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L’analisi del patrimonio informativo, proveniente dallo svolgimento dei processi di gestione dei rischi, consente

di individuare le modalità di manifestazione degli eventi pregiudizievoli più frequenti o con impatto rilevante e gli ambiti rispetto ai quali la percezione del rischio risulta più significativa, allo scopo di indirizzare le azioni correttive di mitigazione da realizzare.

Specifica attenzione è rivolta all’evoluzione delle modalità di quantificazione del livello di esposizione al rischio, anche in termini prospettici, nonché al monitoraggio, attraverso il coinvolgimento diretto delle strutture aziendali presso cui il fenomeno rischioso si genera o è gestito, dello stato di avanzamento degli interventi di rafforzamento dei presidi esistenti a prevenzione e contenimento dello stesso.

Al fine di quantificare e monitorare la propria esposizione ai rischi ESG, nel corso del 2021 la Banca si è dotata di uno strumento utile a offrire una mappatura settoriale delle attività economiche dal punto di vista della loro vulnerabilità a tali fattori di rischio. L’obiettivo della mappatura, effettuata in forma di matrice (cd. Heat Map settoriale ESG), è stato quello di definire una tassonomia applicabile ai differenti settori economici, identificati tramite sistema di codifica ATECO, in base alla relativa esposizione ai risk driver di cui si compongono le dimensioni E, S e G.

In un’ottica di maggiore completezza, tra i fattori presi in considerazione, oltre a quelli climatici, sono stati inclusi anche key driver legati ad altri rischi di natura ambientale (es.

qualità e uso efficiente di acqua, aria e terreno, biodiversità tra specie ed ecosistemi, efficienza e salvaguardia delle risorse, capacità di gestione dei rifiuti). La mappatura, nel dare indicazioni sulla rischiosità attuale e prospettica dei portafogli creditizi e finanziari della Banca, funge da guida per determinare in quali settori di attività impegnarsi, da quali disimpegnarsi o quali sono da sostenere durante il processo di transizione verso un’economia più sostenibile.

Il processo di mappatura del rischio ESG settoriale tramite la Heat Map vede quale fonte principale per la definizione delle categorizzazioni della matrice lo standard UNEP FI (United Nations Environment Programme Finance Initiative), allo scopo di garantire un approccio metodologico di “best practice” a livello internazionale. UNEP FI è un’iniziativa sviluppata dalla partnership tra UNEP (United Nations Environment Programme) e il settore finanziario globale, rivolta all’integrazione dei principi di sostenibilità ambientale all’interno del mercato finanziario.

I key drivers individuati da UNEP FI, considerati per la determinazione del livello di rischiosità dei settori economici, sono i seguenti:

DIMENSIONE ENVIRONMENTAL:

Qualità delle acque, dell'aria e del suolo.

Biodivesità & Ecosistemi.

Disponibilità di acqua, cibo.

Housiing, Salute e sanità pubblica. Educazione.

La mappatura settoriale, condotta secondo i criteri precedentemente definiti, ha portato alla disamina di 21 macro-settori economici, ulteriormente articolati in 88 sub-settori.

Per ciascuna delle tre dimensioni di analisi dei rischi ESG sono stati definiti, applicando una metodologia proprietaria, appositi punteggi di sintesi rappresentativi del livello di vulnerabilità dei settori economici rispetto a ciascun fattore di rischio ESG individuato.

Di seguito è riportata la classificazione dei macro-settori economici che compongono la matrice di valutazione, basata sulla loro riconduzione a specifiche fasce di rischio ESG attribuite a partire dall’aggregazione in uno score di sintesi dei punteggi di esposizione ai singoli key drivers.

Codice Macro-Settore

ATECO

Descrizionne

Macro-Settore Fascia di rischio ESG

A Agricoltura, silvicoltura e pesca Rischio Alto

B Estrazione di minerali da cave e miniere Rischio Alto

C Attività manifatturiere Rischio Alto

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e

aria condizionata Rischio Alto

E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di

gestione dei rifiuti e risanamento Rischio Medio

F costruzioni Rischio Alto

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio;

riparazione di autoveicoli e motocicli Rischio Medio

H Trasporto e magazzinaggio Rischio Medio

I Attività dei servizi di alloggio e di

ristorazione Rischio Basso

J Servizi di informazione e comunicazione Rischio Basso K Attività finanziarie e assicurative Rischio Basso

L Attivita' immobiliari Rischio Medio

M Attività professionali, scientifiche e tecniche Rischio Basso N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di

supporto alle imprese Rischio Basso O Amministrazione pubblica e difesa;

assicurazione sociale obbligatoria Rischio Medio

P Istruzione Rischio Basso

Q sanita' e assistenza sociale Rischio Basso

R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento

e divertimento Rischio Basso

S Altre attività di servizi Rischio Basso

Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico;

Successivamente alla mappatura settoriale, la Banca ha intrapreso un progetto finalizzato allo sviluppo di una metodologia per la costruzione di score rappresentativi della rischiosità in chiave ESG a livello di singole controparti. Per assolvere a tale scopo, e più in generale per favorire una corretta e completa gestione dei rischi in oggetto, sono state eseguite attività di “data mapping” per la definizione del patrimonio informativo necessario, comprensiva della distinzione fra dati reperibili internamente o tramite fonti esterne.

A fronte degli esiti ottenuti, si è proceduto alla selezione e all’ingaggio di fornitori di dati esterni, utili al soddisfacimento delle esigenze informative relative ai seguenti ambiti:

■ presidio dei rischi ESG impattanti sul portafoglio di esposizioni al rischio di credito;

■ presidio dei rischi ESG associati al portafoglio di investimenti in strumenti finanziari;

■ rispetto degli obblighi regolamentari e di vigilanza in tema di “sostenibilità”, fra i quali la partecipazione della Banca all’esercizio di Climate Stress Test promosso dalla Banca Centrale Europea per l’anno 2022 (cfr. box dedicato presente nella sezione Enviromental).

Tali necessità potranno essere inoltre assolte ricorrendo, quando di rilievo, a informazioni raccolte direttamente dalla clientela, arricchendo così le evidenze acquisite tramite info-provider.

Per quanto concerne le specifiche forniture già avviate, sono in corso attività di verifica mirate a valutare la coerenza tra le diverse basi dati rese disponibili e assicurare adeguati livelli di integrazione.

Parallelamente sono in fase di avanzata definizione collaborazioni esterne per l’acquisizione di tool e servizi informativi utili ad assicurare una sistematica integrazione dei fattori ESG nei processi di business legati alla promozione degli “investimenti sostenibili” e del “credito sostenibile”, nonché ai fini della valutazione dell’esposizione ai relativi rischi mediante metriche e modelli di misurazione in grado di alimentare i sistemi di monitoraggio e reportistica interna in materia ESG.