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Con il termine emissioni di Scope 3 si intendono le emissioni di gas climalteranti (o GHG) che una organizzazione emette nello svolgimento delle proprie attività, ma derivano da sorgenti non possedute o controllate dall’organizzazione stessa. Tra queste emissioni possono considerarsi quelle relative alla produzione del materiale acquistato e il combustibile utilizzato da veicoli non posseduti o controllati dall’organizzazione, ma anche l’utilizzo finale di prodotti o servizi nonché gli investimenti realizzati dalla banca.

Fino a poco tempo fa, le aziende si sono concentrate sul calcolo delle emissioni nell'ambito degli Scope 1 e 2: il report The time to Green Finance, pubblicato da CDP, rileva che solo un esiguo numero di istituti di credito riporta le proprie emissioni di Scope 3 e dichiara che il rapporto tra le emissioni di gas serra indirette degli istituti finanziari (associate alle attività di investimento, credito e sottoscrizione) e quelle dirette è di 700 a 1: le emissioni di gas serra prodotte direttamente delle società finanziarie sono dunque briciole rispetto a quanto generato dalle imprese che le stesse finanziano.

La Banca è consapevole della necessità di tenere conto delle emissioni lungo la propria catena del valore per gestire in modo completo i rischi correlati alla propria carbon footprint: non solo per far fronte alle richieste del regolatore e alle aspettative del mercato, ma soprattutto per intraprendere un percorso di autoanalisi finalizzato alla definizione di nuovi target ambientali e climatici.

Per questo motivo, da quest’anno, intende impegnarsi nello studio delle proprie emissioni di Scope 3, partendo da un primo esercizio di analisi delle emissioni di una porzione del proprio portafoglio crediti. In particolare, le analisi riguardano il perimetro corporate, al netto dello small business, per i 22 settori – identificati per codice NACE – considerati più inquinanti secondo la definizione delle Linee Guida BCE. Per questi 22 settori, sono state analizzate le prime 15 controparti della Banca, per dimensione dell’esposizione; sono state inoltre incluse le Holding direttamente finanziate con caratteristiche di Large Corporate, decomponendo il gruppo societario a partire dalle sue controllate e individuando quindi i settori prevalenti in cui opera.

La metodologia di raccolta del dato segue due principali riferimenti di letteratura:

■ GHG Protocol - Technical Guidance for Calculating Scope 3 Emissions - Supplement to the Corporate Value Chain (Scope 3) Accounting & Reporting Standard, World Resources Institute (WRI) and the World Business Council for Sustainable Development (WBCSD).

■ PCAF – Partnership for Carbon Accounting Financials (2020). The Global GHG Accounting and Reporting Standard for the Financial Industry. First edition.

Le tabelle che seguono rappresentano le emissioni di Scope 3 del portafoglio crediti relativo alle controparti appartenenti ai 5 settori più inquinanti; la parte relativa ai 13 settori rimanenti è stata considerata nel cluster “Altri settori”.

Le emissioni di Scope 3 del portafoglio selezionato equivalgono alla somma delle emissioni

Settore NACE Descrizione settore

carbone e di prodotti

petroliferi raffinati 331 25.352.240 1.946.920

D35 Fornitura di energia

elettrica, gas, vapore

(Dati di emissioni in GHG forniti da CRIF SpA in qualità di fornitore ufficiale ESG di Banca Popolare di Sondrio)

Altre emissioni indirette di GHG (Scope 3)

GRI

305-3

Altre Emissioni indirette

(Scope 3) UdM 2021 2020 2019

Beni e servizi acquistati

(Carta & Toner) t CO2e 395 407 3.398

Viaggi di lavoro

(trasporto pubblico) t CO2e 263 240 504

Portafoglio crediti (secondo il

perimetro sopra identificato)* t CO2e 56.616.467

Totale altre emissioni t CO2e 56.617.125 647 3.901

* le emissioni di portafoglio sono state calcolate per la prima volta nel 2021

Le emissioni di Scope 3 del 2021 di un portafoglio di crediti verso le controparti più inquinanti

Investimenti responsabili

Il Regolamento UE 2019/2088 del 27 novembre 2019, relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, nel richiamare la circostanza che l'Unione Europea si trova ad affrontare in misura crescente le conseguenze dei cambiamenti climatici, dell'esaurimento delle risorse e altre criticità legate al tema della sostenibilità, pone in capo ai partecipanti ai mercati finanziari e ai consulenti finanziari la responsabilità di dare un forte impulso al cambiamento mediante la mobilitazione dei capitali verso investimenti sostenibili.

Con investimento sostenibile, si intende l'investimento in un'attività economica che mira a contribuire in modo sostanziale a uno o più obiettivi ambientali o sociali, a condizione che tale investimento non arrechi un danno significativo a nessuno degli obiettivi ambientali o sociali e che le imprese che beneficiano degli investimenti sostenibili rispettino prassi di buona governance.

L'obiettivo ambientale di un investimento mira a conseguire, ad esempio, un uso efficiente di energia, un impiego di energie rinnovabili, un utilizzo efficiente di materie prime e di risorse idriche; l'obiettivo sociale di un investimento mira invece alla promozione della coesione e dell'integrazione sociale, alla lotta contro la disuguaglianza e al miglioramento delle condizioni di comunità economicamente o socialmente svantaggiate. L'adozione di prassi di buona governance da parte delle imprese che beneficiano di investimenti che promuovono tali obiettivi si traduce in strutture di gestione solide, relazioni positive con il personale, un'adeguata remunerazione dello stesso e rispetto degli obblighi fiscali.

La normativa richiede ai partecipanti ai mercati finanziari e ai consulenti finanziari di effettuare una disclosure continuativa, sia tramite pubblicazione sui propri siti web sia tramite i documenti precontrattuali, con lo scopo primario di ridurre l'asimmetria informativa nei confronti degli investitori finali, con riguardo all'integrazione dei rischi di sostenibilità, all'integrazione degli effetti negativi della sostenibilità, alla promozione delle caratteristiche ambientali o sociali, agli investimenti sostenibili. Tra i partecipanti ai mercati finanziari sono compresi gli enti creditizi che forniscono servizi di gestione di portafogli, mentre tra i consulenti finanziari sono ricompresi gli enti creditizi che forniscono consulenza in materia di investimenti.

La Banca è quindi chiamata ad assolvere a tali obblighi normativi sia in qualità di partecipante ai mercati finanziari, per cui fornisce il servizio di gestione di portafogli, sia in qualità di consulente finanziario, in quanto è un ente creditizio che fornisce consulenza in materia di investimenti.

Nei paragrafi seguenti vengono pertanto illustrate le azioni messe in atto dalla Banca finalizzate a promuovere investimenti caratterizzati da un profilo sostenibile e, indirettamente, quindi a contribuire attivamente a uno sviluppo economico sostenibile.

Il Reg

(UE)2019/2088

rappresenta

un motore

nell'integrazione

dei rischi

ESG negli

investimenti

La ricerca delle informazioni sulla sostenibilità

Nel corso del 2021 la Banca ha intrapreso un'accurata indagine al fine di selezionare uno o più provider di dati ESG, per ottenere una copertura informativa, in particolare sui rischi di sostenibilità, circa gli strumenti finanziari inseriti nelle gestioni di patrimoni oppure offerti alla clientela mediante il servizio di consulenza. Inoltre, ad oggi la Banca effettua analisi autonome sulla base delle informazioni fornite da applicativi finanziari normalmente utilizzati per l'offerta dei propri servizi.

In particolare, il Servizio Finanza analizza costantemente l’evoluzione dello scenario politico, economico e finanziario, esaminando le notizie e i commenti pubblicati dalla stampa e dagli info providers, i dati economici e societari diffusi tramite gli stessi canali, le informazioni relative ai fondi comuni e alle società di investimento a capitale variabile (SICAV), gli studi e le ricerche predisposti da altri intermediari o da società specializzate.

Questo materiale e le informazioni pubblicamente disponibili vengono utilizzati dagli addetti per ricostruire andamenti storici o per effettuare raffronti tra emittenti, Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) o strumenti finanziari.

L’acquisizione, l’analisi e la rielaborazione di queste informazioni rappresentano momenti essenziali per l’efficiente valutazione dello scenario di riferimento e delle opportunità di investimento, premessa indispensabile per la costruzione di portafogli di strumenti finanziari che ottimizzino il profilo rischio-rendimento, in relazione agli obiettivi di investimento prefissati. Nello svolgimento di questa attività vengono utilizzati sia un approccio basato sull’analisi fondamentale, sia metodologie di analisi tecnica, senza tralasciare le analisi dei fattori ESG, integrate nel processo decisionale.

La formazione del dell'area Finanza in chiave di sostenibilità

La Banca sostiene la formazione sul tema promuovendo la partecipazione degli addetti adibiti al servizio di gestione di portafogli e al servizio di consulenza finanziaria a corsi finalizzati ad acquisire le competenze necessarie per valutare

l'integrazione delle informazioni ambientali, sociali e di governo societario nelle analisi finanziare e nelle decisioni di investimento. A tal proposito, il team dell'Ufficio Gestioni Patrimoniali ha ottenuto il Diploma Europeo in Sostenibilità - CESGA®.

Il processo d'integrazione dei rischi di sostenibilità e di considerazione dei principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità nel servizio di gestione di portafogli

In qualità di partecipante ai mercati finanziari la Banca, in seguito ai cambiamenti intervenuti sul mercato finanziario legati alla crescente attenzione ai fattori di sostenibilità, ha integrato nelle proprie decisioni di investimento sia il rischio di sostenibilità che la considerazione di principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità, adeguando in modo più puntuale i prodotti e i servizi alle mutate esigenze della clientela.

Nel servizio di gestione di portafogli l'integrazione dei fattori ESG è stata implementata nel processo di investimento considerando maggiormente tali fattori soprattutto in sette specifiche linee di gestione che favoriscono una crescita sostenibile, per le quali si è deciso di rafforzare la valutazione ESG nella scelta degli strumenti e dei prodotti da

Sette specifiche