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4.1.2-1953-1958 Gli anni dei Sei dorama: la messa in onda in diretta

Come abbiamo visto per tutto il periodo della guerra e dell’occupazione americana non andarono in onda trasmissioni televisione, le quali ripresero solamente nel 1953.5

Per tutto il periodo bellico la radio aveva fatto da portavoce alle notizie ed era un mezzo che ormai la maggior parte delle case possedeva e dunque ovunque la radio fu la principale competitrice alla nuova tecnologia, che trovò nelle competizioni sportive, come il sumō o la box: erano questi i programmi che più si adattavano alla trasmissione, dati gli spazi ristretti nei quali si svolgevano le azioni permettendo allo spettatore di assistere in prima persona e di vedere con i propri occhi lo svolgersi dell’azione, senza la necessità di un narratore.

Anche gli stessi dorama vennero messi a confronto con le programmazioni radiofoniche, soprattutto con i radio dorama che esistevano da tempo come racconti a puntate trasmessi via radio per intrattenere il pubblico.

Va inoltre notato che i dorama vennero subito paragonati non solo con i radio dorama ma anche con i film e il teatro, dando luogo a una vera e propria competizione per assicurarsi l'attenzione del pubblico.

In particolare fu proprio il mondo del cinema ad avvertire la televisione come pericolosa e nel 1956 cinque compagnie, Tōhō, Tōei, Shōchiku, Daiei e New Tōhō, firmarono un impegno a non trasmettere sul piccolo schermo le pellicole destinate al cinema, e di non fare apparire gli attori cinematografici nelle serie televisive senza preventiva autorizzazione.6

Di conseguenza nella maggior parte dei casi nei dorama furono impiegati inevitabilmente attori di Kabuki o addirittura sconosciuti, mentre per sopperire alla mancanza di film autoctoni le emittenti furono costrette ad affidarsi a titoli importati dagli Stati Uniti.7

4 CLEMENT, The Dorama Encyclopedia…, cit., p. xi. 5 CAROLI e GATTI, Storia del Giappone…, cit., p. 308.

I dorama prodotti in queste prime fasi erano mandati in onda in diretta per via dei costi di produzione e dei mezzi disponibili, da cui ne deriva il nome per identificarli, sei dorama/nama

dorama

生ドラマ che potremmo tradurre con “dorama dal vivo”.

Solo successivamente, con l’introduzione nel 1958 del VTR (Video Tape Recorder), le serie televisive, come del resto tutti i programmi televisivi, poterono essere registrati e montati per essere mandati in onda nei vari canali solo in un secondo momento.

A causa delle limitazioni legate alle riprese sempre in diretta e alle tecnologie e le risorse dell’epoca, le tematiche dovevano risultare misurate e contenute; e tuttavia non mancarono "incidenti" come la fine anticipata rispetto all’orario stabilito o la messa in onda del cambio di vestiti degli attori durante un cambio di scena.

La NHK continuò le sue serie sperimentali trasmettendo dal primo febbraio al 2 aprile del 1953

Sanro no fue, 山路の笛, scritto da Sugi Kayoko 杉賀代子 e diretto da Hatanaka Tsuneo 畑中庸生,

in onda dalle 8.00 alle 8.30 del mattino; questo dorama commissionato ed ideato direttamente per la televisione racconta le drammatiche vicende di un musicista, Tojirō, e della moglie.8

In risposta la NTV, diretta concorrente della NHK, il 31 agosto dello stesso anno, tre giorni dopo l’inizio delle proprie attività iniziò la trasmissione di Watashi wa yakusoku wo mamotta 私は約束 を 守 っ た (1953), scritto da Uchimura Naoya 村直也作 e diretto da Ikeda Ai 池田義一 ; tale programma fu mandato in onda tre giorni dopo l’apertura della nuova emittente televisiva.

Ebbe inizio allora una sorta di competizione nel creare dorama sempre più innovativi e perfezionati tra le nuove emittenti che fiorivano in quegli anni, tra cui ricordiamo la già citata NHK, seguita dalla NTV e dalla KRT9 fondata nel 1955.

Sempre nel 1953 ci furono altri drama sperimentali, tra cui uno dei primi prototipi di home dorama,

Waga ya no nichiyo nikki わが家の日曜日記 (Il diario domenicale di casa mia), scritto per la NTV

da Yamashita Yoshikazu 山下与志一.10

Con un totale di venticinque episodi da un’ora e mezza racconta le vicende di un gruppo familiare con i genitori, le figlie e la cognata, focalizzandosi sulle differenze generazionali.

In seguito, sempre nel 1955 la NHK mandò in onda la sua versione di home dorama, in risposta alla NTV; intitolato Kōfuku e no kifuku 幸 福 へ の 起 伏 (Ondulazioni verso la felicità) e scritto da Nagayama Hiroshi 永山弘, che comprendeva un totale di tredici episodi raccontando la storia di

7 MATSUYAMA Hideaki, “Shoki “terebi ron” o saidoku suru (dai 4-kai) dorama ron ~“o chanoma” o meguru kattō ~” (Rivisitazione della "teoria televisiva" iniziale (parte 4) Teoria del dorama: controversia sul "Family Room TV”), Hōsō kenkyū to chōsa/ NHK hōsō bunka kenkyūjo-hen, 63, 12, 2013, pp. 54 – 72. p. 54.

松山 秀明, 「初期"テレビ論"を再読する(第 4 回)ドラマ論 ~"お茶の間"をめぐる葛藤~」, 放送研究と調 査 / NHK 放送文化研究所 編. 第 63 巻 12 号 2013 年, pp. 54-72. p. 54.

8 CLEMENT, The Dorama Encyclopedia…, cit., p. xi. 9 La KRT è diventata l’attuale TBS.

una famiglia un tempo facoltosa ma ora senza un soldo, costretta a lottare per la propria sopravvivenza.11

Dopo questi due titoli, lo home dorama divenne un punto fermo della televisione giapponese e

rimase un genere molto seguito da un vasto pubblico.

Nel 1955, le case di produzione divenute ormai, dopo varie sperimentazioni, abbastanza confidenti con il nuovo medium, tentarono diverse strategie di messa in onda per i dorama successivi e per i programmi televisivi, allo scopo di ampliare la gamma di possibilità narrative.

Fu anche sperimentata la messa in onda da due studi diversi, a Tokyo e a Osaka, trasmettendo alternativamente dall’uno all’altro studio, per creare un effetto di alternanza degli scenari; questa tecnica venne usata ad esempio nel dorama della NHK Futari no rumeko 二人のルメ子(Le due Rumeko) del 1954.12

Il successivo dorama drammatico Tsuiseki 追跡 (Seguire le tracce), trasmesso il 26 novembre 1955 dalla NHK, scritto da Uchimura Naoya 内村直也 e diretto da Nagayama Hiroshi 永山弘, è un esempio dell’avanzato sviluppo tecnologico delle produzioni: Tsuiseki parla di due investigatori che danno la caccia ad alcuni contrabbandieri, e fu girato in diretta in diversi studi televisivi tra Tokyo e Osaka.

Per la sua realizzazione furono impiegati mezzi della NHK all'avanguardia con un totale di 295 persone e 11 telecamere, e fu tra i culmini della tecnologia agli albori dei dorama.

Questo dispiegarsi di mezzi innovativi portò il dorama Tsuiseki a vincere il primo premio alla X edizione del festival artistico televisivo, e dato il suo successo è stato anche candidato al festival della tecnologia.

Data l’ottima riuscita della messa in onda di Tsuiseki, seguirono altri dorama che utilizzarono le tecniche di alternare le riprese tra diversi studi televisivi: ad esempio nel 1956 la NHK mandò in onda Dotanba どたんば scritto da Kikushima Ryūzō 菊島 隆三, e diretto dallo stesso regista di

Tsuiseki, Nagayama Hiroshi, vincitore a sua volta dell'XI edizione del festival artistico televisivo.

L’anno successivo fu invece il turno della KRT che mandò in onda, Jinmei (Vita umana) scritto da Kinotoru キノトール, e diretto da Ishikawa Ryō 石川甫, sempre utilizzando le riprese alternate. Il susseguirsi di queste sperimentazioni portò ad affinare le tecniche di ripresa e di montaggio, permettendo alle grandi major giapponesi la realizzazione di prodotti sempre più sofisticati.

In quegli anni il dibattito sui terebi dorama si limitava a poche pionieristiche teorie, come quelle di Uchimura Naoya, sceneggiatore di numerosi drama tra cui il già citato Watashi wa yakusoku wo

mamotta; nel suo libro Terebi dorama nyūmon テレビ・ドラマ入門 (Introduzione ai drammi televisivi) 13 si discutono principalmente i limiti delle riprese in diretta non andando ancora oltre

l'ambito delle tecnologie per realizzare i dorama.

11 CLEMENT, The Dorama Encyclopedia…, cit., p. 201. 12 MATSUYAMA, Shoki “terebi ron” …, cit., p. 56.

13 UCHIMURA Naoya “terebi dorama nyūmon” (Introduzione ai drammi televisivi ), Tōkyō, hōbunkan, 1957

Si trattava quindi di un dibattito sulla ricerca tecnica, e i principali interrogativi riguardavano come superare i limiti imposti dalla messa in onda in diretta, e quale potesse essere la strategia migliore per oltrepassare lo scoglio imposto dalla macchina da presa; era quindi un dibattito meramente tecnico, che non prendeva in considerazione i contenuti dei dorama, visto come analisi della società.

Un’ulteriore riflessione teorica sulla televisione è stata fatta da Sasaki Kiichi 佐々木基一, critico televisivo, che nel suo libro Terebi geijutsu テレビ芸術 (1959), ha esplorato la possibilità della televisione come mezzo di arte di massa. Tramite la messa in onda dal vivo del video e dei suoni si poteva ottenere un realismo che era raggiungibile dal teatro o dai film.

Nel testo citato si sostiene inoltre che la televisione possedesse l’importante caratteristica di guardare alle cose della vita di tutti i giorni, permettendo di creare un'arte momentanea della vita quotidiana.14