3.1 Le analisi di bilancio: concetti introduttivi 75
3.1.1 L’analisi per margini 82
L’analisi per margini parte dalla riclassificazione dei valori di bilancio; in particolare lo stato patrimoniale viene riclassificato secondo il metodo finanziario, mentre il conto economico in modo da evidenziare il livello di valore aggiunto e di margine operativo lordo58.
Gli impieghi, corrispondenti al totale dell’attivo, rappresentano il fabbisogno finanziario totale dell’azienda in un determinato istante e vengono distinti a seconda che si riferiscano al fabbisogno durevole (immobilizzazioni nette) o al fabbisogno variabile, corrispondente alla parte delle attività, definite capitale circolante lordo (scorte, liquidità differite e liquidità immediate). Le fonti, corrispondenti al totale del passivo, rappresentano i mezzi di copertura del fabbisogno.
È pure opportuno, in questo caso, distinguere le fonti durevoli (rappresentate dal capitale proprio apportato dal titolare o dai soci, da quello proveniente dalle fonti interne e dai debiti a medio e lungo termine) e non durevoli, rappresentate dai debiti a breve termine e dalle quote a breve termine delle fonti durevoli. Un altro criterio di separazione è rappresentato dalla natura del soggetto che apporta le fonti: si distinguono, in questo modo, capitali provenienti da finanziatori esterni, per i quali è previsto un obbligo esplicito di rimborso ad un determinato costo ed a una certa scadenza. Le risorse apportate dal proprietario o generate dalla gestione, rimangono vincolate all’azienda per un arco temporale imprecisato e non comportano una remunerazione predeterminata per ammontare e scadenza. L’elemento di separazione fra impieghi e fonti durevoli a lungo e non durevoli, a breve, è dato dal tempo che intercorre perché le fonti debbano essere estinte con i mezzi monetari59. Convenzionalmente, e nell’impossibilità di adottare criteri più vicini alla realtà economico finanziaria
58 Vedi Caramiello C., Di Lazzaro F., Fiori G., Indici di bilancio, strumenti per l’analisi della gestione
aziendale, seconda edizione, Milano, Giuffrè editore, 2003, cap. 2 e 7
59 Aloi felice, Bilancio: una riclassificazione per l’analisi finanziaria, Amministrazione & finanza, 12(9), 1997, pp. 33-38
Capitolo 3 Analisi di bilancio
delle singole aziende, l’elemento temporale di separazione che è assunto è pari ad un anno. L’analisi dello stato patrimoniale consente di evidenziare i seguenti margini:
• margine di struttura (MS): è determinato dalla differenza tra patrimonio netto e immobilizzazioni; serve per comprendere quanta parte delle stesse è finanziata con i mezzi propri;
• capitale circolante netto (CCN): esso è uguale alla differenza tra le attività correnti e le passività correnti. Più elevato è il capitale circolante di un’azienda, maggiore sarà la sua liquidità e la capacità di far fronte a breve alle passività correnti60
• margine di tesoreria (MT): differenza tra le liquidità immediate e le passività a breve; questo tiene conto della riconversione monetaria delle attività correnti e delle passività a breve;
• posizione finanziaria netta corrente: tale aggregato vuole misurare la differenza tra disponibilità finanziarie liquidabili nel breve rispetto ad un indebitamento finanziario a breve;
• posizione finanziaria netta a medio-lungo termine: si determina la differenza tra passività finanziarie differite e mezzi finanziari a lungo termine; la somma delle due esprime il livello di indebitamento finanziario complessivo, uno degli aggregati di maggior interesse per le banche, perché rappresenta il livello di indebitamento oneroso a cui si è ricorsi per far fronte alle esigenze aziendali61.
Liquidità immediate + crediti finanziari a breve
+ altre attività corrente finanziarie - debiti a breve verso banche - passività correnti finanziarie ________________________
= Posizione finanziaria netta corrente
60 Tyran M.R., Gli indici aziendali, Milano, Il Sole 24 ore, 2000, pag. 90
61 Bencini Fabrizio, Mancaruso Matteo, Le analisi di bilancio alla luce di Basilea II, Contabilità, finanza
Capitolo 3 Analisi di bilancio crediti finanziari a medio/lungo termine
- passività finanziarie a medio/lungo termine ____________________________________ = Posizione finanziaria netta a medio-lungo termine
Figura 3.2: Stato patrimoniale riclassificato e margini.
Fonte: Pivato G. (a cura di), Trattato di finanza aziendale, FrancoAngeli, Milano, 1990, pag. 385
L’analisi per margini del conto economico consiste nella evidenziazione dei risultati parziali disponibili, che vengono confrontati per ottenere il loro andamento nel tempo.
Figura 3.3: I possibili risultati intermedi o parziali del conto economico.
VALORE DELLA PRODUZIONE -
Costi esterni e consumi =
VALORE AGGIUNTO (VA) -
Costo del lavoro =
MARGINE OPERATIVO LORDO (Mol) O EBITDA - Liquidità immediata Liquidità differita Attivo fisso Magazzino Passivo corrente Passivo a lungo termine Patrimonio netto Margine struttura Margine tesoreria Capitale circolante netto
Capitolo 3 Analisi di bilancio Accantonamneti e ammortamenti
=
REDDITO OPERATIVO + /-
Proventi oneri/accessori e finanziari =
UTILE ORDINARIO ANTE IMPOSTE -
Imposte sull'utile =
REDDITO ORDINARIO POST IMPOSTE +/-
Proventi/oneri straordinari e imposte relative =
REDDITO NETTO D'ESERCIZIO
Fonte: I. Facchinetti, Le analisi di bilancio, Il Sole 24 ore, Milano, 2004, pag. 103
L’analisi presenta il vantaggio di essere di semplice applicazione, dal momento che richiede la disponibilità del solo bilancio d’esercizio. Il suo principale limite è rappresentato dal fatto che consente di svolgere solamente un’analisi statica o strutturale, fornendo informazioni sulla situazione finanziaria, reddituale, patrimoniale in un determinato istante. Ci fornisce, in altre parole un’istantanea” sull’intera gestione aziendale.
Effettuando un confronto nel tempo dei valori riferiti ad una sola azienda, è anche possibile procedere ad un’analisi di tipo dinamico, evidenziando, ad esempio, l’evoluzione del margini di struttura o di tesoreria riferiti allo Stato Patrimoniale. Tuttavia, spesso, non essendo l’individuazione delle cause prime delle variazioni intervenute immediata, diviene opportuno integrare le informazioni ottenute con quelle desumibili da un’analisi per indici.
Il limite maggiore dell’analisi per margini è legato al fatto che sono espressi in valore assoluto, cioè sono influenzati dalla dimensione aziendale. Per comprendere più chiaramente tale concetto, possiamo confrontare il valore
Capitolo 3 Analisi di bilancio
informativo del margine di struttura con il valore del quoziente di struttura62. Il quoziente è espresso in valore relativo, mentre il margine in valore assoluto. Benché le variabili determinanti siano le stesse, il primo è più espressivo del secondo ai fini delle comparazioni nel tempo e nello spazio, in quanto rappresenta gli equilibri tra le classi di valori considerate, ma non è influenzato dalla dimensione aziendale63.
A causa di tali limiti, gli analisti ricorrono più frequentemente all’analisi per indici.