• Non ci sono risultati.

Politiche contro gli Ultras:

Nel documento Football Hooliganism: un profilo storico (pagine 186-200)

L’Italia potrebbe adottare il modello inglese? Sì. Ma prima deve capire di cosa si tratta. La repressione non è sufficiente come si è visto negli ultimi dieci anni. È inutile introdurre gli steward se non si cambiano le curve e non si eliminano le recinzioni. C’è bisogno di stadi dove il pubblico possa vedere e sentire la partita (e i giocatori vedere e sentire i tifosi) come esseri umani, non animali. Ci vorranno almeno 20 anni e non si è nemmeno cominciato. Forse è utopia ma vale la pena provare a cambiare le cose. Ricordandosi che la signora Thatcher non c’entra nulla.336

A seguito dei tragici fatti dell’Heysel del 1985 sotto l’egida del Consiglio d’Europa venne firmata per cercare di arginare il fenomeno hooligans e ultras, una convenzione che trattava questi problemi producendo un testo che venne poi ratificato il 19 agosto 1985 a Strasburgo. Questa convenzione prevedeva un coordinamento tra le varie forze dell’ordine europeo e introduceva per la prima volta la possibilità di negare l’accesso allo stadio a determinate persone. Infatti nel punto D della sezione 4 dell’articolo 3 della

Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le

manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio troviamo

D) non ammettere negli stadi e alle partite, nella misura in cui si riveli giuridicamente possibile, gli istigatori di disordini potenziali o noti e le persone sotto l’effetto dell’alcool o delle droghe, oppure vietarne loro l’entrata.337

336 https://mondocalcio.wordpress.com/2013/10/17/220/

337 Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive,

segnatamente nelle partite di calcio, Strasburgo, 19 agosto 1985, Traduzione ufficiale della Cancelleria federale della Svizzera, P. 3

186 La prima legge italiana in materia, che dette seguito alle indicazioni del Convegno Europeo, fu la legge 13 dicembre 1989 n. 401, che entrò in vigore il 2 gennaio 1990. Che introdusse ufficialmente in Italia il DASPO338 tramite l’articolo 6.

Art. 6. Divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche.

1. L’autorità di pubblica sicurezza può sempre ordinare il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche alle persone che vi si rechino con armi improprie, o che siano state condannate o che risultino denunciate per aver preso parte attiva a episodi di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive, o che nelle stesse circostanze abbiano incitato o inneggiato alla violenza con grida o con scritte.

2. Il contravventore al divieto di cui al comma 1 è punito con l’arresto da tre mesi ad un anno. Art. 7. Turbativa di competizioni agonistiche.

1. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque turba il regolare svolgimento di una competizione agonistica è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire cinquantamila a lire trecentomila.

2. La competenza ad irrogare la sanzione spetta al prefetto ed i proventi sono devoluti allo Stato.

Art. 8. Effetti dell’arresto in flagranza durante o in occasione di manifestazioni sportive.

338 Il DASPO è una misura di prevenzione atipica ed è caratterizzata dall’applicabilità a categorie di

persone che versino in situazioni sintomatiche della loro pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica con riferimento ai luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive, ovvero a quelli, specificatamente indicati, interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni stesse. Il provvedimento può essere disposto anche per le manifestazioni sportive che si svolgono all’estero: può essere altresì comminato dalle competenti Autorità degli altri Stati membri dell’Unione Europea per le manifestazioni sportive che si svolgono in Italia. Il DASPO può essere comminato anche nei confronti di soggetti minori di anni 18, che abbiano compiuto il

quattordicesimo anno di età (in tal caso, il divieto è notificato a coloro che esercitano la patria potestà). In https://www.osservatoriosport.interno.gov.it/daspo/index.html

187 1. Nei casi di arresto in flagranza per reato commesso durante o in occasione di manifestazioni sportive, i provvedimenti di remissione in libertà conseguenti a convalida di fermo e arresto o di concessione della sospensione condizionale della pena a seguito di giudizio direttissimo possono contenere prescrizioni in ordine al divieto di accedere ai luoghi ove si svolgono competizioni agonistiche.339

Nel tempo la legge n. 401 ha subito varie modifiche a seguito di nuove problematiche emerse nel tempo.

Una prima modifica al tenore della normativa sopra ricordata si è avuta con il D. Lg. n. 717 del 22.12.1994, poi convertito con modificazioni con la Legge n. 45 del 1995 , con la quale il Legislatore, per contrastare il fenomeno delle manifestazioni violente che ripetutamente si verificavano soprattutto durante le manifestazioni calcistiche, ha introdotto due diverse misure volte ad arginare tale problematica: la prima appunto il Divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive e la seconda l’obbligo di comparizione personale presso l’ufficio od il comando di Polizia.

Una seconda significativa modifica alla normativa in commento si è avuta con la L. 377 del 2001 con la quale è stato convertito il D. L. 336/2001 (disposizioni urgenti per contrastare i fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive).

Con tale innovazione si è avuto un ampliamento dei soggetti destinatari della misura del divieto di accesso ai luoghi e della eventuale prescrizione di comparizione personale presso l’ufficio od il comando di polizia. Con la medesima normativa è stato inoltre previsto che la notifica del provvedimento del questore, nel caso in cui esso preveda l’obbligo di comparizione personale presso il posto di polizia, debba necessariamente contenere l’avviso all’interessato di presentare, personalmente od a mezzo di un difensore, memorie e deduzioni al Giudice competente per la convalida.340

339 http://www.studiolegalecontucci.it/leggeoriginaria.html

188 Nel 2005 venne modificata anche la legislazione inerente gli stadi sportivi e i requisiti tecnici minimi di sicurezza che dovevano presentare per poter ottenere la licenza di agibilità per eventi sportici, previa chiusura dell’impianto fino all’adeguamento di quest’ultimo con i parametri assegnati. Tra le principali e più importanti novità vi fu l’obbligo di dotarsi di impianti di video sorveglianza, che come si è visto in precedenza in Inghilterra furono resi obbligatori sin dai primi anni novanta, un decennio prima almeno. Come però succede spesso in Italia la legge non fu applicata da tutti i soggetti grazie a deroghe su deroghe.

E' finita all'italiana anche la storia degli stadi. Ricordate il decreto Pisanu? Bene, entro fine agosto tutti i club, oltre i 10.000 spettatori, dovevano mettersi in regola con tornelli e stewards. Ma siccome i Comuni, proprietari degli stadi, sono in bolletta e i club di calcio non hanno alcuna intenzione di tirare fuori i soldi per la sicurezza (meglio comprare un giocatore), ecco che per fare partire il campionato è stata concessa una proroga sino al 31 dicembre. La prima, perché poi i prefetti possono allungare almeno sino a fine stagione. Una buffonata. E peggio per i pochi (fessi) che si sono messi in regola. Giustamente il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, è infuriato dopo aver speso parecchi milioni di euro per mettere a norma lo stadio Comunale-Olimpico. "Chiedo formalmente al ministro Amato - ha detto Chiamparino di non disporre un'ulteriore proroga della deroga. In tre mesi e mezzo tutte le società hanno tutto il tempo per realizzare le opere necessarie. E se invece si decide che il decreto Pisanu non va bene lo si modifichi, ma non è accettabile fare le cose all'italiana, una proroga alla deroga sarebbe peggio di un condono". Anche il Coni ha speso molti milioni di euro per l'Olimpico. Altri stadi pronti sono il Barbera di Palermo e Marassi a Genova. Per quanto riguarda gli altri impianti, ci sono ancora gravi carenze. Soprattutto per quanto riguarda i tornelli. A San Siro manca anche la recinzione esterna, a Firenze, Udine e Verona ci sono problemi soprattutto di tornelli. Ma il decreto Pisanu, comunque, ha avuto una sua efficacia, anche se, per mancanza di soldi, ci sono ancora carenze negli stadi: per quanto riguarda gli incidenti, infatti, al

189 Viminale ritengono che i risultati ottenuti siano straordinari. Gli stadi ora sono più sicuri, anche grazie ai biglietti nominativi. Ma la battaglia contro i violenti continua. Oggi si terrà al Ministero degli Interni la seconda riunione della stagione dell'Osservatorio per le manifestazioni sportive, presieduto dal dottor Francesco Tagliente. Presenti anche rappresentanti di Figc e Lega. "Anche se i dati della passata stagione sono stati buoni, non si deve mai abbassare la guardia", ci ha detto Tagliente.341

A seguito dell’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti (che riportò l’attenzione mediatica e politica sul problema della sicurezza negli stadi e sulla non applicazione del Decreto Pisanu) fu varato un nuovo pacchetto di norme ancora più restrittive che prese il nome di decreto Amato.

Dopo la Camera anche il Senato approva il decreto legge contro la violenza negli stadi. Le novità introdotte riguardano la sicurezza negli impianti che dovranno adeguarsi agli standard previsti, l'inasprimento delle sanzioni contro i tifosi violenti e la vendita dei biglietti, ma non solo. Previste tra l'altro agevolazioni per le famiglie che porteranno i ragazzi allo stadio.

Vediamo nel dettaglio che cosa è cambiato.

Sanzioni. Si inaspriscono nei confronti di chi, durante manifestazioni sportive, provoca lesioni a pubblici ufficiali in servizio di ordine pubblico. La pena prevista è ora da 4 a 10 anni in caso di lesioni gravi (non più da uno a sette anni), mentre per le lesioni gravissime la pena potrà variare tra otto e dieci anni (prima variava da sei a dodici anni).

Striscioni. Sarà punito chi espone striscioni "che comunque incitano alla violenza o che contengono insulti o minacce" con pene da uno a cinque anni.

190 Flagranza differita. Prorogata fino al 2010 la norma che porta da trentasei a quarantotto ore il tempo a disposizione delle forze dell'ordine per procedere al cosiddetto "arresto differito".

Sicurezza. Sono le società a doversi fare carico della messa a norma degli stadi. Finché non sarà garantita la necessaria sicurezza le partite si svolgeranno "in assenza di pubblico". Prevista una deroga per gli abbonati negli impianti dove siano già state realizzate le fondamentali misure di sicurezza. Scende da 10.000 a 7.500 persone il tetto massimo di capienza oltre il quale gli stadi devono adeguarsi alle norme previste dal decreto Pisanu.

Biglietti. Ogni tifoso potrà acquistare un massimo di quattro biglietti e per le società rimane il divieto di vendere blocchi di biglietti ai tifosi in trasferta. Cambia pure il biglietto che sul retro ricorderà al tifoso l'obbligo di rispettare il "regolamento d'uso dell'impianto quale condizione indispensabile per l'accesso e la permanenza all'interno dello stadio".

Giovani. Il decreto introduce un'interessante novità per far tornare le famiglie allo stadio: i minori di 14 anni accompagnati da un genitore o da un parente fino al quarto grado potranno avere un biglietto nominativo gratuito per assistere ad almeno la metà delle partite organizzate dalla società nell'arco dell'anno.

Daspo. I minorenni diventeranno come gli adulti possibili destinatari del DASPO, il divieto di accedere allo stadio per coloro che si sono macchiati di condotte che hanno messo in pericolo l'incolumità fisica delle persone o che hanno comunque compiuto atti di violenza. Questo provvedimento infatti viene ampliato: da uno a cinque anni per i provvedimenti firmati dal questore (attualmente il massimo è tre anni), e da due a otto anni per quelli emessi dal giudice (ora il minimo è di tre mesi).

04/04/2007

(modificato il 19/12/2007)342

Un’altra tragedia, come l’omicidio di Ciro Esposito del 2014, portò nuovamente il mondo politico a dover affrontare il tema relativo agli Ultras e alla sicurezza negli stadi. L’allora

191 ministro degli Interni, Angelino Alfano, decise di usare il pugno duro per eliminare questo cronico problema che affliggeva il calcio italiano.

Ecco le principali novità:

In materia di DASPO (il Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) si prevede che possa essere applicato anche nei confronti dei soggetti che risultano condannati o denunciati non solo per i reati da stadio, ma anche per tutti i delitti contro l’ordine pubblico, nonché per i delitti di comune pericolo mediante violenza. Infine, vengono rivisti i termini di durata del DASPO, stabilendo che la durata minima di tale divieto è di tre anni, mentre il provvedimento inibitorio ha una durata da un minimo di cinque ad un massimo di otto anni per quei soggetti che sono già stati destinatari di una analoga misura;

In tema di striscioni negli stadi potranno essere puniti con DASPO anche coloro che introducano negli impianti sportivi, non solo cartelli e striscioni, ma anche altre scritte o immagini che incitino alla violenza.

Il divieto di trasferta può essere disposto, in caso di gravi episodi di violenza, dal Ministro dell’Interno, attraverso la chiusura del settore ospiti degli impianti sportivi in cui si svolgono gli incontri di calcio individuati in relazione al pericolo di turbativa dell’ordine pubblico.

L’arresto in flagranza differita può essere applicato anche nei confronti del reato di istigazione alla discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Vengono semplificate le procedure amministrative di rilascio dei titoli abilitativi necessari per l’esecuzione di interventi che sono finalizzati ad implementare negli impianti sportivi standard di sicurezza più elevati, in attuazione anche delle indicazioni emanate dagli organismi sportivi, pure di livello internazionale.343

Tutte queste riforme, via via sempre più rigide, hanno avuto sia effetti positivi che effetti negativi, oltre ad essere pesantemente criticate dal mondo Ultras, secondo le quali la

343 http://www.itasportpress.it/calcio/il-governo-approva-decreto-alfano-contro-violenza-stadi-i-

192 flagranza differita è incostituzionale.344 Il numero di incidenti nelle vicinanze degli stadi sono effettivamente calati nel calcio professionistico come dimostrano i dati raccolti dall’ Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive nel suo ultimo rapporto (2016)

I dati della stagione calcistica 2015/2016 evidenziano la validità delle misure organizzative introdotte per contrastare la violenza. Infatti, nei campionati professionisti (A, B e Lega Pro), i dati rilevano un deciso miglioramento del trend connesso agli indicatori della violenza nelle manifestazioni calcistiche, diventando il migliore degli ultimi tre anni (ad esempio, gli incontri con feriti sono diminuiti del 38% rispetto allo scorso campionato). Analogamente, anche le gare internazionali, disputate in Italia, ove vigono le stesse regole, fanno registrare dati particolarmente positivi (-60% gli incontri con feriti). In controtendenza si pongono i campionati dilettantistici che, in questa stagione, hanno visto un sensibile incremento negli indicatori della violenza (ad esempio +55% degli incontri con feriti).

In netto diminuzione anche il numero dei feriti tra i civili, le forze dell’ordine e gli steward. Questo netto miglioramento nei numeri però è dovuto forse anche calo di spettatori allo stadio. Questo calo può essere spiegato in vari modi, tra i quali un calo a livello qualitativo del calcio italiano, politica sbagliata da parte delle società per quanto concerne il prezzo dei biglietti ma soprattutto dal senso di insicurezza che ancora oggi aleggia sopra gli stadi italiani. Ciò è dovuto sia dalla presenza degli Ultras, che continuano a governare le curve degli stadi, sia agli impianti sportivi in sé che sono oramai obsoleti e non danno sicurezza alle famiglie italiane. Esempio è il caso della Juventus, che grazie

344 La sentenza n 512 del 4 dicembre 2002 della Corte Costituzionale invece dichiara non fondata la

questione di legittimità costituzionale dell'art. 6, comma 2, della legge 13 dicembre 1989, n. 401 (Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive), sollevata, in riferimento all'art. 13, terzo comma, della Costituzione, dalla Corte di cassazione, con l'ordinanza indicata in epigrafe.

193 alla costruzione dell’Allianz Stadium, uno stadio di proprietà e di ultima generazione, registra il tutto esaurito praticamente tutte le domeniche. Un altro grandissimo freno che ha contribuito al calo degli spettatori è stata la creazione della tessera del tifoso345, ovvero

uno dei provvedimenti più discussi che fu inserita da una direttiva dell’allora Ministro dell'Interno, Roberto Maroni il 14 agosto 2009.346 Proprio inerente alla tessera del tifoso ci sono stati importanti novità nell’agosto del 2017, il 4, quando è stato firmato un protocollo d'intesa tra il Ministero degli Interni, il Ministero dello Sport, la F.I.G.C. e CONI, per la trasformazione della tessera del tifoso in una Fidelity Card, con l’intento di facilitare l’acquisto dei biglietti e poter far tornare le famiglie allo stadio, come ha detto il Ministro degli Interni, Marco Minniti

In troppi casi gli stadi hanno avuto a che fare con la paura. Oggi ci proponiamo di togliere questo sentimento da un luogo di festa e gioia, è una giornata importante - continua il ministro - in cui facciamo un investimento di fiducia che ha un limite invalidabile: la violenza. L'obiettivo è aprire alla partecipazione serena, ma tutti devono impegnarsi a tenere fuori i violenti. È chiaro che questo percorso ha un punto di conclusione: l'ammodernamento delle strutture degli stadi. Perché strutture moderne e adeguate non solo sono fondamentali per quanto riguarda la sicurezza, ma sono anche più funzionali sotto l'aspetto del risultato”.347

345 La "tessera del tifoso" è uno strumento di “fidelizzazione” adottato dalla società di calcio. Il progetto

lanciato dall'Osservatorio si pone l’obiettivo di creare la categoria dei “tifosi ufficiali”. La tessera, rilasciata dalla società sportiva previo “nulla osta” della Questura competente che comunica l’eventuale presenza di motivi ostativi (Daspo in corso e condanne per reati da stadio negli ultimi 5 anni), fidelizza il rapporto tra tifoso e società stessa. In

https://www.osservatoriosport.interno.gov.it/tessera_del_tifoso/index_tessera_tifoso.html

346

http://www1.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/sicurezza_s tadi/0683_2009_08_17_direttiva.html

194 Questo protocollo d’intesa prevede inoltre

- l'adeguamento degli impianti, con l’uniformazione degli stadi dove si svolgono campionati professionistici agli standard di classificazione UEFA;

- l'organizzazione, che punterà su formazione e qualità professionale dei Supporter Liaison Officer (Slo), i delegati delle società ai rapporti con le tifoserie, e degli steward, che avranno un ruolo centrale e orientato più all'accoglienza che al controllo;

- la fruibilità degli stadi, con la reintroduzione della vendita libera di biglietti - salvo le partite a rischio e settori riservati - e abbonamenti, che saranno svincolati dalla fidelity card.348

Come si è visto il percorso legislativo italiano riguardante il problema degli Ultras riprende in vari punti il percorso inglese, con però differenze sostanziali sia per quanto concerne l’impostazione della riforma in sé sia per le tempistiche con le quali tali riforme vengono approvate. Infatti tra le riforme principali che il governo inglese prese in accordo con la FA fu la modernizzazione di tutti gli impianti calcistici e l’obbligo di un sistema di video sorveglianza a circuito chiuso. In Italia, come abbiamo visto, nonostante tante leggi sull’impianti sportivi ma che non vengono applicate, anche grazie a deroghe, non tutti gli stadi italiani sono in linea con gli standard europei, cosa impensabile in Inghilterra. Anche l’obbligo di un sistema di ideo-sorveglianza a circuito chiuso venne introdotto solo nel 2005, come anche l’obbligo dei posti a sederi negli stadi con capienza minima di 10000 posti.349 Il modello inglese, tanto citato e fonte d’ispirazione, non fu

348 http://www.interno.gov.it/it/notizie/dalla-tessera-tifoso-alla-fidelity-card 349 Cfr Regolamento degli stadi della lega nazionale Professionisti, pp. 9-10 e

http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/giorno-per-giorno/appuntamento-allo- stadio/sicurezza-negli-stadi

195 però solo sanzioni e controlli, anzi. La classe politica inglese infatti capì che non era possibile risolvere il problema con il solo uso della forza ma bisognava comprendere l’origine e la sua forza per poterlo combattere e sconfiggere. E così fece. Di pari passo con leggi molto dure per gli hooligans cercò di cambiare l’approccio della società inglese al mondo del calcio, anche grazie a stadi moderni e non fatiscenti, facendo si che trasformasse da momenti di esaltazione incontrollata e indiscriminata, il terreno preferito dei violenti, ad un evento da potersi gustare in tranquillità con la propria famiglia, senza il timore di rischiare la propria vita per assistere ad una partita. Solo con il protocollo

Nel documento Football Hooliganism: un profilo storico (pagine 186-200)

Documenti correlati