

Capitolo III