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Modalità di accesso al mercato lattiero caseario russo

Import Export

3.4 Modalità di accesso al mercato lattiero caseario russo

Da quanto finora esposto in relazione al mercato agroalimentare, considerando da una parte il blocco delle importazioni e gli ostacoli di natura fiscale e doganale, e dall’altra la serie di incentivi promossi dalla nuova politica economica, risulta evidente che le aziende italiane interessate al mercato lattiero caseario russo possono vagliare la possibilità di pianificare una presenza stabile nel paese attraverso due canali in particolare: la costituzione di Joint Ventures o di società controllate.

3.4.1 Joint Ventures e società controllate Secondo le normative russe in materia societaria e commerciale, le Joint Ventures (JV) possono essere di tipo contrattuale o di tipo corporate, che a differenza delle prime permettono ai soci di separare il loro patrimonio da quello della società. Gli atti fondamentali

282 FreshPlaza, Il nuovo consumatore russo: meno marchi, più salute e sostenibilità, 11/07/2018, ultimo accesso

03/02/2019 in: https://www.freshplaza.it/article/100250/Il-nuovo-consumatore-russo-meno-marchi,-piu- salute-e-sostenibilita/

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per costituire una JV con un partner russo sono lo statuto, l’accordo di costituzione della società e l’accordo sul funzionamento, nel quale i soci disciplinano gli obblighi reciproci, inerenti la non concorrenza, il funzionamento della governance, e le modalità di costituzione e di finanziamento.284 Come tutte le imprese estere presenti in Russia, anche le JV possono essere a responsabilità limitata (OOO) o società per azioni (AO). La costituzione di una società di tipo OOO, che dal punto di vista normativo e fiscale risulta come persona giuridica residente in Russia, comporta notevoli vantaggi, come la possibilità di mantenere separati il capitale e i rischi della società russa da quelli della società italiana, il permesso di importare merci in autonomia e senza far richiesta di un intermediario, oppure la possibilità di pagare i fornitori russi senza che il trasferimento del pagamento sia soggetto a controlli valutari. In alternativa, una società estera può aprire una filiale, esercitante in toto o in parte l’attività della casa madre. Non risultando come persona giuridica residente in Russia, la filiale può ricevere o trasferire capitali alla casa madre, servendosi di un conto corrente aperto in una banca russa, ma non può effettuare importazioni in autonomia, ne effettuare pagamenti senza che le operazioni bancarie vengano assoggettate a controlli valutari. Inoltre, secondo l’art. 346.11 del codice tributario della Federazione, le società che rispondono a determinati requisiti possono accedere ad un regime fiscale agevolato, ottenendo una esenzione dall’imposta sulla proprietà e sul valore aggiunto, oltre che l’applicazione dell’imposta sul reddito a tre aliquote ridotte.285

Nonostante i vantaggi, le società a regime fiscale agevolato, in caso di perdite, sono soggette alla tassazione dell’1% dei ricavi e al pagamento dell’IVA versata in dogana per l’importazione delle merci, che non è

deducibile.286

In aggiunta, secondo il decreto governativo n.708, un investitore russo, anche se controllato da soggetti stranieri, può accedere al Contratto Speciale di Investimento (CSI), ovvero ad un accordo stipulato tra l’investitore russo e le autorità russe (federali, regionali o locali) che per un periodo massimo di dieci anni può dare accesso a diverse agevolazioni in materia di creazione di impianti produttivi ex novo, ammodernamento di impianti produttivi esistenti o creazioni di impianti produttivi per prodotti che non presentano sostituti nel mercato russo.287

284

ICE-Mosca, Investire in Russia: guida per gli operatori italiani, op.cit. pp.6-7

285

Se e solo se la richiesta da parte della società viene effettuata l’anno fiscale precedente a quello per cui si inoltra la richiesta.

286

ICE-Mosca, Investire in Russia: guida per gli operatori italiani, op.cit., pp.7-9

287 Il CSI è limitato ad investimenti diretti verso seguenti settori industriali: assistenza sanitaria, farmaceutica,

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Queste agevolazioni vengono determinate caso per caso dall’autorità russa che prende parte all’accordo e possono prevedere un’imposizione fiscale agevolata, l’ottenimento di investimenti a tasse di interesse ridotto, l’ottenimento di sussidi o incentivi, o l’ottenimento dello status di sole supplier. Conviene segnalare poi che, in virtù della legge del 9 aprile 1996 sottoscritta da Roma e Mosca contro le doppie imposizioni, il socio di una società che opera in Russia che abbia versato una quota di partecipazione pari almeno a 100.000 USD e detenga almeno il 10% del capitale della società, al momento della distribuzione dei dividendi beneficia di una trattenuta del 5% dei dividendi al posto dell’aliquota del 10%.288 La legge russa prevede altresì che un socio possa contribuire alla costituzione di una società conferendo capitale sociale in natura, e nel caso in cui si tratti di conferimento di macchinari utili alla produzione, questi non vengono sottoposti al pagamento di dazi per l’importazione.289

3.4.2 Gli aspetti doganali

I produttori europei di latticini e prodotti derivati non possono importare in Russia le loro merci per almeno un altro anno, dato che l’embargo entrato in vigore il 7 agosto 2014 è stato prolungato fino al 31 dicembre 2019. Per offrire comunque una panoramica riguardo all’importazione di prodotti alimentari e agricoli, mi propongo di riportare di seguito una breve analisi dei prerequisiti e degli standards, di carattere tecnico e legale, che devono essere soddisfatti affinché il governo della Federazione russa permetta l’importazione. Infatti, da quanto si evince dal Russian Federation: food and agricultural import regulations and standards-Narrative, redatto dal USDA Foreign Agricultural Service, i prodotti alimentari e agricoli importati nella Federazione devono rispondere a diverse normative, in merito agli ingredienti, agli additivi, all’imballaggio, all’etichettatura, oltre che al possesso di determinate certificazioni. In merito al set di norme che disciplina l’importazione di prodotti alimentari, occorre riportare che sono in vigore oltre ad una serie di leggi federali russe, anche diverse normative concordate all’interno dell’Unione Economica Eurasiatica e soprattutto in materia di requisisti sanitari e fitosanitari, anche un serie di normative armonizzate agli standard

internazionali.290

All’interno della Federazione, la conformità dei prodotti alimentari in circolazione con le

288

ICE-Mosca, Investire in Russia: guida per gli operatori italiani, op.cit., p.8

289

A condizione che i macchinari in oggetto rimangano di proprietà e ad uso dell’azienda per un periodo minimo di 5 anni.

290

Dal 23 agosto 2012 all’interno dell’Unione Doganale Eurasiatica sono in vigore tariffe doganali comunitarie e dal 7 aprile 2011 le leggi vigenti all’interno dell’Unione in materia di requisiti sanitari, veterinari e fitosanitari sono state armonizzate con i requisiti internazionali.

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norme in vigore viene controllata da diverse istituzioni: il Ministero dell’agricoltura attraverso il Rosselkhoznadzor (il servizio federale per la sorveglianza sanitaria e fitosanitaria) monitora l’implementazione delle norme in materia sanitaria e fitosanitaria, mentre il Rospotrebnadzor (il servizio federale per la sorveglianza della protezione dei diritti del consumatore e del suo benessere) è responsabile della sicurezza in materia alimentare; il Rosstandart (l’agenzia federale per la regolamentazione tecnica e la metrologia) è invece responsabile di certificare la conformità dei prodotti alimentari in circolazione alle norme federali. In aggiunta, il Ministero della finanza, attraverso il Servizio federale doganale, cura i controlli doganali e regola le importazioni attraverso un sistema di tasse e tributi, mentre il Ministero dell’industria e del commercio monitora l’implementazione di normative non tariffarie legate all’attività economica, come il licensing. Infine, il Ministero dello sviluppo economico è

incaricato di determinare la quota di import per ogni categoria di prodotto.291 A livello doganale, i dazi, eventuali tasse e l’IVA sono calcolate per ogni prodotto in base al

valore doganale, che include i costi della realizzazione, dell’assicurazione e del trasporto, e per facilitare le operazioni doganali e lo sdoganamento, solitamente questi tributi vengono pagati in anticipo dall’importatore, che ha anche il dovere di compilare e presentare in dogana una serie di documenti in lingua russa funzionali alle pratiche di sdoganamento.292 Soprattutto per quanto riguarda l’importazione di prodotti alimentari, occorre tenere presente che qualsiasi irregolarità nella presentazione di questi documenti o la loro totale assenza, assieme alla non conformità alle norme di etichettature o alle norme fito-sanitarie sono elencate tra le cause principali che rallentano o proibiscono le importazioni. Per quanto riguarda invece le certificazioni, come precedentemente esposto, la maggioranza dei prodotti commercializzati in Russia devono rispondere ai regolamenti tecnici redatti dall’Unione Doganale Euroasiatica (EAC) per accertare e verificare la regolarità delle merci. Per attestare la conformità di un bene è possibile avvalersi di due strumenti: la certificazione obbligatoria e la dichiarazione di conformità. La prima deve essere rilasciata da un ente accreditato obbligatoriamente per alcune categorie di prodotti, mentre la seconda può essere redatta in forma di autocertificazione dal produttore/venditore del bene per cui si richiede la certificazione obbligatoria o da un terzo facenti le sue veci in qualità di “soggetto espletante le funzioni del produttore straniero”, che deve in qualsiasi caso essere registrato come persona

291 USDA Foreign Agricultural Service, Russian Federation: food and agricultural import regulations and

standards-FAIRS Country Report, Global Agricultural Information Network, 22/12/2017,p.10

292 Per la lista completa rimando a USDA Foreign Agricultural Service, Russian Federation: food and agricultural

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giuridica in uno degli stati dell’EAC e a cui viene riconosciuta la responsabilità civile, amministrativa o penale connessa alla stesura della dichiarazione.293

3.4.3 Accesso al credito

Ad oggi in Russia sono presenti diverse banche italiane che attraverso una fitta rete di filiali offrono servizi e consulenze bancarie agli investitori, che siano aziende o privati. Tra queste alcune, come Intesa San Paolo e Unicredit, operano attraverso sussidiarie di diritto russo, mentre altre, come Mediobanca o Ubi Banca, attraverso uffici di rappresentanza. Le aziende di credito italiane sostengono gli investitori sia con interventi diversificati (come affiancando i clienti nelle indagini di paese e di mercato, offrendo consulenze o promuovendo l’accesso alla rete locale di consulenti legali), sia attraverso i propri servizi specialistici di “corporate and investment banking” volti a sostenere gli investimenti diretti in collaborazione con altri istituzioni italiane come SACE, FINEST e SIMEST per gli aspetti agevolativi e assicurativi a favore del processo di internazionalizzazione.294 Da parte delle istituzioni russe invece, la principale istituzione a favore degli investimenti esteri viene considerata essere il Fondo Russo per gli Investimenti Diretti (RFDI), un fondo cioè istituito nel 2011 con una dotazione di 10 miliardi di USD al fine di promuovere investimenti diretti in Russia. Il fondo, che in qualità di co-investitore può entrare con quota equity fino ad un massimo del 50%,

contribuisce tuttavia a realizzare solo progetti che rispondano a certi requisiti.295 Gli investitori esteri possono comunque affidarsi ai servizi delle banche russe, ma a causa

degli alti tassi di interesse applicati, è opportuno che le aziende italiane che vi intendano rivolgersi abbiano fatturato, dimensione e capacità organizzative tali da poter avere un significativo potere contrattuale e ottenere tassi d’interesse più vantaggiosi.