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5. Analisi: metodi e materiali

Una volta acquisito un background di conoscenze sufficientemente ampio, è possibile proseguire con un approccio più specifico, volto a sviluppare la tesi in corsi di trattazione.

I due capitoli a seguire si focalizzeranno su due tipologie differenti e complementari di analisi. Il capitolo 6 verterà su un’ analisi di tipo quantitativo, mentre il capitolo 7 su un’analisi qualitativa. Ho ritenuto necessario e imprescindibile svolgere entrambe queste forme di studio, in quanto rappresentano due facce della stessa medaglia. Credo infatti che la situazione editoriale attuale, in quanto realtà eterogenea e complessa, presenti innumerevoli sfaccettature e che sia di conseguenza impossibile analizzarle tutte con la dovuta accuratezza e precisione nell’ambito di questo lavoro di tesi. Per questo motivo, creare un terreno sì generico ma anche generale, un sostrato condiviso - tramite una tipologia di lavoro quantitativo - dà la possibilità di avere una visuale più ampia e inclusiva della situazione, di ottenere una prima lettura superficiale ma comunque emblematica. Successivamente, il concentrarsi su alcuni case studies permette di entrare in profondità in alcuni aspetti più specifici, evidenziando tratti e questioni in modo più esauriente e dettagliato allo scopo di dare un respiro anche analitico all’intera opera.

Ai fini dell’analisi quantitativa, ho proceduto all’invio e poi alla distribuzione manuale – in occasione della Fiera dell’editoria di Roma, tenutasi dal 4 all’ 8 dicembre 2015 – di 100 questionari a compilazione rapida. Come è possibile vedere nell’esempio inserito nella sezione Appendici,essi riportavano una serie di domande alle quali la risposta veniva data con una croce da apporre su una scala di valutazione da 1 (poco/basso) a 5 (molto/alto). Si è preferito tale numerazione a una progressione da 1 a 10 per evitare il facile e immediato accostamento di quest’ultima al sistema di votazione scolastica in cui i numeri sotto il 6 sono percepiti come insufficienti, mentre nel questionario sarebbero stati comunque rilevanti e indicatori di una buona valutazione. Il compito delle case editrici era quello di esprimere un giudizio subitaneo rispetto a 13 quesiti, concernenti la situazione attuale e le prospettive editoriali, a livello nazionale e internazionale, nonché ulteriori questioni più specifiche relative al settore dell’export e dell’apertura italiana al mercato internazionale.

Le domande poste attraverso il questionario ( vedi Appendice n. 1) possono essere suddivise per tematiche di analisi:

• Situazione attuale dell’editoria: è stata prevista una valutazione della situazione editoriale sia a livello mondiale che italiano (domanda 1 e domanda 2);

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• Interesse editoriale verso import ed export: le successive domande vertono sull’interesse effettivo mostrato da editori nazionali e internazionali verso il movimento del mercato librario, in ambo le direzioni (domanda 3, domanda 4 e domanda 5);

• Posizionamento internazionale della casa editrice considerata: tale specifico terreno di indagine include vari ambiti quali la presenza nel mercato sovranazionale (domanda 6), l’efficacia (domanda 7), l’investimento economico (domanda 8) e il conseguente guadagno (domanda 9) dall’internazionalizzazione dei propri prodotti e delle proprie politiche aziendali e infine le prospettive di crescita o di eventuale ingresso nel campo dell’esportazione ( domanda 10);

• Previsioni concernenti il futuro editoriale: anche in questo frangente, si è voluto chiedere un’opinione sia riguarda alle prospettive italiane (domanda 11) che quelle a livello globale (domanda 12), per poi concludere con quelle italiane all’interno del mercato mondiale (domanda 13).

L’immediatezza e la rapidità di questo metodo di analisi fanno sì che le risposte raccolte siano “senza filtro” e immediate, e quindi possano ritenersi appropriatamente accostabili alla reale visione percepita del panorama editoriale. Non bisogna però dimenticare l’influenza di emozioni e stati d’animo – quali fretta, non adeguata concentrazione, istintivo pessimismo o ottimismo- e delle situazioni – festival rumoroso e affollato, mail non considerate urgenti o arrivate in situazioni poco propizie- su tale visione.

In ogni caso è un dato di fatto che i questionari compilati manualmente per l’analisi quantitativa in oggetto esprimano giudizi elaborati in un clima più o meno concitato e in modo più o meno estemporaneo.

Ciò quindi può e deve essere considerato sia un pro che un contro ai fini della discussione: la linea decisionale presa è infatti quella di considerare i dati quantitativi ai fini di un’analisi più emotiva e superficiale della situazione, ossia della percezione dello stato dell’editoria in un primo livello, senza voler dare peso eccessivo alle affermazioni in quanto tali, ma cercando di incentrare il fulcro dell’analisi sulla percezione generica, generale e dettata dalle sensibilità personali.

I questionari compilati pervenuti sono 55 su 100, più della metà. Questo può essere considerato un successo, viste le variabili situazionali e mediali.

E’ importante rimarcare come la quasi totalità di essi pervenga da piccole e medie case editrici. Esclusi i case studies, grandi case e concentrazioni editoriali non hanno risposto né a mail né a telefonate né ai numerosi altri tentativi di contatto, nonostante l’aver dichiarato almeno in principio

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interessamento alla questione e volontà di partecipazione. Evidente è quindi l’assenza da parte di questa particolare categoria di un reale interesse verso questo tipo di indagine, che invece è stata percepita come importante dalle piccole e medie imprese; probabilmente esse sono riuscite a vederne un’ utilità maggiore e si sono sentite più toccate materialmente dalla questione, in quanto mancano dei potenti mezzi già ampiamente internazionali delle loro grandi rivali.

Le case editrici rispondenti sono le seguenti: 1. Add editore

2. Alter ego edizioni 3. Anonimo1 4. Anonimo2 5. Anonimo3 6. (anonimo) editore 7. Atmosphere libri 8. Bianca e Volta 9. Bibliohaus 10.Caravan edizioni 11.Carta canta 12.Casasirio

13.Cosmo Iannone editore 14.Del Vecchio editore 15.Della Porta

16.Dissensi edizioni 17.Ediesse

18.Edizioni Forme Libere 19.Edizioni Kirke 20.Edizioni Lavoro 21.Edizioni spartaco 22.EDT 23.Effatà editrice 24.Emons 25.Exorma 26.Fandango libri

27.Giulio Perrone editore 28.Gruppo Albatros

58 29.Hacca 30.Homo scrivens 31.Iacobelli editore 32.Intermezzi editore 33.Iperborea 34.Jaca book 35.Kellermann 36.La lepre edizioni 37.La nuova Frontiera 38.Leone editore 39.Liberilibri 40.Lit edizioni 41.Manni editori

42.Marco Polillo editore 43.Mattioli 1885

44.Mesogea 45.Mimesis 46.Minimum fax 47.Nottetempo

48.Nuova editrice Berti srl 49.Ouverture edizioni 50.Roundrobin editrice 51.Saecula 52.Sur 53.Textus edizioni 54.Watson edizioni 55.Zambon

A seguito della raccolta di dati a fini statistici, la ricerca quantitativa si è poi articolata attraverso l’analisi di ogni singola domanda e la costruzione per ciascuna e poi in generale, di statistiche apposite, in modo da poter illustrare con la massima chiarezza anche visiva i risultati ottenuti. A fianco dei dati materici sono stati apposti commenti di riflessione personale rafforzati da comparazioni con i dati ufficiali raccolti nei precedenti capitoli.

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Nel secondo tipo di investigazione, invece, si è provveduto a effettuare interviste scritte o telefoniche, basate su 9 domande aperte che presentavano le stesse tematiche del questionario rapido, a un casa editrice “portavoce” per ogni suddivisione del sistema editoria. Un esempio di tale intervista può essere ritrovato nella sezione Appendici. Ciò significa che per ogni classe editoriale – grandi concentrazioni editoriali, medie case editrici, piccole case editrici – si è trovato un esponente disposto a rispondere alle domande in modo esauriente ed esaustivo. Le case editrici coinvolte sono state:

1. Categoria delle concentrazioni editoriali: Gruppo Editoriale Mauri Spagnol (Appendice n.4) 2. Categoria medio- grandi e medie case editrici: Laterza (Appendice n. 5)

3. Categoria delle piccole e medio-piccole case editrici: Fernandel (Appendice n. 6)

Tali case sono state scelte in quanto rappresentanti del settore sia perché considerate sufficientemente emblematiche delle caratterizzazioni chiave della loro categoria di appartenenza e in quanto le più reattive e coinvolte a livello di risposte all’ intervista, sia per quanto concerne la velocità di risposta che per l’esaurienza e l’ impegno e il coinvolgimento mostrato nel rispondere. Per quanto riguarda questa analisi, le domande poste sono coincidenti a quelle del questionario compilativo a livello di contenuti, con qualche punto di approfondimento maggiore.

E’ possibile dunque dividerle come segue ( vedi Appendice n. 2):

• Definizione della propria casa editrice: è stata richiesta una descrizione generali dei principi fondanti della data casa editrice (domanda 1), in modo da poter dare un orientamento generale sulle politiche e le intenzioni internazionali del soggetto considerato;

• Internazionalizzazione della casa editrice considerata: ci si è soffermati a lungo sull’ analisi dell’interesse a livello internazionale del soggetto (domanda 2), dell’effettiva presenza (domanda 3) e dei possibili esempi di successo (domanda 4) dovuti alle pratiche internazionale dell’ azienda. Si è anche domandato qualche caso di malfunzionamento dell’export autoriale (domanda 5) e questioni più tecniche, come i criteri di scelta dei partner (domanda 6) e la responsabilità dei progetti sull’estero (domanda 7);

• Analisi e prospettive editoriali: si è poi chiesta una valutazione della situazione dell’editoria contemporanea e delle possibili prospettive future, i modo particola del settore dell’esportazione del prodotto culturale e letterario italiano.

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Oltre a ciò, per concludere si è ritenuto opportuno dedicare un’ ulteriore sezione all’ analisi del metodo editoriale nato nel nuovo millennio: il self publishing. Profondamente legato al mondo del web, è importante da considerare in quanto fenomeno sempre più rilevante a livello sia italiano che mondiale. Nell’ ultimo paragrafo si è dunque analizzato un caso di self publishing italiano – attraverso un’ intervista (in Appendice n. 3) simile a quelle adottate nell’ analisi qualitativa ma debitamente modificata in modo da permettere all’ autore- editore in questione, Riccardo Bruni, di esprimersi significativamente nel suo campo di azione, in modo da poter fornire uno sguardo abbastanza ampio o perlomeno introduttivo di questa pratica in via di espansione e da molti ritenuta chiave essenziale nel mercato futuro (vedi Appendice n. 7).

A differenza dell’analisi quantitativa, per sviluppare l’analisi qualitativa si è adottato un uso discorsivo dei dati, integrando le risposte emerse a commenti supportati dai dati raccolti e facendole precedere da una descrizione – integrativa della domanda 1 – dei soggetti presi in considerazione, nell’ottica di poter fornire una visione chiara e comparabile ai grafici statistici precedenti delle interviste effettuate. Trattandosi infatti di conversazioni, ritengo più opportuno mantenere lo stile dialogico e funzionalmente comunicativo tipico dei dati qualitativi, contrastando e integrando così l’approccio statistico- informativo della prima tipologia di ricerca effettuata.

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