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Gli anni ‘60:

Nel documento Football Hooliganism: un profilo storico (pagine 39-48)

In occasione delle elezioni generali del 1959, i conservatori ottennero una discreta vittoria imperniando la loro campagna elettorale sulla prosperità interna (non vi è mai andata così bene”, era lo slogan di Macmillan)62.

Gli anni ‘60 furono preceduti da un decennio di boom economico con importanti conseguenze sociali: bassa disoccupazione, una forte economia e l'aumento del livello di vita di cui la maggior parte della popolazione britannica godette negli anni cinquanta. Il premier Macmillan, o “Supermac” come era stato soprannominato63 , si rese conto

probabilmente tardi della insostenibilità di un tasso di crescita tra i 4 e 5 % come nel biennio 1959-1960. Il governo cercò di intervenire in maniera cauta ma nel 1961 dovette aumentare il tasso di sconto della sterlina del 7%. Venne inoltre creato un comitato per lo sviluppo economico nazionale (National Economic Development Council) composto da rappresentanze dei sindacati, del governo e degli industriali. Per far fronte a questa situazione interna non propriamente favorevole, Macmillan cercò di puntare fortemente sulla politica estera. Le decisioni che il premier inglese prese durante il suo mandato

62 Kenneth O. Morgan (a cura di), Storia dell’Inghilterra, cit., p. 489

63 Nel novembre 1958 il londinese «Evening Standard» stampò una vignetta satirica […] “Era un aereo,

era un Uccello? Era naturalmente «Supermac» […] Fu un’immagine memorabile, una brillante

propaganda: non, come si vede, contro Macmillan ma, con un costante spostamento di opinione in suo favore, decisamente a suo vantaggio. In Peter Clarke, Speranza e gloria, l’Inghilterra nel XX secolo, Società editrice il Mulino, Bologna, 2008, pp.344-345

39 risulteranno cruciali per la storia della Gran Bretagna. Macmillan infatti cercò di rendere sempre più salda l’alleanza tra Gran Bretagna e Stati Uniti, sia dal punto di vista economico sia e soprattutto militare. Nel 1957 la Gran Bretagna fece esplodere il suo primo ordigno nucleare andando così ad aggiungersi alle potenze militari in gradi di disporre di una simile arma e nel 1962 il premier inglese contrattò con il presidente americano J.F. Kennedy la fornitura dei missili sottomarini Polaris al cui interno la marina militare inglese avrebbe potuto inserire le proprie testate nucleari.64 Questo accordo, come detto, rinsaldò il legame tra le due potenze ma costò alla Gran Bretagna l’ingresso anche se parziale nella CEE. Durante il corso di tutti gli anni ‘50 lo scambio commerciale tra la Gran Bretagna e suoi dominions del Commonwealth andava sempre più a ridursi in favore di una crescente integrazione tra il mercato inglese e quello del vecchio continente. Su queste basi il governo inglese nel 1961 chiese alla CEE la possibilità di entrare a far parte di essa. Contrario all’ingresso nella CEE era il leader laburista Gaitskell che durante il congresso del suo partito nel 1962 affermò che l’ingresso nella Gran Bretagna nella comunità avrebbe segnato la fine di mille anni di storia. Il 29 gennaio del 1963 il presidente francese Charles De Gaulle annunciò il suo veto all’ingresso della Gran Bretagna nella CEE, motivando la sua decisione come un tentativo di proteggere la CEE dall’influenza anglo-americana. In questo periodo in Inghilterra cominciarono a nascere i primi movimenti anti-nucleare che già nel 1960 registrarono importanti sostegni anche tra i laburisti ma non nel loro leader Gaitskell che invece invitava il partito a concentrarsi sulle cose vitali come rimanere all’interno della NATO. Il governo di Macmillan dovette inoltre occuparsi di una delle fasi più delicate della storia inglese, ovvero la decolonizzazione. Supermac ebbe ottimi risultati nell’Africa

40 occidentale dove il processo di autonomia delle ex colonie funzionò egregiamente senza portare a spargimenti di sangue e in breve tempo Ghana (1957), Sierra Leone, Uganda, Gambia e Nigeria (1960) alla formazione di governi nazionali e indipendenti. Il primo caso spinoso fu il Kenya dove nel 1951 ci fu la rivolta del movimento dei Mau Mau che portò ad una guerra civile nella quale l’Inghilterra si macchiò di crimini di guerra. molti dei quali dovuti a retaggi di stampo razziale. La guerra finì nel 1960 quando la Gran Bretagna concesse l’indipendenza al Kenya riabilitando il Leader dei Mau Mau, Jomo Kenyatta, da terrorista a uomo politico responsabile. Ancora più complessa per Macmillan fu la decolonizzazione nell’Africa centro-meridionale caratterizzata da Stati che praticavano la segregazione razziale (Apartheid). Il più importante era Il Sud Africa, stato indipendente ma membro del Commonwealth. Proprio in Sud Africa, nel parlamento di Città del Capo, Macmillan tenne un discorso diventato oramai famoso sul “Wind of

change”65 che stava investendo l’Africa. Nel 1963 la Federazione centroafricana, creata

nel 1953, fu soppressa e i tre territori che ne facevano parte vennero divisi in Malawi (ex Nyassa), Zambia (ex Rhodesia del Nord) e Rhodesia del Sud che continuò ad essere soggetta all’Inghilterra almeno in via ufficiale. Infatti erano quasi quarant’anni che la colonia aveva un autogoverno a supremazia bianca, molto simile a quello sudafricano. Macmillan non può però essere dipinto come un uomo fermamente convinto dei diritti di autogoverno dei singoli paesi

[…] dal suo diario emerge come un uomo la cui visione del mondo risaliva ad un’era precedente. […] Nessun vento dl cambiamento avrebbe strappato il Sud Africa al Commonwealth multirazziale che era emerso dalla sua politica, se solo esso avrebbe potuto impedirlo.[…] nel 1961 egli rimproverò aspramente

41 al Canada il suo atteggiamento dissidente verso lo schieramento dei «Bianchi» di fronte alle iniziative per espellere il Sud Africa dal Commonwealth […] Nel Medio Oriente fu la stessa storia, con scarsa comprensione per l’autenticità del nazionalismo arabo, che segnalava la fine delle docili relazioni clientelari con l’ovest (o l’est). […] Egli continuò a dipingere Nasser come un Hitler col fez.66

Macmillan nel 1962 effettuò un robusto rimpasto di governo noto anche come la “notte dei lunghi coltelli” ma nel 1963 si dimise. Al suo posto venne nominano premier Sir Alec Douglas-Home che rimase in carica per un solo anno, poiché nel 1964 i laburisti ottennero la maggioranza nelle elezioni e divenne premier Harold Wilson. Egli ereditò però un paese in forte crisi economica ed avendo vinto le elezioni con pochissimi voti di scarto, nei primi due anni di governo si limitò a cercare di arginare la crisi ma soprattutto usò questo biennio come se fosse una lunga maratona elettorale per poter ottenere nelle elezioni nel 1966 una maggioranza ben più forte. Per fortuna di Wilson e dei laburisti questo avvenne. Il premier laburista dovette affrontare diverse situazioni critiche, sia riguardante la politica interna sia quella estera. Uno dei problemi più gravi, se non il più preoccupante, fu la condizione economica in cui versava il paese. Il grande boom degli anni cinquanta era finito.

La bilancia dei pagamenti risultò essere in una situazione peggiore di quella che i laburisti avevano suggerito nelle loro sparate propagandistiche elettorali: un deficit di quasi 400 milioni di sterline nelle partite correnti del 1964, la cifra più enorme dalla seconda guerra mondiale. Il deficit ammontava in effetti

42 all’1,3 per cento del Pnl, contro un deficit del 2,4 per cento che i conservatori ereditarono nel 1951 (e un deficit del4,4 per cento nel 1989).67

Una delle soluzioni possibili era la svalutazione della sterlina che però Wilson scartò poiché l’ultima volta (1949) che la Gran Bretagna dovette ricorrere a questa misura economica fu proprio per decisione del partito dei laburisti. La preoccupazione del premier era che il suo partito venisse tacciato di essere il partito della svalutazione. Wilson riuscì a non svalutare la sterlina anche, e soprattutto, grazie all’aiuto americano tramite il sostegno dollaro-sterlina. Gli Stati Uniti, con il presidente Johnson, chiesero però in cambio del loro aiuto un sostegno per la loro guerra in Vietnam ma Wilson riuscì a non inviare soldati inglesi nel sud-est asiatico, pur dovendo comunque sostenere pubblicamente l’intervento americano. Nel novembre del 1964 fu inevitabilmente necessario l’intervento di varie banche, tra cui la più importante la Banca d’Inghilterra, per salvare la sterlina e il governo dovette intervenire con delle misure restrittive: dazi temporanei doganali e innalzamento dell’imposta sul reddito, inoltre la Banca d’Inghilterra dovette elevare il tasso di sconto al 7%. Alla fine del biennio 1964-66 la situazione economica stava lentamente migliorando e questo permise al Labour di vincere le elezioni del 1966, ma a differenza del 1964, riuscì ad ottenere una buona maggioranza per poter governare con più tranquillità. Nel luglio del 1966 la sterlina ebbe un altro momento di crisi ma anche questa volta Wilson si rifiutò di svalutarla e fece varare un pacchetto di provvedimenti però molto duri: tasso di sconto nuovamente al 7%, congelamento dei prezzi e dei salari, tramite il Price and Income Act, tagli alla spesa governativa. Questi accorgimenti non furono però sufficienti e nel 1967 Wilson fu costretto a svalutare la sterlina del 15 % (il cambio dollaro/sterlina passa da 2,80 dollari

43 a 2,40). Questa decisione si rese necessaria anche a causa del momentaneo cambiamento di atteggiamenti nei rapporti tra UK e USA. Gli Stati Uniti erano infatti sempre più impantanati nella guerra del Vietnam, una guerra sempre più impopolare come dimostravano le contestazioni studentesche nelle università anche inglesi (vedremo tra poco questo aspetto). Wilson sperava e cercava, anche come mediatore, in una pace veloce; ma gli americani non apprezzarono queste iniziative anzi

Un commento registrato in una copia trascritta della Casa Bianca - «non ce ne importa un fico secco di Wilson» - cattura la realtà del «rapporto speciale», che da allora in poi riprese il suo stabile declino.68

Sempre in questo clima la Gran Bretagna chiese nuovamente, nel 1967, la possibilità di entrare a far parte della CEE, ma ancora una volta De Gaulle pose il veto.

Riforme importanti vennero varate dal governo labourista in materia di welfare, diritti sociali e istruzione. Tra 1966 e 1967 venne abolita la pena di morte, legalizzato l’aborto, riformata la legge contro l’omosessualità e l’abolizione della censura alle opere e nel 1969 passò anche la legge sul divorzio (effettiva dal 1971).

Increased funds were allocated to social services during the first Wilson government's time in office. Between 1963 and 1968 spending on housing increased by 9.6%, social security by 6.6%, health by 6%, and education by 6.9%, while from 1964 to 1967 social spending increased by 45%. In terms of the social wage, by 1968, spending on health had gone up by 47%, education by 47%, public sector housing by 63%, and the social security budget by 58%. During the six years of the first Wilson government, spending on social services rose much faster than real personal incomes, and from 1964 to 1969, spending on social services rose from 14.6% to 17.6% of GNP, an increase of nearly 20%. In the years from 1964/65 to

44 1967/68, real public expenditure rose by 3.8%, 5.9%, 5.7%, and 13.1%, respectively. Altogether, from 1964 to 1970, spending on the social services rose from 16% to 23% of national wealth between 1964 and 1970.69

Come si è visto il governo laburista spese molto del suo capitale sia politico, sia economico per cercare di migliorare le condizioni sociali della popolazione inglese. Wilson con il suo governo puntò molto sul potenziamento dell’istruzione scolastica a tutti i suoi livelli, partendo dagli asili fino ad arrivare al mondo universitario accademico. Durante il governo laburista furono istituite nuove università in tutta la nazione e nel 1969 venne fondata la Open University70

Wilson also deserves credit for grasping the concept of an Open University, to give adults who had missed out on higher education a second chance through part-time study and distance learning. […] The Open University worked through summer schools, postal tuition and television programmes. By 1981, 45,000 students had received degrees through the Open University.71

In questo periodo il numero di iscritti alle facoltà universitarie aumentò notevolmente, anche grazie alle borse di studio messe a disposizione del governo, portando così ad un cambiamento sociale nella composizione degli studenti, che divennero sempre meno un’élite. La fine degli anni sessanta è famosa anche per le grandi proteste giovanili nei campus universitari americani e anche in Inghilterra si verificarono puntualmente; oltretutto la cultura giovanile mondiale che fino ad allora aveva avuto come riferimento

69 https://en.wikipedia.org/wiki/Labour_government,_1964%E2%80%931970 70 Cfr Clarke, Speranza e Gloria, cit., pp.389-370

45 il mondo americano ora vide la Gran Bretagna iniziare ad essere presa ad esempio dai ragazzi di tutto il mondo, grazie alle musiche di band come i Beatles e in parte i Rolling Stones. La band di Liverpool divenne talmente popolare e rappresentativa della Gran Bretagna che Wilson propose alla Regina Elisabetta II di concedere loro il titolo onorifico di Member of the Order of the British Empire, concesso effettivamente nel 1965. Molto più complicato fu il tentativo di trasformazione del livello secondario scolastico operato da Wilson con l’estensione delle comprehensive schools anche grazie alla circolare 10/65 del ministro dell’Istruzione e delle Scienze Crosland, che favoriva la conversione delle

grammar schools in comprehensive. In questo periodo la percentuale di ragazzi che

accedettero alla scuola secondaria passò dal 10% al 30%. Sul piano dell’istruzione il governo Wilson non riuscì però a mantenere la promessa fatta in campagna elettorale di innalzare l’età minima scolastica a 16 a causa della crisi che nel 1968 colpì la nazione. Complessivamente tra il 1965 e 1970

Overall, public expenditure on education rose as a proportion of GNP from 4.8% in 1964 to 5.9% in 1968, and the number of teachers in training increased by more than a third between 1964 and 1967. The percentage of students staying on at school after the age of sixteen increased similarly, and the student population increased by over 10% each year. Pupil-teacher ratios were also steadily reduced. As a result of the first Wilson government's educational policies, opportunities for working-class children were improved, while overall access to education in 1970 was broader than in 1964.72

46 Wilson dovette affrontare inoltre due spinose e delicate questioni riguardante la politica interna dell’impero di sua maestà: il caso della Rhodesia del Sud e l’Ulster. La Rhodesia del Sud nel 1965 tramite una dichiarazione unilaterale di indipendenza si sganciò dall’Inghilterra. Wilson non fece ricorso all’uso della forza, invocato invece da alcuni Stati africani, ma reagì attraverso sanzioni economiche per mettere in ginocchio il governo bianco, di cui era leader Ian Smith. Wilson contava soprattutto sull’embargo petrolifero, appoggiato dall’ONU, per far capitolare la Rhodesia e confidava che ciò avvenisse in pochissimo tempo; le sue aspettative si dimostrarono completamente errate. La Rhodesia infatti sfruttò l’aiuto del Sud Africa, accomunati dalla segregazione razziale verso la popolazione di colore dei rispettivi stati, e delle grandi compagnie petrolifere, per aggirare e resistere agli embarghi imposti dalla Gran Bretagna. La questione rimase irrisolta fino al 1979 quando una rivoluzione abbatté il regime segregazionista. L’Ulster e le spinte separatiste invece erano un problema di vecchia data per la Gran Bretagna, ma nel 1969 tornarono prepotentemente sul tavolo della politica del governo Wilson e di tutti i futuri premier per oltre 30 anni. Nell’agosto del 1969, precisamente il 12

[…] in occasione della marcia annuale degli Apprentice Boys di Derry, che celebra la resistenza protestante all'assedio della città da parte delle truppe di Giacomo II nel 1689, ci furono scontri molto violenti e la Royal Ulster Constabulary (RUC), la polizia della provincia, tentò di entrare nel Bogside, dove erano state erette delle barricate. Cominciarono così 48 ore di battaglia, con i residenti del Bogside che tiravano pietre e bottiglie molotov alla RUC che rispose usando, per la prima volta nel Regno Unito, il gas CS (il gas lacrimogeno). Nella notte del 14 agosto gli scontri si estesero a Belfast dove alcuni gruppi di estremisti protestanti, in alcuni casi con l'aiuto (o quantomeno il tacito assenso) della RUC, misero a ferro e fuoco le vie abitate dai cattolici che conducevano alla Shankill Road, l'arteria che attraversa i quartieri della working class lealista, roccaforte degli estremisti protestanti. I cittadini cattolici furono

47 costretti a fuggire dalle proprie case per rifugiarsi in altri quartieri cattolici di West Belfast come Andersonstown e Ballymurphy. Il giorno dopo il governo britannico decise di inviare un folto contingente di truppe per ristabilire l'ordine, inizialmente per proteggere i suoi sudditi cattolici.73

Le elezioni che si svolsero nel 1970 videro vincitore il partito conservatore di Heath.

Nel documento Football Hooliganism: un profilo storico (pagine 39-48)

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